n.158 del 26.10.2011 periodico (Parte Seconda)

Approvazione del programma di informazione e di educazione alla sostenibilità (INFEAS) della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2011-2013, ai sensi della legge regionale n. 27 del 2009 e in attuazione del “Decennio per l’educazione allo sviluppo sostenibile” (DESS UNESCO 2005-2014). (Proposta della Giunta regionale in data 12 settembre 2011, n. 1292)

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale, progr. n. 1292 del 12 settembre 2011, recante ad oggetto “Approvazione programma di informazione e di educazione alla sostenibilità (INFEAS) della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2011-2013, ai sensi della L.R. n. 27/2009 e in attuazione del “Decennio per l’educazione allo sviluppo sostenibile” (DESS UNESCO 2005-2014). Proposta all’Assemblea legislativa”;

Preso atto del favorevole parere espresso dalla commissione referente “Territorio, Ambiente, Mobilità” di questa Assemblea legislativa, giusta nota prot. n. 31339 in data 29 settembre 2011;

Previa votazione palese, a maggioranza dei presenti, 

delibera: 

- di approvare le proposte contenute nella deliberazione della Giunta regionale, progr. n. 1292 del 12 settembre 2011, sopra citata e qui allegata quale parte integrante e sostanziale;

- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna.

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Premesso che:

- l’integrazione delle strategie politiche per lo sviluppo sostenibile con gli strumenti comunicativi, educativi e partecipativi è al centro del Decennio dell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile 2005-2014 proclamato dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite e promosso dall’UNESCO;

- la Regione Emilia-Romagna, assumendo gli orientamenti definiti in sede internazionale, Europea e nazionale in materia di educazione alla sostenibilità, si è dotata di un nuovo strumento legislativo, la L.R. 29 dicembre 2009, n. 27 “Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità” che aggiorna la precedente L.R. 15/1996;

- in attuazione delle strategie sopra richiamate è stato costituito il Comitato Nazionale Italiano per il Decennio dell’educazione allo sviluppo sostenibile (DESS UNESCO Italia), che sviluppa un programma annuale di attività, in collaborazione con le Regioni e i Sistemi regionali INFEA riconosciuti come interlocutore per l’attuazione del decennio sui rispettivi territori; 

Dato atto che:

- il programma regionale di informazione e di educazione alla sostenibilità (Programma regionale INFEAS) costituisce strumento di indirizzo e di attuazione delle politiche regionali in materia di educazione alla sostenibilità (L.R. 27/09, art. 3);

- il programma regionale INFEAS è approvato dall’Assemblea legislativa regionale su proposta della Giunta previo il parere della Commissione regionale di coordinamento in materia di educazione alla sostenibilità (art. 7, L.R. 27/09); 

Considerato che:

- le politiche di sviluppo delle attività di informazione ed educazione alla sostenibilità sono inserite coerentemente nel quadro delle politiche regionali attivate per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile;

- il Programma regionale INFEAS 2011-2013, si basa sull’assunzione degli obiettivi generali definiti dai documenti internazionali e nazionali dedicati all’ESS in precedenza richiamati e si coordina con le programmazioni regionali in materia di sostenibilità, tra le quali il Piano d’azione ambientale, il Prit, il Piano di sviluppo rurale, il Piano socio sanitario, Il Piano energetico regionale, ecc.); 

Ricordato che la definizione del Programma triennale INFEAS è stata realizzata attraverso il seguente percorso partecipativo e intersettoriale:

- la Commissione regionale di coordinamento, istituita con DGR 375/11 ai sensi della L.R. 27/09, art. 7, avente, tra l’altro, il compito di concorrere all’elaborazione delle linee guida e dei criteri per la predisposizione dei programmi INFEAS, nella seduta di insediamento del 21 aprile 2011, ha definito primi indirizzi e priorità e il percorso di costruzione del Programma;

- con l’ausilio del Servizio regionale Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità tra maggio e giugno 2011 sono stati organizzati incontri specifici per discutere e definire il Programma con i rappresentanti delle Province, i referenti dei Comuni della regione, i rappresentanti di tutte le Direzioni generali della Regione che sviluppano attività educative coerenti con il DESS Unesco;

- pubblicazione sul sito regionale ermesambiente.it/infea di tutta la documentazione utile alla discussione ed attivazione di uno specifico Forum on-line “Verso il programma INFEAS 2011-2013” che ha raccolto osservazioni e proposte di tutte le componenti del sistema regionale INFEAS;

- realizzazione di un incontro - 20 luglio 2011 - aperto a tutti gli operatori dei Centri di educazione ambientale e agenzie e istituzioni che concorrono al sistema INFEAS finalizzato ad approfondire con tutti i protagonisti gli esiti delle attività realizzate e le iniziative e priorità da inserire nel Programma regionale INFEA 2011/2013; 

Visto che, sulla base del percorso partecipativo sopra descritto, è stato messo a punto il Programma INFEAS 2011/2013 che risulta articolato in 10 “Aree di azione / obiettivi operativi” così come riportato in Allegato A, parte integrante della presente deliberazione; 

Dato atto del parere favorevole espresso sulla proposta di Programma dalla Commissione regionale di coordinamento (art. 7, L.R. 27/09) nella seduta del 20 luglio 2011; 

Richiamate le proprie deliberazioni, esecutive ai sensi di legge:

- n. 1057 del 24 luglio 2006, concernente “Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta Regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali”;

- n. 1173 del 31 luglio 2009, concernente “Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1.08.2009)”;

- n. 1663 del 27 novembre 2006 recante “Modifiche all’assetto delle Direzioni generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente”;

- n. 2416 del 29 dicembre 2008, recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionale tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e s.m.;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell’Assessore all’Ambiente, Riqualificazione urbana; 

A voti unanimi e palesi 

delibera: 

di proporre all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna il seguente partito di deliberazione:

1) di approvare, ai sensi della L.R. 27/09, sulla base delle motivazioni espresse in premessa, il Programma regionale di informazione e di educazione alla sostenibilità (INFEAS) per il triennio 2011-2013, riportato nell’Allegato A, parte integrante della presente deliberazione;

2) di dare atto che la Giunta, sulla base degli obiettivi, delle linee guida, degli strumenti, delle tipologie di azione di cui all’Allegato A, nonché delle risorse finanziarie disponibili, provvederà a predisporre annualmente i programmi operativi in attuazione della presente deliberazione;

3) di dare atto che alla realizzazione del programma di iniziative per il 2011 si provvederà con i fondi stanziati agli appositi capitoli di spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2011;

4) di dare atto che, per i programmi operativi delle successive annualità 2012 e 2013, le risorse necessarie saranno individuate nell’ambito delle apposite autorizzazioni di spesa che verranno disposte in sede di approvazione annuale del bilancio di previsione regionale;

5) di pubblicare l’atto assembleare nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

Allegato A   

PROGRAMMA DI INFORMAZIONE E DI EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ (INFEAS) DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER IL TRIENNIO 2011-2013, AI SENSI DELLA L.R. 27/09 E IN ATTUAZIONE DEL “DECENNIO PER L’EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE” (DESS UNESCO) 

A) Premessa. Il contesto di riferimento internazionale e nazionale: strategie e obiettivi di legislatura regionale in materia di educazione alla sostenibilità 

A dieci anni dalla Conferenza sullo sviluppo sostenibile di Rio (1992), la 78° Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato con propria Dichiarazione (n. 57/257 del 20 dicembre 2002) il Decennio dell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile 2005-2014. 

La Conferenza mondiale sulla educazione allo sviluppo sostenibile - Bonn 31 marzo, 2 aprile 2009 - ha fatto un bilancio delle strategie e azioni intraprese e rilanciato obiettivi e priorità per affermarle in modo più efficace e compiuto. Nella dichiarazione approvata, richiamate le problematiche e il quadro di rischi e opportunità di livello internazionale, si afferma che “investire nell’educazione allo sviluppo sostenibile significa investire nel futuro”, per mobilitare i potenziali cognitivi, tecnologici e organizzativi al servizio del cambiamento degli stili di vita e del modo di produrre. 

