n.94 del 10.04.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3730 - Risoluzione proposta dal presidente Pagani, su mandato della Commissione regionale Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport, e dai consiglieri Noè e Mumolo, per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in relazione alla missione valutativa circa le politiche regionali per conciliare lavoro e famiglia ed i voucher per i nidi d'infanzia, volte a superare le criticità emerse, con particolare riferimento al concetto di genitore "occupato", cui attribuire maggiore flessibilità da applicare anche alle procedure per accedere ai voucher, ricercando inoltre modalità più efficaci per l'erogazione dei contributi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

con l’oggetto assembleare n. 1838 del 2011 è stata approvata la missione valutativa in via sperimentale su "Le politiche regionali per conciliare lavoro e famiglia - i voucher per i nidi d’infanzia" dalla V Commissione assembleare "Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport", in seduta congiunta con la IV Commissione "Politiche per la salute e politiche sociali", sentito il parere della VI Commissione "Statuto e Regolamento", designando i consiglieri Antonio Mumolo per la maggioranza e Silvia Noè per la minoranza a seguire lo svolgimento della missione stessa, relazionarne in merito e formulare proposte sulle modalità di pubblicizzazione degli esiti;

il rapporto conclusivo della missione, realizzato dallo staff di Progetto CAPIRe con il supporto del Servizio Legislativo e qualità della legislazione, è stato presentato nella seduta congiunta fra le commissioni V, IV e VI svolta il 24/10/2012 nella quale i consiglieri designati hanno proposto di dare al rapporto conclusivo la più ampia diffusione mediante invio ai soggetti coinvolti nello svolgimento della missione e attraverso la pubblicazione sul sito dell’Assemblea;

un approfondimento del rapporto conclusivo della missione in ottica di genere è stato svolto nella seduta della "Commissione per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini" del 16/11/2012;

l’intervento dei voucher conciliativi è realizzato con il contributo del Fondo sociale europeo (FSE) nell’ambito della programmazione 2007-2013, ossia a valere sull’Asse Adattabilità del POR FSE 2007-2013;

gli enti referenti a livello distrettuale, per poterne beneficiare, devono aggiungere un proprio contributo in una quota percentuale non inferiore al 25% del costo complessivo del progetto e devono garantire che l’offerta di posti voucher nei nidi privati autorizzati sia incrementale e non sostitutiva dei posti nido pubblici e/o convenzionati;

il voucher è destinato alle famiglie in cui entrambi i genitori sono occupati e questo requisito deve essere garantito per tutto il periodo in cui si beneficia dell’assegno;

l’obiettivo dell’attività di valutazione consiste nel produrre informazioni per contribuire ad orientare il disegno delle politiche future verso quelle forme di intervento risultate più efficaci nel passato;

l’anno educativo in corso (a.e. 2012/2013) è l’ultima annualità prevista dal ciclo della programmazione del FSE 2007-2013 e i risultati emersi dalla missione valutativa possono contribuire ad una riflessione su una sua eventuale riproposizione.

Considerato

che dal rapporto conclusivo emerge un giudizio positivo sulla politica dei voucher da parte dei soggetti coinvolti (famiglie beneficiarie, amministrazioni comunali aderenti, nidi privati), i quali auspicano un suo proseguimento.

Le famiglie percepiscono infatti la politica dei voucher come un intervento efficace in termini di conciliazione:

  • circa il 30% dei genitori intervistati dichiara che in assenza del voucher sarebbero stati costretti a rinunciare al lavoro o a ridurre l’impegno professionale;
  • una percentuale pari a circa il 62% degli intervistati dichiara che l’aver ricevuto il voucher è stato determinante nel mantenere o migliorare la condizione lavorativa delle madri. Tale percentuale scende al 29% con riferimento alla condizione lavorativa dei padri.

I Comuni aderenti apprezzano la politica in quanto:

  • permette alle amministrazioni di ampliare l’offerta di servizi per l’infanzia;
  • rappresenta uno strumento diretto di sostegno all’economia privata locale.

I nidi privati partecipanti gradiscono la politica in quanto il voucher consente di:

  • ampliare tipologia e numero di utenti;
  • consolidare servizi già esistenti e stimolare l’innovazione per offrire nuovi servizi in grado di rispondere alle esigenze dei genitori.

Considerato inoltre

che il rapporto conclusivo evidenzia alcune criticità emerse dall’attuazione della politica:

  •  la previsione del requisito che entrambi i genitori risultino occupati per poter fruire del voucher, anche alla luce dell’attuale situazione economica, è particolarmente stringente. Rappresenta, infatti, un elemento deterrente in sede di domanda d’iscrizione al nido e, in caso di perdita del lavoro, la nuova situazione familiare, con un minor reddito disponibile determinato da mancanza di lavoro e perdita del voucher, rende assai probabile il ritiro del bambino dal nido privato;
  •  la presenza di rigidità nelle procedure di assegnazione dei voucher. In molti comuni, se la graduatoria degli aventi diritto è esaurita, non è possibile riassegnare i posti voucher che si sono resi liberi in corso d’anno. Le famiglie possono, infatti, fare domanda in un unico momento nel tempo, prima dell’inizio dell’anno educativo. Ciò esclude dalla possibilità di ottenere il voucher quei genitori che maturano i requisiti in tempi successivi;
  •  l’impegno supplementare per i comuni capofila e per le singole amministrazioni aderenti, in quanto, nonostante alcuni aggiustamenti operati in corso d’opera dalla Regione e le semplificazioni introdotte per rendere più snelle le procedure, la gestione amministrativa del progetto resta il punto più critico sul fronte comunale;
  •  le modalità di erogazione del contributo. In alcuni comuni la modalità di erogazione del voucher obbliga i genitori o i nidi privati ad anticipare le spese della maggiore retta. In diverse realtà il voucher costituisce, infatti, un rimborso su una retta già pagata dal genitore. Altri comuni, invece, chiedono al gestore del servizio di farsi carico di anticipare l’importo del voucher.

Atteso, infine, che

la Commissione assembleare "Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport", nella seduta del 13 marzo 2013, ha dato mandato al suo Presidente di proporre la presente risoluzione all’Assemblea legislativa ai sensi dell’articolo 107, comma 2 del Regolamento.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

ad attivarsi per riproporre questa politica e a intervenire per superare le criticità evidenziate, in particolare:

  •  ripensare le caratteristiche della popolazione target, prevedendo una maggiore flessibilità nel concetto di genitore "occupato", individuando una linea di finanziamento che permetta il superamento di tale vincolo, come la previsione di specifiche risorse a carico del bilancio regionale o la collocazione dell’intervento nell’Asse ritenuto più opportuno nel Programma Operativo Regionale (POR) del futuro ciclo di programmazione del FSE;
  •  garantire maggiore flessibilità nelle procedure per accedere al voucher in corso d’anno, implementando best practice emerse dall’analisi;
  •  individuare la modalità organizzativa più consona per superare le criticità riscontrate dai comuni capofila e promuovere la gestione associata e la messa in rete dei voucher a livello distrettuale;
  •  ricercare con tutti gli attori coinvolti (Regione, enti locali, gestori) le modalità più efficaci di erogazione del contributo, per venire incontro alle esigenze manifestate dagli utenti al fine di non gravare sulle famiglie, compatibilmente con il quadro normativo europeo e nazionale di riferimento.

 Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 marzo 2013

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina