n.352 del 14.10.2020 periodico (Parte Seconda)
ORDINE DEL GIORNO - Oggetto n. 1560 - Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 1295 "Richiesta di istituzione, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d'inchiesta sui lavori inerenti allo svuotamento della Diga di Pavana, monitoraggio della situazione dal punto di vista ambientale e igienico-sanitario e quantificazione dei danni". A firma dei Consiglieri: Caliandro, Zamboni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
con l’oggetto assembleare 1295 viene avanzata la richiesta di istituzione, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d'inchiesta sui lavori inerenti allo svuotamento della Diga di Pavana, monitoraggio della situazione dal punto di vista ambientale e igienico-sanitario e quantificazione dei danni;
dall’istruttoria sulle verifiche sismiche eseguite sulla diga di Pavana, è emersa la vulnerabilità dell'opera connessa sia alla tipologia della diga, sia allo stato di degrado;
a seguito delle suddette conclusioni l'Ufficio tecnico per le dighe di Firenze ha prescritto al Concessionario e al Gestore della diga di Pavana di osservare delle limitazioni di invaso;
l’Enel, a fronte della prescrizione, ha evidenziato notevoli difficoltà tecniche per il mantenimento della quota indicata per la limitazione dell’invaso chiedendo quali misure doveva porre in atto e le azioni ritenute necessarie per procedere allo svaso;
con apposita nota (n. EGI-0005563 del 24 aprile 2020) la Società ENEL Green Power ha trasmesso al Servizio Area Reno e Po di Volano, il Piano Operativo per lo svaso del bacino Diga di Pavana richiedendone l'approvazione;
l’urgenza connessa all’immediata decorrenza delle prescrizioni emanate dall’UTD di Firenze ed il carattere di interregionalità dei territori interessati dalla diga e dagli impatti delle operazioni di svaso hanno richiesto una stretta e rapida collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana, al fine di agire in modo coordinato e celere alla tutela della pubblica sicurezza ed incolumità, nonché alla salvaguardia degli ambienti fluviali interessati, individuando tutte le possibili condizioni, prescrizioni, raccomandazioni ed ogni altra indicazione da impartire alla Società Enel Green Power sulle modalità per l'effettuazione dello svaso della diga di Pavana cercando di limitare gli impatti dello scarico e dell'afflusso di materiali solidi nei corpi idrici a valle della diga.
Considerato che
l'approvazione del piano da parte del Servizio Area Reno e Po di Volano della Regione Emilia-Romagna è stato subordinato a ben precise e tassative condizioni (riportate nella determinazione n. 2004 del 6 luglio 2020 del suddetto servizio);
le attività di svaso sono state approvate in sede di Conferenza di Servizi promossa dalla Regione Emilia-Romagna a cui hanno partecipato tutti gli enti competenti, sia della Regione Emilia-Romagna che della Regione Toscana;
le attività sono state condotte – informava una nota del Gestore – con il supporto di consulenti specializzati nel settore ambientale e nel rispetto delle modalità esecutive previste nel Piano operativo approvato con l'obiettivo di concludere le attività rispettando le prescrizioni e nella salvaguardia dei corsi d'acqua interessati.
Rilevato che
durante le operazioni conclusive della fase di svaso del bacino artificiale di Pavana si è verificato un versamento di ingenti quantità di sedimenti e di materiali organici nel torrente Limentra di Sambuca e da questi successivamente nel fiume Reno;
a seguito di un sopralluogo effettuato da Arpae, lunedì 27 luglio, nelle fasi immediatamente successive al versamento, è stato verificato che l'inquinamento si era esteso, sul fiume Reno, fino in località Riola Ponte in comune di Grizzana Morandi (BO);
le conseguenze dell'inquinamento sono state fortemente impattanti sull'intero ecosistema fluviale interessato;
l’assessore regionale all’Ambiente, in merito ha dichiarato che vista la gravità di quanto accaduto, la Regione, anche attraverso i propri Enti strumentali, darà corso alle azioni del caso nei confronti dei responsabili. Sia sul piano penale, sia per quanto riguarda la richiesta di risarcimento economico per danno ambientale.
Impegna se stessa
a realizzare uno specifico approfondimento, all’interno della commissione assembleare competente, sulle cause che hanno determinato il versamento di ingenti quantità di sedimenti e di materiali organici nel torrente Limentra di Sambuca e da questi successivamente nel fiume Reno.
Impegna la Giunta regionale
ad avviare provvedimenti utili al ripristino dello stato dei luoghi e dell’ecosistema;
a intraprendere nelle sedi opportune tutte le iniziative utili, nei confronti dei soggetti che risulteranno a vario titolo responsabili, cosi come ha già dichiarato l’Assessore regionale all’Ambiente;
a potenziare le attività di informazione sui fatti all’Assemblea legislativa, tramite apposite informative degli Assessori competenti alla Commissione consiliare competente, in rapporto agli sviluppi sul caso;
a valutare di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento giudiziario, qualora le indagini individuino dei presunti responsabili.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 23 settembre 2020