n.1 del 07.01.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1755 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad aggiornare le modalità di funzionamento del Fascicolo Sanitario Elettronico - FSE alle ultime novità normative intervenute, garantendo quindi ad ogni cittadino emiliano-romagnolo la completezza dei dati, sia che si riferiscano ad esami e prestazioni effettuati in strutture pubbliche, che private accreditate, che private. A firma dei Consiglieri: Rossi, Daffadà, Maletti, Montalti, Paruolo, Costi, Zappa-
terra, Soncini, Zamboni, Pigoni, Mori, Caliandro, Tarasconi, Fabbri, Pillati, Rontini, Bulbi, Sabattini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Fascicolo sanitario elettronico è, come noto, una raccolta di documentazione sanitaria disponibile su Internet in forma protetta e riservata, consultabile solo attraverso l’utilizzo di credenziali personali, che, nel tempo, costituisce la storia clinica di una persona;

lo scopo principale del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è di agevolare l'assistenza al paziente, offrire un servizio che può facilitare l'integrazione delle diverse competenze professionali contribuendo al miglioramento di tutte le attività assistenziali e di cura, rendendo disponibile la storia clinica del paziente a tutti gli operatori coinvolti nelle cure che gli vengono prestate; permettendo ad un operatore sanitario di inquadrare un paziente sconosciuto in condizioni di emergenza/urgenza; supportando la continuità delle cure quando intervengono diversi operatori, permettendo a ciascuno di loro di essere consapevole delle iniziative diagnostiche e terapeutiche dei colleghi;

il Fascicolo sanitario elettronico è facoltativo e può essere attivato in qualsiasi momento; se si decide di non farlo, non ci sono conseguenze sul diritto a ricevere le cure erogate dal Servizio sanitario regionale.

Evidenziato che

tutte le persone maggiorenni iscritte al Servizio sanitario regionale (che hanno dunque scelto un medico o un pediatra di famiglia) potevano fino ad ora attivare il proprio Fascicolo sanitario elettronico, se avevano dato il consenso formale all’immissione dei loro dati e della loro documentazione sanitaria nella rete Sole (Sanità on line);

la rete Sole è una rete telematica che, nel rispetto della privacy, collega gli operatori e le strutture del Servizio sanitario regionale per permettere la condivisione di informazioni sugli assistiti al fine di migliorare i processi di cura: ad esempio, se l’interessato ha dato il proprio consenso, grazie al collegamento alla rete Sole, il medico di pronto soccorso può visionare al computer la documentazione sanitaria della persona e avere così un quadro più preciso della situazione (patologie, allergie, terapie in corso, ecc.); il medico di famiglia può visionare, sempre al computer, il referto di un esame specialistico e illustrarlo all’assistito.

Sottolineato che

se il cittadino ha dato il proprio consenso, nel Fascicolo sanitario elettronico vengono automaticamente inseriti i documenti presenti nella rete Sole, relativi quindi a prestazioni erogate dai medici e pediatri di famiglia convenzionati e da strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale, quali dati anagrafici, eventuali esenzioni dal pagamento del ticket, prescrizioni di visite ed esami specialistici, prescrizioni di farmaci, referti di visite ed esami erogati dalle strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale (e, progressivamente, anche da strutture private accreditate), referti di pronto soccorso, lettere di dimissioni da ospedali pubblici (e, progressivamente, da ospedali privati accreditati);

i documenti sanitari disponibili per il Fascicolo possono risalire fino al 2008, anno in cui la maggior parte dei medici e dei pediatri di famiglia ha aderito alla rete Sole: affinché i documenti sanitari, prodotti nel tempo, vengano inseriti automaticamente nel Fascicolo, è necessario che il sistema refertante della Struttura presso la quale si è effettuata l'esame/visita, sia integrato nella rete Sole;

ogni persona può decidere di inserire anche altri documenti personali (ad esempio: documenti relativi a visite o esami fatti in strutture private o in strutture sanitarie di altre Regioni).

Tenuto conto che

le strutture accreditate sono a tutti gli effetti parte integrante dell’Azienda USL con cui hanno il contratto di accreditamento, ma tale struttura potrebbe non essere ancora integrata nella rete SOLE e quindi il referto non essere consultabile dal Fascicolo. Il cittadino può, in tal caso, attualmente, solo caricare nel proprio FSE una immagine scansionata del referto cartaceo.

Ritenuto che

la modalità più adatta a garantire al cittadino la fruibilità su scala regionale dei dati anamnestici della sua storia sanitaria sia quello di permettere che il suo fascicolo possa contenere la completezza della sua storia sanitaria, indipendentemente dalla struttura e modalità (privatistica o tramite SSN ) con cui è stato effettuato l’atto sanitario e dalla Regione dove è stato erogato.

