n.48 del 27.02.2013 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto 3625: Risoluzione sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Agenda digitale per l’Europa - Le tecnologie digitali come motore della crescita europea COM(2012) 784 final. del 19 dicembre 2012. Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’articolo 24, comma 3 della legge n. 234 del 2012. (approvata dalla I Commissione assembleare “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” in data 12 febbraio 2013)
La I Commissione “Bilancio Affari generali ed istituzionali”
dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Visto l’articolo 38, comma 4, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e la legge regionale 28 luglio 2008, n. 16, in particolare gli articoli 3, 4 e 6;
Visto l’articolo 24, comma 3, della legge 24 dicembre 2012 n. 234 (Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea);
Vista la Risoluzione dell’Assemblea legislativa n. 2615 del 23 aprile 2012 contenente" Sessione comunitaria 2012 - Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea", in particolare le lettere i), j), k), o);
Vista la lettera del Presidente dell’Assemblea legislativa (prot. n. 2804 del 21 gennaio 2013);
Vista la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Agenda digitale per l’Europa - Le tecnologie digitali come motore della crescita europea COM(2012) 784 final. del 19 dicembre 2012;
Vista la legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione);
Vista la legge regionale 7 dicembre 2011, n. 18 (Misure per l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di semplificazione);
Considerato che Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Agenda digitale per l’Europa - Le tecnologie digitali come motore della crescita europea” fa parte degli atti segnalati nell’ambito della sessione comunitaria 2012, sui quali l’Assemblea legislativa e la Giunta regionale si sono impegnate a valutare, al momento della effettiva presentazione, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della legge n. 234 del 2012, articolo 24, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea ai sensi dell’articolo 25 delle stessa legge;
Considerata l’importanza di rafforzare il dialogo tra i livelli parlamentari anche sugli aspetti di merito delle proposte e delle iniziative presentate dalla Commissione europea nel contesto del dialogo politico tra Parlamenti nazionali e Istituzioni dell’Unione europea e considerato che l’articolo 9 della legge 234 del 2012, disciplinando la partecipazione delle Camere al dialogo politico, nel comma 2, prevede espressamente che: “I documenti (delle Camere) tengono conto di eventuali osservazioni e proposte formulate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi dell’articolo 24, comma 3, e dalle assemblee e dai consigli regionali e delle province autonome ai sensi dell’articolo 25”;
Considerato che la Regione Emilia-Romagna riconosce pienamente la strategicità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e dello sviluppo della Società dell’informazione e si è dotata sin dal 2004 di una legge regionale dedicata, che ha guidato negli ultimi dieci anni la politica regionale e la pianificazione e attuazione degli interventi attraverso la regolare adozione di Piani telematici regionali (agende digitali) e che, al momento, è in fase di attuazione del Piano telematico 2011-2013, nel quale, per la prima volta sono definiti ed individuati, in coerenza con le indicazioni dell’Unione europea, quattro nuovi diritti di cittadinanza digitale;
Considerato che l’approccio a queste tematiche è stato un percorso progressivo basato su un processo di miglioramento continuo che ha consentito di passare da una pianificazione che guardava solo all’amministrazione regionale ad una strategia di sviluppo del territorio che coinvolge gli Enti locali e guarda agli interessi e alle necessità di cittadini e imprese;
Considerato che le politiche della Regione si inquadrano nella strategia delineata dalla Commissione europea nella presente Comunicazione che, a partire dai risultati della prima Agenda digitale europea adottata nel 2010, rifocalizza le priorità e le azioni per stimolare meglio l’economia e conseguire appieno gli obiettivi, e che la trasversalità dell’approccio, dei contenuti e delle azioni dell’Agenda digitale europea incide in numerosi settori di interesse e competenza delle regioni quali: sanità, formazione, occupazione, appalti pubblici, attività produttive, semplificazione, e altri ancora;
Considerata, infine, l’opportunità di partecipare, già in fase ascendente, con la formulazione di osservazioni e l’attivazione di tutti gli strumenti a disposizione delle regioni, al processo decisionale dell’Unione europea e ai negoziati che seguiranno sulla Comunicazione;
a) si esprime con riferimento all’atto in esame osservando quanto segue:
- Per favorire l’attuazione delle Agende Digitali (europea, italiana e regionali) si sottolinea la necessità di prevedere forme strutturate di confronto tra i diversi livelli istituzionali (nazionale, regionale e locale) e di garanzia di partecipazione ai lavori dei soggetti (regioni e enti locali) che hanno maturato esperienze pluriennali sui temi oggetto dell’Agenda Digitale Europea (ADE), anche per tutelare e valorizzare al massimo gli investimenti tecnologici e organizzativi già sostenuti in questi anni. Si segnala inoltre l’importanza della definizione di strumenti di misurazione e indicatori quantitativi per supportare la programmazione e il controllo dell’attuazione degli obiettivi delle Agende Digitali. La continua attività di analisi degli indicatori di riferimento è ormai fondamentale anche nell’ottica di identificare, in futuro, un rinnovato sistema di indicatori condivisi da utilizzare come strumento di rappresentazione e descrizione dello stato di attuazione degli obiettivi delle Agende Digitali.
