n.310 del 23.10.2013 periodico (Parte Seconda)

Procedure in materia di impatto ambientale effettuate ai sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i. – Procedura di V.I.A. relativa al rinnovo della concessione di coltivazione di acqua minerale “La Cella di Sant'Alberico” in Comune di Verghereto presentato dalla Sig.ra Anna Maria Assirelli in rappresentanza di Assirelli Anna Maria, Ricci Maria Antonietta, Ricci Isabella, Ricci Giuseppe, Ricci Margherita

L'Autorità competente: Provincia Forlì-Cesena comunica la decisione in merito alla procedura di valutazione d’impatto ambientale relativa al rinnovo della concessione di coltivazione di acqua minerale “La Cella di Sant'Alberico” in Comune di Verghereto, procedura i cui termini sono iniziati a decorrere dal 13/3//2013, giorno in cui è stato pubblicato l'avviso di avvenuto deposito nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 62.

Il progetto è stato presentato dalla Sig.ra Anna Maria Assirelli in rappresentanza di Assirelli Anna Maria, Ricci Maria Antonietta, Ricci Isabella, Ricci Giuseppe, Ricci Margherita.

Il progetto interessa il territorio del Comune di Verghereto e della Provincia di Forlì-Cesena.

Il progetto, è assoggettato a procedura di Valutazione Impatto Ambientale in quanto appartenente alla categoria A.2.13) “Attività di coltivazione sulla terraferma delle sostanze minerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2, del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno)” della L.R. 9/99 e s.m.i.

Ai sensi del Titolo III della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i., l’autorità competente: Provincia di Forlì-Cesena, con atto di Giunta Provinciale prot. n. 117745/ 345 del 10/9/2013, ha assunto la seguente decisione: 

“LA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA

(omissis) 

 delibera:

a) la Valutazione di Impatto Ambientale posi tiva, ai sensi dell’art. 16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, del progetto di coltivazione di acqua minerale “La Cella di Sant'Alberico” in Comune di Verghereto poiché il progetto in esame, secondo gli esiti dell’apposita Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 23 agosto 2013, è nel complesso ambientalmente compatibile nei limiti e alle con dizioni espresse nel paragrafo 1.B, 2.B e 3.B del “Rapporto sull'impatto ambientale” che costituisce Allegato, e come tale, parte integrante e sostanziale del presente atto;

b) di ritenere, quindi, possibile la realizzazione del progetto in oggetto, a condizione che siano rispettate le prescrizioni contenute negli allegati del sopra richiamato "Rapporto sull'impatto ambientale”, nonché nella Determina del Servizio Tecnico di Bacino Romagna n. 10473 del 29/8/2013, nella determina di rinnovo della concessione di acque minerali n. 1673 del 26/8/2013 allegate al presente atto e costituenti parti integranti e sostanziali del medesimo, e nel Rapporto sull'impatto ambientale stesso. Le prescrizioni del Rapporto Ambientale, contenute nei paragrafi 2.C e 3.C., sono di seguito riportate: 

