n.411 del 11.12.2019 periodico (Parte Seconda)

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

premesso che

le Associazioni di volontariato che si occupano di trasporto infermi e soccorso in Regione Emilia-Romagna rappresentano una risorsa insostituibile per competenza e capacità di risoluzione dei bisogni dei territori;

tali associazioni sono inoltre una parte importante della cultura civica regionale e della cittadinanza attiva e costituiscono un forte elemento di coesione sociale delle comunità;

la capacità di rappresentare i bisogni, in collaborazione con il Servizio Pubblico, evidenziano l’enorme valore sociale e la competenza delle Associazioni, risorsa necessaria e complementare al servizio sanitario regionale.

Rilevato che

la Regione Emilia-Romagna è stata la prima ad accreditare l’attività di soccorso/trasporto infermi nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale e i requisiti per l’accreditamento sono stabiliti dalla DGR 44 del 26 gennaio 2009 (“Requisiti per l’accreditamento delle Strutture di soccorso/Trasporto infermi”);

la Regione ha normato con successive circolari la necessità di possedere l’autorizzazione sanitaria per poter svolgere l’attività di soccorso/trasporto infermi a mezzo ambulanza e automedica;

la Circolare n. 12 del 2014 “autorizzazione all’esercizio di del servizio di soccorso/trasporto infermi effettuato a mezzo di autombulanza e automedica” definisce nello specifico come avviene l’autorizzazione;

la Regione Emilia-Romagna con DGR 44/2009 “Requisiti per l’accreditamento delle Strutture di soccorso/Trasporto infermi” disciplina i requisiti specifici per l’accreditamento delle strutture di Trasporto/Soccorso infermi comprensive delle Clinical Competence (formazione e addestramento del personale) e che i suddetti percorsi formativi siano acquisiti esclusivamente dalle Aziende Sanitarie della Regione, Anpas Emilia-Romagna e CRI Comitato Regionale Emilia-Romagna. Le stesse associazioni hanno infatti dimostrato capacità di diffusione capillare della formazione al volontariato e una risposta sanitaria di qualità integrata al SSR.

Considerato che

la normativa di Riforma del Terzo Settore Dlgs 117/17 prevede all’art. 5 che gli enti del Terzo settore, diversi dalle imprese sociali incluse le cooperative sociali, esercitano in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale; si considerano di interesse generale, se svolte in conformità alle norme particolari che ne disciplinano l'esercizio, le attività aventi ad oggetto: a)interventi e servizi sociali ai sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, e successive modificazioni, e interventi, servizi e prestazioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, e alla legge 22 giugno 2016, n. 112, e successive modificazioni; b)interventi e prestazioni sanitarie; c)prestazioni socio-sanitarie di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2001, e successive modificazioni;

la possibilità di ricorrere alle gare d’appalto in materia di trasporto sanitario da parte delle Aziende Sanitarie Regionali rischia di escludere le Associazioni di volontariato accreditate che possono svolgere tale servizio nel rispetto della normativa regionale, disperdendo un patrimonio culturale e di competenza consolidato nei decenni.

Impegna la Giunta

a favorire, con tutte le azioni normative possibili, l’affidamento diretto del servizio di soccorso e trasporto infermi da parte delle Aziende sanitarie Regionali, alle Associazioni di volontariato accreditate presenti sul territorio e relativamente al medesimo territorio in cui si svolge il servizio.

Approvata all’unanimità dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 12 novembre 2019