n.170 del 15.07.2015 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 541 – Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare programmi sulla gestione dei rifiuti raccolti dai pescherecci nell’Adriatico e a prevedere sanzioni contro il rilascio in mare dei resti in plastica derivati dall’allevamento delle cozze. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Marchetti Francesca, Poli, Mumolo, Zoffoli, Rontini, Rossi Nadia

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Mare Adriatico rappresenta, per la Regione Emilia-Romagna, non solo un patrimonio ambientale di inestimabile valore, ma anche una risorsa la cui produttività, sia in termini di pesca che di richiamo turistico, è indissolubilmente legata ad un approccio consapevole e sostenibile;

la consistente presenza di rifiuti sul fondale marino (si stima che nel Mediterraneo siano disseminate oltre 500 tonnellate di plastica, vetro, alluminio e altro ancora) si traduce dunque in un immediato danno ambientale ed economico, senza considerare il pericolo che essi costituiscono per la navigazione;

spesso gli addetti ai lavori liberano gli scarti di lavorazione in mare, tra questi vi sono le cosiddette "calze" in plastica che servono per far attecchire le cozze, se ne possono trovare residui lungo le battigie, ma molte di più sono quelle che rimangono sul fondo marino dal momento che queste vengono prodotte quotidianamente.

Considerato che

lungo i 120 Km di costa della nostra regione sono presenti diversi porti che accolgono una nutritissima flotta peschereccia composta da barche dedite a varie tecniche di pesca, fra cui quella a strascico, adatta a fondali bassi e sabbiosi come quelli di questa parte di Adriatico;

le modalità di questa tecnica fanno sì che, insieme al pescato, i pescherecci raccolgano anche una notevole quantità di rifiuti (circa 50kg al giorno a testa), puntualmente ributtati a mare poiché non esistono punti di conferimento.

Evidenziato che

esistono, sul territorio nazionale, alcune esperienze e progetti pilota - come il Progetto ECOADRIA-FISHERMEN - Pescatore Responsabile, Pescatore Sostenibile cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma "Guardiani del Mare" e che vede coinvolti, tra gli altri, il Comune di Bellaria Igea-Marina (capofila) ed ARPA E-R, un progetto pilota che, analizzando la fattibilità e le potenzialità dello sviluppo di servizi in campo ambientale, turistico e culturale, sperimenti una nuova forma di gestione del mare rendendo protagonisti i pescatori locali e valorizzando la multifunzionalità delle loro attività, e come quello avviato nel 2010 dalla Fondazione 'Angelo Vassallo' e tuttora in corso o quello sperimentato dalla Regione Liguria- che dimostrano come, attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni e di soggetti pubblici e privati, sia possibile creare efficaci filiere di conferimento e lavorazione dei rifiuti, che permettono ai pescatori di scaricare le immondizie raccolte nei porti, piuttosto che di rigettarle in mare;

sul tema, a gennaio di quest’anno, il vicepresidente dell'Europarlamento Gianni Pittella ha annunciato la presentazione alla commissione Pesca del Parlamento europeo di una proposta di legge che prevede agevolazioni economiche ai comandanti dei pescherecci per il recupero dei rifiuti che rimane impigliata nelle reti, per aiutare a ripulire i fondali, oltre a coinvolgere i comuni che devono prelevare e separare i vari tipi di rifiuti.

Tutto ciò premesso e considerato

invita la Giunta

a prevedere e sostenere l’avvio di programmi che, attraverso il coordinato coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, consentano ai pescherecci di conferire i rifiuti raccolti presso i porti, da cui se ne facciano carico i soggetti delegati al loro trattamento, richiedendo altresì sul tema l’approvazione di una normativa nazionale che, confermando il contenuto dell'art. 8 del D.Lgs. 182/2013 secondo cui il conferimento dei rifiuti accidentalmente raccolti durante l'attività di pesca non comporta l'obbligo della corresponsione della tariffa corrispondente, preveda un conferimento senza oneri per i pescatori presso l'impianto portuale di raccolta;

a garantire nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti il raccordo con la pianificazione dei rifiuti portuali anche al fine di prevedere azioni per una drastica riduzione dei quantitativi, in particolare le plastiche, che da terra, attraverso i corsi d'acqua, ma non solo, finiscono in mare, in coerenza con la strategia marina europea;

a chiedere che a livello nazionale e comunitario siano adottati provvedimenti che consentano di riconoscere agevolazioni e benefici economici ai pescatori impegnati in tale opera di pulizia;

a prevedere sanzioni per chi rilasci in mare le "calze" in plastica usate per le cozze, eventualmente disponendo anche l’obbligo di utilizzare segni distintivi dell’allevamento di appartenenza e favorire il passaggio a "calze" biodegradabili, come già sperimentato positivamente nella nostra regione dal Centro Ricerche di Cesenatico.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 25 giugno 2015

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