n.291 del 03.10.2013 (Parte Seconda)

Ricognizione dell'elenco delle particelle facenti parte del patrimonio forestale regionale del territorio delle province di Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

Richiamate:

- la Legge 11 febbraio 1992 n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” ed in particolare l’art. 21, comma 1 lett. c), a norma del quale nelle foreste demaniali è vietato l’esercizio venatorio ad accezione di quelle che, secondo le disposizioni regionali, sentito il parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ora Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA), non presentino condizioni favorevoli alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica;

- la Legge regionale 15 feb­braio 1994 n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria” e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l'art. 25 che stabilisce che l’utilizzazione a fini faunistici ed eventualmente venatori dei terreni del demanio regionale è stabilita dalla Giunta regionale, sentito l’INFS (ora Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA), su richiesta della Provincia territorialmente interessata;

Atteso che la gestione faunistica delle foreste demaniali rientra nell’ambito della più complessa “pianificazione faunistica del territorio provinciale”, secondo la disciplina prevista dalle norme vigenti nazionali e regionali di seguito specificata;

Visto l’art. 10 della citata Legge n. 157/1992 ed in particolare:

- il comma 1: che stabilisce che tutto il territorio agro-silvo-pastorale debba essere soggetto a pianificazione faunistica;

- il comma 7: che individua nel piano faunistico-venatorio provinciale lo strumento di pianificazione generale;

- il comma 10: che demanda alle Regioni il coordinamento dei piani secondo criteri stabiliti dall’INFS;

Visto altresì l’art. 3 della L.R. n. 8/1994 che al comma 1, lett. a) e b), individua rispettivamente nella “Carta regionale delle Vocazioni faunistiche del territorio” e negli “Indirizzi regionali per la pianificazione faunistico-venatoria provinciale” gli strumenti con i quali la Regione garantisce il coordinamento dei piani provinciali quinquennali;

Richiamate:

- la deliberazione 23 novembre 1998, n. 1036 con la quale il Consiglio regionale ha approvato la Carta regionale delle vocazioni faunistiche, successivamente aggiornata con deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 122/2007;

- la deliberazione 31 maggio 2006, n. 60 con la quale l’Assemblea legislativa ha approvato gli “Indirizzi per la pianificazione faunistico-venatoria provinciale di cui all’art. 5 della L.R. n. 8/1994”;

Preso atto che, in conformità ai contenuti dei citati strumenti di pianificazione regionale, le Province hanno predisposto i propri Piani faunistico venatori;

Richiamata altresì la deliberazione 16 gennaio 2013, n. 103 con la quale l’Assemblea legislativa regionale, al fine di garantire continuità alla gestione faunistico-venatoria sul territorio regionale, in prossimità della scadenza del periodo di validità dei Piani Faunistico-Venatori provinciali e nelle more del processo di ridefinizione dell’assetto funzionale delle Province, ha approvato gli aggiornamenti della Carta delle vocazioni faunistiche regionale confermando i contenuti degli Indirizzi regionali di cui alla predetta deliberazione assembleare n. 60/2006, per consentire alle Amministrazioni provinciali di provvedere all’approvazione dei propri strumenti di pianificazione;

Richiamato in particolare il punto 3.7 dei citati “Indirizzi regionali” che - in relazione al generale divieto di esercizio dell’attività venatoria nei terreni forestali appartenenti al patrimonio regionale - prevede che, qualora una Provincia intenda richiedere, limitatamente ad alcune zone, l’utilizzo venatorio, debba fornire alla Regione con il Piano Faunistico gli elementi tecnici necessari per una puntuale valutazione relativamente ai seguenti elementi e condizioni: 

