n.19 del 27.01.2016 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 1517 - Risoluzione per impegnare la Giunta a favorire iniziative di controllo su rispetto prescrizioni, monitoraggi aggiuntivi, miglioramento viabilità e sicurezza idrogeologica riguardo ad insediamento produttivo in territorio del Comune di Conselice (RA) denominato O.D.A. (Officina dell’Ambiente). A firma dei Consiglieri: Bagnari, Montalti, Serri, Rontini, Soncini, Poli, Mumolo, Zappaterra, Prodi, Marchetti Francesca, Zoffoli, Rossi Nadia, Paruolo, Molinari, Mori, Cardinali, Lori, Pruccoli, Tarasconi, Ravaioli, Bessi, Caliandro, Calvano, Iotti, Boschini, Sabattini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nel territorio del Comune di Conselice (RA), in un sito posto nei pressi di una grande arteria di comunicazione (S.S. 610/S.P. 610) e precedentemente occupato da un colorificio, è in via di attivazione l’impianto dell’azienda O.D.A. (Officine dell’Ambiente S.p.A.) finalizzato al recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a matrice inerte (principalmente scorie di combustione) da destinare alla produzione di una materia prima seconda da utilizzarsi nei settori della produzione di clinker da cemento e della produzione di laterizi;
l’impianto prevede il recupero/riciclo di un quantitativo massimo annuo di rifiuti complessivamente trattabili pari a 250.000 tonnellate/anno, di cui al massimo 62.500 tonnellate/anno consistenti in rifiuti pericolosi.
Evidenziato che
l’iter autorizzativo si è aperto in data 13 aprile 2011 con la richiesta di attivazione della procedura di VIA alla Regione Emilia-Romagna, comprendente l’Autorizzazione Integrata Ambientale (che a sua volta comprende l’autorizzazione unica per gli impianti di smaltimento e recupero rifiuti ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.). Lo stesso si è concluso in data 29 luglio 2013 con la Conferenza di Servizi, a conclusione della quale il progetto è stato modificato varie volte al fine di ridurre l’impatto ambientale sia della fase di esercizio dell’impianto, sia dell’utilizzo delle materie prime in uscita;
tra le prescrizioni imposte si è inoltre disposto che, al fine di contenere le emissioni diffuse polverulente derivanti dalla fase di movimentazione e stoccaggio dei rifiuti in ingresso, lo stoccaggio e la lavorazione debbano avvenire esclusivamente al coperto, all’interno del preposto capannone tamponato su tutti i lati. Deve inoltre essere prevista idonea copertura dei mezzi di trasporto utilizzati, oltre ad altri accorgimenti sempre finalizzati al contenimento della diffusione di polveri (umidificazione delle polveri contenute all’interno dei capannoni, lavaggio delle ruote dei camion utilizzati, ecc.).
Rilevato che
la Provincia di Ravenna ha rilasciato unitamente l’Autorizzazione Integrata Ambientale - ai sensi del D.Lgs. 152/2006, parte II, Titolo III bis e della LR 21/04 - e l’approvazione del progetto in data 19 dicembre 2013;
la Giunta regionale ha successivamente approvato il progetto con delibera n. 24 del 13 gennaio 2014, contenente le prescrizioni indicate dalla Conferenza dei Servizi atte a contenere il più possibile l’impatto sull’ambiente e sul territorio dell’azienda e delle attività collegate (traporti, movimentazione, ecc.).