  1. Ai fini di una corretta esecuzione delle opere di progetto, è necessario che siano rispettate le condizioni contenute nel parere in merito al vincolo idrogeologico rilasciato dalla Comunità Montana dell'Appennino Cesenate, che costituisce l'ALLEGATO 4 del presente documento e nel parere del Comune di Verghereto, che costituisce l'ALLEGATO 5 del presente documento;
  2. In caso non sia possibile utilizzare in loco tutto il terreno proveniente dagli scavi per la realizzazione della condotta, lo stesso deve essere conferito ad un centro di recupero autorizzato;
  3. Considerato che i manufatti sono interrati e coinvolgono una buona parte di terreni privi di vegetazione e tuttavia risultano in posizioni adiacenti all'antica preesistenza architettonica, visto che le strutture in prossimità della sorgente sembrano interessare terreni con presenza di alberature, allo scopo di non arrecare danni alla vegetazione stessa e ad eventuali celate preesistenze, fatto salvo quanto disposto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Bologna, si chiede di riservare massima cura nelle opere di accantieramento e realizzazioni delle lavorazioni. Sarà necessario, ad esempio, accedere all'area di intervento con piccoli mezzi per il trasporto dei materiali e dell'attrezzatura, ed impiegare escavatrici di dimensioni contenute per lo scavo e i movimenti di terra;
  4. La realizzazione degli interventi di progetto è sottoposta a controllo in corso d'opera il quale dovrà essere eseguito con oneri non a carico della Soprintendenza. Al termine di tale controllo dovrà essere prodotta adeguata documentazione grafica (colonne stratigrafiche) e fotografica anche in assenza di rinvenimenti. In caso di rinvenimenti di resti archeologici, si dovrà procedere a regolare scavo stratigrafico e scientifico, le cui modalità e i cui tempi di esecuzione saranno oggetto di valutazione separata. Deve essere data comunicazione con congruo anticipo alla Soprintendenza in merito al nominativo della ditta archeologica incaricata e alla data prevista per l'inizio dei lavori;
  5. Relativamente ai quantitativi di acqua prelevata per attività ricettiva per uso agrituristico, è necessario fare riferimento alla concessione che verrà rilasciata dal competente Servizio Tecnico di Bacino Romagna;
  6. Eliminata (vedasi Allegato 1.b);
  7. Evidenziato che l'area di concessione ricopre in parte la zona di ricarica diretta della sorgente Campaccio, eventuali future richieste di aumenti di portata emungibile o ulteriori indagini/terebrazioni nell'area di concessione sono vincolati alla realizzazione di uno studio idrogeologico che tenga conto direttamente della presenza delle emergenze sorgive della zona;
  8. Le attività di monitoraggio, da effettuare durante la coltivazione delle acque minerali, oltre a quanto già previsto nella concessione per attività ricettiva per uso agrituristico e nella concessione di acque minerali, dovranno consistere in:
    • periodico controllo delle attrezzature idrauliche di gestione della sorgente e della centrale di pompaggio (saracinesche, valvolame idraulico);
    • periodico controllo dell’opera di presa;
    • periodico controllo dello stato delle condotte in corrispondenza dei pozzetti d’ispezione, al fine di evitare eventuali perdite di acqua e conseguente eventuale riattivazione dei fenomeni gravitativi presenti;
    • predisposizione di un report annuale per tutta la durata della concessione, riepilogativo delle risultanze dei monitoraggi effettuati, da presentare entro il 31 dicembre di ogni anno al Servizio Tecnico di Bacino Romagna, alla Provincia di Forlì-Cesena – Servizio Ambiente e Pianificazione Territoriale e alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli;
  9. È necessario prevedere un monitoraggio in continuo delle portate e dei fondamentali parametri chimico-fisici (temperatura, conduttività, pH); il monitoraggio dovrà essere condotto per tutta la durata del funzionamento dell'opera con frequenza di misura in continuo, in modo da essere sufficiente a tracciare un idrogramma descrittivo del regime stagionale della sorgente e della risposta dell'acquifero alle precipitazioni. La sorgente così monitorata andrà inquadrata nel contesto più generale della zona di protezione a cui appartiene, anche attraverso il confronto con gli idrogrammi delle altre sorgenti captate da acquedotto. Dovrà essere prodotto il calcolo del locale bilancio idrogeologico sostenuto da dati sperimentali e quindi un calcolo della portata utilizzabile senza creare pressioni insostenibili sui locali acquiferi, a salvaguardia dell'approvvigionamento idropotabile locale; si dovrà dare conto delle risultanze di tale monitoraggio, all'interno del report annuale riepilogativo da presentare entro il 31 dicembre di ogni anno richiesto alla prescrizione n. 8;
  10. Si ritiene necessario che in fase di cantiere venga tenuto separato il terreno vegetale necessario alla realizzazione della coperture dell'area al termine dei lavori individuando appositi spazi, al fine di favorire il mantenimento della microflora e microfauna presente nel terreno; i cumuli dovranno essere realizzati evitando compattamenti eccessivi e processi di asfissia del suolo biologicamente attivo, prevedendone il rivestimento naturale mediante tappeti erbosi, fogliame o semina di coltura da sovescio; 
  11. Considerato che la facies vegetazionale costituisce un valore scenografico e percettivo caratteristico del luogo, si dovranno evitare gli abbattimenti. Qualora inevitabili, dovranno essere contenuti al massimo e successivamente compensati con essenze in numero uguale di sviluppo adeguato, di tipo autoctono e appartenenti a ecotipi locali.