L’educazione alla sostenibilità si conferma come un compito e una funzione impegnativa e di lungo periodo. Le scienze naturali, sociali ed economiche, unitamente alla sempre più rapida innovazione tecnologica, sollecitano azioni coerenti improntate alla conservazione e promozione dei beni comuni materiali (il capitale naturale e i servizi resi alla qualità dello sviluppo) e immateriali (le risorse della società della conoscenza). La mediazione educativa e partecipativa è essenziale per avvicinare e coinvolgere i cittadini. Senza l’educazione, infatti, le politiche per la sostenibilità rischiano di essere percepite come decisioni meramente tecniche, il più delle volte non comprese e spesso avversate in quanto percepite come estranee alla vita quotidiana. La pubblica amministrazione può in tal senso esercitare una ‘spinta gentile’, organizzare e stimolare una ‘architettura delle scelte’, una azione sociale, economica, educativa, che orienti le persone a scegliere il meglio per se stesse, l’ambiente e la società. 

In attuazione delle strategie approvate dalle Nazioni Unite, l’UNESCO è stata incaricata a livello internazionale e nazionale di sviluppare specifiche azioni e programmi. Come in tutti i paesi in Italia è stato costituito il Comitato Nazionale Italiano per il Decennio dell’educazione allo sviluppo sostenibile (DESS UNESCO Italia) (http://www.unescodess.it/), al quale la Regione Emilia-Romagna ha aderito e, in base a un protocollo di intesa sottoscritto dai Presidenti, coordina sul proprio territorio le attività e le strutture competenti per la realizzazione delle strategie e programmi DESS. 

A livello nazionale la collaborazione tra lo Stato e le Regioni ha portato all’interno del Decennio alla approvazione, il 15 marzo 2007, del documento politico “Orientamenti e obiettivi per il nuovo quadro programmatico per l’educazione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile” e, il successivo 1 agosto 2007, del “Nuovo Quadro Programmatico Stato-Regioni e Province autonome per l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità”, che rappresenta il principale strumento di attuazione e indirizzo per l’attività delle Amministrazioni centrale e regionali. Sulla base di quest’ultimo lo Stato e le Regioni hanno successivamente definito e realizzato Accordi di programma sostenuti finanziariamente da entrambe le istituzioni riferiti alle annualità 2007-2009. Da ricordare inoltre le Linee guida per l’educazione alla cittadinanza rivolte agli istituti scolastici promosse nel 2009 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, all’interno delle quali è ricompresa l’educazione all’ambiente. 

La Regione Emilia-Romagna ha svolto un ruolo attivo nel processo sopra richiamato a livello nazionale e locale anche in virtù della sua precedente programmazione ai sensi della L.R. 15/1996 dedicata a promuovere l’educazione ambientale, i Centri di educazione ambientale e le Scuole laboratorio sui territori. Il bilancio di una programmazione decennale su tale materia, coronato dalla ricerca “Educazione ambientale 10+”, ha portato, nello spirito del Decennio Unesco, ad un aggiornamento normativo, organizzativo e programmatico con l’approvazione della L.R. 27/2009 “Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità”. 

Le principali innovazioni presenti nella L.R. 27/09 riguardano:

  • l’evoluzione dall’educazione ambientale in educazione alla sostenibilità;
  • il coordinamento di tutte le educazioni coerenti con i principi del DESS;
  • l’evoluzione del Sistema regionale per l’educazione alla sostenibilità e l’ampliamento dei soggetti pubblici e privati che vi concorrono;
  • la riorganizzazione e razionalizzazione dei Centri di educazione ambientale presenti sui territori e la loro trasformazione in Centri di educazione alla sostenibilità (CEAS). 

Il disegno della L.R. 27/09, richiamato anche nel Documento di Politica Economica e Finanziaria DPEF 2011-2015, promuove nella popolazione giovane e adulta lo sviluppo di conoscenze, consapevolezze, comportamenti e capacità di azione a livello individuale e sociale, idonei a perseguire la sostenibilità ambientale, sociale, economica e istituzionale, attraverso i metodi e gli strumenti educativi, partecipativi e comunicativi. L’educazione alla sostenibilità integra in un disegno comune gli aspetti globali e locali della cittadinanza attiva, della pace, della democrazia, dei diritti umani, dello sviluppo equo e solidale, della tutela della salute, delle pari opportunità, della cultura, della protezione dell’ambiente e della gestione sostenibile delle risorse naturali. La L.R. 27/09 pone particolare accento, negli articoli 1 e 3, su un disegno comune che promuove il coordinamento e la progressiva integrazione a livello regionale, provinciale e comunale delle diverse programmazioni ed esperienze educative relative ad ambiente e biodiversità, corretta alimentazione, sicurezza stradale e mobilità sostenibile, consumo consapevole, salute, partecipazione e pari opportunità, in coerenza con i principi definiti dall’ONU e dall’UNESCO per l’educazione alla sostenibilità. Una peculiare attenzione è riservata nella legge agli obiettivi di integrazione, qualificazione, razionalizzazione e migliore utilizzo delle risorse e delle strutture. 

Il passaggio da una norma di settore a una legge quadro implica un percorso di avvicinamento ad un sistema integrato di opportunità educative fondato su principi, politiche e programmi della Regione tra loro coerenti, da costruire con processi partecipativi e di condivisione, che punta a promuovere cambiamenti consapevoli di comportamenti e protagonismo sociale nei soggetti in apprendimento, che cerca di evitare le ‘azioni separate e non coordinate” e non è, dunque, la semplice somma delle singole offerte delle varie strutture presentate in un’unica forma, ma fa piuttosto riferimento a una specifica programmazione integrata e di sistema. Nell’ambito della promozione di tali cambiamenti è necessario sviluppare una cultura attenta alle differenze, anche di genere, quale valore fondante della cultura della sostenibilità.  

Perché questo processo abbia successo, appare necessario:

  • innovare l’organizzazione interna alla Regione e agli Enti locali, ancora oggi eccessivamente settorializzata, con aree di integrazione e gruppi di lavoro permanenti trasversali cui affidare il compito di sviluppare un piano integrato di attività;
  • sostenere lungo tutto il processo l’integrazione tra la Regione, i soggetti istituzionali, i soggetti territoriali e il target intermedio o finale, mantenendo costantemente aperti i canali di comunicazione tra i medesimi;
  • integrare le progettazioni top–down e bottom-up in un processo nel quale soggetti regionali e soggetti territoriali collaborino per produrre iniziative appropriate e rispondenti a reali bisogni;
  • integrare le iniziative rispetto ai tempi e alle scadenze regionali e dei destinatari, definendo una tempistica di attuazione dei progetti che faciliti il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti necessari, secondo un crono-programma di progetto praticabile da tutti i partner coinvolti, rivedibile periodicamente;
  • perseguire l’integrazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie dei soggetti coinvolti, attraverso una pianificazione condivisa. 

Gli obiettivi di legislatura in materia di educazione alla sostenibilità sono:

  • definire in modo partecipato con tutti gli attori del sistema regionale (art. 3, L.R. 27/09) - Enti locali, scuole, centri di educazione alla sostenibilità, associazionismo - il primo Programma regionale INFEAS 2011-2013;
  • sviluppare la programmazione approvata di cui al punto precedente attivando tutte le opportune integrazioni e sinergie ai livelli regionale, provinciale e comunale tra i dipartimenti interni agli enti e tra questi e l’associazionismo e le istituzioni scolastiche;
  • supportare le principali programmazioni della regione sviluppate da diversi assessorati in tema di sviluppo sostenibile (Piano di Azione ambientale 2011-2013; Piano Energetico Regionale 2011-2013; Piano di Sviluppo rurale 2007/2013; Piano dei Trasporti PRIT 2010-2020; Piano sociale e sanitario; programma di attività sulla partecipazione L.R. 3/10, ecc.) con specifiche azioni educative, di sensibilizzazione e partecipazione dei cittadini giovani e adulti inserite in un progetto di sistema;
  • concorrere a promuovere, di concerto con le strutture che presidiano le politiche e i programmi per l’istruzione e le politiche giovanili, un sistema educativo integrato (tra tematismi e discipline, tra istituzioni formali e agenzie educative del territorio, ecc.). 

