n. 180 del 23.12.2010 (Parte Prima)
Oggetto n. 747-748/14 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Naldi, Meo, Sconciaforni, Donini, Monari, Pariani e Mandini per verificare l'esistenza delle condizioni per avviare una sperimentazione di reddito sociale o sostegno al reddito che preluda ad un provvedimento su scala nazionale
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Presa visione dei
dati allarmanti, in termini di assunzioni, presenti nel nuovo flash su mercato del lavoro e ammortizzatori sociali in Emilia-Romagna realizzato dal Servizio Lavoro della Regione Emilia-Romagna e aggiornato a ottobre 2010.
Considerato che
su un totale di 740.418 assunzioni in Emilia-Romagna nel periodo gennaio-settembre 2010 solo per 89.757 (il 26,9% in meno rispetto al 2009) è stato stipulato un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
nello stesso periodo, nella Provincia di Bologna, delle 140.912 assunzioni registrate solamente 22.064 sono a tempo indeterminato mentre le altre sono state ben 118.848;
stando ai numeri dell’Inps del 2008 a Bologna gli atipici sotto i 25 anni d’età sono 2.430 e mettono da parte collaborazioni per 4.791 euro all’anno mentre nella fascia tra i 25 e i 29 anni d’età ci sono 6.464 persone il cui reddito annuo si attesta sugli 11.113 euro a testa;
a questa folta schiera di precari si devono aggiungere altre 120.000 persone che in Emilia-Romagna il lavoro lo stanno cercando.
Valutato che
la dura crisi economica che sta attraversando il nostro Paese e che investe anche la nostra Regione colpisce più duramente i titolari di contratti atipici e a tempo determinato, che sono solitamente le prime figure lavorative ad essere tagliate dagli Enti o dalle Aziende in difficoltà e per le quali non è prevista attualmente nessuna copertura in caso di perdita del lavoro.
Ritenendo che
sia necessario operare per ridurre le condizioni di bisogno e di disagio derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizione di non autonomia e per garantire a tutti la possibilità di valorizzare le proprie capacità intellettuali, competenze professionali ed attitudini.
Ricordando che
Nord Europa, Francia, Germania e Regno Unito da anni prevedono un reddito minimo di cittadinanza ossia una forma di reddito svincolata dal lavoro che è garantita a chiunque non abbia altra forma di reddito o abbia un salario insufficiente.
Impegna la Giunta regionale
a verificare l’esistenza delle condizioni per avviare una sperimentazione di reddito sociale o sostegno al reddito che preluda ad un provvedimento su scala nazionale.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 21 dicembre 2010