n.3 del 04.01.2012 periodico (Parte Seconda)

Parere in merito alla procedura di verifica (screening) sulla variante al progetto di nuovo casello telepass autostradale in località Borgonuovo, Comune di Sasso Marconi, presentato da Autostrade per l'Italia SpA (art. 20, DLgs 152/06)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera:

a) di esprimere il parere che il progetto del “Nuovo casello autostradale in località Borgonuovo”, nel comune di Sasso Marconi, provincia di Bologna, in considerazione degli impatti attesi, non sia da sottoporre ad ulteriore procedura di V.I.A. e sia ambientalmente compatibile subordinatamente al rispetto delle seguenti prescrizioni:

1) i nuovi interventi infrastrutturali sono sottoposti al parere dell’Autorità di bacino che si esprime in merito alla compatibilità e coerenza dell’intervento con gli obbiettivi del P.S.A.I; per consentire la realizzazione di un infrastruttura in “Area ad alta probabilità di inondazione” sussistono tre condizioni: l’infrastruttura deve essere riferita a servizi essenziali, deve essere non diversamente localizzabile e la sua realizzazione non deve incrementare sensibilmente il rischio idraulico rispetto al rischio esistente; si rimanda agli enti territoriali la valutazione dell’esistenza delle condizioni di essenzialità e di non diversa localizzazione dell’infrastruttura, mentre in relazione alla variazione del rischio idraulico è necessario un’attestazione che ne dia una valutazione secondo i criteri esposti all’art. 4 delle Norme di P.S.A.I;

2) si prescrive, in fase di progettazione definitiva, la verifica della fattibilità della messa in sicurezza, rispetto alla piena TR 200, del tratto della rampa del cavalcavia Via Cartiera sulla SS64 Nuova Porrettana;

3) si prescrive, in fase di progettazione definitiva, la verifica di politiche tariffarie, da concordare con i comuni interessati, incentivanti per i residenti del potenziale bacino di utenza, che dovranno essere adottate per garantire i livelli di attrattività dell’infrastruttura previsti nello studio di traffico, e dal quale dipendono i benefici ambientali locali per le aree urbanizzate, individuati nello studio;

4) relativamente alla fase di cantiere, in particolare ai movimenti dei mezzi per il trasporto materiale, si richiede di utilizzare la viabilità autostradale senza interessare la viabilità del Comune di Bologna; diversamente, nel caso in cui ciò non sia possibile, si richiede che i percorsi vengano concordati con il Comune di Bologna, al fine di gestire e limitare i relativi impatti;

5) si ritiene opportuno prevedere una maggiore differenziazione delle nuove specie botaniche di progetto al fine di un incremento complessivo e dell’arricchimento in termini di biodiversità delle nuove formazioni vegetali;

6) le opere a verde di mitigazione dovranno essere in carico gestionale e manutentivo al proponente Autostrade per l’Italia SpA;

7) in sede di progetto definitivo dovrà essere prodotta la documentazione previsionale di impatto acustico secondo i criteri previsti dalla apposita Direttiva regionale approvata con Delibera di G.R. 673/04; gli esiti dello studio di impatto acustico dovranno costituire la base per la progettazione delle eventuali opere di mitigazione da realizzarsi per il rispetto dei limiti acustici di zona;

8) dovrà essere rispettata la normativa vigente in materia di inquinamento acustico sia durante la fase di realizzazione dell’opera sia durante l’esercizio; in particolare, il riferimento normativo per le immissione acustiche durante la fase di esercizio è il DPR n. 142 del 30/3/2004 “Regolamento recante disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447”;

9) una eventuale previsione di superamento dei limiti acustici durante la fase di realizzazione dovrà comportare la richiesta di autorizzazione alla deroga di tali limiti da presentare al comune competente e da sottoporre al parere dell’ARPA, come previsto dalla L.R. 15/01 “Disposizioni in materia di inquinamento acustico”;

10) gli interventi finalizzati alla mitigazione dell’impatto acustico si devono raccordare con il progetto d’inserimento paesaggistico e di compensazione, la cui realizzazione viene prevista in sede di progettazione definitiva dell’opera e per il quale, nella relazione di screening, si individuano già i seguenti interventi:

  • fasce vegetali a fianco della infrastruttura, costituite da elementi arborei ed arbustivi con funzione anche di corridoi ecologici atti a mantenere in comunicazione unità naturali differenti;
  • aree intercluse rinaturate: è prevista la valorizzazione, dal punto di vista vegetazionale, ecologico e paesaggistico, delle superfici potenzialmente incolte (svincoli, piazzole, incroci...);
  • fasce verdi in prossimità di aree urbane, quali filari alberati, o pannelli fonoassorbenti e previsti dallo studio acustico di dettaglio;
  • siepi campestri e passaggi per piccoli animali, realizzabili a ridosso di fossi e/o confini i primi, e costituiti ad esempio da sottopassi dell’infrastruttura stradale i secondi;
  • 11) per limitare in fase di cantiere gli impatti legati alle emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali da costruzione e dai mezzi di cantiere, si ritiene necessario adottare i seguenti accorgimenti:
  • prevedere l’umidificazione dei depositi temporanei di inerti;
  • per l’eventuale impianto di betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione;
  • per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei cassoni con teloni;
  • prevedere l’installazione di adeguate barriere mobili a protezione delle abitazioni più prossime al tracciato;

12) al fine del riutilizzo dei materiali derivanti dalle operazioni di scavo realizzate, andranno preventivamente verificate le caratteristiche qualitative di detti materiali e la loro compatibilità con l’utilizzo previsto (rinterro, rilevato, stendimento su terreno agricolo, ecc.) ai sensi dell’art. 186 del DLgs 152/06;

13) per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue di origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della piattaforma, ecc.) dell’infrastruttura occorre prevedere presidi a tutela dei corsi d’acqua ed in specifico prevedere, in fase di progettazione esecutiva, un sistema di raccolta e trattamento delle acque di origine meteorica che preveda la realizzazione di vasche di raccolta di prima pioggia per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di saracinesche idrauliche in grado di bloccare l’immissione dei reflui nel reticolo idrografico superficiale;

14) il progetto esecutivo dovrà contenere il “piano di gestione, manutenzione e verifica di funzionalità del sistema di drenaggio, invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali”;

15) per il ripristino delle eventuali aree di cantiere si riutilizzerà il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avrà cura di accumulare in spessori adeguati separatamente dalle altre tipologie di materiale e del quale si provvederà alla manutenzione per evitarne la morte biologica;

16) l’approvvigionamento dei materiali da costruzione e l’eventuale smaltimento dei materiali di risulta derivanti dagli scavi dovrà essere effettuato utilizzando siti autorizzati, previsti dagli strumenti di settore (PIAE e PAE), privilegiando a parità di idoneità quelli più prossimi all’area di realizzazione al fine di minimizzare gli impatti derivanti dal trasporto;

17) tra gli interventi di mitigazione è necessario l’adozione dell’asfalto drenante fonoassorbente per tutto lo sviluppo delle rampe dello svincolo, in modo da diminuire l’impatto acustico generato dalla pavimentazione previsto dal progetto in esame; inoltre in fase di collaudo dovrà essere verificata, attraverso interventi di monitoraggio, la componente vibrazione nei ricettori maggiormente esposti, al fine di poter escludere ogni possibile impatto da vibrazioni;

18) la realizzazione delle opere in progetto, in quanto parzialmente interferenti con aree soggette a tutela paesaggistica e nello specifico con il Fiume Reno, sarà subordinata al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata ai sensi del DLgs 22 gennaio 2004, n. 42; durante la fase di cantiere, occorrerà prevedere, in accordo con la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna, ulteriori indagini ed approfondimenti sul rischio archeologico;

19) dal punto di vista paesaggistico, appare necessario prevedere un adeguato progetto di sistemazione del verde che preveda la messa a dimora di specie vegetali arboree ed arbustive autoctone o naturalizzate a garantire un maggior successo di impianto (facilità di attecchimento, buona resa nello sviluppo) evitando le specie riconosciute come infestanti (Robinia, Alianto, ecc.) e sufficiente ad ottenere un adeguato effetto di mitigazione dell’opera;

20) resta fermo che la realizzazione del progetto in esame è subordinata al rilascio da parte delle autorità competenti di tutte le autorizzazioni ed i pareri necessari ai sensi delle vigenti disposizioni di legge;

b) di trasmettere la presente delibera all’Autorità competente Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

c) di trasmettere inoltre la presente delibera al proponente Autostrade per l’Italia SpA, alla Provincia di Bologna, al Comune di Casalecchio di Reno, al Comune di Sasso Marconi, all’Autorità di Bacino Reno, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio, al Servizio Tecnico Bacino Reno, alla Comunità Montana Appennino Bolognese, all’ARPA - Sezione Provinciale di Bologna, alla AUSL - Distretto di Porretta Terme.

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