Le azioni portanti su cui si poggia il conseguimento degli obiettivi sopra richiamati sono:

  • approvare e realizzare nel triennio le azioni del Programma regionale INFEAS;
  • adottare opportune misure organizzative per sviluppare la collaborazione tra le strutture della Giunta regionale;
  • stipulare protocolli di intesa e convenzioni con Enti locali titolari di strutture educative sul territorio in una logica di sussidiarietà e ottimizzazione;
  • riorganizzare il sistema INFEAS sul territorio e le sue strutture, attraverso il nuovo accreditamento dei CEAS previsto dalla L.R. 27/09. 

Tra i risultati attesi figurano:

  • la razionalizzazione e il consolidamento del sistema INFEAS in partnership con le autonomie locali e l’associazionismo, nonché la sua capacità di progettare e gestire azioni comunicative ed educative efficaci a supporto delle politiche e a servizio dei cittadini;
  • l’interpretazione e il sostegno delle politiche e dei programmi regionali e locali di sostenibilità attraverso gli strumenti educativi e partecipativi;
  • l’incremento delle conoscenze e il coinvolgimento dei cittadini nella soluzione dei problemi connessi alle politiche di sviluppo sostenibile (stili di vita e capacità di gestione sostenibili). 

B) Bilancio del Programma INFEA 2008/2010 

Il Programma INFEA 2008/2010 è stato un programma ponte tra la L.R. 15/96 e la nuova L.R. 27/09, della quale ha in parte anticipato scelte strategiche e previsioni organizzative e programmatiche. 

L’approvazione della L.R. 27/09, la ridefinizione della mission e della vision dell’educazione alla sostenibilità e la riorganizzazione del sistema INFEAS in un nuovo quadro di relazioni e di funzioni rappresentano, al di là delle importanti realizzazioni di seguito richiamate, il principale obiettivo del Programma INFEA 2008-2010. 

Le realizzazioni del Programma 2008-2010, di seguito sintetizzate e articolate sulla base delle 10 aree di azione del Programma, testimoniano altresì il grado ormai evoluto di una rete di collaborazione articolata in una pluralità di istituzioni pubbliche e private in grado di operare in modo sinergico e integrato per la realizzazione di obiettivi comuni non altrimenti perseguibili. 

Evoluzione del Sistema regionale INFEA

  • Attività di supporto per la revisione della L.R. 15/96 e per il nuovo accreditamento dei CEA e delle scuole (2008-2009, gruppo di lavoro con i referenti delle Province, forum on line, ecc.).
  • Redazione e approvazione della L.R. 27/09 “Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di Informazione e di Educazione alla sostenibilità”.
  • Avvio della attuazione della L.R. 27/09: attività di raccordo con le Province per il coordinamento delle programmazioni, inizio del processo di riorganizzazione territoriale dei CEA (ottobre 2010: incontri coi referenti provinciali, incontri in tutte le province con tutti gli attori del sistema INFEA, produzione Report finale) e prima definizione dei criteri per il nuovo accreditamento delle strutture (2010). 

Documentazione e monitoraggio permanente del sistema di Educazione ambientale

  • Impostazione dei dati dei CEA sul sistema GIS.
  • Revisione e aggiornamento dei sistemi informativi di CEA (“SINFEA”) e Scuole (“Scuole sostenibili”): dati di contatto delle strutture, progetti realizzati, materiali prodotti, ecc. 

Sviluppo di forme permanenti di coordinamento tra le educazioni alla sostenibilità di tutti i settori regionali

  • Realizzazione, in collaborazione con il Servizio Mobilità urbana e Trasporto locale e 9 Comuni capoluogo, del progetto Percorsi sicuri casa-scuola, con applicazione di metodologie di progettazione partecipata (2009-2010) e realizzazione del Seminario “A scuola di mobilità sostenibile” (11 novembre 2010).
  • Sviluppo e promozione del progetto Educazione, ambiente e salute (in raccordo con ARPA, GdL nazionale Marketing sociale e ASL di Modena).
  • Sviluppo del progetto “Vetrina della sostenibilità” e avvio del progetto “Educazione alla impresa sostenibile” (costituzione tavolo regionale, ciclo di incontri 2010).
  • Realizzazione del corso interdirezionale “Comunicazione integrata delle iniziative regionali di educazione per scuole e cittadini” rivolto a referenti regionali dell’educazione e della comunicazione e di un workshop con produzione di “Linee guida per un piano di comunicazione delle educazioni alla sostenibilità promosse dalla Regione” (2010).
  • Relazioni con il Gabinetto del Presidente (Servizio Segreteria e Affari generali della Giunta, Affari generali della Presidenza, Pari Opportunità) e progettazione comune di una iniziativa sulla educazione di genere rivolta agli operatori dei CEA.
  • Avvio, in collaborazione con il Servizio Politiche energetiche e le 9 Province, delle iniziative del progetto “Educazione alla energia sostenibile”.

Aggiornamento e formazione permanente degli operatori

  • Seminario residenziale rivolto agli operatori dei CEA e agli altri attori del sistema INFEAS “Educazione alla sostenibilità: nuovi traguardi” e dedicato ai temi del programma triennale e alla loro attuazione (Parco Regionale Sassi di Roccamalatina, Guiglia 2009).
  • Supporto al progetto “Verso un’ecologia del curricolo”, in collaborazione con Ex-IRRE-ER, che si rivolge agli insegnanti di tutti gli ordini scolastici (oltre 100 partecipanti).
  • Collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna per lo sviluppo del progetto e-learning “Educazione alla sostenibilità”.
  • Progettazione e avvio (in collaborazione con il Servizio competente per le Pari opportunità) del percorso formativo “Educazione alla sostenibilità in una prospettiva di genere”, rivolto a 20 operatori dei CEA. 

Potenziamento attività dei Centri di educazione ambientale

  • Bandi regionali:

BANDO 2008: finanziati 18 progetti dei CEA.

BANDO 2009: finanziati 20 progetti dei CEA.

BANDO 2010: finanziati 14 progetti dei CEA.

I 52 progetti finanziati:

- fanno riferimento a due distinte Linee progettuali: “Laboratori che danno attuazione al programma triennale INFEA” (21 progetti) e “Consolidamento e potenziamento di specifiche attività e servizi dei CEA” (31 progetti);

- sono stati realizzati in rete da partnership che hanno coinvolto oltre 40 CEA ogni anno in collaborazione con molteplici soggetti del territorio tra cui Enti Locali, istituti scolastici, agenzie scientifiche, cooperative, multiutility e società private specializzate;

- hanno affrontato molteplici tematiche tra le quali compaiono i nuovi stili di vita, la comunicazione ambientale agli immigrati, l’infanzia sostenibile, l’uso sostenibile delle risorse, gli orti in città, la città civile, le discoteche sostenibili, ecc.;

- hanno favorito un crescente coinvolgimento diretto dei CEA nella conduzione di progetti di sistema (Ambiente è salute; Un Po di sostenibilità, Percorsi sicuri casa-scuola, energia sostenibile, ecc.) e consentito il potenziamento delle attività di supporto alla rete INFEA (Sito Infea, GIS dei CEA, ecc.) e la messa disposizione della piattaforma Extranet per la manutenzione e la cura di comunità di pratica di CEA e altri soggetti.

Potenziamento delle attività delle Scuole laboratorio di Educazione ambientale

  • Bandi regionali:

BANDO 2008: 16 progetti che hanno coinvolto 89 istituti e 1151 classi.

BANDO 2009: 16 progetti che hanno coinvolto 70 istituti e 1128 classi.

BANDO 2010: 16 progetti che hanno coinvolto 64 istituti e 1035 classi.

I 48 progetti finanziati:

- sono stati realizzati in rete da almeno tre istituti scolastici ciascuno e hanno visto la frequente collaborazione dei CEA locali e il coinvolgimento di altri soggetti del territorio;

- hanno affrontato i temi degli stili di vita e di comportamento coerenti con lo sviluppo sostenibile e, in particolare, con le tematiche delle settimane DESS UNESCO (città e cittadinanza, rifiuti, energia).

