n.362 del 13.11.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7561 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, in tutte le sedi, l’introduzione dell’aliquota Iva agevolata del 4 per cento per i pannolini per bambini e per i prodotti per l’igiene intima femminile, compatibilmente con la normativa europea. A firma dei Consiglieri: Rossi, Marchetti Francesca, Bessi, Caliandro, Taruffi, Campedelli, Zappa-
terra, Ravaioli, Torri, Prodi, Bagnari, Zoffoli, Mori, Calvano, Montalti, Rontini, Sabattini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

da anni il tema se i prodotti per l’igiene femminile e i pannolini per bambini siano beni di prima necessità è oggetto di dibattito a livello globale e sta crescendo la consapevolezza che gli articoli usati durante il ciclo mestruale – assorbenti, tamponi, coppette e in alcuni casi anche pillole analgesiche – sono appunto essenziali: senza di essi, infatti, nel periodo del ciclo le donne non potrebbero effettuare le loro normali attività, lavorative e non solo.

In Italia ai prodotti igienici femminili e ai pannolini per bambini si applica un’aliquota Iva del 22%, come qualsiasi altro prodotto rientrante nella categoria dei beni non di prima necessità come tablet, borse, trucchi, profumi, beni di lusso, automobili e prodotti tecnologici. Le aliquote agevolate si applicano ai beni considerati invece primari, come latte, ortaggi, libri, occhiali e pure rasoi da barba, che hanno l’Iva al 4%, ma anche alle piante aromatiche come basilico e rosmarino (al 5%) e persino a tartufi, merendine, birra e cioccolato (al 10%). Tutti prodotti che il legislatore considera più utili degli articoli sanitari indispensabili per l’igiene delle donne e dei bambini, che non sono attualmente considerati beni di prima necessità.

Sempre più Paesi nel mondo stanno modificando la tassazione su questi prodotti, abbassando, o in alcuni casi eliminando, l’Iva o imposte analoghe: già nel 2000 il Regno Unito ha abbassato l’Iva sui prodotti sanitari femminili dal 17,5% al 5%, considerandoli prodotti “di prima necessità”; nel 2015 anche la Francia ha abbassato dal 20% al 5,5% l’imposta sui prodotti sanitari femminili, mentre Belgio e Olanda l’hanno portata al 6% e l’Irlanda l’ha addirittura azzerata; il Canada nel 2015 ha eliminato del tutto le tasse su questi articoli, l’India, pochi mesi fa, ha cancellato la tassa sui prodotti sanitari, introdotta lo scorso anno e pari al 12%, in Australia a partire da gennaio 2019 non si pagherà più su assorbenti e tamponi la Gst, la tassa del 10% introdotta nel 1999.

Evidenziato che

il ciclo mestruale è un evento naturale che accompagna ogni donna dall’età dello sviluppo fino alla menopausa. Si stima che ogni donna, nell’arco della propria vita, consumi almeno 12.000 assorbenti. Per tredici cicli all’anno vengono spesi circa 126 euro all’anno, di cui circa 22 euro vanno allo Stato come imposta sul valore aggiunto: sarebbe pertanto opportuno riflettere anche su quanto incide economicamente l’acquisto di tali prodotti che permettono alle donne una piena partecipazione alla vita sociale anche nei giorni del ciclo.

Considerato che

la direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto stabilisce all’articolo 98 che gli Stati membri possono applicare una o due aliquote ridotte. Le aliquote ridotte si applicano unicamente alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi delle categorie elencate nell’allegato III. Nell’elenco delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi che possono essere assoggettate alle aliquote ridotte di cui all’articolo 98, tra gli altri, vi sono anche i prodotti farmaceutici normalmente utilizzati per cure mediche, per la prevenzione delle malattie e per trattamenti medici e veterinari, inclusi i prodotti utilizzati per fini di contraccezione e di protezione dell’igiene femminile.

Il decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, recante Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto, elenca nella tabella A, parte II, i beni e i servizi soggetti all’aliquota del 4 per cento.

In data 1 agosto 2018 è stato presentato al Senato il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di riduzione dell'aliquota IVA sui prodotti di igiene intima femminile”.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a sostenere in tutte le sedi l’introduzione dell’aliquota IVA agevolata del 4 per cento per i pannolini per bambini e per i prodotti per l’igiene intima femminile, compatibilmente con la normativa europea; prevedendo inoltre ulteriori agevolazioni per i pannolini per bambini che assicurino più elevati livelli di attenzione alla salute di chi li utilizza e, nel contempo, di sostenibilità ambientale, quali prodotti riutilizzabili e/o realizzati con sostanze naturali;

a sostenere in tutte le sedi l’introduzione di regimi di tassazione agevolata per articoli per l’igiene intima femminile che assicurino più elevati livelli di sostenibilità ambientale, coppette o assorbenti lavabili e/o realizzati solo con sostanze naturali e a sostenere azioni di promozione degli stessi articoli in scuole, farmacie, consultori, ospedali.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 15 ottobre 2019

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