n.70 del 15.03.2023 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 6406 - Risoluzione per impegnare la Giunta a riaprire gli ambulatori dedicati ai trattamenti di agopuntura presso l'Ospedale Bellaria di Bologna e nelle altre strutture della regione coinvolte nel progetto MED.IO.RER. (Medicina integrata in oncologia nella Regione Emilia-Romagna) e a intervenire in Conferenza Stato-Regioni per sollecitare l'avvio di un percorso che valuti l'inserimento dell'agopuntura nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario nazionale. A firma della Consigliera: Zamboni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
le donne che affrontano il percorso di cura oncologica nei casi di tumore a seno, ovaie e utero si trovano ad affrontare specifici effetti collaterali più o meno intensi e anche le conseguenze della menopausa anticipata sui normali tempi biologici in quanto indotta dalle terapie ormonali;
l'agopuntura rappresenta una metodica terapeutica antica e non invasiva per la quale esistono evidenze della sua efficacia in molti campi di applicazione medica. L’esperienza ha ampiamente dimostrato che, applicata a integrazione e in affiancamento ai trattamenti chemioterapici tradizionali, allevia alcuni dei summenzionati effetti collaterali; in particolare migliora la qualità di vita delle pazienti di tumori all’apparato genitale femminile e al seno ristabilendo uno stato di benessere della persona che deve affrontare le cure chemioterapiche e ormonali. Ma ha dato prova della sua efficacia anche nel caso di trattamenti chemioterapici destinati ad altre forme tumorali;
più in dettaglio, numerose esperienze dimostrano che per i trattamenti integrati in oncologia, l’applicazione di protocolli di agopuntura è particolarmente efficace nel trattamento di vampate di calore, dolori articolari o neuropatici, insonnia, stipsi, nausea. Studi scientifici hanno evidenziato come il trattamento con agopuntura può ridurre di almeno il 50% questi disturbi.
Premesso inoltre che
nel marzo 2016 il prestigioso Journal of Clinical Oncology ha pubblicato i risultati dello studio clinico randomizzato multicentrico AcCliMaT, finanziato dall’Osservatorio delle Medicine Non Convenzionali dell’Emilia-Romagna e coordinato dall’AUSL di Bologna. Lo studio ha coinvolto 190 donne e ha dimostrato l’efficacia dell’agopuntura nel ridurre in modo significativo gli effetti avversi da terapie oncologiche e quindi il miglioramento della qualità di vita delle donne affette da tumore al seno e in generale da tumori ginecologici;
in seguito ai risultati del progetto AcCliMaT, è stato promosso e finanziato il progetto di fattibilità Med.IO.RER, Medicina integrata in Oncologia nella Regione Emilia-Romagna.
Evidenziato che
il 21 novembre 2019 è stato inaugurato l’ambulatorio di Medicina Integrata all’Ospedale Bellaria di Bologna. L’ambulatorio, diretto dalla Dr.ssa …, era capofila della rete degli ambulatori di medicina integrata in oncologia della Regione Emilia-Romagna, progetto sperimentale “Med.IO.RER”, presenti anche a Carpi, Ferrara, Meldola, Reggio Emilia e Piacenza. Nell’area territoriale dell’Azienda Usl di Bologna erano previsti altri due ambulatori negli ospedali di Bazzano e di Bentivoglio (quest’ultimo mai attivato per difficoltà nel reperire il personale formato);
l’obiettivo del progetto “Med.IO.RER” era verificare la fattibilità in ambito pubblico di servizi di agopuntura al fine di migliorare la qualità della vita nelle donne con tumore al seno, riducendo gli effetti collaterali delle terapie oncologiche, come la sindrome climaterica (menopausa anticipata o aggravamento dei sintomi da menopausa già in corso), attraverso un ciclo di trattamento di agopuntura associato a una sana alimentazione e a un corretto stile di vita (self care);
la positiva esperienza del progetto “Med.IO.RER” non ha avuto seguito dopo che nell’ottobre 2021 è andata in pensione la Dr.ssa …, e oggi tutti gli ambulatori hanno sospeso l’attività tranne quello di Ferrara, ancora aperto ma con orario ridotto;
le sedute dell’ambulatorio di medicina integrata dell’Ospedale Bellaria di Bologna, chiuso da ottobre 2021, prevedevano una prima fase con dieci appuntamenti a cadenza settimanale, e una seconda per il mantenimento dei benefici con un richiamo al mese; la proposta deriva dagli studi in letteratura e la cadenza delle sedute era la stessa in tutti i centri regionali.