  • Messa a disposizione della piattaforma Extranet per la manutenzione e la cura della comunità di pratica delle scuole sostenibili. 

Partnership, progetti e reti nazionali ed europee

  • Sottoscrizione del Protocollo tra Commissione Nazionale Italiana UNESCO e Regione Emilia-Romagna per lo sviluppo delle attività per il Decennio ONU dell’educazione allo sviluppo sostenibile.
  • Coordinamento delle iniziative regionali sviluppate nelle settimane DESS UNESCO 2008 (tema rifiuti), 2009 (tema città e cittadinanza), 2010 (tema energia).
  • Partecipazione alla 6° Conferenza Europea Città sostenibili e presentazione del progetto “Vetrina della sostenibilità” e dello studio “Le politiche di sviluppo sostenibile della Regione Emilia-Romagna 2005-2009”. 

Informazione e comunicazione

  • Implementazione del Portale Ermesambiente.
  • Restyling e aggiornamento del sito INFEA e aggiornamento dei sottositi “Ambiente si laurea” e “Vetrina della sostenibilità” e dei relativi data base.
  • Realizzazione di 6 numeri (2 numeri anno) della Rivista Centocieli e della Raccolta “Centocieli 1999-2008”.
  • Libro agenda 2010 dedicato al tema Ambiente e salute in Emilia-Romagna.
  • Realizzazione di 4 video sui temi “Città sostenibile: impresa comune”, “Vetrina della sostenibilità”, “Ambiente si laurea”, “Percorsi sicuri casa-scuola”, resi disponibili sulle rispettive piattaforme web e su ermesambiente.it.
  • Campagna “Consumabile” sui consumi sostenibili (2008 e 2009).
  • Organizzazione di “Festa dell’aria”, “Sciame di biciclette”, concorso “Conta i tuoi ecochilometri”, sviluppo del progetto Bike & Go, collaborazione alla settimana regionale del risparmio idrico.
  • Presenza alla fiera Ecomondo di Rimini (2008, 2009, 2010) con stand informativi e iniziative pubbliche.
  • Partecipazione con stand informativi a fiere di carattere ambientale: SANA di Bologna, Birdwatching di Comacchio, Terrafutura di Firenze, Ecoappennino di Porretta. 

Produzione e diffusione di materiali didattici per insegnanti ed educatori

  • Volume “Educazione ambientale 10+”, Erikson Editore 2009.
  • Redazione e stampa di due volumi della collana “Quaderni INFEA”: n. 7 “Verso il curricolo ecologico”; n. 8 “Voci dell’educazione ambientale in Emilia-Romagna”.
  • Progettazione e realizzazione del DVD Eco-storie sul tema dei consumi sostenibili per scuole dell’infanzia e primarie.
  • Diffusione a CEA, scuole, insegnanti e mailing-list di materiali prodotti dal Servizio e dai CEA e di volumi CD e DVD di interesse educativo e divulgativo. 

Promozione di una cultura della sostenibilità

  • Sviluppo del progetto “Ambiente si laurea” (aggiornamento banche dati, sito, coordinamento con le attività della Vetrina della sostenibilità) e sperimentazione delle iniziative “Ho una mia tesi sull’ambiente” con discussioni in librerie e altri spazi pubblici delle tesi di giovani laureati, su temi di attualità delle politiche ambientali e della sostenibilità, a confronto con amministratori e personalità della cultura.
  • Assegnazione del premio Emilia-Romagna Sostenibile – edizione 2009 (Comitato scientifico per la valutazione dei progetti, selezione delle migliori esperienze realizzate, premiazione a Ecomondo 2009, alla presenza di oltre 200 tra imprese, amministrazioni e associazioni).
  • Progettazione e realizzazione del primo Forum internazionale ambiente ed energia, Rimini 3 novembre 2010, in collaborazione con Fiera Rimini, CONAI, Federambiente, Legambiente, Studio Ambrosetti. 

Il quadro economico del triennio 2008-2010, in sintesi, ha nel complesso visto un investimento di 3.621.916 Euro da parte della Regione Emilia-Romagna e degli Enti locali, con contributi regionali per 894.448 Euro a progetti elaborati dai CEA (che sono divenuti 1.591.380 Euro con il cofinanziamento degli Enti locali), e contributi regionali per 360.000 Euro alle scuole, mentre le azioni di sistema regionali hanno comportato costi per 1.463.650 Euro. 

C) Aree di azione / obiettivi operativi /strumenti del Programma regionale INFEAS 2011-2013   

Il Programma regionale dell’informazione ed educazione alla sostenibilità (INFEAS) è articolato in 10 “Aree di azione/obiettivi operativi”. 

Nell’ambito del triennio 2011/2013 saranno sviluppati, attraverso il Servizio regionale Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità e le strutture delle Direzioni generali della Regione che hanno avviato attività educative e di sensibilizzazione sui temi del DESS Unesco, e poi attraverso il sistema INFEAS Emilia-Romagna e tutti i soggetti pubblici e privati che vi concorrono, i seguenti obiettivi e azioni con idonee modalità attuative di volta in volta individuate. A seconda delle specifiche esigenze potranno essere costituiti gruppi di lavoro e di progetto tra i componenti della Commissione regionale L.R. 27/09, tra cui quello dei referenti delle attività educative delle diverse Direzioni Generali della Regione, allo scopo di perfezionare e definire in modo più puntuale specifiche azioni e progetti, nonché per monitorare l’andamento del programma stesso. 

Il sistema regionale INFEAS opererà altresì in collaborazione con altre reti, associazioni, istituzioni di livello nazionale, interregionale o regionale come DESS UNESCO Italia, sistema nazionale INFEA (inteso come integrazione di sistemi a scala regionale), Associazione coordinamento A21 locali, Associazione comunicazione pubblica ed altre associazioni dei consumatori e del volontariato. 

1. Il Sistema regionale INFEAS e le sue reti di collaborazione. La riorganizzazione e l’accreditamento dei CEAS

1.1 La cooperazione interistituzionale e interorganizzativa

L’art. 2 della L.R. 27/09 definisce i componenti e le funzioni del sistema regionale dell’informazione ed educazione alla sostenibilità (sistema INFEAS), delineando una struttura che connette una ‘rete di reti’, formata da una pluralità di soggetti pubblici e privati che concorrono a realizzare gli obiettivi strategici e operativi definiti dalla L.R. 27/09. 

Il sistema regionale a rete INFEAS prosegue e sviluppa le proprie relazioni all’insegna della continua integrazione e cooperazione tra le persone e le strutture che concorrono a promuoverne le attività di educazione alla sostenibilità. L’integrazione e il coordinamento sono relative alle organizzazioni, ai metodi, agli strumenti, ai linguaggi (vedi documento ‘Linee guida per la comunicazione integrata delle educazioni alla sostenibilità”, settembre 2010) e devono essere sviluppati a tutti i livelli e all’interno di ciascun ente. 

A cominciare dalle istituzioni e organizzazioni presenti nella Commissione della L.R. 27/09 (art. 7) si procederà, nel corso del triennio 2011-2013, a rafforzare e formalizzare la collaborazione su specifici progetti dando atto dei rispettivi ruoli svolti nel sistema INFEAS dalle agenzie scientifiche e per l’alta formazione (Università, agenzie ambientali); Istituzioni scolastiche (Ufficio Scolastico regionale, Agenzia nazionale autonomia scolastica); Centri servizi e consulenza alle istituzioni scolastiche autonome (L.R. 12/2003, art. 22) che hanno ottenuto il riconoscimento regionale; Servizi della Regione e degli Enti locali che presidiano i coordinamenti regionali e provinciali; rete dei Centri di Educazione alla sostenibilità; rete delle Scuole sostenibili; reti delle aree protette, reti delle fattorie didattiche; risorse per l’educazione alla sostenibilità. 

