n.136 del 22.05.2013 periodico (Parte Seconda)

Valutazione di impatto ambientale (VIA) del progetto discenderia della galleria Val di Sambro della variante di valico (Autostrada A1 Milano - Napoli) presentato da Società Autostrade per l'Italia (Titolo III L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera: 

a) la Valutazione di Impatto Ambientale positiva, ai sensi dell’art. 16 della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, sul progetto per l’adeguamento del tratto di attraversamento appenninico tra Sasso Marconi e Barberino di Mugello - Discenderia della Galleria Val di Sambro della Variante di Valico (Autostrada A1 Milano - Napoli), presentato da Autostrade per l’Italia S.p.A. poiché il progetto in oggetto, secondo gli esiti dell’apposita Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 1 ottobre 2012, è realizzabile a condizione che siano rispettate le prescrizioni, indicate ai punti 1.C., 2.C. e 3.C. del Rapporto conclusivo della Conferenza di Servizi, che costituisce l’Allegato 1, di seguito riportate;

1) si prescrive che, prima dell’avvio dei lavori, sulla base del progetto esecutivo, il tratto di galleria di servizio (discenderia) trasversale alla galleria Val di Sambro, venga inserito negli strumenti urbanistici mediante un'integrazione cartografica al tracciato complessivo della Variante di valico (utilizzando eventualmente un'apposita e distinta simbologia che indichi la sua funzione differente);

2) si prescrive che, il tratto di galleria di servizio (discenderia) trasversale alla galleria Val di Sambro, venga inserito, attraverso la procedura ex art. 81 del DPR 616/77, mediante integrazione cartografica, utilizzando un’apposita e distinta simbologia che indichi la sua funzione differente;

3) si prescrive, come indicato nella documentazione integrativa, di far transitare gli automezzi per il trasporto dello marino all’interno dell’attuale pista di cantiere Lagaro lungo il torrente Setta (lunghezza = 1715 m, di cui 360 m di raccordo con la SP-325), escludendo la possibilità di utilizzare la SP-24 e l’accesso temporaneo di cantiere posto al km. 12+200 della stessa SP 24, di fatto già oggi utilizzato nell’ambito dei lotti 6/7 della Variante di Valico;

4) si dovrà, in ogni caso, provvedere alla contestuale chiusura dell’accesso posto al km. 21+000 della S.P. n. 325 “Val di Setta” (in località “Ponte Locatello”), in considerazione dell’imminente termine dei lavori del lotto 5A;

5) si prescrive, come ipotizzato nella documentazione integrativa, di privilegiare lo scavo della canna nord per anticipare la foratura della canna più avanzata, dalla quale successivamente creare attraverso un by pass 2 ulteriori fronti sulla canna sud;

6) si ritiene necessario ritombare la galleria con parte del materiale scavato e conglomerato cementizio, al fine di limitare l’impatto indotto dalla permanenza del manufatto;

7) prima dell’inizio dei transiti, dovranno essere eseguiti idonei interventi di riqualificazione e consolidamento del piano viabile, delle strade provinciali e comunali, da concordarsi preventivamente con la Provincia di Bologna e i comuni interessati; in particolare per le strade comunali Via Spianamento e Via Molino d’Onofrio, nel comune di Castiglione dei Pepoli, va prevista, laddove possibile, l’esecuzione del cassonetto di fondazione con materiale inerte di adeguato spessore, allargamento della carreggiata nei punti critici (in particolare in corrispondenza dei tornanti) al fine di avere una sezione costante di almeno 6 ml; nei due tornanti la larghezza dovrà essere almeno di 8 ml e la realizzazione di cunette alla francese e tombini di raccolta e scarico, istallazione di adeguate barriere di protezione e la posa di bynder e tappeto di usura di adeguato spessore. Per tutti i tratti stradali interessati dai transiti degli automezzi per il trasporto del marino, inoltre, sarà necessaria la sottoscrizione di una apposita convenzione manutentiva. Tale convenzione dovrà essere sottoscritta tra le Amministrazioni, l’Appaltatore dei lavori e la Società “Autostrade per l’Italia S.p.A.”, con la possibilità di estendere ai tratti stradali in oggetto anche eventuali convenzioni manutentive già sottoscritte;

