n.349 del 23.11.2022 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 5774 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere una revisione della normativa statale e comunitaria che abbassi la taglia minima richiesta per la pesca della vongola. A firma dei Consiglieri: Zappa terra, Fabbri, Montalti, Rossi, Mori, Sabattini, Bulbi, Rontini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’applicazione delle norme sulla “taglia minima” delle vongole e le conseguenti sanzioni amministrative o penali previste per i trasgressori hanno rischiato di mettere in discussione la sopravvivenza di un comparto produttivo;
uno dei principi cardini della Politica Comune europea della Pesca è rappresentato dal raggiungimento del Massimo Rendimento Sostenibile, ovvero dell’esigenza di mantenere una correlazione positiva tra quantità pescata e possibilità degli stock di ricostituirsi correttamente, rendendo quindi tendenzialmente costante la presenza di una determinata specie nel proprio habitat;
nella consapevolezza che l’applicazione pedissequa delle norme può provocare distorsioni che ne rendono impossibile l’attuazione, la Politica Comune della Pesca ha previsto, come possibile correttivo, che per specie soggette a una taglia minima si possano elaborare dei “piani di rigetto” – redatti e presentati alle competenti strutture della Commissione europea da parte degli Stati membri – nell’ambito dei quali sia eventualmente ammessa la possibilità di derogare ai limiti di taglia come indicato dall’articolo 15, paragrafo 6 del Regolamento (UE) n. 1380/2013.
Evidenziato che
nel gennaio 2015 è stata presentata, nell’ambito di una missione dell’Assessorato regionale all’Agricoltura presso l’Unione Europea, la richiesta, corredata dai necessari riferimenti scientifici, di modifica dell’attuale Regolamento e nella fase transitoria, la previsione di deroghe motivate, che tengano conto delle legittime richieste dei pescatori;
secondo diversi esperti del settore, infatti, le regole sulla taglia minima per la pesca delle vongole sono troppo restrittive e non sono giustificate, come invece per altre specie, dalla maturità sessuale che, nei nostri climi, ed in mare Adriatico in particolare è raggiunta a dimensioni inferiori a quelle minime previste;
inoltre, questa impostazione restrittiva legata alle dimensioni si scontra con il fenomeno della costante riduzione – legata probabilmente a ragioni climatiche ed ambientali – della taglia delle vongole presenti nei nostri ambiti di pesca, che purtroppo se non pescate muoiono prima del raggiungimento della taglia minima oggi prevista.
Preso atto che
alla fine del 2020 il Parlamento Europeo ha approvato la deroga alla normativa che impedisce di pescare prodotti di dimensioni più piccole. L’UE con l’atto ha riconosciuto la particolarità delle condizioni ecologiche e produttive del mare Adriatico con l’effetto di ammettere la pesca e la commercializzazione di vongole di dimensioni più piccole rispetto ai 25 mm richiesti dalla normativa comunitaria;
la suddetta deroga scade il 31 dicembre, del corrente anno, in merito la Commissione europea ha proposto di rinnovare la misura per altri 3 anni;
il regolamento di proroga della deroga è all'esame del Consiglio Ue e dell'Europarlamento, dove gli eurodeputati spagnoli hanno annunciato di voler respingere la deroga in commissione Pesca.
Considerato che
in Emilia-Romagna la flotta delle imbarcazioni con draga idraulica è composta da 54 unità di cui 18 iscritte al compartimento marittimo di Ravenna e 36 a quello di Rimini, rispettivamente organizzate in due Consorzi di gestione molluschi, autorizzati dal Mipaaf a definire le regole di pesca delle vongole al fine di garantirne la sostenibilità.
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a richiedere, nelle sedi competenti, una revisione della normativa statale e comunitaria che abbassi la taglia minima richiesta per la pesca delle vongole della specie Chamelea gallina nel Mare Adriatico, area nella quale gli studi scientifici, trasmessi già nel 2015 alla Commissione Europea, elaborati da istituti scientifici specializzati per la pesca riconosciuti sulla base del DPR 1639/1968, dimostrano che la riproduzione delle Chamelea gallina avviene in Adriatico prima della taglia minima a suo tempo prevista.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana dell’8 novembre 2022