1.2 L’evoluzione e la riorganizzazione dei CEAS sui territori

La rete dei Centri di Educazione alla Sostenibilità (CEAS), di cui all’art. 4 della L.R. 27/09, rappresenta un grande serbatoio di conoscenze ed esperienze e costituisce un fondamentale punto di riferimento operativo sul territorio per le attività di educazione alla sostenibilità. Le competenze e professionalità fin qui maturate da operatori e strutture dei precedenti Centri di educazione ambientale sono un patrimonio prezioso da utilizzare e sviluppare meglio, favorendo anche una maggiore consapevolezza e responsabilità dei decisori sull’uso coerente di tali strutture in relazione alle politiche locali di sviluppo locale sostenibile. Altrettanto importante è il riconoscimento e la valorizzazione, anche da parte dell’intera comunità educante regionale, delle diverse vocazioni e specializzazioni. Queste agenzie educative del territorio sono chiamate a interpretare i bisogni educativi della sostenibilità. L’evoluzione dei CEAS implica importanti cambiamenti circa la loro identità, le loro funzioni e competenze e il loro mandato. 

Il documento sulla “Riorganizzazione dei centri di educazione ambientale dell’Emilia-Romagna” del gennaio 2011, frutto anche di nove incontri con le strutture sui territori provinciali (ottobre 2010), evidenzia come il sistema regionale nel suo complesso non dispone delle risorse per sostenere un numero troppo alto di strutture a volte troppo deboli. L’indicazione emersa è l’indispensabile riaggregazione, riqualificazione e potenziamento delle risorse esistenti, evitando di disperdere o lasciar morire esperienze e strutture. L’obiettivo è pervenire ad un numero più contenuto di CEAS rispetto all’attuale (69), costituendo strutture più solide e in grado di sviluppare progetti che durano nel tempo. 

Il processo di riorganizzazione chiama in causa sia gli enti promotori delle programmazioni (Regione e Province), sia i titolari di strutture ai vari livelli (Comuni ed altri), sia le strutture educative sui territori (CEA ed altri). 

Con il Programma INFEAS 2011/2013 si avvia un percorso di ridefinizione del modo di organizzare e gestire le strutture sul territorio nello spirito della legge. Sulla base delle indicazioni contenute nella L.R. 27/09 (art. 4), nonché dei dati e delle analisi elaborate sulle varie strutture e sulle loro attività e dei confronti compiuti tra le strutture stesse, le linee guida del processo di riorganizzazione comprendono: 

a) la promozione di multicentri per l’educazione alla sostenibilità urbana nelle città capoluogo di Provincia e nelle altre maggiori realtà urbane

Nelle realtà urbane l’obiettivo è creare, a partire dal contesto e dalle risorse esistenti, una nuova struttura organizzativa - il multicentro - allo scopo di disporre di un forte e stabile punto di riferimento per scuole e cittadini, in grado di offrire una gamma di servizi e funzioni adeguata al contesto; il multicentro è il principale riferimento e supporto delle politiche per la sostenibilità dell’ente, che ne utilizza sistematicamente le competenze, ed è il punto di elaborazione di una programmazione coordinata che integra risorse pubbliche e private/associative.

b) La promozione della gestione associata intercomunale di CEAS

Va incentivata l’aggregazione di CEA preesistenti e di risorse per l’Educazione alla Sostenibilità a livello intercomunale omogeneo. L’Associazione o Unione di Comuni, di concerto con Provincia e Regione (protocolli d’intesa, impegni reciproci), promuove la creazione o la trasformazione di una struttura esistente, individuando l’ambito ottimale, definendo un progetto a medio termine e dedicando le risorse interne ed esterne adeguate allo scopo (personale e strumenti). Si veda in proposito il documento elaborato “Prime considerazioni sulla gestione associata dei CEAS” - aprile 2011.

c) La organizzazione del rapporto organico con le reti dell’educazione alla sostenibilità a livello provinciale

È molto importante stabilire un rapporto sistematico e permanente con le reti dell’educazione alla sostenibilità a livello provinciale (aree protette, fattorie didattiche, città sane, ecc.). Il Sistema INFEAS, che evolve verso una Rete di Reti, richiede che a livello organizzativo si pervenga a un rapporto stabile nell’ottica della integrazione tra le diverse reti che concorrono alla educazione alla sostenibilità. Occorre ad esempio che la rete dei CEAS si rapporti con la rete delle aree protette e le sue attività di educazione ambientale al livello di rete provinciale, attraverso la individuazione, da parte delle stesse aree protette, di una struttura parco capofila con esperienza, risorse umane e competenze adeguate a supportare la funzione di coordinatore provinciale. 

1.3 Criteri di qualità e percorso di accreditamento dei CEAS

Il percorso di accreditamento e il sistema di indicatori di qualità (art. 4, c. 7, L.R. 27/09) prevedono una continua revisione migliorativa, anche attraverso un diffuso lavoro di collaborazione, nella prospettiva di un’azione permanente di orientamento e promozione della crescita dei centri.

I Centri di Educazione alla Sostenibilità saranno accreditati nel sistema regionale INFEAS in modo dinamico e progressivo attraverso la verifica di ‘Requisiti’ organizzati in tre livelli. Nel loro insieme costituiscono lo strumento valutativo e autovalutativo che tiene conto, con le opportune flessibilità e contestualizzazioni, del Sistema di “Indicatori di Qualità” (S.I.Q.) definito a livello nazionale e applicato su scala territoriale da diverse Regioni. I Requisiti del sistema qualità dei CEAS fanno riferimento a tre grandi aree e devono essere identificabili in ogni struttura: 

  1. la struttura o le strutture, i nodi fisici del Sistema: la loro gestione e la loro coerenza edilizia, paesaggistica, ecologica, educativa, in linea con i principi della sostenibilità;
  2. l’organizzazione che li gestisce: le sue competenze amministrative, scientifiche, educative, gestionali, la sua capacità di apprendere dall’esperienza e di lavorare in partenariato;
  3. le funzioni (la mission educativa) del Centro: il suo progetto, la visione esplicita o implicita del proprio ruolo all’interno dello sviluppo sostenibile in generale e della Rete INFEAS in particolare, gli approcci sostenuti e le metodologie utilizzate, le funzioni (di partecipazione, ricerca, lavoro in rete, ecc.) che lo caratterizzano attraverso la professionalità degli operatori e che vengono considerate fondamentali per il successo delle iniziative e delle attività. Queste funzioni vengono esplicitate dai CEAS tramite le diverse attività (i servizi offerti e promossi) e la professionalità degli operatori (la loro capacità progettuale, di accoglienza e animazione, l’impostazione metodologica, ecc.). 

I Requisiti sono suddivisi in indicatori da considerare in termini di competenze funzionali che andranno esplicitate dai CEAS: 

  • indicatori riferiti alla struttura fisica (spazi a disposizione, accessibilità e visibilità, attrezzature adeguate, coerenza ecologica, ecc.);
  • indicatori riferiti all’organizzazione titolare e che gestisce il CEAS (riconoscibilità e valorizzazione all’interno dell’Ente titolare, consuetudine al lavoro in rete con gli altri soggetti che operano sul territorio, partecipazione al dibattito regionale, collaborazione e utilizzo di strumenti di comunicazione, attuazione di percorsi di riflessione sui processi educativi, presenza di una organizzazione capace di apprendere e sperimentare, di lavorare con un’ottica di lungo respiro, che può contare su basi amministrative ed economiche adeguate, ecc.);
  • indicatori riferiti alla mission educativa (professionalità degli operatori: curriculum con esperienze e formazione significativa, continuo aggiornamento, capacità collaborative, meta riflessive, educative e relazionali, capacità di documentare le attività e il proprio operato, ecc.; attività educative e formative attinenti al contesto territoriale, in grado di creare contatto tra le generazioni, valorizzare i saperi locali, essere coerenti con i bisogni educativi, privilegiare l’esperienza diretta e l’acquisizione di attitudini di riflessione, valutare il percorso fatto e i risultati raggiunti, programmare percorsi di formazione complessi e articolati, ecc.; attività comunicative e informative realizzate attraverso campagne in sinergia con altri soggetti, competenze nella documentazione e valutazione delle stesse, uso di strumenti differenziati in base al contesto, capacità di stimolare la riflessione e la consapevolezza delle proprie azioni, esperienza nel rendere le informazioni fruibili, ecc.).

Con atto successivo alla approvazione del Programma INFEAS 2011-2013 la Giunta procederà ad attivare un percorso di presentazione di candidature, istruttoria tecnica, verifica dei requisiti e approvazione dell’elenco dei CEAS. La procedura avrà carattere sperimentale e sarà sviluppata nel corso del triennio anche per fasi successive. 

Il Programma INFEAS 2011-2013 indica come prioritarie, in merito all’accreditamento dei CEAS, alcune nuove tipologie di CEAS e relative specificità, sostenendone la creazione e lo sviluppo: 

  • Multicentri per la sostenibilità urbana: da costituire nelle grandi aree urbane a cominciare dai Comuni capoluogo. A partire dalle specificità dei singoli contesti, l’ente locale ha la responsabilità di costruire in modo partecipato e inclusivo un progetto che aggrega, in un disegno coerente, le risorse presenti e disponibili nel proprio territorio. Il Multicentro,del quale il Comune chiederà l’accreditamento alla Regione, deve prevedere: un atto istitutivo e un protocollo di collaborazione tra partner che istituisce e approva il progetto; un progetto educativo e comunicativo che evidenzia l’identità e la vocazione della struttura; i centri e le altre risorse pubbliche e private che il polo organizza; le risorse umane dedicate e le rispettive competenze (adeguate alle funzioni e al bacino di utenza); una programmazione annuale e poliennale delle attività della struttura.
  • Centri intercomunali/territoriali: gestiti in modo associato da più enti in un territorio omogeneo al quale propongono i propri servizi educativi, operano prevalentemente a dimensione comunale o intercomunale e erogano servizi informativi, educativi, di documentazione e assistenza didattica, partecipativi; si rivolgono a uno specifico target di utenza (scuole dei territori comunali, famiglie, categorie sociali ed economiche, ecc.) e sono di supporto alla realizzazione nei territori di competenza di campagne di comunicazione a valenza educativa di livello regionale e si integrano alle politiche e ai programmi di sostenibilità del territorio di riferimento. Le Unioni di Comuni o i Comuni che operano con forme di gestione associata, come pure i Comuni che intendono associarsi per perseguire questo specifico obiettivo e attività, sono tenuti a elaborare uno specifico progetto per il proprio territorio, candidandolo al percorso di accreditamento.
  • Specializzazioni/eccellenze: nel territorio regionale si riconosce l’esistenza di strutture particolarmente qualificate e dotate di identità peculiari, con esperienze più che decennali di lavoro sulle tematiche dell’educazione alla sostenibilità, spesso in riferimento a particolari aspetti (tematici, metodologici, organizzativi, ecc.), che agiscono a livello interprovinciale, regionale o interregionale. Si tratta di strutture che sono capofila di progetti e azioni di sistema particolarmente rilevanti, in grado di mettere a disposizione del sistema INFEAS nel suo complesso e delle reti e strutture che vi afferiscono le proprie competenze e strumenti. Gli Enti locali, le università, i centri di ricerca, le fondazioni e gli altri soggetti con analoghe caratteristiche che hanno maturato i requisiti sopra sinteticamente richiamati possono anch’essi candidare la propria struttura nel percorso di accreditamento.

Il Programma INFEAS prevede inoltre, sempre in merito al riconoscimento di strutture e progetti: 

  • di riconoscere gli istituti scolastici/scuole che hanno assunto o stanno assumendo il paradigma ambientale e la prospettiva della sostenibilità quale asse portante del curricolo e del Piano dell’Offerta Formativa (POF), che possano fungere da riferimento regionale;
  • di istituire un elenco delle “risorse per l’educazione alla sostenibilità” nel quale riconoscere - sulla base di indicatori di qualità - una serie di altre strutture pubbliche e private che forniscono servizi e collaborazione al sistema INFEAS. Nell’ambito di queste Risorse verranno specificatamente identificate, secondo appositi requisiti, le strutture qualificate alla gestione di CEAS;
  • di valutare, in raccordo con la DG Cultura, Formazione e Lavoro (Servizio Istruzione e integrazione fra i sistemi formativi), il possibile riconoscimento dei CEAS da parte della Regione quali CSC (Centri di Servizio e Consulenza per le istituzioni scolastiche autonome dell’Emilia-Romagna), al fine di razionalizzare la rete dei Centri educativi al servizio delle istituzioni scolastiche e formative della regione, evitando duplicazioni e sovrapposizioni e migliorando il livello di efficacia degli interventi.

2. Azioni educative integrate a supporto delle programmazioni della Regione in tema di sviluppo sostenibile 

L’esperienza di progettualità integrate intrapresa nel precedente programma INFEA ha consentito di avviare diverse iniziative innovative sia nel modo di trattare i temi sia nelle metodologie utilizzate. Lo strumento educativo e partecipativo si è rivelato in grado di interpretare le connessioni tra singole politiche e proporre nuovi punti di vista. 

Con il Programma INFEAS 2011-2013 questo filone di attività viene ripreso e si presenta ormai differenziato in due distinti percorsi: i progetti avviati in precedenza sono ora in fase di disseminazione e consolidamento, mentre per i nuovi progetti (o quelli che riprendono vecchi temi con un approccio nuovo) si apre una fase laboratoriale di analisi e modellizzazione. 

Queste azioni di sistema mettono in relazione una pluralità di soggetti (Enti locali, CEA, agenzie scientifiche, associazioni, ecc.) e contribuiscono a consolidare la rete dei soggetti e delle esperienze: in questo modo sono nati i progetti “percorsi sicuri casa-scuola”, “ambiente è salute”, “energie sostenibili”. 

A queste iniziative relative alle tematiche trasversali affrontate con il precedente programma si darà continuità e, contemporaneamente, si opererà per attivare iniziative integrate su nuovi temi. In particolare si prevede di dare impulso a tutte le educazioni ricomprese sotto la definizione UNESCO, secondo priorità che verranno definite anche in base alle disponibilità dei diversi settori e alle opportunità offerte dalle programmazioni. 

Per ciascuna delle possibili progettualità attivate, tra quelle di seguito descritte, saranno costituiti team interdisciplinari che coinvolgano le migliori competenze e risorse disponibili nelle strutture e sul territorio della regione, sia pubbliche che private. Tali team di progetto e realizzazione (tavoli di coordinamento regionale) elaboreranno e costruiranno iniziative di livello regionale coinvolgenti più strutture (CEA, agenzie scientifiche, cooperative, associazioni, ecc.) che saranno di riferimento per l’intero sistema regionale. Questi team si daranno modalità di scambio, condivisione, lavoro collaborativo anche utilizzando piattaforme tecnologiche per la manutenzione e la cura di comunità di pratica (progetto Extranet). Le suddette iniziative vedranno il concorso sinergico, anche a livello economico, dei partner che vi contribuiranno. 

Tutte le iniziative dovranno confrontarsi e tenere in adeguata considerazione il tema delle pari opportunità e l’attenzione alla prospettiva di genere in un’ottica di gender mainstreaming che, coerentemente con le indicazioni comunitarie, da anni caratterizza l’azione dell’amministrazione regionale. Occorrerà quindi rilevare le differenze, analizzarle, considerarle, tenerne conto in ogni fase del lavoro, così come richiesto in particolare dal Piano di Azione Ambientale per un futuro sostenibile 2011-2013 (D.G.R. 874/11). 

Tra i temi prioritari sui quali si svilupperanno le modalità collaborative e gli approcci metodologici sopra richiamati si individuano i seguenti: 

“Educazione all’energia sostenibile”

- Realizzazione del progetto “Educazione all’energia sostenibile”, avviato nel 2010 e finalizzato a costruire un programma poliennale di attività, servizi, iniziative che declinino sul piano educativo i temi e gli obiettivi della pianificazione energetica regionale, rivolgendosi sia a giovani in età scolare sia alla popolazione adulta, da costruire con il coinvolgimento di tutte le risorse ed esperienze presenti sul territorio e da attuare nei prossimi anni con il concorso delle stesse;

- sviluppo di progettualità e iniziative volte a collegare i temi dell’energia, del cambiamento climatico, dei comportamenti ecosostenibili e della gestione ecoefficiente;

- raccordo con campagna ConsumAbile (Direzione generale Ambiente), i progetti Edures e LEEAN (ERVET, Servizio Energia Direzione Attività produttive) e altre progettualità sviluppate da soggetti della società regionale;

- raccordo con esperienze realizzate dai CEA sul tema dell’energia.

Attività da realizzare attraverso:

- collaborazione con gli Enti promotori delle campagne e progetti sopracitati;

- collaborazione con Province, CEA e altri soggetti del sistema INFEA regionale con specifiche competenze ed esperienze sviluppate sul tema.

- Collaborazione con Kyoto Club, ERVET, ASTER, Agenzie energia, Coordinamento Agende 21 locali, Patto dei Sindaci, ecc. 

“Educazione all’uso sostenibile delle risorse”

- Sviluppo di progettualità e iniziative volte a prevenire la produzione di rifiuti e il recupero di materiali e risorse, attraverso scelte di consumo, adozione di criteri di gestione sostenibile (domestica, di organizzazione, di impresa) e realizzazione di azioni emblematiche e facilmente replicabili (es. distributori nelle scuole ‘acqua del Sindaco’ senza bottiglie di plastica, recupero e ripristino delle fontane pubbliche, ecc.);

- raccordo con la campagna ConsumAbile e altre progettualità attivate dalla Regione nell’ambito del “Programma Consumatori”;

- collegamento con il programma Acquisti verdi promosso dalla DG Ambiente con il supporto di Intercenter;

- collegamento con il coordinamento Agende 21 locali - gruppo di lavoro Rifiuti 21;

- collegamento con la settimana europea per la riduzione dei rifiuti (settembre 2012);

- collegamento con Last Minute Market;

- collegamento con il progetto ECOFESTE della DG Ambiente.

Attività da realizzare attraverso:

- costituzione di un team di progetto, realizzazione di iniziative che coinvolgano diversi degli attori sopra citati, individuazione di CEAS e altri soggetti del sistema INFEAS regionale con specifiche competenze ed esperienze sviluppate sul tema. 

“Educazione, ambiente e salute”

- Sviluppo del progetto “Ambiente e Salute” (capofila Comune di Modena - CEASS L’Olmo) per la definizione partecipata di un programma di attività e azioni specifiche di educazione alla sostenibilità volte a collegare i temi ambientali e della salute (problematiche connesse con la qualità dell’aria e della vita nei centri urbani, danni alla salute imputabili ai fattori di rischio presenti nell’ambiente di vita e di lavoro, assunzione di comportamenti individuali e collettivi sostenibili, ecc.);

- realizzazione di alcune azioni del programma sopracitato individuate come prioritarie; tra queste sarà inclusa una collaborazione per la realizzazione di interventi formativi di prevenzione alla diffusione della zanzara tigre per giovani e adulti;

- costituzione del Tavolo regionale di coordinamento per il supporto alla redazione del programma e la elaborazione di linee guida delle progettualità della tematica.

Attività da realizzare attraverso:

- collaborazione convenzionata del CEASS L’Olmo, di cui è titolare il Comune di Modena;

- collaborazione con ARPA – Settore Epidemiologia ambientale, Direzione generale Sanità e politiche sociali, Agenzia Sanitaria Regionale e ASL;

- collaborazione con il Gruppo di lavoro nazionale “Marketing sociale”. 

“Un Po di sostenibilità”

- Sviluppo del progetto “Un Po di sostenibilità” (capofila Provincia di Parma - CIDIEP) per la definizione partecipata di un programma di attività e azioni specifiche di educazione e formazione alla sostenibilità e alla partecipazione pubblica nella valle del Fiume Po, che sarà articolato su tre linee di azione: ricerca, formazione e informazione/comunicazione;

- realizzazione di alcune azioni del programma sopracitato individuate come prioritarie;

- collaborazione con l’Autorità di Bacino del fiume Po (gruppo di coordinamento delle attività di informazione, educazione e formazione ambientale del Piano di gestione del distretto idrografico), per la messa a punto di una strategia comune d’intervento e la realizzazione coordinata di azioni. L’attività verrà sviluppata insieme al Servizio Risorse idriche della Regione;

- costituzione di un tavolo regionale di coordinamento per il supporto alla redazione del programma e la elaborazione di linee guida delle progettualità della tematica.

Attività da realizzare attraverso:

- collaborazione convenzionata con il CIDIEP, Centro di educazione ambientale di cui sono titolari le Province di Piacenza e Parma (oltre a quella lombarda di Mantova);

- collaborazione con DG Ambiente - Servizio regionale risorse idriche;

- collaborazione con l’Autorità di Bacino del fiume Po;

- collaborazione con CEA e altri soggetti del sistema INFEA regionale e delle regioni contermini (Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Trento) attivi nel territorio del fiume. 

“Educazione alla biodiversità”

- Messa a sistema del patrimonio di esperienze e professionalità maturate dalle aree protette in questo campo;

- sviluppo e specializzazione del ruolo delle aree protette in coordinamento con il sistema INFEA;

- qualificazione dell’offerta educativa delle aree protette, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento degli operatori;

- progettazione e gestione di azioni trasversali e integrate tra aree protette, CEA, scuole, ecc.;

- integrazione della progettualità e delle risorse finanziarie per le azioni di sostegno all’attività complessiva delle aree protette rispetto all’Educazione ambientale.

Attività da realizzare attraverso:

- collaborazione tra strutture, Servizi e Direzioni generali Ambiente, Organizzazione, Agricoltura, Turismo della Regione;

- collaborazione tra Enti di gestione dei Parchi regionali, Province che gestiscono Riserve regionali e CEA operanti nei territori delle aree protette. 

“Educazione alla mobilità sostenibile”

- Completamento delle iniziative avviate nel precedente Programma INFEA, monitoraggio dei progetti realizzati e allargamento dell’esperienza ad associazioni di Comuni;

- sviluppo di nuove progettualità e azioni volte a collegare i temi della mobilità sostenibile, dell’ambiente, della progettazione partecipata;

- tematiche trasversali sulle quali lavorare: mobilità aziendale e mobility management; diffusione della cultura e dei comportamenti di mobilità sostenibile; percorsi sicuri casa-scuola e casa lavoro; servizi all’intermodalità treno bici (sosta e noleggio bici); informazione all’utenza; TPL qualità del servizio e partecipazione.

Attività da realizzare attraverso:

- raccordo con la programmazione della Direzione Generale Reti infrastrutturali, Osservatorio sicurezza stradale, Servizio Mobilità Urbana e Trasporto locale (L.R. 30/98) in particolare sulla promozione della cultura e pratica della mobilità sostenibile;

- raccordo con progetti Pedibus (Direzione generale Reti e infrastrutture), Conta i tuoi ecochilometri (Direzione generale Ambiente). 

“Educazione agro-ambientale”

- Sviluppo di progettualità e iniziative volti a collegare i temi dell’ambiente, dell’agricoltura, delle produzioni ecosostenibili e della corretta alimentazione;

- tematiche trasversali sulle quali lavorare: agricoltura urbana nelle sue varie sfaccettature (orti urbani, city farms, spazi verdi in città, ecc.) con progetti per sensibilizzare i cittadini al tema del consumo della terra e della disponibilità di cibo per il futuro; sviluppo dell’agricoltura biologica come tecnica produttiva sostenibile; promozione di una ristorazione collettiva sostenibile che privilegi materie prime di qualità e di provenienza locale, ottenute con tecniche rispettose dell’ambiente, a ridotto consumo di CO2, menu e sistemi organizzativi volti a ridurre gli sprechi, una corretta gestione dei rifiuti.

Attività da realizzare attraverso:

- raccordo con la programmazione della Direzione Generale Agricoltura della Regione (L.R. 29/02 “Norme per l’orientamento dei consumi, l’educazione alimentare e la qualificazione della ristorazione collettiva e la L.R. 4/09 “Disciplina dell’agriturismo e della multifunzionalità in agricoltura”), gli Assessorati provinciali Agricoltura, la rete delle fattorie didattiche, ecc. 