8) per quanto riguarda le acque reflue, l'eventuale attivazione di scarichi di acque reflue industriali, domestiche, meteoriche di dilavamento e/o di aggottamento gallerie è soggetta alla preventiva autorizzazione allo scarico ai sensi del DLgs. 152/06 parte terza e delle relative disposizioni regionali (DGR 1053/03, DGR 286/05, DGR 1860/06);

9) le competenze amministrative sono della Provincia per scarichi in acque superficiali e/o sul suolo, escluse le acque reflue domestiche. Per il rilascio dell'autorizzazione sono previsti 90 giorni di Legge;

10) durante le fasi di progettazione esecutiva e costruttiva, dovranno essere tenuti in considerazione i principali elementi geologici di interesse ingegneristico riportati nella “Relazione geologica-geomorfologica” integrativa, in particolare:

  • la galleria attraversa zone di intensa fratturazione identificate attraverso i sondaggi e/o l’indagine geofisica, ma che potrebbero interessare anche altri settori lungo il tracciato sinora non identificati;
  • la Formazione di Monghidoro presenta porzioni prevalentemente argillitiche e/o siltitiche ed una giacitura degli strati a franapoggio potenzialmente favorevoli all’innesco di fenomeni di instabilità del versante;
  • la presenza di grandi frane quiescenti in destra idrografica implica la necessità di minimizzare le deformazioni indotte dagli scavi adottando le migliori tecniche disponibili;
  • il torrente Setta si trova in condizioni di erosione sia di fondo sia spondale, inoltre in sinistra idrografica sono presenti due frane attive a breve distanza dalle opere di cantierizzazione; tali dinamiche fluviali e di versante dovranno essere considerate con la dovuta attenzione;
  • la presenza di edifici e di infrastrutture viarie in prossimità delle nuove opere rende necessaria la massima attenzione nei confronti dello stato tensionale dei terreni, in quanto una loro variazione eccessiva può generare cedimenti e/o lesioni, per tale motivo si richiede di effettuare i testimoniali di stato per tutti gli edifici potenzialmente influenzati dalle opere;

11) le ipotesi di progetto definitivo ed il modello geologico e geotecnico di riferimento dovranno essere verificate alla luce dei sondaggi geognostici tuttora in corso in corrispondenza dell’area d’imbocco della galleria (NS1 e NS2) e dei risultati delle prove di laboratorio sui campioni di terra prelevati, anch’esse in fase d’esecuzione;

Planimetria Idraulica Piazzale di Imbocco (IDR001-2)

12) le tubazioni di scarico dovranno essere terminate a filo con l’attuale sponda onde non interferire con il flusso di corrente;

13) in prossimità degli scarichi della rete di raccolta delle acque del piazzale si dovrà provvedere al rivestimento in massi della sponda del Torrente Setta onde evitare l’innesco di fenomeni erosivi, a partire dall’uscita della tubazione e per tutta l’altezza della sponda fino al fondo alveo;

Ponte Provvisorio (STR001-1)

14) considerata la temporaneità dell’opera e la conseguente quota di imposta delle fondazioni delle spalle piuttosto superficiale, occorrerà in fase esecutiva, realizzare in corrispondenza dei due manufatti, due difese spondali in massi ciclopici posati a secco sia lato monte che valle a supporto delle gabbionate previste onde evitare che piene improvvise inneschino pericolosi fenomeni erosivi e di scalzamento;

15) si segnala e specifica che l’opera è assolutamente provvisoria pertanto la quota di intradosso delle travate principali è verificata solo per il passaggio di piene modeste (decennale) e NON per quella duecentennale. Al temine dei lavori occorrerà assolutamente provvedere al completo smantellamento dell’opera;

Planimetria Sistema di drenaggio superficiale (IDR002-2)

16) i canali di gronda di sommità (F1 e F2) andranno realizzati in massi naturali posati a secco (SENZA intasamento di cls) tutt’al più intasati con materiale arido di pezzatura inferiore. Il sottofondo andrà realizzato con materassino impermeabile tipo TNT (tessuto non tessuto) e bentonite o similari;

