n.85 del 29.03.2023 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 6382 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire in sede di Conferenza Stato-Regioni e a sollecitare il Governo e il Parlamento affinché venga ripristinata la dotazione finanziaria del fondo sociale per l'affitto e del fondo per la morosità incolpevole. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Zappa- terra, Costa, Mori, Rossi, Caliandro, Marchetti Francesca, Gerace, Bulbi, Sabattini, Fabbri, Rontini, Daffadà, Pillati, Amico, Zamboni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’abitazione costituisce un bene di primaria importanza, assicura in concreto il soddisfacimento di un bisogno primario collegato alla personalità, che merita di essere incluso tra i diritti fondamentali della persona, tutelati dall'articolo 2 della Costituzione;
l’intervento pubblico per garantire ai soggetti più fragili il diritto all’abitazione, rientri a pieno titolo nel novero dei servizi sociali; da tale assunto discendono le politiche pubbliche volte a sostenere gli affitti per chi non ha una casa di proprietà e si trova in situazione economica disagiata;
l'articolo 11 della Legge 431 del 1998 ha istituito il "Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione" al fine di assicurare un sostegno economico alle famiglie meno abbienti in difficoltà nel pagamento del canone di locazione, il Fondo è finanziato ogni anno e ripartito dal Ministero delle Infrastrutture tra le Regioni, per la successiva distribuzione tra i Comuni interessati, al fine di sostenere le fasce sociali più deboli;
l’articolo 1, comma 234, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”, ha assegnato al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, di cui al capitolo 1690 dello stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022;
il Bilancio di previsione dell’anno corrente (2023) dello Stato sembra non prevedere la copertura del contributo sociale affitti e dei fondi per la morosità incolpevole;
dai dati scaricati dal sito del MEF contenente gli open data (https://bdapopendata.mef.gov.it/), i capitoli del bilancio preventivo statale 2023 relativi al Fondo affitto (legge n. 431/1998) e al Fondo Inquilini morosi incolpevoli (D.L. n. 102/2013 convertito da L. n. 124/2013) risultano privi di stanziamento.
Considerato che
il fondo per i contributi per l’affitto in particolare si rivolge alla platea dei cosiddetti lavoratori poveri, ovvero quei lavoratori che, pur avendo un contratto e svolgendo un’attività lavorativa, a causa di reddito basso, non riescono a sostenere l’intero canone di locazione, che spesso supera il 50% del loro reddito famigliare;
il contributo affitto e i fondi per la morosità incolpevole hanno costituito negli ultimi anni uno strumento utile per alleviare il disagio abitativo, impedendo o ritardando gli sfratti fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa;
questi contributi hanno concorso a calmierare i canoni, agevolando la contrattazione tra inquilini con basso reddito e proprietari, inoltre questi ultimi, confidando nella periodicità dell’aiuto, hanno concesso in locazione i loro alloggi con contratti regolarmente registrati, circostanza che ha posto un freno al fenomeno dell’evasione fiscale.
Preso atto che
la scelta del Governo di non finanziare il fondo affitti incide in modo devastante sulla già grave situazione abitativa del Paese, alle prese con costi delle locazioni insostenibili, rincari energetici, inflazione e ripresa delle esecuzioni degli sfratti, in questo contesto l’attuale livello delle locazioni sul mercato privato della casa, senza aiuto pubblico, è per molte famiglie letteralmente insostenibile;
Il mancato rifinanziamento dei suddetti fondi avviene in un cotesto in cui gli affitti crescono per effetto dell’inflazione che galoppa a due cifre e, nello stesso tempo, i salari e le pensioni perdono il loro potere di acquisto e gli interessi per l’apertura di nuovi mutui per l’acquisto dell’abitazione sono fortemente incrementati;
il mancato sostegno statale per garantire il diritto alla casa ai meno abbienti rende difficile per le Regioni e i Comuni, se non impossibile, trovare le risorse necessarie per compensare il taglio del fondo, in un momento di totale assenza di misure nazionali di contrasto alla povertà;
il fondo affitto raccoglie sempre numerose domande di contributo: nel 2022 sono state raccolte complessivamente oltre 70 mila domande, circa un terzo in più rispetto a quelle raccolte nel 2021, in un trend di continuo aumento del fabbisogno che richiede la disponibilità di risorse adeguate;
in assenza di un finanziamento statale, risulta finanziariamente insostenibile la previsione di adeguate risorse da parte della sola Regione Emilia-Romagna per la raccolta delle domande per un nuovo Bando.
Impegna la Giunta regionale
ad agire in sede di Conferenza Stato-Regioni ed inoltre sollecitare il Governo e il Parlamento affinché vengano ripristinate ed aumentare adeguatamente la dotazione finanziaria, almeno su base triennale, del fondo sociale per l’affitto, di cui alla legge n. 431/1998 e del fondo per la morosità incolpevole, di cui al D.L. n. 102/2013 convertito da L. n. 124/2013.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 14 marzo 2023