- Per favorire la convergenza verso un mercato unico del digitale e, in particolare, verso un mercato europeo integrato dei pagamenti tramite carte, internet e telefono mobile, sulla base all’esperienza maturata dalla nostra regione e coerentemente con le future iniziative di attuazione dell’Agenda digitale italiana, si invita a valutare la possibilità di adottare un approccio fondato sull’utilizzo di piattaforme unitarie, basate su sistemi tecnologici ed organizzativi standard, ponendo particolare attenzione alle nuove tecnologie in via di affermazione (pagamenti in mobilità). Inoltre, relativamente alla proposta di revisione della direttiva sul riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e tenuto conto anche della prossima azione a livello nazionale di stesura di regolamenti tecnici in materia, si ritiene che, al fine di alimentare il mercato unico digitale con dati pubblici, l’elemento qualificante dell’azione, anche sulla base delle indicazioni provenienti dalle analisi condotte dalla Regione nel contesto delle progettazioni regionali ed europee in materia, dovrebbe essere l’individuazione di licenze “di riferimento” che massimizzino la diffusione e riutilizzo dei dati, come ad esempio le cd. creative commons.
- In relazione all’obiettivo di accelerare l’innovazione del settore pubblico, si concorda con la priorità, evidenziata nella Comunicazione, di un’ampia e interoperabile digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Si segnala, in merito, l’importanza di inserire questo obiettivo nel contesto di una linea di azione più ampia per la semplificazione, focalizzando l’attenzione sulla informatizzazione delle procedure e degli atti attraverso la creazione di un sistema di interconnessione telematica di tutta la PA finalizzata a rafforzare l’interoperabilità tra amministrazioni e l’interconnessione tra i procedimenti, basando le azioni di intervento anche sulla valorizzazione di servizi infrastrutturali unici da tempo esistenti e in uso nel territorio regionale (in particolare: sistema di autenticazione federato, una piattaforma dei pagamenti on-line, infrastruttura di cooperazione applicativa, polo regionale per l’archiviazione e conservazione).
- Al fine di rendere più proficuo il lavoro svolto nell’ambito di iniziative europee di riferimento nel campo dell’e-procurementsi segnala l’opportunità di portare gli standard ivi definiti (fattura elettronica, scheda di trasporto, ordine), come utile contributo al Multi-Stakeholder Forum on e-invoicing (forum sulla fatturazione elettronica attivato a livello europeo che riunisce delegati nazionali e le principali parti interessate dal lato utente del mercato). Si segnala, inoltre, che nel contesto delle iniziative attivate a livello nazionale finalizzate individuare e proporre misure per favorire l'adozione della fatturazione elettronica da parte di imprese e lavoratori autonomi, preservando l'interoperabilità transfrontaliera dei soggetti che la utilizzano, si potrebbero formulare proposte che tengano già conto anche della “componente pubblica” in modo da costruire un unico sistema di e-procurement e arrivare alla completa dematerializzazione del processo, che, diversamente sarebbe, più difficile da ottenere.
