n.295 del 05.10.2016 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2508 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni per avviare un confronto specifico per la predisposizione di un piano di prevenzione e vigilanza delle imprese della logistica operanti in regione, anche in attuazione di quanto previsto dalla L.R. 3/2014 e dalle politiche in materia di formazione continua degli operatori, per contribuire all’individuazione ed all’adozione di misure preventive sulle principali cause di infortunio, rendendo inoltre sistematica in tutte le aziende del settore la lettura ragionata dei registri infortuni, quali fonti importanti di informazione a forte valenza preventiva circa le principali tipologie di incidentalità. A firma dei Consiglieri: Boschini, Calvano, Soncini, Pruccoli, Rossi Nadia, Rontini, Bagnari, Montalti, Lori, Ravaioli, Paruolo, Campedelli, Tarasconi, Zappaterra, Mumolo, Iotti, Poli, Zoffoli
L'Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna
Premesso che
La pratica dell’affidamento a terzi, in un’ottica di riduzione dei costi, riguarda molti settori economici, trovando peculiare applicazione in quelle fasi dell’attività che non richiedono alta specializzazione, come quello della logistica delle merci
L’esperienza ha più volte dimostrato come tale prassi non sempre tenga in dovuta considerazione la necessità di garantire ai lavoratori e alle lavoratrici adeguate condizioni di sicurezza e di lavoro.
Evidenziato che
Prima in Italia, la Regione Emilia, con legge regionale 12 maggio 2014, n. 3 Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari, ha definito misure tese ad aumentare la legalità nella logistica, affrontando sia i controlli sull'autotrasporto, sia il contrasto a forme irregolari nella cooperazione all'interno dei magazzini.
La legge si propone, per le attività di facchinaggio e movimentazione, di contrastare "forme irregolari di utilizzo dei lavoratori", attraverso un'attività di verifica e d'informazione:
sulla disapplicazione o non corretta applicazione dei CCNL di settore,
sulla violazione degli istituti contrattuali,
sulla retribuzione inferiore a quella prevista dai CCNL di settore sottoscritti dalle associazioni di settore comparativamente più rappresentative,
sulla violazione della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro,
sulla sottoposizione dei lavoratori a condizioni e orari di lavoro, metodi di sorveglianza o a situazioni di alloggio particolarmente degradanti,
nonché su qualunque altro elemento sintomatico di alterazione del congruo e regolare svolgimento dell'attività lavorativa.
Evidenziato che
Data la peculiarità del comparto, caratterizzato da una più consistente incidenza di malattie professionali e infortuni sul lavoro rispetto alla media generale, sarebbe auspicabile inserire nel Piano regionale per la prevenzione 2015-18 [Delibera di Giunta n. 771/2015 del 29/6/2015] una misura specifica relativa alla pianificazione della vigilanza, così come sarebbe opportuno che il “Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro” (istituito in applicazione dell’art. 7 del decreto legislativo 81/2008 e del D.P.C.M. 21.12.2007) operasse direttamente sul tema della sicurezza dei lavoratori attivi nel settore della logistica e trasporti.
Tutto ciò premesso
si impegna la Giunta
Ad avviare un confronto specifico nell’ambito del Comitato articolo 7 del d.lgs. 81/08 smi e con le parti sociali per la predisposizione di un piano di prevenzione e vigilanza delle imprese della logistica operanti in regione, anche in attuazione di quanto previsto dalla legge regionale 3/2014 e delle politiche in materia di formazione continua, perseguendo i seguenti obiettivi:
formare con un largo confronto in gruppi di miglioramento, corsi e presentazione di case-report, gli operatori su questi temi (gestione flussi informativi, gestione audit con aziende critiche, qualità delle inchieste infortuni, analisi corretta di macchine, impianti ed attrezzature, conoscenza della direttiva macchine, etc);
contribuire all’individuazione e adozione di misure preventive sulle principali cause di infortunio;
rendere sistematica in tutte le aziende del settore la lettura ragionata dei registri infortuni, fonte importante di informazioni a forte valenza preventiva su tutte le principali tipologie di incidentalità (dagli infortuni da movimentazione manuale agli infortuni da mancato uso di DPI, agli infortuni dovuti ad impiego di attrezzature, etc.).
Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 12 settembre 2016.