n.100 del 12.04.2023 periodico (Parte Seconda)

Applicazione anticipata deflusso minimo vitale estivo e disposizioni relative al potenziale beneficio ambientale connesso al sistema irriguo

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque;

- il D.Lgs. n. 152/06 “Norme in materia ambientale”;

- il Decreto 28 luglio 2004 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio “Linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino”, comprensive dei criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto e per la definizione del minimo deflusso vitale, di cui all'articolo 22, comma 4, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152;

- le Norme del Piano di Tutela delle acque approvato con Delibera dell’Assemblea legislativa n. 40 del 21 dicembre 2005;

- i DPCM del 27 ottobre 2016 di approvazione del Secondo Piano di Gestione della Acque del Distretto idrografico Padano, dell'Appennino Settentrionale e dell'Appennino Centrale;

- le proprie deliberazioni n. 1781/2015 e n. 2067/2015 con cui la Regione Emilia-Romagna ha contribuito all’aggiornamento dei sopracitati Piani di Gestione, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa nazionale e, in particolare, l’Allegato D alla sopracitata propria deliberazione n. 2067/15 con cui sono stati individuati i valori di DMV (deflusso minimo vitale) di riferimento per tutti i corpi idrici naturali regionali;

- La Delibera CIP n. 4/2021 del 20 dicembre 2021 con cui è stato adottato il Terzo Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano;

- La Delibera CIP n. 26/2021 del 20 dicembre 2021 con cui è stato adottato il Terzo Piano di Gestione del Distretto idrografico dell'Appennino Centrale;

- la propria deliberazione n. 2293/2021 “Attuazione della Direttiva 2000/60/CE: contributo della Regione Emilia-Romagna ai fini dell'aggiornamento del quadro conoscitivo di riferimento per il riesame dei Piani di Gestione Distrettuali 2021-2027” che, in merito al DMV/DE, ne riconferma la disciplina e i valori di riferimento individuati con propria deliberazione n. 2067/15 e riconosciuti quali Deflusso Ecologico (DE) dalle Autorità Distrettuali;

Considerato che:

- con il citato Allegato D, è stata data piena attuazione alle disposizioni di cui al Titolo IV - Misure per la tutela quantitativa della risorsa idrica, Cap. 1 “Misure per la regolazione dei rilasci rapportati al Deflusso minimo vitale” delle Norme del PTA;

- in particolare, è stata individuata la componente morfologica-ambientale del DMV, definendo, quindi, per ogni corpo idrico naturale, i valori di riferimento dello stesso per i mesi maggio-settembre e ottobre-aprile;

- tale discretizzazione temporale emerge dalle seguenti considerazioni:

  • il periodo “primaverile-estivo” (maggio-settembre) presenta deflussi naturali dei corsi d’acqua inferiori a quelli del restante periodo dell’anno e conseguentemente un DMV, per tale periodo, inferiore a quello invernale rispecchia l’andamento medio del regime idrologico;
  • le esigenze di tutela degli ecosistemi sono differenziate nel periodo primaverile-estivo rispetto a quello autunnale – invernale;

- l’obbligo del rispetto dei valori di deflusso minimo vitale aveva già evidenziato, a partire dal PTA, problematiche connesse alla riduzione dei possibili approvvigionamenti, in particolare nel periodo estivo, caratterizzato da ridotte portate nei corpi idrici stante il carattere torrentizio degli stessi;

- al fine di sopperire a tale riduzione di approvvigionamento, ed in considerazione invece della ricchezza di portata, in particolare nel periodo invernale/primaverile, questa Regione, ha incentivato la realizzazione di soluzioni di stoccaggio della risorsa idrica, da prelevarsi in tale periodo, e da utilizzarsi al momento che non fosse più possibile un prelievo diretto dal corpo idrico (invasi consortili, interaziendali, aziendali ecc.);

Considerato, altresì, che:

- al fine di ridurre le perdite del sistema irriguo consortile, in parte costituito da canali storici in terra o parzialmente impermeabilizzati, la pratica utilizzata è quella di invasare detti canali adduttori, anticipatamente rispetto alla stagione irrigua;

- stante l’estensione e il dimensionamento dei suddetti canali adduttori ciò permetterebbe anche uno stoccaggio di risorsa;

