n.85 del 29.03.2023 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 6584 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a tenere monitorata la situazione del Servizio radiotelevisivo locale pubblico e privato anche al fine dello sviluppo del territorio della regione. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Evangelisti, Castaldini, Mastacchi, Rancan, Amico, Pigoni, Piccinini, Zamboni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la RAI è la società concessionaria in esclusiva del Servizio Pubblico radiotelevisivo e multimediale in Italia, il suo compito principale è quello di fornire un servizio di interesse generale attraverso obiettivi, come garantire un'informazione completa e imparziale, promuovere la lingua e la cultura italiana, salvaguardare l'identità nazionale, favorire la crescita civile, la facoltà di giudizio e di critica, e promuovere le pari opportunità tra uomini e donne. La RAI deve anche garantire la qualità dell'informazione, mantenendo principi come pluralismo, obiettività, completezza, imparzialità e indipendenza;
il servizio pubblico radiotelevisivo è una fonte di informazione, che gioca un ruolo fondamentale nel garantire la libertà di pensiero e il diritto di accesso all'informazione;
rappresenta anche uno strumento di promozione delle identità regionali, che permette alle comunità di esaltare le loro specificità culturali, linguistiche e storiche;
svolge un ruolo fondamentale nella diffusione e promozione delle tradizioni locali, nella creazione di una comunità di valori equa e solidale, nonché nella promozione dello sviluppo regionale. In questo senso, contribuisce ad essere un'importante risorsa per le comunità regionali, poiché aiuta alla costruzione di un tessuto sociale più coeso e consapevole della propria cultura e storia;
le sedi regionali Rai sono un elemento fondamentale dell'organizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo. Grazie alla loro presenza sul territorio, queste sedi sono in grado di cogliere al meglio le esigenze e le specificità delle diverse realtà locali, promuovendo la diffusione della cultura e delle tradizioni locali;
la Rai, attraverso le sue sedi territoriali, garantisce una copertura capillare del territorio nazionale promuovendo l'informazione, la cultura e lo sviluppo delle comunità locali in linea con il suo mandato di servizio pubblico, mantenendo una forte differenziazione rispetto all'emittenza commerciale;
il capitale umano rappresenta un patrimonio di inestimabile valore per le sedi Rai, essendo un elemento fondamentale per il funzionamento e Io sviluppo dell'azienda. Esso è costituito dallo straordinario team di professionisti che rappresentano una risorsa preziosa, chiave dei grandi successi, un aspetto che non può essere sottovalutato.
Rilevato che
nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali SLC Cgil; Fistel Cisl; Uilcom (Uil e Rsu della sede regionale della Rai dell'Emilia-Romagna, hanno incontrato tutti i Capigruppo delle forze politiche presenti nel Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna;
i sindacati hanno illustrato il graduale, ma inesorabile ridimensionamento che la sede regionale della Rai ha subito in questi ultimi 25 anni. Da 122 persone non giornaliste presenti nella Sede, oggi ce ne sono 65. Un vero e proprio dimezzamento, in forte controtendenza con l'organico complessivo dell'Azienda Rai, che in tutti questi anni è rimasto praticamente stabile intorno alle 12.000 unità;
a loro avviso, il ridimensionamento ha interessato solo le sedi regionali, tra cui Bologna risulta essere tra le più colpite, con una concentrazione delle risorse nella sede nazionale a discapito delle sedi regionali, che vedono diminuire l'occupazione e aumentare la precarietà;
di fatto le sedi regionali, da quanto esposto dalle suddette organizzazioni sindacali, vengono riposizionati a "meri presidi redazionali";
durante l'incontro con i Gruppi consigliari regionali, i suddetti sindacati hanno denunciato questa situazione e chiesto aiuto alla politica e alle istituzioni locali, sia per risolvere i problemi di organico che, soprattutto, per riflettere su un diverso ruolo del Servizio Pubblico Radiotelevisivo all'interno della nostra regione;
in particolare, nel suddetto incontro le rappresentanze sindacali hanno posto all'attenzione i seguenti temi:
- la difficoltà nell'attivare con la Direzione RAI un confronto costruttivo con le Organizzazioni Sindacali locali, per addivenire ad una soluzione ai problemi posti dai lavoratori;
- concrete possibilità di collaborazione tra la Sede Regionale della RAI e le Istituzioni regionali, utilizzando gli attuali strumenti legislativi;
- certezza sulle risorse e sul ruolo delle Sedi regionali, ad iniziare dal loro rapporto con le Istituzioni locali, con un invito ad una discussione, su detto tema, nella conferenza Stato-Regioni;
- verifica della conformità al protocollo sugli appalti sottoscritto, in data 23 dicembre 2021, tra Sindacati e Regione Emilia-Romagna, per gli appalti RAI sul territorio regionale;
- sulla necessità di sollecitare la Direzione Tecnica della RAI a risolvere le problematiche di distribuzione del segnale, per assicurare un adeguato servizio a tutti gli utenti consentendo la ricezione di tutti i canali, in particolare quelli del servizio pubblico e per alcune zone della nostra regione per permettere una corretta ricezione del segnale del TGR dell’Emilia-Romagna.