c) di esprimersi in merito alle controdeduzioni inviate dalla Proponente in data 22/08/2013 (prot. prov. n. 114926/2013), relative allo schema di Rapporto Ambientale inviato in data 2/8/2013 tramite posta elettronica certificata con nota prot. prov.le n. 111548/2013, conformemente a quanto deciso dalla Conferenza di Servizi nell'Allegato 1b del sopra richiamato Rapporto sull'impatto ambientale (Allegato e parte integrante e sostanziale del presente provvedimento);

d) di specificare che la presente valutazione di impatto ambientale è riferita esclusivamente alla realizzazione delle condotte e all'utilizzo dell'acqua per uso idropinico, per attività ricettiva per uso agrituristico ed eventuali utilizzi termali nell’ambito dell’ex Monastero soggetto a recupero conservativo;

e) di dare atto che gli Enti convocati a partecipare alla Conferenza di Servizi hanno espresso i propri pareri di competenza richiamati nella parte narrativa del presente provvedimento;

f) di dare atto che, ai sensi dell’art. 17, comma 2, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, la presente Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) comprende e sostituisce i seguenti atti: 

  • Valutazione di incidenza - L.R. 7/2004, art. 6;
  • Parere del Comune sulla compatibilità ambientale del progetto;
  • Parere in ordine alla compatibilità dell'utilizzazione di acqua pubblica da sorgente con le previsioni del Piano di Tutela delle Acque;
  • Concessione di coltivazione di acque minerali (L.R. 17/08/1988, n. 32 e s.m.i.);
  • Autorizzazione Vincolo idrogeologico, ai sensi del Regio Decreto 3267/1923 e s.m.i.;
  • Autorizzazione Paesaggistica art. 146 D. Lgs. 42/2004 e s.m.i.;
  • Parere vincolante su Autorizzazione paesaggistica (art. 146 D. Lgs. 42/2004 e s.m.i.; DPCM 12 dicembre 2005);
  • Concessione di derivazione di acqua pubblica sotterranea R.R.41/2001 uso per attività ricettiva per uso agrituristico;
  • SCIA;
  • Parere igienico sanitario;
  • Parere ARPA;
  • Verifica archeologica preliminare.

g) di specificare che il Servizio Tecnico di Bacino Romagna con determina n. 10473 del 29/8/2013, acquisita agli atti al prot. prov. n. 116859/2013 ha rilasciato la concessione di derivazione di acque pubbliche sotterranee alla Societ à Agricola Fratelli Ricci di Assirelli Anna Maria & C. sas allegata al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale;

h) di specificare inoltre che l'Ufficio Attività estrattive - Geologia con determina n. 1673 del 26/8/2013 ha rilasciato il rinnovo della concessione di coltivazione di acque minerali denominata “La Cella di Sant'Alberico” a Assirelli Anna Maria, Ricci Maria Antonietta, Ricci Isabella, Ricci Giuseppe, Ricci Margherita allegata al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale; 

i) di dare atto che le intese, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i pareri, i nulla osta, gli assensi comunque denominati, necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa, elencati in premessa narrativa della presente deliberazione, non espressamente formalizzati dagli Enti che costituiscono la Conferenza di Servizi, si intendono contenuti all’interno del sopraccitato "Rapporto sull'impatto ambientale del progetto di coltivazione dell'acqua minerale naturale “La Cella di Sant'Alberico”, in Comune di Verghereto” che costituisce Allegato del presente atto; 

j) di stabilire, ai sensi dell'art. 17, comma 10, della L.R. 9/99 e s.m.i., che il progetto in esame deve essere realizzato entro 5 (cinque) anni a partire dalla data di efficacia del presente atto; 

k) di fare salvi i diritti di terzi; 

l) di dare atto che è stato dato corso agli adempimenti previsti dalla legislazione in materia di antimafia, ai sensi del D.Lgs 159/2011; 

m) di dare infine atto che le spese istruttorie della presente procedura di V.I.A, calcolate in misura dello 0,005% del valore dell'intervento e quantificate in € 1.000 che, ai sensi dell’art. 28 della L.R. 9/99 e s.m.i., sono a carico del proponente, sono state corrisposte in sede di attivazione della procedura, così come previsto dall'art. 13 della citata Legge Regionale; 

n) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 4, della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della presente deliberazione alla proponente Sig.ra Anna Maria Assirelli; 

o) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 4, della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza, copia della presente deliberazione al Comune di Verghereto, all'Azienda U.S.L. di Cesena - Dipartimento di Prevenzione, ad ARPA, all'Autorità dei Bacini regionali Romagnoli, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per l'Emilia-Romagna, alla Comunità Montana dell'Appennino Cesenate, al Servizio Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli, alla Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, e alla Regione Emilia-Romagna - Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale; 

p) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 4 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione; 

q) di pubblicare il presente provvedimento sul sito web dell'Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena, ai sensi del comma 2, dell'art. 27 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.; 

r) di trasmettere il presente atto al Servizio Ambiente e Pianificazione Territoriale per il seguito di competenza.

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