n.232 del 27.07.2018 (Parte Prima)
Oggetto n. 6897 - Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 6702 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020". A firma dei Consiglieri: Lori, Tarasconi, Zoffoli, Campedelli, Caliandro, Molinari, Rontini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’articolo 4 del D.L. 223/2006 prevedeva che entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione (n. 248 del 4 agosto 2006), si adottasse un Decreto interministeriale che definisse cosa si intende per «panificio», e quali sono le differenze tra «pane fresco» e «pane conservato».
Infatti, la previgente normativa, non dava conto di quali fossero le caratteristiche che distinguevano fra di loro i diversi prodotti della panificazione, rendendo estremamente complicato per il consumatore distinguere tra prodotti industriali, provenienti anche da altri stati europei ed extra europei e finiti di cuocere nel punto vendita, pani conservati talvolta con additivi, e il pane artigianale fresco di giornata, impastato con materie prime italiane e prodotto da panificatori artigiani locali.
Rilevato che
a dodici anni dall’entrata in vigore della suddetta norma, il Decreto interministeriale non è stato ancora emanato e i consumatori continuano a non essere messi nelle condizioni per una immediata consapevole scelta della tipologia, delle caratteristiche e della provenienza del pane acquistato.
Non ha avuto migliore sorte un DDL parlamentare che normava la materia, decaduto per la fine della legislatura quando ormai era in procinto di approvazione definitiva al Senato.
Per ovviare a tale gravissima mancanza, moltissime Regioni, fra cui la nostra, in questi anni hanno approvato norme che consentano al consumatore una immediata identificazione delle caratteristiche del pane commercializzato e promuovono la valorizzazione delle produzioni artigianali.
Sottolineato che
tali norme regionali, che rischiano di creare un panorama variegato di regole a cui i grandi distributori faticano ad adeguarsi, devono tuttavia fare i conti con una potestà legislativa regionale limitata, dovendosi muovere nello stretto spazio concesso da un lato dalla normativa europea in materia di etichettatura e di libera circolazione delle merci e dall’altro dalle definizioni dei prodotti, riservate allo Stato dal citato Decreto 223/2006 ancora ‘orfano’ dei decreti attuativi.
Il risultato è che la latitanza dello Stato, che dura da ben 12 anni, nei fatti limita sensibilmente la possibilità di una corretta informazione al consumatore e non consente la tutela dei tanti panifici artigianali che, oltre alla produzione del pane fresco, contribuiscono ad assicurare posti di lavoro nella fitta rete delle produzioni alimentari artigiane della nostra regione, cercando di preservare una tradizione storica e culturale che va ben oltre la semplice commercializzazione dei prodotti da forno e del pane fresco.
Invita la Giunta
ad attivarsi tempestivamente presso i Ministeri competenti affinché venga adottato celermente il Decreto previsto dal D.L. 223 del 2006 e presso il Parlamento perché sia concluso rapidamente l’iter del DDL ripresentato nella nuova Legislatura.
Ad attivarsi affinché, come previsto dalla LR 21/2017, le attività di formazione, valorizzazione e promozione delle produzioni artigianali della regione vengano avviate in tempi brevi, in accordo con le associazioni di categoria del territorio.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 25 luglio 2018