Sottolineato che
nel territorio del comune di Conselice e dei comuni limitrofi, sia da parte dei cittadini sia da parte di aziende del territorio, si è diffusa una forte preoccupazione sugli impatti ambientali e dal punto di vista della sicurezza sanitaria, legati al tipo di lavorazione oggetto dell’attività dell’azienda O.D.A. S.p.A. e alle attività connesse ad essa (in particolare le attività di trasporto tramite mezzi pesanti, che si andrebbero ad aggiungere al traffico veicolare già consistente);
contro il progetto di Officina dell’Ambiente S.p.A. sono stati promossi:
- un esposto alla Magistratura da parte del comitato C.A.S.T.A;
- ricorsi da parte di aziende locali: in particolare, dopo che Il TAR Emilia-Romagna ha rigettato l’istanza cautelare, con ordinanza del 24 settembre 2014 n. 4257/2014, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato, chiedendo al TAR - per la rilevanza degli interessi coinvolti- di fissare l’udienza di merito con sollecitudine, in modo da approfondire nel merito e sotto i diversi profili le numerose problematiche sollevate dai ricorrenti. Nell’udienza fissata in prima istanza il 19 febbraio 2015 e poi spostata al 12 novembre 2015, la II Sezione del TAR di Bologna discuterà dei ricorsi su O.D.A. presentati da aziende agricole ed agro-alimentari del territorio.
Reso noto che
nelle giornate dal 4 al 7 febbraio si è verificata l’esondazione dello scolo Zaniolo nei pressi dell’azienda in oggetto, evento che ha procurato allarme tra la popolazione e che - costantemente monitorato dall’amministrazione comunale e dalla protezione civile - pur non avendo prodotto effetti rilevanti, ha tuttavia evidenziato la fragilità idrogeologica di quel territorio e dunque l’importanza di una particolare attenzione su questo aspetto;
i sopralluoghi ed i controlli effettuati nell’estate 2015 dagli Enti preposti e la documentazione integrativa richiesta, hanno permesso il delinearsi di un quadro più definito. Ancora poche settimane fa, la Regione Emilia-Romagna, in merito ai controlli programmati riguardo alla implementazione da parte dell’azienda O.D.A. delle prescrizioni contenute nella VIA, ha richiesto ad ARPA (sezione provinciale di Ravenna) di verificare, contestualmente alle visite ispettive AIA, che il progetto realizzato sia conforme a quanto previsto nel provvedimento di VIA approvato con DGR 24/2014 e di comunicare tempestivamente alla Regione le eventuali difformità al fine di consentire l’adozione di opportune misure.
Valutato che
al netto del pieno rispetto di quelli che saranno gli esiti del pronunciamento del TAR previsto per il 12 novembre p.v., è assolutamente necessario garantire la tutela del territorio e della salute dei cittadini e dei lavoratori delle aziende del territorio, attive nel settore industriale, agricolo ed agroalimentare, la cui sicurezza produttiva va altresì assicurata;
la Regione Emilia-Romagna, anche recentemente con l.r. 16/2015 sulla cosiddetta “economia circolare” e con il PRGR adottato in data 3 febbraio 2014, mira alla riduzione dei rifiuti prodotti, al massimo recupero degli scarti di lavorazione dal ciclo dei rifiuti ed alla realizzazione di una vera economia circolare con il superamento graduale in prospettiva degli impianti di termovalorizzazione e, quindi, delle necessarie operazioni di smaltimento e di recupero delle scorie di incenerimento;
l’impianto in oggetto, inoltre, è perfettamente coerente con la pianificazione regionale in materia di rifiuti, rispondendo agli indirizzi ed agli obiettivi del già citato PRGR che promuovono il recupero di materia dai rifiuti ed in particolare la valorizzazione di specifiche tipologie quali, tra gli altri, le scorie da incenerimento.
Impegna la Giunta
a favorire l’avvio di campagne di monitoraggio aggiuntivo, anche sperimentali, tramite organismi istituzionali e di provata competenza scientifica, con il coinvolgimento e l’informazione continua dei cittadini sugli aspetti relativi alla sicurezza ambientale e sanitaria;
a favorire iniziative di miglioramento dal punto di vista della viabilità e dei trasporti sul territorio del Comune di Conselice e dei comuni limitrofi;
a favorire attività di studio ed intervento per migliorare la situazione del territorio dal punto di vista idrogeologico;
ad attivare tutti gli strumenti possibili affinché i dati e gli esiti delle attività di monitoraggio siano resi pubblici e facilmente accessibili per la consultazione;
ad attivarsi presso le sedi opportune affinché sia fatta chiarezza normativa sull’utilizzo e gli impieghi della sostanza “matrix”, garantendo la massima sicurezza.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 12 gennaio 2016