n.209 del 28.07.2023 (Parte Prima)
Oggetto n. 7177 - Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 6762 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2022". A firma della Consigliera: Piccinini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nel 2021 secondo Eurostat, l’11,7 per cento degli occupati in Italia viveva in condizioni di povertà lavorativa;
con il Decreto Ministeriale n. 126 del 2021 fu istituito un gruppo di esperti del Ministero del Lavoro che ha ampliato la definizione di lavoratori poveri utilizzata da Eurostat, calcolando che questo fenomeno riguarda oltre il 13 per cento degli occupati nel nostro Paese, per un totale di quasi 3 milioni di persone;
nella suddetta relazione si afferma che “Avere un lavoro non basta per evitare di cadere in povertà. In Italia un quarto dei lavoratori italiani ha una retribuzione individuale bassa (cioè, inferiore al 60% della mediana) e più di un lavoratore su dieci si trova in situazione di povertà (…) A livello individuale, infatti, il rischio di basse retribuzioni è particolarmente elevato per i lavoratori occupati solo pochi mesi all’anno, per i lavoratori a tempo parziale e per i lavoratori autonomi. A livello familiare, a questi fattori di rischio si aggiunge anche la composizione del nucleo e il numero di percettori.”, e si evidenzia inoltre che il rischio di bassa retribuzione risulta elevatissimo, pari al 53,5 per cento, tra chi nel corso di un anno lavora prevalentemente a tempo parziale.
Evidenziato che
nella relazione allegata all’oggetto 6762 si sottolinea che “il 2022 è stato segnato in particolare dalle difficoltà della ripresa economica in relazione alla pandemia da Covid-19 cui si è aggiunta la guerra in Ucraina con gravi conseguenze a livello internazionale di carattere sia umanitario che economico”
sulla base di rilevazioni della BCE (Bollettino economico, n. 3 del 2022) l’aumento del salario minimo innalza il livello retributivo per coloro che percepivano salari più bassi del nuovo minimo, facendo prevedere che nel 2023 le variazioni apportate ai salari minimi dovrebbero contribuire in misura significativa sulla crescita salariale dell’area dell’euro;
un salario minimo legale esiste nella maggioranza degli Stati membri dell’Unione europea. Esso non è previsto soltanto nei Paesi nordici (Danimarca, Svezia, Finlandia), in Austria e in Italia;
la Germania ha introdotto il salario minimo nel 2015 per far fronte al decrescente livello di tutela dei lavoratori, mediante la contrattazione collettiva, fissandolo a 12 euro l’ora nell’ottobre ’22;
nel nostro Paese si registra una copertura quasi totale della contrattazione collettiva, ma nonostante questo purtroppo un consistente numero di lavoratori percepisce salari non dignitosi;
tra le ragioni che ostacolano il diritto a percepire una giusta retribuzione è poi di particolare rilievo il proliferare dei cosiddetti «contratti collettivi pirata».
Rilevato che
è all’esame della commissione Lavoro alla Camera la proposta di Legge nr. 1275 prima firma Giuseppe Conte che detta disposizioni per “l’istituzione del salario minimo” sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, tranne Italia Viva.
Impegna la Giunta regionale
a sollecitare il Parlamento ed il Governo, a proseguire nell’iter diretto alla definizione per via legislativa del salario minimo, come strumento centrale nel contrasto della povertà, nella difesa della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, nella tutela della legalità, al fine di giungere in tempi rapidi all’adozione di una legge che metta fine ad inaccettabili condizioni di sfruttamento contribuendo al complessivo innalzamento dei livelli retributivi e conseguentemente al miglioramento della qualità della vita di molte persone, alla crescita dell’economia e alla coesione sociale.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 25 luglio 2023