- Con riferimento specifico al tema della realizzazione dei progetti di sanità on-line, si segnalano alcune criticità, legate soprattutto all’ottica transnazionale dei servizi da erogare, in particolare: sul tema dell’ identità elettronica del cittadino e del professionista si rileva che la normativa di riferimento e le tecnologie non sono ad oggi sufficientemente consolidate e sono molteplici i sistemi di identificazione per accedere ai servizi on-line, di conseguenza sarebbe auspicabile stabilire una modalità di identificazione unica per l’accesso ai servizi online messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni; si evidenzia, quindi, che una iniziativa a livello europeo su questo tema dovrebbe tenere adeguatamente in considerazione quanto sinora fatto a livello nazionale e regionale. In questo senso si auspica un intervento a livello europeo che permetta di dotare i cittadini di un documento di identità elettronica valido su tutto il territorio europeo.
Per quanto riguarda il tema privacy, consenso e accesso ai dati, si rileva che la normativa nazionale attuale impone vincoli rigidi a priori che aumentano enormemente i costi delle operazioni e rallentano i progetti; la previsione di vincoli a posteriori, invece, supportati dalla garanzia di tracciatura di ogni accesso ed assunzione di responsabilità da parte di chi consulta gli archivi, semplificherebbe di molto i sistemi e le procedure riducendo tempi e costi.
Infine, per quanto riguarda la contradditorietà del quadro normativo di riferimento, si segnala che al momento, a livello nazionale, sono stati attivati molti tavoli di discussione sul tema della sanità on-line, ma che le indicazioni (specifiche tecniche) provenienti dalle competenti amministrazioni centrali e vincolanti per le amministrazioni destinatarie, non sono sempre coerenti sia con il codice dell’amministrazione digitale sia con la normativa europea di settore. Si segnala quindi la necessità di conformarsi al più presto e in modo coerente alle disposizioni europee di riferimento garantendo un più ampio coinvolgimento delle Regioni che, avendo maturato esperienza e competenze in questo settore, potrebbero contribuire a definire un quadro normativo adeguato e coerente. Si evidenzia, in questo senso, l’esempio della direttiva di esecuzione 2012/52/UE del 20 dicembre 2012 comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro emanata dalla Commissione europea in attuazione della direttiva 2011/24/UE concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, in particolare l’articolo 11, paragrafo 2, lettere a), c) e d), che inserisce nell’elenco nelle ricette mediche, ai fini del riconoscimento su tutto il territorio europeo, la firma dello specialista prescrivente, elemento invece non richiesto dalle specifiche tecniche attualmente emanate dal Ministero dell’Economia e Finanze (MEF).
- Con riferimento al tema domanda e offerta di un Internet superveloce, si sottolinea l’importanza di garantire l’accesso alla rete Internet a tutti sfruttando ogni possibile modello di partenariato pubblico-privato e ponendo particolare attenzione alle esigenze delle imprese, che, come evidenziato spesso, sono diverse da quelle dei cittadini. La neutralità tecnologica della rete (principio che deve guidare gli interventi in questo settore), infatti, consente di utilizzare tutte le tecnologie disponibili in modo concertato e di prendere in considerazione anche l’espandibilità futura delle tecnologie stesse (selezionando quelle estendibili almeno per i prossimi 20 anni). Questo approccio, però, va inquadrato all’interno dei percorsi politici finalizzati a garantire internet come servizio essenziale per tutti, ma anche come diritto. Vanno quindi posti in essere interventi già a livello europeo che realizzino infrastrutture, auspicabilmente controllate dal pubblico, che garantiscano condizioni di equità all’accesso e alla fruizione di Internet da parte di cittadini ed imprese. Si evidenzia, dunque, la necessità porre estrema attenzione alla definizione di strumenti normativi e amministrativi che consentano di realizzare le semplificazioni indispensabili a garantire un internet superveloce in tempi certi, soprattutto attraverso la definizione di procedure di autorizzazione per la realizzazione degli asset infrastrutturali necessari, semplici e veloci. Va sottolineato inoltre che le dotazioni economiche di bilancio europeo dovrebbero prediligere gli investimenti in infrastrutture di telecomunicazione finalizzate a realizzare una rete a banda ultra larga in tempi coerenti con gli obiettivi definiti nell’Agenda Digitale Europea. Inoltre, con riferimento specifico alla proposta legislativa per ridurre i costi e migliorare l’efficacia della creazione di infrastrutture di comunicazione ad alta velocità, richiamata nella Comunicazione sull’Agenda digitale, si propone la realizzazione di un catasto (federato) delle infrastrutture, in grado di catalogare e mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie sulle infrastrutture pubbliche esistenti, da utilizzare per il dispiegamento della rete.