17) la canaletta in cls rettangolare prevista a bordo strada in prossimità dell’area di deposito degli scavi di galleria dovrà essere realizzata in terra e teli di impermeabilizzazione o con le caratteristiche prescritte per i canali F1, F2; in ogni caso andrà realizzata ad una quota superiore e dovrà essere di larghezza maggiore per consentire una migliore manutenzione ed evitare così pericolosi intasamenti che potrebbero essere causa di malfunzionamenti della rete di scarico;

18) occorrerà limitare al minimo il numero degli scarichi a fiume. In particolare si richiede di modificare la pendenza del fosso di guardia F12 facendolo confluire nel pozzetto di raccolta previsto nel lato sud dell’area di deposito (in corrispondenza della sezione 19) ed evitando così di realizzare uno scarico a se stante (in corrispondenza della sezione 26);

19) i due tombini sottostrada (sezioni 6 e 19) dovranno terminare senza la realizzazione di manufatti di scarico in cls lato fiume e le tubazioni dovranno essere interrotte a filo con il rilevato stradale. Lo scarico a fiume sarà realizzato mediante un fosso sagomato rivestito in massi fino alla sponda che andrà a sua volta rivestita in massi in corrispondenza dell’immissione del fosso di scarico sia a monte che a valle;

20) la scogliera indicata in sinistra idraulica tra le sezioni 13 e 19 (riferimento elaborato IDR002-2) dovrà essere realizzata con massi ciclopici posati a secco. Il paramento interno (lato sponda) dovrà avere pendenza 1/1 mentre quello esterno (lato fiume) e dovrà avere pendenza di 2/3. La quota di estradosso della fondazione dovrà essere inferiore di almeno 1,00 m rispetto al thalweg nella rispettiva sezione idraulica. Il tracciamento dovrà essere tale che il paramento lato fiume sia più possibile coincidente con la sponda attuale;

21) si ricorda che tutte le opere che insistono su aree demaniale (scarichi, occupazioni, attraversamenti o quant’altro) dovranno essere oggetto di apposita domanda di concessione da inoltrarsi al Servizio tecnico Bacino Reno, con allegata copia degli elaborati esecutivi e di dettaglio e saranno soggette a specifica concessione;

22) si ricorda che tutte le opere previste dovranno essere oggetto di richiesta di Autorizzazione per l’esenzione temporanea al Vincolo Idrogeologico da inoltrarsi alla Comunità Montana dell’Appennino bolognese, con allegato progetto esecutivo e dovranno essere oggetto di denuncia dei lavori (DPR 380/01) e di deposito sismico (L.R. 19/08) presso i Comuni di competenza, prima dell’inizio dei lavori;

23) si sottolinea che pur trattandosi di opere il cui tempo di utilizzo sarà limitato e probabilmente inferiore a due anni, la galleria e l’opera di sostegno a tergo del piazzale d’imbocco non avranno carattere provvisorio in quanto la loro dismissione comporterà la semplice chiusura della prima ed il ricoprimento del piazzale per la seconda. Pertanto, nei calcoli strutturali si dovrà tenere conto dell’azione sismica;

Rischio archeologico

24) i controlli in corso d’opera di tutte le movimentazioni terra saranno a cura di archeologo specializzato, senza alcun onere per la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, con la quale dovranno essere concordati, con congruo preavviso, i tempi e i modi delle operazioni;

25) alcuni settori di scavo, in particolare quelli relativi alla realizzazione dei piloni del ponte, che prevedono movimentazioni terra di limitate estensione, ma a profondità elevate, dovranno contemplare la possibilità, in caso di ritrovamento di strutture e/o stratigrafie significative, di sospensione dei lavori edili per consentire indagini più estese, corredate di opportuna documentazione grafica e fotografica, nonché degli eventuali materiali rinvenuti;

26) si prescrive l’attuazione degli interventi di mitigazione previste nel SIA e di seguito elencati;

Acque sotterranee

  • la verifica puntuale della stabilità delle zone di imbocco con particolare riguardo agli effetti provocati da eventuali depressioni e/o escursioni del livello di falda in esse localizzata;
  • la predisposizione, allo sbocco delle gallerie, di un sito per la misurazione delle acque eventualmente drenate;
  • la redazione di un protocollo procedurale relativo alla gestione delle emergenze dovute alla intercettazione delle acque;
  • un sistema di collettamento delle acque inquinate da oli, carburanti e altri inquinanti dai cantieri di scavo delle gallerie, al fine di non inquinare le eventuali venute d’acqua di falda.