Considerato che
la Rai riconosce il valore della produzione di eventi e dei rapporti a livello locale come strumenti efficaci per la promozione e l'immagine dell'azienda. Questa visione è confermata anche dal Contratto di Servizio, che attribuisce un ruolo fondamentale alle sedi regionali nella rappresentanza e promozione dell'azienda Rai;
le sedi regionali rappresentano l'azienda sul territorio locale e offrono contenuti che rispecchiano le diverse realtà locali. Tuttavia, queste sedi devono affrontare difficoltà di organico e tecnologiche, oltre a subire ridimensionamento dovuto ad esigenze di bilancio, che limitano spesso la loro capacità di operare al meglio;
in particolare, la carenza di personale specializzato e di strumenti tecnologici all'avanguardia può incidere negativamente sulla qualità dei servizi offerti, riducendo la capacità delle sedi regionali di rispondere alle esigenze del pubblico e di mantenere elevati standard di professionalità;
grazie a un maggiore impegno sul fronte delle risorse umane e a un rafforzamento dei rapporti con le istituzioni locali nella gestione del servizio pubblico radiotelevisivo, sarà possibile potenziare l'azienda e migliorare la sua capacità di rispondere alle esigenze delle diverse comunità locali, incentivando inoltre una maggiore diversità e pluralismo nell'offerta mediatica.
Evidenziato che
le suddette organizzazioni sindacali notano che le difficoltà che affliggono il mondo del sistema radiotelevisivo locale, sia pubblico che privato, e dell'informazione in generale (emittenza, carta stampata, new media) richiedono un attento monitoraggio delle condizioni di questo settore, il quale ha un ruolo centrale in un sistema informativo pluralista e incide sulla qualità della democrazia;
nel contesto economico e sociale generato dalle conseguenze dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 e dalla successiva crisi internazionale, originata dall'invasione russa dell'Ucraina, è fondamentale investire sullo sviluppo sostenibile, sull'innovazione e sulla transizione tecnologica e ambientale, incrementando la coesione e la qualità sociale dei territori, rafforzando il pilastro della legalità ed il contrasto ad ogni forma di sfruttamento del lavoro, obiettivi presenti nel nuovo "Patto regionale per il lavoro e il clima".
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a sollecitare la Direzione RAI ad attivare un confronto con le Organizzazioni Sindacali locali per addivenire ad una soluzione positiva ai problemi posti, che sono oggetto di vertenza sindacale;
a verificare ulteriori concrete possibilità collaborazioni con la Sede Regionale della RAI utilizzando gli attuali strumenti legislativi;
a sollevare nella Conferenza Stato-Regioni la discussione sul tema della certezza delle risorse, del ruolo delle Sedi regionali e del loro rapporto con le Istituzioni locali;
a sollecitare la Direzione Tecnica della RAI a trovare una soluzione per la distribuzione del segnale poiché, in alcune zone della nostra regione, molti cittadini non riescono a vedere tutti i canali del Servizio pubblico e non ricevono correttamente il segnale del TGR dell'Emilia-Romagna;
a verificare la conformità al protocollo sugli appalti, sottoscritto in data 23 dicembre 2021 tra sindacati e Regione Emilia-Romagna, degli appalti RAI sul territorio regionale;
a valutare l'istituzione di un Osservatorio dell'intero mondo del sistema radiotelevisivo locale, pubblico e privato e dell'informazione in generale, con l'impegno di organizzare, almeno annualmente, con tutte le parti interessate, un momento pubblico di confronto per tenere monitorata la situazione all'interno della nostra regione, al fine anche della promozione e dello sviluppo del nostro territorio.
Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta antimeridiana del 14 marzo 2023