- Con riferimento al tema della fiducia e sicurezza, si sottolinea l’importanza di considerare la sicurezza informatica non un semplice valore aggiunto, ma un criterio di progettazione, grazie al quale sia il software che l’approccio al servizio devono risultare “sicuri” sin dalla fase iniziale di “creazione”. Tuttavia si evidenzia che la tecnologia costituisce solo un aspetto della questione. La fiducia, la semplicità e la sicurezza degli utenti, infatti, sarebbero realmente avvantaggiate dalla definizione di regole comuni a livello europeo che implica, necessariamente, un forte coordinamento da parte dell’Unione europea. Per raggiungere gli obiettivi, infatti, è prioritario costruire per gli utenti un sistema “accogliente” e semplice da usare sia per la navigazione che per l’identificazione, ma allo stesso tempo sicuro rispetto alla tutela dei dati che vengono immessi e con indicazioni chiare su chi li può trattare, con quali modalità e su quali conseguenze derivano dal fatto di averli inseriti.
- Infine, in accordo con quanto indicato nella Comunicazione nello specifico ambito del cd. cloud computing, si segnala l’importanza di definire un percorso condiviso, che coinvolga attivamente anche i livelli regionali, con l’obiettivo di razionalizzazione i software utilizzati e garantire la continuità dei servizi erogati, la capacità di risposta degli applicativi rispetto alle necessità di prestazioni ulteriori (fluttuanti) che possono derivare dal bisogno di maggiori o minori prestazioni per l’erogazione del servizio, la congruità delle interfacce e, soprattutto, l’economia dei costi. Si condivide, infatti, con la strategia delineata nella Comunicazione, che tutti questi obiettivi si possono ottenere solo con un “approccio cloud” che superi il concetto di virtualizzazione locale e consenta, grazie una rete efficiente e nativa, di realizzare una virtualizzazione distribuita e nuovi criteri di progettazione ed erogazione dei servizi. Questo approccio consente, inoltre, di ridurre i consumi complessivi ICT ottimizzando l’utilizzo delle risorse e di realizzare impianti migliori in termini di stabilizzazione energetica e dissipazione di calore (ottimizzazione del consumo energetico).
b) Dispone l’invio della presente Risoluzione alla Giunta della Regione Emilia – Romagna, per garantire il massimo raccordo tra gli organi della Regione nello svolgimento delle rispettive attività e competenze, assegnate dalla legge e dal regolamento e invita la Giunta a trasmettere la presente Risoluzione al Governo e alla Conferenza delle regioni e delle province autonome, quali osservazioni ai fini della formazione della posizione italiana, ai sensi dell’articolo 24, comma 3 della legge n. 234 del 2012;
c) Dispone l’invio della presente Risoluzione, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati per l’inoltro alle competenti Commissioni parlamentari anche ai fini della formulazione dei documenti delle Camere nell’ambito della partecipazione al dialogo politico con le istituzioni dell’Unione europea ai sensi dell’articolo 9 della legge n. 234 del 2012;
d) Impegna la Giunta ad informare l’Assemblea legislativa sul seguito dato alle osservazioni della Regione Emilia-Romagna sulla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni Agenda digitale per l’Europa - Le tecnologie digitali come motore della crescita europea COM(2012) 784 final. del 19 dicembre 2012, nonché sulle ulteriori modalità e contributi concreti della Regione al processo decisionale e sulle iniziative assunte nelle opportune sedi nazionali ed europee;
e) Dispone inoltre l’invio della presente Risoluzione alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e, per favorire la massima circolazione delle informazioni sulle attività di partecipazione alla fase ascendente, ai parlamentari europei eletti in Emilia-Romagna e ai membri emiliano-romagnoli del Comitato delle Regioni, al Network sussidiarietà del Comitato delle Regioni e alle Assemblee legislative regionali italiane ed europee.
Approvata all’unanimità nella seduta del 12 febbraio 2013, ai sensi dell’articolo 38, comma 4 del Regolamento interno e dell’articolo 6, comma 2 della legge regionale n. 16 del 2008.