n.44 del 12.02.2014 periodico (Parte Seconda)

Oggetto n. 4212 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini, Monari, Pariani, Montanari, Carini, Paruolo, Piva, Serri, Barbieri, Moriconi, Casadei, Ferrari, Pagani, Mori, Zoffoli, Bonaccini, Marani, Mazzotti, Luciano Vecchi, Riva e Mandini per invitare la Giunta a proseguire nel lavoro avviato con i Confidi per giungere ad ulteriori alleanze gestionali al fine di ottenere soggetti la cui massa critica sia tale da soddisfare le garanzie richieste da Bankitalia.

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 Premesso che

fin dal primo manifestarsi della ormai pluriennale crisi economica che ha investito l’economia mondiale ed ancora attanaglia il nostro Paese, la Regione Emilia-Romagna ha attuato una serie di iniziative atte nell’immediato a fronteggiare l’emergenza ed a delineare nuove prospettive di ripresa strutturale del sistema;

fra queste va menzionata la creazione di un fondo straordinario di garanzia nel quale fra il 2010 ed il 2012 sono confluiti circa 55,8 mln€ regionali, che viene gestito in collaborazione con i Consorzi Fidi regionali operanti in tutti i settori produttivi e che hanno ottenuto l’iscrizione all’elenco previsto dall’art. 107 del Testo Unico Bancario, a cui vanno sommati ulteriori 42,2 mln€ per il patrimonio, sviluppando un volume di credito aggiuntivo pari a circa 1,5 mld€ nel 2012.

Evidenziato che

le sempre più gravi difficoltà di accesso al credito per le imprese rendono indispensabile il ruolo dei consorzi fidi sia per permettere di sostenere le spese di investimento necessarie all’avvio o al rilancio dell’attività, sia nei casi in cui sia necessario far fronte al debito attraverso aperture di credito a breve termine, prestiti partecipativi o consolidamento delle passività;

in particolare la copertura del finanziamento, che mediamente si aggira intorno al 50%, può arrivare all’80% per le imprese giovanili e femminili, per le imprese terremotate o per progetti di riconversione derivanti da crisi aziendali.

Sottolineato che

nonostante un primo accorpamento dei Confidi operanti sul nostro territorio abbia già diminuito il loro numero da 80 a 24, la massa critica di questi consorzi, oggi profondamente esposti dopo anni di attività finanziaria, è spesso insufficiente ad offrire le garanzie richieste da Bankitalia agli intermediari finanziari di cui all’art. 107 del Testo Unico Bancario;

a seguito delle verifiche di Bankitalia alcuni Confidi hanno dovuto sospendere l’attività creditizia in attesa di una ricapitalizzazione, mentre le verifiche ancora in corso potrebbero comportare l’adozione della stessa misura per altri Confidi regionali che si trovano nei limiti delle condizioni patrimoniali e gestionali necessarie al prosieguo dell’attività.

Invita la Giunta

a proseguire nel lavoro avviato con i Confidi stessi per giungere ad ulteriori aggregazioni ed alleanze gestionali al fine di ottenere soggetti la cui massa critica sia tale da soddisfare pienamente le garanzie richieste da Bankitalia - evitando così sospensioni dell’attività degli stessi in attesa di ripatrimonializzazioni;

nell’ambito di un progetto di riorganizzazione e rilancio delle opportunità imprenditoriali nella nostra Regione, a rinnovare il proprio sostegno ai Consorzi Fidi regionali quali indispensabile strumento per l’accesso al credito delle PMI e dunque fondamentale volano per la ripresa economica. In questo senso appare necessario compiere una scelta strategica, sia relativamente all’individuazione di forme stabili di compartecipazione al sostegno dell’attività dei Confidi 107, che nell’applicazione della Bassanini, art. 18, lett. r, che permetterebbe ai Confidi dell’Emilia-Romagna un accesso diretto (fissando livelli ad almeno 100.000€) al Fondo Centrale come controgaranzia;

ad attivarsi pressantemente presso il Governo affinché prenda in considerazione la proposta della Regione, scaturita dal Tavolo sulla crisi della filiera dell’abitare e delle costruzioni, di dare corso ad un Fondo nazionale per la crescita imprenditoriale e per la qualificazione del territorio, a sostegno di un settore fondamentale per la nostra economia regionale e per quella dell’intero Paese e duramente colpito dalla crisi economica in corso;

ad assicurare un collegamento funzionale tra il sistema bancario, i Consorzi Fidi e il Fondo nazionale di garanzia per ottenere sinergie ed opportunità più ampie nell’interesse dell’economia della nostra Regione;

ad attivarsi presso le Istituzioni europee, a partire dalla BCE, affinché quest’ultima eroghi speciali finanziamenti alle banche con vincolo di destinazione a favore del credito alle imprese, anche al fine di contrastare il credit crunch che colpisce particolarmente le micro, piccole e medie imprese.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 14 gennaio 2014.

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