Acque superficiali

  • l’accantonamento dei materiali dovrà avvenire a debita distanza dal bordo del cantiere, evitando il rotolamento degli stessi verso il torrente;
  • tutte le volte in cui le piste e le aree di cantiere saranno interessate da venute di acqua dal terreno o da ristagni delle acque meteoriche, il convogliamento di queste verso le linee di drenaggio determinerà un incremento del trasporto solido, pertanto, allo scopo di limitare tali apporti, è previsto un impianto di trattamento delle acque regimate nell’area di cantiere di supporto;
  • le principali operazioni di cantiere dovranno svolgersi a sufficiente distanza dal corso d’acqua prevedendo prima del recapito finale, se del caso, briglie per l’intercettazione del trasporto solido dilavato dalle aree di cantiere;
  • la raccolta di queste acque ed il loro convogliamento saranno controllati nel tempo, per tutto il periodo di apertura del cantiere;

Interventi attivi sulle sorgenti di rumore:

  • utilizzo di macchine, attrezzature, impianti silenziati e conformi alle normative;
  • preferire l'uso di pale caricatrici gommate piuttosto che escavatori per il caricamento e la movimentazione del materiale di scavo e del marino;
  • evitare l’impiego di condotte di ventilazione flessibili all’esterno della galleria;
  • mantenere in perfetto stato le pavimentazioni stradali di cantiere al fine di evitare il sobbalzo dei cassoni, dei carichi e delle sponde;
  • localizzare le aree di stoccaggio provvisorio dello smarino e gli impianti più rumorosi in posizione meno sensibile rispetto ai ricettori presenti nell’area di interazione;
  • orientare gli impianti di ventilazione e gli altri impianti con caratteristiche di emissione direzionale verso i ricettori meno sensibili;
  • prevedere quando possibile dei sistemi di movimentazione e carico dello smarino a basso impatto (nastri trasportatori, rulliere, ecc.)
  • minimizzare l’inserimento degli avvisatori acustici di retromarcia con preventiva programmazione dei percorsi all’interno delle aree di cantiere e/o utilizzare segnali sonori ad ampio spettro;
  • prevedere l’approvvigionamento del calcestruzzo da betoniere di recente fabbricazione;
  • privilegiare l’impiego di macchinari di scavo a rotazione anziché a percussione a parità di efficacia;

Interventi passivi sulla propagazione del rumore:

  • sfruttare il potenziale schermante delle strutture fisse di cantiere con attenta progettazione del lay out di cantiere;
  • usare barriere acustiche mobili in prossimità delle lavorazioni più rumorose e a protezione dei cantieri mobili;
  • schermare con protezioni fisse (barriere bidimensionali o tridimensionali) le aree in cui sono localizzati i massimi carichi di rumore;

27) definizione, durante le fasi di realizzazione del ponte provvisorio sul torrente Setta, delle procedure di regimazione delle acque al fine di evitare sversamenti di oli dei mezzi d’opera;

28) si richiede uno specifico collaudo delle misure di mitigazione previste per il rumore, con esecuzione di misure presso i ricettori;

29) messa in opera, sin dall’avvio dei lavori, dell’insonorizzazione degli impianti fissi maggiormente impattanti posti nelle aree di cantiere (ventolini di aspirazione, gruppi elettrogeni, compressori, etc);

30) attivazione di un punto di monitoraggio per la verifica dei livelli di immissione con metodica R2 (misure in esterno di 24 ore) in uno dei ricettori di Molino d’Onofrio tra quelli più esposti;

31) predisposizione, sin dall’avvio dei lavori, del monitoraggio dell’abitato di Molino d’Onofrio e di Via Spianamento posizionando un campionatore per le polveri totali sospese;

