n. 167 del 29.08.2012 periodico (Parte Seconda)
Risoluzione - Oggetto n. 2997 - Risoluzione proposta dai consiglieri Barbati, Mandini, Grillini, Noè, Favia e Manfredini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di garantire la completa e tempestiva attuazione degli impegni assunti con l'approvazione, in sede parlamentare, dell'ordine del giorno relativo all'assegnazione alle zone colpite dal sisma di somme già stanziate riguardanti la cosiddetta "Legge Mancia".
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
gli eventi sismici che nei giorni 20 e 29 maggio scorsi hanno interessato, seppur con diversa intensità, le Province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, nonché Mantova e Rovigo, hanno provocato ingenti danni sotto molteplici profili, causando una situazione emergenziale connotata da particolare gravità;
in particolare, con riferimento al sistema economico - produttivo regionale, i danni attuali e potenziali (calcolati anche tenendo conto del cd. danno da mancata produzione e dei danni indiretti lato sensu intesi) sono stimati intorno ai 4 - 5 miliardi di Euro, un pregiudizio economico di rilevante criticità per l’economia regionale e nazionale: gli eventi calamitosi, infatti, hanno interessato una zona ad alta capacità economica, in cui - tra l’altro - sono insediate imprese e aziende qualificate da specializzazione ed eccellenza soprattutto nei settori dell’agroalimentare, del biomedicale, del tessile e della meccanica (solo per citare alcuni esempi particolarmente significativi). Peraltro, le criticità territoriali rischiano di incentivare delocalizzazioni produttive, ciò che aggraverebbe ulteriormente il danno all’economia regionale;
al grave nocumento causato al sistema economico - produttivo nei termini anzidetti, si aggiungono - ad ulteriore aggravio - gli ingenti danni riportati dagli edifici pubblici e privati, dalle infrastrutture, dai servizi e dal patrimonio storico, artistico e culturale, danni la cui stima risulta quantomeno difficoltosa alla luce dell’eterogeneità delle criticità che interessano le diverse situazioni strutturali;
come si desume dai dati sommariamente riportati, gli eventi sismici hanno arrecato danni particolarmente ingenti in diversi settori, danni la cui stima è, ad oggi, necessariamente parziale: tale parzialità in ordine all’ammontare dei danni si traduce - specularmente - in una non precisa contezza delle risorse che saranno necessarie per fronteggiare le molteplici criticità causate dal sisma, specie con riferimento ai danni cd. potenziali e indiretti.
Considerato che
la gravità della situazione ha imposto agli organi di governo di ogni livello di individuare forme di finanziamento che consentano di tutelare adeguatamente le realtà colpite;
a tal fine, il D.L. 6 giugno 2012, n. 74, recante "Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012" (G.U. n. 131/2012), prevede e disciplina diversi istituti finalizzati, da un lato alla messa in sicurezza e alla ricostruzione delle strutture danneggiate, dall’altro a promuovere il tempestivo riavvio produttivo anche mediante la semplificazione delle procedure autorizzative (cfr. art. 19);
in particolare, e per quanto più specificamente rileva in tal sede, l’art. 2 del citato decreto prevede l’istituzione del "Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate"; segnatamente, alla luce dei diversi capitoli finanziari che confluiscono nel Fondo ai sensi del medesimo art. 2, le risorse "certe" stanziate dal provvedimento de quo ammontano a circa 2,5 miliardi di euro per il successivo triennio;
come si evince dai dati riportati in premessa e come all’evidenza risulta considerando i gravi ed ingenti danni causati dagli eventi sismici, le risorse stanziate mediante l’istituzione del Fondo appaiono ictu oculi insufficienti al fine di fronteggiare adeguatamente le criticità derivate dal sisma, con la conseguente necessità di individuare ulteriori forme di finanziamento a favore dei territori colpiti;
peraltro, oltre all’insufficienza delle risorse stanziate mediante il detto Fondo, gravano anche sugli enti locali colpiti dal sisma i tagli applicati ai trasferimenti statali ai sensi del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini", in cui - segnatamente - si prevedono, per i comuni, tagli pari a 500 milioni di Euro per l'anno 2012 e 2.000 milioni di Euro dal 2013 (cfr. art. 16, comma 6); in altri e più semplici termini, per i comuni interessati dagli eventi calamitosi, i tagli ai trasferimenti erariali previsti dal cd. "decreto sulla revisione della spesa pubblica" si traducono in un ulteriore aggravio economico - finanziario in capo ad enti già fortemente pregiudicati a causa degli eventi sismici.
Evidenziato che
nella seduta n. 664 dello scorso 11 luglio, in sede di approvazione alla Camera dei Deputati del disegno di legge di conversione del D.L. 74/12, Atto Camera 2563 A/R è stato accolto dal Governo un ordine del giorno presentato dall’Italia dei Valori (o.d.g. n. 9/5263-AR/18; prima firmataria: On. Mura), con cui - proprio in considerazione della rilevata insufficienza delle risorse assegnate al "Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate" - si impegna il Governo "a prevedere idonee iniziative normative volte a riassegnare le risorse della 183 del 2011, articolo 33, comma 1, secondo e terzo periodo (…) a favore dei territori colpiti dal terremoto del 20 e del 29 maggio scorsi, per la ricostruzione post-sisma": in altri termini, con l’approvazione dell’o.d.g. in esame si è impegnato il Governo a (ri-)destinare i 150 milioni di euro, già stanziati in applicazione della c.d. "legge mancia", a favore della ricostruzione delle zone terremotate.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi presso l’Esecutivo nazionale, mediante gli strumenti istituzionali all’uopo necessari ed idonei, sollecitando il Governo a garantire la piena, completa e tempestiva attuazione degli impegni assunti con l’accoglimento del citato ordine del giorno.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 14 agosto 2012