Dato atto che:

- l’anno 2022, dal punto di vista meteo-climatico, è stato caratterizzato da ricorrenti periodi molto più caldi e secchi delle attese climatiche;

- l’andamento idrometeoclimatico registrato ha determinato un netto anticipo dell’estate meteorologica e si sono registrate temperature superiori alle medie dei periodi;

- durante l’estate, i fiumi regionali hanno attraversato un periodo di intensa siccità, mentre i contributi più rilevanti alle portate dei fiumi alpini sono derivati dall’intensa fusione dei ghiacciai in presenza di anomalie termiche estive così intense da portare per giorni lo zero termico al di sopra delle più alte vette;

- la scarsità di risorse idriche ha reso particolarmente difficoltosa la gestione, portando a una forte competizione fra i vari usi;

- i contributi del fiume Po in ambito irriguo, tramite la rete consortile regionale, sono risultati insufficienti a compensare i gravi deficit traspirativi delle colture. Le condizioni siccitose dell’anno 2022 hanno portato, infatti, l’umidità del suolo a valori estremamente bassi nel corso dell’estate e a un consistente abbassamento della falda ipodermica, aumentando le richieste irrigue;

- tale situazione ha comportato la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri con delibera del 4 luglio 2022 in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle regioni e delle province autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nei territori delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto;

- l’autunno 2022 è stato all’insegna della variabilità, con l’ottobre meno piovoso dal 1961 che ha portato un nuovo calo nelle portate medie mensili del Po, risultate confrontabili con i minimi storici anche nei mesi di ottobre e novembre. L’anno si è chiuso con il dicembre più caldo da inizio registrazioni, con una temperatura media regionale mensile di 5,8 °C, più alta di 1,9°C rispetto al clima 1991-2020;

- il prolungarsi di tale situazione di deficit idrico ha determinato la proroga dello stato di emergenza, disposta dal Consiglio dei ministri con delibera del 28 dicembre 2022;

- anche nel corso dei primi mesi del 2023 si è registrata una rilevante variabilità idrometeoclimatica, infatti:

a) le precipitazioni totali dal 1 ottobre 2022 sono ancora inferiori al clima, con anomalie particolarmente intense nell’area occidentale della regione, altresì nelle aree più orientali sono presenti invece puntuali anomalie positive;

b) a livello regionale, rispetto a febbraio 2022, si riscontra un peggioramento delle condizioni di disponibilità delle risorse della falda profonda dovuta ad un generale effetto molto ridotto di ricarica nell’autunno 2022;

c) si registrano anomalie termiche medie mensili in media +1,1°C rispetto al clima;

d) nel mese di febbraio 2023 le portate medie mensili dei fiumi regionali risultano: inferiori alle medie del periodo e confrontabili con i minimi storici nel territorio emiliano;

e) all’inizio di marzo 2023 le portate dei fiumi regionali risultano in crescita, anche grazie alla fusione nivale, ma nel complesso inferiori o confrontabili con le medie del periodo nel territorio emiliano e superiori alle medie del periodo in quello romagnolo;

f) la falda ipodermica rimane deficitaria in quanto la disponibilità idrica risulta attualmente inferiore o prossima alla media del periodo di monitoraggio, ma superiore ai valori registrati negli anni più siccitosi;

- le previsioni meteorologiche prospettano condizioni di variabilità con possibilità di eventi di precipitazione che, nel complesso, non sembrano in grado di modificare il quadro complessivo sopraesposto;

Valutato che:

- la scarsità di precipitazioni, nonché il ridotto regime idrologico, non hanno permesso l’accumulo di risorsa in previsione dell’utilizzo estivo in condizioni di disponibilità ridotta di deflussi naturali;

- il quadro meteorologico non rileva una variazione di tendenza in grado di variare significativamente l’attuale regime idrologico dei corpi idrici regionali;

- l’anomalia di temperature registrate ha determinato un’anticipazione delle fasi fenologiche che richiedono un supporto di risorsa idrica;

Ritenuto pertanto:

- al fine di permettere il maggior accumulo di risorsa nel reticolo di distribuzione e nelle opere di stoccaggio presenti sul territorio e di ridurre le perdite delle reti consortili, opportuno per il presente anno di anticipare, analogamente a quanto già effettuato con propria deliberazione n. 535/22, l’applicazione del DMV/DE estivo (1° maggio-30 settembre) a partire dal 1° aprile, permettendo quindi di massimizzare la risorsa disponibile per il successivo utilizzo irriguo;

Considerato, inoltre, che:

- l’invaso dei canali adduttori delle reti consortili effettuato indipendentemente dall’utilizzo ai fini irrigui della risorsa produce alcuni “benefici” ambientali, quali:

a) mantenimento degli ecosistemi sottesi dai canali stessi;

b) potenziale ottimizzazione dei processi di ricarica delle falde in area di conoide;

c) miglioramento qualitativo delle acque nei canali non esclusivamente irrigui che scorrono in prossimità di nuclei urbani o ambiti urbanizzati;

d)innalzamento del livello della falda ipodermica nell’intorno del reticolo;

e) efficientamento e riduzione delle perdite della rete irrigua attraverso un processo di impermeabilizzazione naturale;

- la Regione e gli Enti pubblici e di diritto pubblico sono impegnati, direttamente o anche tramite organismi di diritto pubblico, a perseguire il pubblico interesse alla preservazione e tutela dell’ambiente;

- quando l’utilizzo di risorsa idrica è finalizzato a rispondere a particolari necessità ambientali, storico-culturali e igienico-sanitarie non si ha la sottrazione di una risorsa destinata ad uso pubblico per un interesse privato, ma il perseguimento di un vantaggio generale per il territorio e la popolazione;

- ai sensi della propria deliberazione n. 1622/15 qualora siano riconosciute dette necessità, il prelievo è assentito all’Ente pubblico o all’organismo di diritto pubblico richiedente senza l’obbligo di corresponsione di oneri economici;

- pertanto, risulta opportuno predisporre apposito atto, congiuntamente all’Assessorato all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, al fine di:

. riconoscere il potenziale uso “ambientale” effettuato attraverso l’invaso dei canali consortili stante quanto sopra riportato;

. permettere il prelievo della risorsa idrica, senza ricomprendere i volumi prelevati ai fini ambientali tra i volumi concessi all’uso irriguo;

. operare al fine di pervenire alla corretta definizione di detti volumi, nell’ambito delle disposizioni di cui al DM 31 luglio 2015, e conseguenti atti regionali in attuazione, individuando criteri di valutazione e calcolo basati innanzitutto su sistemi di misurazione dei quantitativi prelevati e distribuiti;

. individuare i criteri di tutela dei corpi idrici derivati affinché il prelievo non determini un impatto negativo sugli stessi e non infici il raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui alla Direttiva 2000/60/CE (DQA);

Atteso che:

- benché la stagione irrigua prenderà avvio dal prossimo mese di aprile, stante la situazione di carenza idrica in atto, diversi Consorzi di Bonifica hanno attivato i prelievi immettendo risorsa nei canali adduttori, senza un effettivo utilizzo della stessa a fini irrigui, ma per alimentare la falda ipodermica sia per infiltrazione verticale sia per infiltrazione laterale;

- nelle more della predisposizione del soprarichiamato atto, risulta opportuno riconoscere in via sperimentale, il beneficio ambientale indotto;

Ritenuto pertanto opportuno:

- definire apposite modalità affinché i quantitativi così prelevati non vengano computati tra i volumi concessi, in particolare per la verifica delle condizioni dell’atto di concessione e per il corretto caricamento e verifica in SIGRIAN, fermo restando che ciò non comporta alcuna riduzione dei canoni di concessione dovuti in quanto attualmente computati sulla base della portata massima istantanea concessa;

- precisare che, comunque, non potranno rientrare tra i quantitativi da scomputarsi quelli prelevati per il riempimento di invasi o altri impianti di stoccaggio della risorsa;

- che tali volumi verranno conteggiati, fino al 31 marzo 2023, in maniera semplificata per differenza tra i quantitativi prelevati, come risultanti da appositi misuratori, e quelli distribuiti, sempre come misurati, o a fronte di dichiarazione del Consorzio di bonifica di assenza di distribuzione ad uso irriguo;