32) asfaltatura e manutenzione adeguata delle piste di cantiere e del ponte provvisorio tramite l’utilizzo di spazzolatrice e autobotte, al fine di evitare accumuli di fango e ristagni d’acqua;

33) come compensazione della sottrazione di bosco la superficie sarà definita in accordo con le amministrazioni locali, ai sensi delle disposizioni vigenti;

34) utilizzo di una maggiore densità di impianto vegetativo, rispetto a quello previsto dal progetto, al fine di un migliore rimboschimento delle aree (es. Querceto Mesofilo su terreno sottile);

35) adozione di schemi di impianto che prevedano trapianti a gruppi vicini o molto vicini e l’utilizzo di shelter difensivi alti fino a 100 - 150 cm, costituiti da rete a maglie strette, tali da proteggere adeguatamente l’impianto dai danni causati dalla fauna;

36) al fine di verificare la corrispondenza tra le ipotesi progettuali e i comportamenti osservati, nonché di controllare la funzionalità dei manufatti nel tempo e la stabilità dei versanti interessati dalle opere, dovrà essere predisposto un adeguato monitoraggio del complesso opera-terreno ai sensi delle Norme NTC-2008. Il programma di monitoraggio dovrà essere definito ed illustrato nella Relazione geotecnica allegata al Progetto esecutivo dell’opera e dovrà essere inserito all’interno del Piano di Monitoraggio Ambientale della Variante di Valico;

37) tutte le prescrizioni concernenti le attività di cantiere, ivi comprese la gestione delle terre e rocce di scavo, dovranno essere riportate nei documenti d’appalto al fine del loro rispetto da parte degli appaltatori;

b) di dare atto che le valutazioni e le determinazioni, espresse dal rappresentante della Regione Emilia-Romagna, comprendono le valutazioni e le determinazioni dei servizi regionali Servizio Tecnico Bacino Reno, Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua e Servizio Parchi e Risorse Forestali, che hanno collaborato ai lavori istruttori e condiviso le conclusioni rappresentate dalla Regione Emilia-Romagna; si precisa che il Servizio Tecnico Bacino Reno rilascerà, sulla base del progetto esecutivo, il proprio Nullaosta idraulico (R.D. n. 523/04)e la Concessione per l’occupazione di aree del demanio idrico (L.R. 7/04);

c) di dare atto che il rappresentante del Comune di Castiglione dei Pepoli, ha espresso all’interno del Rapporto, di cui al punto 3.6, il proprio assenso positivo alla realizzazione dell'impianto con effetti di:

– Autorizzazione paesaggistica (DLgs n. 42 del 22 gennaio 2004);

– Parere ai sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9;

il Comune di Castiglione dei Pepoli ha, inoltre, inviato il proprio parere espresso con delibera n. 44 del 24 settembre 2012, nonché l’ Autorizzazione paesaggistica (DLgs n. 42 del 22 gennaio 2004) che costituiscono l’Allegato 2, parte integrante della presente deliberazione;

d) di dare atto che il rappresentante del Comune di San Benedetto Val di Sambro ha espresso, all’interno del Rapporto, di cui al punto 3.6, il proprio assenso positivo alla realizzazione dell'impianto con effetti di:

– Autorizzazione paesaggistica (DLgs. n. 42 del 22 gennaio 2004);

– Parere ai sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9;

il Comune di San Benedetto Val di Sambro ha, inoltre, trasmesso l’ Autorizzazione paesaggistica (DLgs n. 42 del 22 gennaio 2004); che costituisce l’Allegato 3, parte integrante della presente deliberazione;

e) di dare atto che il rappresentante dell’Amministrazione provinciale di Bologna ha espresso, all’interno del Rapporto, di cui al punto 3.6, il proprio assenso positivo alla realizzazione dell'opera, inoltre, ha presentato il nulla osta del Servizio provinciale Manutenzione Strade, che costituisce l’Allegato 4, parte integrante della presente deliberazione;

