n. 41 del 14.03.2012 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2355 - Risoluzione ai sensi dell’articolo 5, comma 3 della Legge n. 11 del 2005. Osservazioni dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna sulla: Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici - COM(2011) 896 definitivo del 20 dicembre 2011; Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali - COM(2011) 895 definitivo del 20 dicembre 2011; Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’aggiudicazione dei contratti di concessione - COM(2011) 897 definitivo del 20 dicembre 2011 (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 21 febbraio 2012)
La I Commissione “Bilancio Affari generali ed istituzionali”
dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Visto l’articolo 38, comma 4, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, nonché l’art. 6, comma 2 della Legge regionale n. 16 del 2008;
Visto l’articolo 5, comma 3, della Legge 11/2005;
Vista la Risoluzione dell’Assemblea legislativa n. 1434 del 8 giugno 2011 contenente “Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea - Sessione comunitaria 2011”, in particolare le lettere m), n), o), v);
Viste le lettere del Presidente dell’Assemblea legislativa (prot. n. 1667 e 1669 del 17 gennaio 2012 e prot. n. 2506 del 23 gennaio 2012);
Viste la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici - COM(2011) 896 definitivo del 20 dicembre 2011; la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali - COM(2011) 895 definitivo del 20 dicembre 2011 e la Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’aggiudicazione dei contratti di concessione - COM(2011) 897 definitivo del 20 dicembre 2011;
Visti i pareri resi dalla III Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità nella seduta del 9 febbraio 2012 (prot. n. 5293 e 5296 del 9 febbraio 2012);
Vista la Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Pensare anzitutto in piccolo” (Think Small First), Uno “Small Business Act” per l’Europa - COM(2008) 394 definitivo/2 del 30 settembre 2008 e la successiva revisione effettuata dalla Commissione europea con la Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Riesame dello “Small Business Act” per l’Europa - COM(2011) 78 definitivo del 23 febbraio 2011;
Visto il Libro verde sulla Modernizzazione della politica dell’UE in materia di appalti pubblici. Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti - COM(2011) 15 definitivo del 27 gennaio 2011 egli esiti della consultazione conclusasi il 18 aprile 2011;
Vista la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “L’Atto per il mercato unico. Dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia “Insieme per una nuova crescita” - COM(2011) 206 definitivo del 13 aprile 2011;
Vista la Legge regionale 26 novembre 2010, n. 11 (Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata);
Considerato che le proposte di direttive in esame fanno parte degli atti segnalati nell’ambito della sessione comunitaria 2011, sui quali l’Assemblea e la Giunta regionale si sono impegnate a valutare, al momento della effettiva presentazione, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della legge n. 11 del 2005, articolo 5, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea;
Considerata l’importanza di rafforzare il dialogo tra i livelli parlamentari anche sugli aspetti di merito delle proposte e delle iniziative presentate dalla Commissione europea alla luce dei recenti sviluppi del dialogo politico (cd. procedura Barroso) tra Parlamenti nazionali e Commissione europea;
Considerato che la modernizzazione del quadro legislativo sugli appalti pubblici rappresenta uno degli strumenti di maggior rilievo per l’attuazione della strategia Europa 2020, in considerazione del fatto che un sistema più efficiente di affidamento degli appalti è in grado di migliorare il clima imprenditoriale, il contesto per l’innovazione delle imprese e di favorire un uso più efficace ed efficiente dei contratti d’appalto pubblici, anche a sostegno dello sviluppo delle altre politiche dell’Unione europea, e che, la definizione di un nuovo quadro giuridico in materia di appalti, costituisce una delle 12 azioni chiave prioritarie segnalate dalla Commissione europea nella Comunicazione “L’Atto per il mercato unico: dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia” del 13 aprile 2011;
Considerato che le proposte di direttive sugli appalti pubblici sono state precedute da un’ampia consultazione delle parti interessate promossa dalla Commissione europea attraverso la pubblicazione del Libro verde sulla modernizzazione della politica dell’UE in materia di appalti pubblici - Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti, dalla quale sono emerse una serie di indicazioni, collegate alla necessità di semplificare e rendere più flessibili le procedure di affidamento degli appalti pubblici soprattutto nell’ottica di sostenere e favorire l’accesso al mercato delle Piccole e medie imprese (PMI) in attuazione, tra l’altro, della strategia già delineata dalla Commissione europea nello “Small businect Act per l’Europa” del 2008 e riesaminata, di recente, nella Comunicazione del 23 febbraio 2011 “Riesame dello Small business Act per L’Europa”;
Considerato infine che il tema degli appalti pubblici è strettamente connesso con il tema della legalità e che la Regione Emilia-Romagna con l’approvazione della legge regionale 26 novembre 2010, n. 11 (Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata), sta già adottando politiche mirate a contrastare i fenomeni di illegalità diffusa che interessano, sempre di più, il settore degli appalti pubblici e privati attraverso la promozione di iniziative volte ad attuare un sistema integrato di sicurezza territoriale, nonché di qualificazione e di idoneità degli operatori economici e delle amministrazioni pubbliche;
Prende atto delle proposte in oggetto, osservando quanto segue
- Si condivide, in linea generale, l’obiettivo delle proposte di direttive di modificare l’attuale quadro normativo in materia di affidamento degli appalti pubblici attraverso l’introduzione di misure in grado di rendere più efficace, efficiente e trasparente la spesa pubblica, favorendo, al contempo, l’accesso al mercato delle Piccole e medie imprese (PMI), attraverso, ad esempio, la suddivisione in lotti degli appalti e la previsione della possibilità di pagamento diretto del subappaltatore da parte del committente, e sostenendo, attraverso gli appalti pubblici, il conseguimento di obiettivi sociali comuni quali la tutela dell’ambiente, l’efficienza energetica, la lotta contro i cambiamenti climatici, la promozione dell’innovazione e dell’inclusione sociale;
- Pur nella consapevolezza che l’obiettivo principale delle proposte di direttiva è la creazione di un mercato degli appalti pubblici concorrenziale, trasparente, equo e attento alle esigenze delle PMI e che il conseguimento di tale obiettivo potrebbe apportare vantaggi positivi anche in termini di tutela della legalità, si sottolinea la diffusione, sempre più evidente, di fenomeni di illegalità diffusa e infiltrazione da parte di organizzazioni criminali nelle procedure di affidamento degli appalti pubblici e privati e la necessità di affrontare questo problema in una prospettiva più ampia, non solo locale e nazionale, ma anche europea, già a partire dalla definizione delle regole di funzionamento delle procedure di affidamento ed esecuzione degli appalti;
- In quest’ottica si sottolinea con favore l’inserimento nelle proposte di direttive di una serie di disposizioni, come ad esempio l’articolo 55 della proposta di direttiva sugli appalti pubblici che, tra i motivi di esclusione dalla partecipazione ad un appalto, prevede la partecipazione ad organizzazioni criminali, l’accertamento di responsabilità per corruzione, frode, reati terroristici e riciclaggio, volte a contrastare comportamenti illeciti nelle procedure di affidamento dei contratti d’appalto, ma si segnala l’importanza di valutare, nel corso dei negoziati e delle procedure che porteranno l’approvazione definitiva delle proposte (fase ascendente), l’adeguatezza delle disposizioni già presenti e l’opportunità di prevederne ulteriori, maggiormente incisive e più mirate su questo specifico tema;
- Infine, si sottolinea che, anche nella fase di recepimento e attuazione che farà seguito all’approvazione definitiva delle proposte di direttive, lo Stato e le Regioni, nel rispetto delle rispettive competenze, dovrebbero tener conto anche dei possibili risvolti dell’adozione delle varie disposizioni sul tema della tutela della legalità.
a) Sulla base di quanto precede rileva l’opportunità di trasmettere la presente Risoluzione al Governo, per il tramite della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, quali osservazioni ai sensi dell’articolo 5, comma 3, della Legge 11/2005, ai fini della formazione della posizione italiana.
b) Dispone l’invio della presente Risoluzione, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati per l’inoltro alle competenti Commissioni parlamentari;
c) Dispone l’invio della presente Risoluzione alla Giunta della Regione Emilia-Romagna, per garantire il massimo raccordo tra gli organi della Regione nello svolgimento delle rispettive attività e competenze, assegnate dalla legge e dal regolamento.
d) Impegna la Giunta ad assicurare un’adeguata informazione sulle proposte di direttiva, informando le competenti Commissioni assembleari circa le modalità e i contributi concreti della partecipazione della Regione Emilia-Romagna al processo decisionale e le iniziative assunte nelle opportune sedi nazionali ed europee;
e) Dispone inoltre l’invio della presente Risoluzione, per opportuna conoscenza, ai parlamentari europei eletti in Emilia-Romagna e ai membri emiliano-romagnoli del Comitato delle Regioni, al Network sussidiarietà del Comitato delle Regioni, alle Assemblee legislative regionali italiane ed europee per favorire la massima circolazione delle informazioni sulle attività di partecipazione alla fase ascendente.
Approvata all’unanimità nella seduta del 21 febbraio 2012, ai sensi dell’articolo 38, comma 4 del Regolamento interno e della legge regionale n. 16 del 2008.