n.35 del 17.02.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2540 - Risoluzione per impegnare la Giunta a favorire l'acquisizione di competenze da Green Manager, promuovendo corsi di formazione per l'attuazione della transizione ecologica negli enti pubblici e nelle imprese private dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Zamboni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Green Deal europeo prevede un piano d'azione volto a:

- promuovere l'uso efficiente delle risorse passando a un'economia pulita e circolare;

- ripristinare la biodiversità e ridurre l'inquinamento;

l'UE intende garantire una transizione equa e inclusiva e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per conseguire questi obiettivi sarà necessario avviare misure rivolte a tutti i settori dell’economia, tra cui:

- investire in tecnologie rispettose dell'ambiente;

- sostenere l'industria nell'innovazione;

- introdurre forme di trasporto privato e pubblico più pulite, più economiche e più sane;

- decarbonizzare il settore energetico;

- garantire una maggiore efficienza energetica degli edifici;

la Commissione europea ha deciso di dedicare un quarto del proprio bilancio alla lotta ai cambiamenti climatici e ha previsto la distribuzione di risorse ai paesi europei destinati all'economia circolare e alla transizione ecologica dell'industria. Fondi che secondo le previsioni dovrebbero mobilitare almeno mille miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni e consentire a tutti i Paesi Membri di potenziare la diffusione delle energie rinnovabili e al contempo smettere di incentivare l'uso di combustibili fossili;

tra le misure principali del Green Deal europeo ci sono la Legge sul Clima e il Fondo per una transizione giusta. Si tratta di 7,5 miliardi che serviranno a finanziare il percorso di transizione ecologica dei paesi europei.

Considerato che

in Italia le ultime due leggi di bilancio contengono alcune prime misure e investimenti destinati a sostenere progetti per l'economia circolare e la decarbonizzazione dell'economia;

il piano Transizione 4.0, erede del piano Industria 4.0 e del piano Impresa 4.0, è esplicitamente finalizzato a favorire gli investimenti green delle imprese: 7 miliardi di agevolazioni a favore delle aziende per investimenti in beni strutturali, in ricerca, innovazione, sviluppo e formazione del personale, per la trasformazione tecnologica, digitale e sostenibile dei processi produttivi;

secondo stime di Bruxelles, lo sviluppo dell'economia circolare nel nostro Paese potrà creare 580mila posti di lavoro entro il 2030. Inoltre, la completa implementazione delle misure europee per la gestione dei rifiuti potrebbe aggiungere 170mila posti di lavoro entro il 2035.

Evidenziato che

secondo la Commissione europea, oltre l'80% dei rifiuti marini è costituito da plastica che, a causa della sua lenta decomposizione, si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge. Una direttiva approvata dal Parlamento europeo nel 2019 stabilisce che entro il 2021 saranno vietati nell'UE una serie di prodotti in plastica monouso. Inoltre, il 90% delle bottiglie di plastica dovrà essere raccolto dagli Stati membri entro il 2029;

con la legge 5 ottobre 2015 n. 16 la Regione Emilia-Romagna ha fatto propri i principi dell’Economia circolare: fare dei rifiuti una risorsa, puntare su un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito e sano;

nel novembre 2019 la Regione Emilia-Romagna ha approvato il Piano "PlasticFreER", una strategia condivisa con enti pubblici, imprese, sindacati, associazioni e comunità scientifica per liberare dalla plastica usa e getta uffici, mense, sagre e feste e ripulire spazi pubblici, fiumi, mare e spiagge;

per il mondo dell'impresa e del lavoro, il Piano regionale prevede il sostegno alla riconversione industriale dei processi e dei prodotti nell'ottica dell'economia circolare, anche attraverso progetti di ricerca e sperimentali che portino verso soluzioni eco-compatibili in sostituzione delle attuali plastiche o all'utilizzo di plastiche riutilizzabili. Si prevede inoltre la possibilità di percorsi di aggiornamento professionale con l'obiettivo di tutelare e riqualificare l'occupazione.

Ricordato che

la Regione Emilia-Romagna ha appena sottoscritto il Patto per il Lavoro e per il Clima insieme a enti locali, sindacati, imprese, scuola, atenei, associazioni, Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche. Si tratta di un Patto per generare lavoro di qualità, contrastare le diseguaglianze, promuovere la transizione ecologica attraverso la completa decarbonizzazione della Regione Emilia-Romagna entro il 2050 e il 100% di energie rinnovabili al 2035;

gli Indirizzi strategici regionali unitari per il negoziato sulla programmazione 2021-27 delle politiche europee di sviluppo, approvati dalla Giunta regionale nel novembre 2019, rappresentano la cornice normativa e finanziaria della prossima programmazione dei fondi europei, che interessano sia politiche di sviluppo economico, sia politiche attive del lavoro e della formazione. Nell’ambito di tali Indirizzi, la Regione Emilia-Romagna ha individuato quattro aree di intervento prioritarie per la programmazione 2021-27:

1. Competenze e capitale umano

2. Innovazione, competitività e attrattività

3. Transizione alla sostenibilità ed economia circolare, promuovendo un “green new deal” regionale

4. Coesione sociale.

Sottolineato che

nel processo di transizione ecologica anche il ruolo degli enti locali è fondamentale: rappresentano il referente istituzionale più vicino al cittadino e ai soggetti economici e sociali. Spetta anche ad essi pertanto il compito di promuovere, attraverso il proprio personale, politiche territoriali adeguate e iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e il mondo imprenditoriale verso modi di produzione e consumo ambientalmente sostenibili.

Preso atto che

il Programma "Lazio Plastic Free" avviato nel 2018 dalla Regione Lazio prevede l'introduzione della figura del Green Manager, un professionista qualificato che opera all'interno di società private e di enti pubblici (amministrazioni locali, ospedali, scuole) per promuovere interventi di sostenibilità ambientale, risparmio idrico ed energetico, sviluppo della raccolta differenziata, acquisti verdi e riciclo dei materiali di scarto. Una figura dunque che dispone di competenze composite che completano quelle in capo al mobility manager e all’energy manager. Il Programma, inoltre, prevede la possibilità di stanziare fondi a favore delle istituzioni e dei soggetti privati che intraprendono il percorso del Green Management.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta regionale

a favorire, sul modello della Regione Lazio, l'acquisizione di competenze da Green Manager all'interno di enti pubblici e imprese private, promuovendo, in collaborazione con enti di formazione accreditati e il sistema universitario regionale, corsi di formazione - da finanziare eventualmente con i succitati Fondi europei - al fine di creare un fondamentale patrimonio di conoscenze e competenze per l'attuazione della transizione ecologica nelle società private e negli enti pubblici dell’Emilia-Romagna.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 3 febbraio 2021

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