n.286 del 29.09.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto 3938 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad effettuare una verifica puntuale sull'utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza, coinvolgendo gli Uffici di Piano e i Comitati di distretto dei 38 distretti socio-sanitari. A firma dei Consiglieri: Maletti, Zappa-
terra, Zamboni, Taruffi, Piccinini, Pigoni, Costi, Pillati, Marchetti Francesca, Mori, Caliandro, Bondavalli, Tarasconi, Rontini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la Regione Emilia-Romagna ha costituito il Fondo per la non autosufficienza per finanziare i servizi socio-sanitari rivolti alle persone in condizioni di non autosufficienza e a coloro che se ne prendono cura.

II Fondo, per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite, costituisce probabilmente un caso unico in Italia: rappresenta infatti un'esperienza che si distingue nel panorama nazionale, non solo per il significativo impegno economico, in costante crescita, ma anche per la rete di servizi e professionalità cui è collegato.

Sottolineato che

le politiche agite attraverso le risorse del Fondo sono volte, da un lato, a consolidare e qualificare i "tradizionali" servizi già esistenti, e, dall'altro, a sviluppare nuove risposte e interventi soprattutto nell'ambito del mantenimento al domicilio delle persone non autosufficienti e con gravi e gravissime disabilità.

Il Fondo fa riferimento alle linee strategiche del Piano sociale e sanitario e rappresenta quindi una parte importante del processo di realizzazione del welfare locale e regionale previsto dallo stesso Piano: Regione, Enti locali, Aziende Usl, terzo settore, volontariato, organizzazioni sindacali, assumono in tale sistema un impegno comune per realizzare il sistema integrato di servizi in favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie.

Evidenziato che

il Fondo regionale per la non autosufficienza è stato creato in un momento di grandi cambiamenti sociali ed il momento attuate pone il sistema di fronte a nuovi cambiamenti conseguenti alla pandemia ed al grave impatto che la stessa ha avuto soprattutto sulla popolazione anziana, anche a causa dei numerosi decessi che si sono purtroppo verificati.

La rete dei servizi si è sviluppata per rispondere alle diverse tipologie di bisogni, puntando a mettere al centro la persona e i suoi bisogni attraverso la ricerca e la sperimentazione negli anni di innovazioni che devono ora consentire ancora di più di offrire soluzioni sempre più adeguate: non solo servizi residenziali "classici", ma anche di supporto alla domiciliarità, come centri diurni, assegni di cura, interventi temporanei di sollievo, assistenza domiciliare, adattamento dell'ambiente domestico.

Dato atto che

vi sono ragionamenti in atto sulla domiciliarità e sugli investimenti per potenziare la sanità territoriale, per la modifica e la trasformazione delle case della salute in case di comunità che prevedano la presa in carico sociale e sanitaria del cittadino fragile.

Sono in corso valutazioni in merito a possibili riorganizzazioni relative alla gestione ed erogazione dei servizi, alle regole di accreditamento e ragionamenti sulle prospettive di rivisitazione delle Aziende di servizi alla persona.

Valutato che

a fronte delle trasformazioni in atto si rende necessaria la piena attuazione della legge regionale 2/2014 relativa al riconoscimento del ruolo dei Caregiver, soggetti fondamentali per l'accudimento delle persone non autosufficienti.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

ad effettuare una verifica puntuale sull'attuale utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza, coinvolgendo gli Uffici di Piano e i Comitati di distretto dei 38 distretti socio-sanitari, al fine di fornire un'analisi e una valutazione rispetto alla quantità di risorse del Fondo che vengono utilizzate ed alla loro efficacia rispetto ai bisogni delle persone non autosufficienti ed alle loro famiglie (caregiver), rispettivamente, per anziani e disabili;

ad effettuare una valutazione, insieme alle CTSS e agli Uffici di piano, per conoscere le quote di finanziamento dei servizi erogati da parte del FRNA, altri finanziamenti nazionali e regionali, fondi degli enti locali e compartecipazione da parte dei cittadini utenti e delle loro famiglie.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 14 settembre 2021

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