Evidenziato inoltre che
a inizio luglio 2021, alla vigilia del proprio pensionamento, la Dr.ssa … aveva proposto, in continuità degli studi condotti in Emilia-Romagna, di stabilizzare il progetto Med.IO.RER trasferendo quanto acquisito con i progetti sperimentali in un servizio dedicato, che avrebbe dovuto prevedere un’offerta integrata di: agopuntura, sostegno psicologico, meditazione, consulenze nutrizionali, attività fisica;
nella stesura di tale ipotesi di lavoro, la Dr.ssa … aveva offerto la propria disponibilità a coordinare e gestire la transizione da progetto a servizio attraverso l’individuazione del personale adeguato (preferibilmente interno alla AUSL).
Rilevato che
lo scorso 16 settembre il quotidiano La Repubblica Bologna ha riportato la notizia della protesta di circa 90 pazienti-donne che non possono più accedere alle sedute di agopuntura presso l’ospedale Bellaria. Nel 2021 si è aggiunta la chiusura anche dell’analogo ambulatorio presso l’ospedale di Bazzano (Valsamoggia). Da allora, nonostante la raccolta di quasi 2mila firme consegnate all’AUSL di Bologna con la richiesta di far ripartire l’attività, le pazienti attendono ancora la ripresa del servizio, costringendo, chi può permetterselo, a fare ricorso a prestazioni piuttosto onerose presso ambulatori privati;
interpellata dal quotidiano la Repubblica, l’Azienda sanitaria di Bologna ha confermato che i risultati sono stati più che soddisfacenti per le pazienti e ha reso noto che il progetto è sul tavolo all’attenzione della Regione e che “occorre una valutazione in merito alla possibilità di continuare a garantire le attività in regime sanitario pubblico poiché l’agopuntura, in ambito oncologico, non rientra nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario regionale”.
Rilevato inoltre che
nella seduta dell’Assemblea legislativa del 27 settembre scorso, l’Assessore alla sanità Raffaele Donini - rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata di Europa Verde - ha sottolineato gli incoraggianti risultati ottenuti e l’apprezzamento da parte delle pazienti coinvolte e ha dichiarato che il progetto “necessita ora di una conferma delle attività in regime sanitario pubblico, tenuto conto che al momento tali prestazioni non rientrano nei livelli essenziali di assistenza garantiti e quindi bisogna proseguire nel lavoro fatto. In questo senso la Regione sta dialogando con le aziende coinvolte per creare una modalità che consenta la ripresa e la prosecuzione delle prestazioni”;
dal 1996 la Regione Toscana ha avviato l'integrazione delle medicine complementari nel sistema sanitario regionale. Con la legge regionale n. 9 del 19 febbraio 2007 la Toscana ha riconosciuto omeopatia, agopuntura e fitoterapia come parte del Servizio sanitario regionale. Il referente per le Medicine non convenzionali della Regione Toscana, Dr. …, ha dichiarato in un recente convegno dell’AUSL di Bologna la sua disponibilità a collaborare con i professionisti della Regione Emilia-Romagna nel percorso di integrazione.
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a adoperarsi per riattivare in tempi brevi gli ambulatori dedicati ai trattamenti di agopuntura presso l’Ospedale Bellaria e nelle altre strutture della regione dove già venivano forniti, prendendo in considerazione la proposta e la disponibilità della Dr.ssa … citate in premessa;
a intervenire in Conferenza Stato-Regioni per sollecitare l’avvio di un percorso che valuti l’inserimento dell’agopuntura nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario nazionale.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 1 marzo 2023