  • attuale classificazione della zona (Sito della Rete Natura 2000 ai sensi della direttiva 79/409/CEE e 92/43/CEE, Area protetta ai sensi delle L.R. n. 8/1994 e n. 6/2005);
  • contiguità con aree protette o con Siti di Importanza Comunitaria;
  • significatività quale corridoio per la connessione funzionale ed ecologica tra aree protette compresi i Siti comunitari;
  • importanza quale area per la migrazione degli uccelli;
  • aspetti ambientali e vegetazionali, con particolare riferimento alle specie particolarmente protette ai sensi del D.P.R. 357/97 che recepisce la citata direttiva 92/43/CEE;
  • aspetti faunistici con particolare riguardo alle specie di interesse comunitario potenzialmente danneggiabili dall’attività venatoria o eventuali altre emergenze faunistiche, ivi compresa l’eccessiva presenza di talune specie con riferimento alla densità obiettivo prevista dal Piano Faunistico provinciale;

Ritenuto opportuno fornire alle Province, in occasione della revisione dei propri Piani Faunistico-Venatori, un quadro di riferimento dell’insieme delle particelle del patrimonio forestale regionale ricadenti nei rispettivi territori al fine di consentire le successive ponderazioni in ordine alla compatibilità delle eventuali proposte di utilizzo ai fini venatori delle aree territoriali di che trattasi;

Dato atto che per quanto attiene la ricognizione del patrimonio forestale regionale ricadente nella provincia di Forlì-Cesena, nonché la relativa destinazione a fini venatori di cui al citato art. 25 della L.R. n. 8/1994, si era provveduto con le proprie deliberazioni n. 252/2010 e n. 1638/2010, da ultimo modificata con deliberazione n. 1916/2011;

Ritenuto conseguentemente di approvare l’elenco delle particelle facenti parte del residuo patrimonio forestale regionale ricadenti nelle province di Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, suddiviso per Comune, secondo quanto indicato nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, dando atto che i dati catastali riferiti a tali particelle possono subire modifiche, nel corso degli anni, a seguito di variazioni e/o interventi sul patrimonio stesso e che tali variazioni sono rilevabili attraverso una visura catastale storica;

Ritenuto al contempo di approvare la cartografia riportante le predette particelle facenti parte del patrimonio forestale regionale, nella formulazione acquisita agli atti d'ufficio della Direzione Generale Agricoltura, economia ittica e attività faunistico-venatoria al n. PG/2013/147003 di protocollo in data 17 giugno 2013, nonché lo shape file dettagliato della cartografia contenuto in un CD-Rom acquisito agli atti della predetta Direzione Generale con il n. PG/2013/147010 di protocollo in data 17 giugno 2013, costituenti parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

Viste infine:

- la L.R. n. 43/2001 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”, ed in particolare l'art. 37, comma 4;

- la deliberazione n. 2416/2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modifiche ed integrazioni;

- la deliberazione n. 1950/2010 “Revisioni della struttura organizzativa della Direzione Generale Attività Produttive, commercio e turismo e della Direzione Generale Agricoltura”;

Dato atto che sui contenuti della presente deliberazione è stato sentito, per quanto di competenza, il Direttore Generale Centrale alle Risorse Finanziarie e Patrimonio;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore all’Agricoltura, Tiberio Rabboni;

A voti unanimi e palesi

delibera:

1) di richiamare integralmente le premesse al presente atto, che costituiscono pertanto parte integrante del presente dispositivo;

2) di approvare l’elenco delle particelle facenti parte del patrimonio forestale regionale dei territori delle province di Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, suddiviso per Comune, secondo quanto indicato nell’Allegato 1 parte integrante e sostanziale del presente atto;

3) di approvare altresì la cartografia che riporta le particelle di cui al precedente punto 2), secondo quanto rappresentato nel supporto cartaceo acquisito agli atti della Direzione Generale Agricoltura, economia ittica e attività faunistico-venatorie con il n. PG/2013/147003 di protocollo in data 17 giugno 2013, anch’esso parte integrante della presente deliberazione (Allegato 2);

4) di approvare infine un CD-Rom contenente lo shape file dettagliato della predetta cartografia, acquisito agli atti della Direzione Generale Agricoltura, economia ittica e attività faunistico-venatorie con il n. PG/2013/147010 di protocollo in data 17 giugno 2013, anch’esso parte integrante della presente deliberazione (Allegato 3);

5) di disporre la pubblicazione della presente deliberazione e dell’Allegato 1 nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna.

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