Sottolineato altresì che

occorre dare ad ogni cittadino emiliano-romagnolo la possibilità di avere sempre con sé lo storico sanitario completo, nel FSE, quindi sia per quanto riguarda le prestazioni effettuate nel pubblico, sia nel privato accreditato, che nel privato: sarebbe dunque auspicabile ed utile che lo strumento potesse comprendere anche le attività e prestazioni sanitarie usufruite fuori dai percorsi sanitari delle strutture sanitarie pubbliche e quindi ricomprendere anche la storia relativa ad indagini, visite ed esami eseguiti in regime privatistico in ambito regionale, auspicando una generalizzazione quanto prima alle prestazioni effettuate su tutto il territorio nazionale;

risulta anacronistico che se si fanno visite ed esami nel privato il medico di medicina generale non possa vederne gli esiti nel sistema Sole; ed i limiti di questo si sono evidenziati in modo netto con il Covid: molti utenti in questo periodo si sono rivolti alla sanità privata per svolgere visite necessarie che, in alcuni casi, erano state sospese nel pubblico. Ed è noto quanto sia stato - e sia - più complicato poter raggiungere fisicamente il medico di base: è quindi oggi fondamentale dare la possibilità ai cittadini di poter avere uno storico completo.

Evidenziato che

il compito del Fascicolo sanitario elettronico è quello di superare le precedenti modalità di conservazione dei dati, che erano manifestatamente carenti di documentazione utile e di difficile accesso, limitando la possibilità di garantire la migliore continuità assistenziale ad ogni cittadino in qualunque momento e luogo di cura lo stesso venga a trovarsi;

è implicito che il Fascicolo per adempiere a questo fine debba contenere tutte le informazioni relative alla propria salute, indipendentemente dal luogo ove gli atti sanitari siano stati attuati e dal soggetto erogatore.

Considerato che

l’articolo 11 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. “decreto rilancio”), modificando l'articolo 12 del decreto legge 18 ottobre 2012 n. 179 (convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n.221), ha recentemente disposto alcune rilevanti novità in materia, prevedendo, innanzitutto, che ora il fascicolo sanitario elettronico contenga dati e documenti digitali relativi all'intera storia clinica di una persona, generati, oltre che dalle strutture sanitarie pubbliche, anche da quelle private, estendendo le tipologie di dati sanitari e socio-sanitari che confluiscono nel FSE: sono così inclusi anche quelli che riguardano le prestazioni erogate al di fuori del Sistema sanitario nazionale, non solo quelle interne al SSN; rendendo automatica e più agevole l’attivazione e l’alimentazione del FSE: il cittadino non dovrà più richiedere l’apertura del proprio fascicolo e dare il proprio consenso alla sua alimentazione, ma potrà sempre decidere chi può accedere ai suoi dati sanitari, attraverso il meccanismo del consenso esplicito. Resta garantito, inoltre, il diritto di conoscere quali accessi siano stati effettuati al proprio FSE; estendendo funzioni “di sussidiarietà” dell’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità dei Fascicoli Sanitari Elettronici (INI) a tutte le regioni che non hanno ancora attivato il FSE o alcuni suoi servizi e il potenziamento di INI; prevedendo che nel tempo il FSE potrà essere alimentato -attraverso l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità- con i dati sanitari già disponibili in merito alla donazione degli organi, le vaccinazioni e le prenotazioni, contenuti nel Sistema Informativo Trapianti, nelle Anagrafi vaccinali regionali e nei CUP di ciascuna regione o provincia autonoma.

Dato atto che

la Giunta ha annunciato il 9 ottobre che la Regione, per adeguarsi alle disposizioni nazionali sulla sanità digitale contenute nel cosiddetto ‘Decreto rilancio stanzierà quasi 15 milioni di euro per sostenere l’archiviazione digitale completa di tutti i documenti sanitari, sia rilasciati dal pubblico che dal privato convenzionato;

tra le novità preannunciate dalla Giunta vi è quella che, mentre prima era il singolo utente a farsi carico dell’attivazione del proprio FSE, prima registrandosi online e poi completando l’iter in uno sportello dell’Ausl, ora il Fascicolo sanitario elettronico sarà creato da remoto per ogni emiliano-romagnolo, e lì caricati automaticamente tutti gli atti sanitari prodotti sia dalle strutture pubbliche che da quelle private convenzionate, facendo dell’Emilia-Romagna la prima Regione in Italia che lo adotta in maniera sistematica per tutti i cittadini. Il cittadino, come già avviene adesso, potrà anche integrare il Fascicolo, aggiungendo autonomamente ulteriori documenti, completando così la propria storia medica;

al momento sono 1,2 milioni i fascicoli con consultazione attiva, a fronte di un pubblico potenziale di 4,5 milioni di utenti.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

ad aggiornare le modalità di funzionamento del FSE alle ultime novità normative intervenute e garantire quindi ad ogni cittadino emiliano-romagnolo la completezza dei dati recati dal medesimo, sia che si riferiscano ad esami e prestazioni effettuati in strutture pubbliche, che private accreditate, che private;

a valutare ed adottare le modalità attraverso cui implementare il Fascicolo Sanitario anche con i dati relativi alle prestazioni sanitarie effettuate in altre regioni, per fare sì che questo strumento contenga tutti i dati ed i documenti digitali relativi all'intera storia clinica di ciascun cittadino, al fine di espletarne al massimo il potenziale innovativo e di servizio alla persona;

ad aggiornare periodicamente la competente Commissione assembleare circa l’evoluzione dei contenuti e l’implementazione delle funzionalità del Fascicolo, anche con riferimento alle problematiche che dovessero emergere.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana dell’11 dicembre 2020

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