f) di dare atto che il rappresentante del Comune di Grizzana Morandi, regolarmente delegato, ha partecipato parzialmente, alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha consegnato il parere del Comune di Grizzana Morandi che costituisce l’Allegato 5, parte integrante della presente deliberazione;

g) di dare atto che il rappresentante della Comunità Montana dell’Appennino Bolognese ha espresso, all’interno del Rapporto, di cui al punto 3.6, il proprio assenso positivo alla realizzazione dell'opera, inoltre, ha presentato la propria autorizzazione, che costituisce l’Allegato 6, parte integrante della presente deliberazione;

h) di dare atto che il rappresentante dell’Osservatorio Ambientale e Socio Economico della Variante di Valico, ha partecipato alla Conferenza Conclusiva non delegato ad esprimere il parere che è stato trasmesso successivamente e costituisce l’Allegato 7, parte integrante della presente deliberazione;

i) di dare atto che il rappresentante del Comando Militare Esercito “Emilia-Romagna” pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90, ma ha trasmesso il proprio parere, che costituisce l’Allegato 8, parte integrante della presente deliberazione, acquisendo preventivamente i pareri favorevoli di Comando 1° FOD, Comando Logistico Nord, Comando 1^ Regione Aerea, Comando in Capo del Dipartimento Marina Militare dell’Adriatico e 6° Reparto Infrastrutture;

j) di dare atto che il rappresentante di ARPA, ha espresso all’interno del Rapporto, di cui al punto 3.6, il parere di propria competenza, inoltre, ARPA ha trasmesso il proprio parere che costituisce l’Allegato 9, parte integrante della presente deliberazione; disponibile, per motivi tecnici, solo in cartaceo presso la segreteria della Giunta della Regione Emilia-Romagna;

k) di dare atto che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Regionale Beni Architettonici e Paesaggio, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

l) di dare atto che la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna Bologna, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90, ma ha provveduto ad inviare il proprio Nulla-Osta che costituisce l’Allegato 10, parte integrante della presente deliberazione; disponibile, per motivi tecnici, solo in cartaceo presso la segreteria della Giunta della Regione Emilia-Romagna;

m) di dare atto che il rappresentante della AUSL, ha partecipato alla Conferenza Conclusiva non delegato, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

n) di dare atto che il rappresentante dell’Autorità dei Bacino Reno, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

o) di dare atto che il rappresentante del Comune di Monzuno, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

p) di dare atto che il rappresentante del Ispettorato Logistico della Difesa, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

q) di dare atto che il rappresentante del Comando Forze Operative Terrestri, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

r) di dare atto che il rappresentante del Comando Militare Regionale Nord, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

s) il rappresentante del Dipartimento Militare Marittimo, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7 della legge 241/90;

t) di dare atto che il rappresentante dell’Aeronautica Militare, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7 della legge 241/90;

u) di dare atto che il rappresentante del 6° Reparto Infrastrutture sez. Demanio, pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

v) di dare atto che il rappresentante di ANAS pur regolarmente convocato, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14 ter, comma 7, della legge 241/90;

w) di trasmettere, ai sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, copia della presente deliberazione al proponente Società Autostrade per l’Italia con sede legale in Via Bergamini 50, 00159 Roma (RM);

x) di trasmettere, ai sensi della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza, copia della presente deliberazione alla Provincia di Bologna, al Comune di San Benedetto Val di Sambro, al Comune di Castiglione de Pepoli, all’Autorità di Bacino Reno, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, all’ARPA Bologna, all’AUSL Porretta Terme, alla Comunità Montana dell’Appennino Bolognese, all’Osservatorio Ambientale per la Variante di Valico, al Comune di Grizzana Morandi, al Comune di Monzuno, al Comando R.C.F. Emilia-Romagna, all’Ispettorato Logistico della Difesa, al Comando Forze Operative Terrestri, al Comando militare regionale Nord, al Dipartimento Militare Marittimo, all’Aeronautica Militare, al 6° Reparto Infrastrutture – sezione Demanio, all’ANAS;

y) di stabilire, ai sensi dell’art. 17, comma 9, della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, l’efficacia temporale della presente Valutazione di Impatto Ambientale è fissata in anni 3 (tre);

38) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 16, comma 3, della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione.

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