- che tali dichiarazioni dovranno essere inviate all’Area Tutela e Gestione Acqua di questa Regione, ad ANBI e ad ARPAE entro il 30 aprile 2023;

- Richiamati, inoltre, per gli aspetti organizzativi e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni, i seguenti atti:

- la Legge regionale 26/11/2001, n. 43 “Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e ss.mm.ii.;

- le proprie deliberazioni n. 324 e n. 325 del 7/3/2022, rispettivamente “Disciplina Organica in materia di organizzazione dell’Ente e gestione del personale” e “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell'ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”, entrambe con decorrenza dal 1/4/2022;

- la propria deliberazione n. 426 del 21/3/2022 “Riorganizzazione dell’ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori Generali e di Agenzia;

- la determinazione del Direttore Cura del Territorio e dell’Ambiente n. 5615 del 25/3/2022 “Riorganizzazione della Direzione Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente. Istituzione Aree di lavoro. Conferimento incarichi dirigenziali e proroga incarichi di posizione organizzativa”;

- la determinazione del 30 novembre 2022, n. 23659 “Conferimento incarichi dirigenziali presso la Direzione Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente” con la quale è stata attribuita la titolarità dell’Area Tutela e gestione acqua all’Ing. Patrizia Ercoli a decorrere dal 1° dicembre 2022;

- la propria deliberazione n. 468 del 10/4/2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”, da applicare in combinato disposto e coerenza con quanto previsto successivamente dalla citata deliberazione n. 324/2022;

- le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale del 13/10/2017 PG/2017/0660476 e del 21/12/2017 PG/2017/0779385 contenenti le indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposto in attuazione della sopra citata deliberazione n. 468/2017;

- il D. Lgs. 14/3/2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

- la propria deliberazione n. 111 del 31/1/2022, “Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2022-2024, di transizione al Piano integrato di attività e organizzazione di cui all’art. 6 del D.L. n. 80/2021”;

- la determinazione dirigenziale n.2335/2022 “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n.33 del 2013. anno 2022.”;

- la propria deliberazione n. 1846/2022 recante “Piano Integrato delle attività e dell’organizzazione 2022-2024”;

Dato atto che il Responsabile del Procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta della Vicepresidente, Assessore a Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile;

A voti unanimi e palesi

delibera

per le ragioni indicate in premessa che qui si intendono integralmente richiamate:

1. al fine di permettere l’accumulo di risorsa nel reticolo di distribuzione e nelle opere di stoccaggio presenti sul territorio, di anticipare l’applicazione del DMV/DE estivo a partire dal 1° aprile;

2. che con successivo atto congiuntamente all’Assessorato all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, si provvederà a disciplinare il riconoscimento dell’uso “ambientale” effettuato attraverso l’invaso dei canali consortili, permettendo il prelievo della risorsa idrica senza ricomprendere i volumi prelevati tra i volumi concessi all’uso irriguo, nel rispetto delle disposizioni di cui al DM 31 luglio 2015, e degli obiettivi di qualità di cui alla Direttiva 2000/60/CE (DQA) stabiliti per i corpi idrici interessati;

3. di prevedere nelle more dell’emanazione della soprarichiamata disciplina il riconoscimento in via sperimentale, in virtù dello stato emergenziale in atto, dell’uso ambientale connesso al riempimento dei canali irrigui, effettuato fino al 31 marzo 2023;

4. di disporre, affinché’ i quantitativi così prelevati non vengano computati tra i volumi concessi, al fine di un corretto caricamento e verifica dei dati in SIGRIAN, che:

. tali volumi vengano conteggiati, in maniera semplificata per differenza tra i quantitativi prelevati, come risultanti da appositi misuratori, e quelli distribuiti, sempre come misurati, o a fronte di dichiarazione del Consorzio di bonifica di assenza di distribuzione ad uso irriguo;

. tali dichiarazioni siano inviate all’Area Tutela e Gestione Acqua di questa Regione, ad ANBI e ad ARPAE entro il 30 aprile 2023;

5. di pubblicare con somma urgenza il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico;

6. di disporre l’ulteriore pubblicazione, ai sensi dell’art. 7 bis del D.lgs. n. 33/2013, secondo quanto previsto nella direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione di cui al decreto legislativo n. 33 del 2013 e ss.mm.ii..

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