“Educazione alla cittadinanza”

- Sviluppo di progettualità e iniziative volte a collegare i temi dell’ambiente, della sostenibilità, della partecipazione attiva donne e uomini, ragazzi e ragazze, alle scelte delle comunità locali e regionale, sperimentando le regole della convivenza civile e della cultura della sicurezza e del rispetto di sé e degli altri, del riconoscimento e del rispetto dei beni comuni.

Attività da realizzare attraverso:

- raccordo con programma attività della L.R. 3/10 sulla partecipazione e i suoi organismi;

- iniziative in raccordo con la programmazione della Direzione generale Politiche sociali e Servizio Infanzia e Adolescenza, Associazione nazionale italiana CAMINA;

- iniziative in raccordo con sviluppi progetto e-democracy e utilizzo di applicativi e-democracy (Direzione generale Organizzazione, Sistemi informatici e Telematica);

- iniziative in raccordo con Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna;

- iniziative in raccordo con Associazione Cittadinanza attiva e Associazione nazionale Agende 21 locali e con esperienze di A21L attivate da Enti locali, CEA, e altri soggetti del sistema INFEA regionale. 

“Educazione alla impresa sostenibile”

- Sviluppo di una progettualità incentrata sull’impresa e organizzazione come luogo in cui si impara, sull’imparare facendo nei luoghi in cui si innova verso la sostenibilità;

- costituzione di una rete di CEAS, da formare e supportare adeguatamente, che rappresentino punti di riferimento permanenti per attività di informazione, sensibilizzazione, diffusione della cultura dell’impresa sostenibile e della cultura della sostenibilità all’interno dell’impresa (come si progetta e gestisce, con quali criteri e strumenti, ecc.), in stretto raccordo con i progetti “Vetrina della sostenibilità” e “Ambiente si laurea” (relazioni università/imprese per tirocini, tesi di laurea, ecc.).

- lavoro della rete di CEAS con scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con imprese e organizzazioni sostenibili (possibili stage e visite guidate a imprese anche su tematiche particolari).

Attività da realizzare attraverso:

- raccordo e continuità con il progetto “Vetrina della sostenibilità” e suoi partner imprenditoriali e non;

- collaborazione con CEAS, Università e Enti Locali.

- collaborazione con il Tavolo dell’imprenditoria ER e con gli Assessorati e Direzioni Generali Attività produttive, Agricoltura, Turismo della Regione;

- collaborazione con Legacoop ER alla terza edizione del Progetto Bella copia. 

3. Indirizzi per la definizione dei programmi di coordinamento provinciale INFEAS 

Nell’ambito del Sistema INFEAS spettano alle Province le seguenti funzioni:

  • concorrere alla definizione del Programma regionale di Informazione e di Educazione alla Sostenibilità (Programma regionale INFEAS);
  • favorire l’attuazione delle direttive e degli orientamenti regionali in materia di organizzazione territoriale del Sistema INFEAS;
  • sviluppare, in modo partecipato, una programmazione provinciale, avvalendosi della collaborazione dei Comuni e dei soggetti operanti nel Sistema regionale INFEAS. 

Con particolare riguardo a quest’ultima funzione si rileva che le Province hanno il compito di elaborare, in coerenza con gli obiettivi e le azioni contenute nel Programma regionale INFEAS e nel Piano regionale d’azione ambientale, i Programmi triennali di coordinamento provinciale INFEAS, avvalendosi di Tavoli di Coordinamento provinciali, composti da rappresentanti dei Comuni, dei CEAS, delle agenzie scientifiche, delle multiutility, delle reti dei parchi, delle reti di scuole, dei responsabili dei dipartimenti provinciali, con competenze legate ai temi della sostenibilità, di altri enti o soggetti individuati dalle stesse Province.

I Programmi triennali di coordinamento provinciale contengono le azioni educative, comunicative e informative riferibili ai Programmi e Piani provinciali in tema di ambiente, energia, rifiuti, acqua, sviluppo agrario, mobilità, salute, pari opportunità, ecc.; analoghe azioni scelte dai Comuni nell’ambito della propria attività di programmazione e di pianificazione; azioni proposte da altri soggetti operanti nel campo della sostenibilità, che accettino di concorrere alla elaborazione dei Programmi provinciali. 

A tale fine, le Province, in concomitanza con la programmazione regionale INFEAS, effettuano una ricognizione dei Piani e Programmi di propria competenza, per individuare le azioni da inserire nei Programmi triennali provinciali INFEAS sopra richiamati e invitano i Comuni e gli altri soggetti del Sistema INFEAS a fare altrettanto.

Le azioni così individuate sono comunicate ai Tavoli di Coordinamento provinciali, che formulano i Programmi provinciali, sopra richiamati, e li raccordano al Programma regionale INFEAS, favorendo la collaborazioni tra i soggetti partecipanti, per evitare sovrapposizioni o duplicazioni di azioni che, ove possibile, andranno tra di loro integrate.

Prima della definitiva stesura dei Programmi provinciali i soggetti attuatori approvano le azioni di rispettiva competenza in essi contenute e ne danno comunicazione ai Tavoli di Coordinamento.

I Programmi definiscono, altresì, le azioni da affidare ai CEAS. 

I Programmi triennali provinciali INFEAS si attuano attraverso Programmi operativi che contengono le azioni prioritarie da realizzare annualmente e specificano, per ogni azione, la durata (annuale o poliennale), il soggetto o i soggetti attuatori (in questo caso individuando un capofila), le risorse disponibili per la loro attuazione, determinando inoltre gli indicatori di efficacia e/o di risultato. 

I Tavoli di coordinamento provinciali, tramite le Province ed i Comuni, monitorano l’andamento e verificano l’esito delle azioni, contenute nei Programmi provinciali triennali ed in quelli operativi, affidate alla gestione dei CEAS, alla gestione di altri soggetti, nonché di quelle gestite direttamente dagli enti, dandone conto in un report annuale

Nei Programmi provinciali possono essere inserite le azioni di divulgazione dei Rapporti sullo Stato dell’Ambiente e di quelli di Sostenibilità. 

4. Promozione e supporto alla rete dei CEAS   

Il potenziamento delle attività dei CEAS e il loro consolidamento, nel contesto degli indirizzi precedentemente richiamati nel punto 1, sarà promosso attraverso l’utilizzo di una pluralità di strumenti di programmazione, finanziari, organizzativi.

In un contesto coerente con gli obiettivi di riorganizzazione del sistema secondo le linee indicate nel precedente punto 1, si tenderà ad una ottimizzazione della offerta educativa sul territorio in grado di valorizzare le specificità ed eccellenze delle rispettive peculiarità territoriali. 

Ai CEAS si chiederà di programmare le proprie azioni educative in modo coerente con le linee di indirizzo regionale, e in collegamento con i principali programmi in materia di sviluppo sostenibile, opportunamente coinvolti nelle principali progettualità di cui al punto 2 (azioni educative integrate a supporto delle programmazioni in tema di sostenibilità), sulla base delle specifiche competenze e professionalità maturate. 

Saranno inoltre messe a disposizione dei CEAS piattaforme tecnologiche per la manutenzione e la cura di comunità di pratica permanenti e/o temporanee tra CEAS e/o altri soggetti di collaborazione territoriale (progetto Extranet). 

Tra le azioni da intraprendere per il potenziamento dei CEAS:

  • affidamento della gestione di particolari attività e azioni che coinvolgono più soggetti del sistema regionale INFEAS, o di attività a supporto di campagne di comunicazione a valenza educativa di livello regionale;
  • bandi finalizzati alla realizzazione di progetti e iniziative correlate ai tematismi e alle problematiche ambientali contenute nel “Piano regionale di azione ambientale 2011-2013” e agli obiettivi generali del presente programma. 

5. Promozione e sostegno delle reti di Scuole sostenibili   

Il supporto alle Scuole sostenibili avviato nel 2000 assume oggi un’importanza decisiva se, come indicato in molti documenti Europei, l’educazione alla sostenibilità, in tutte le sue sfaccettature, presenta potenzialità di grande rilievo anche al fine di contrastare la dispersione scolastica. L’abbandono scolastico è infatti strettamente legato a modalità didattiche tradizionali poco efficaci nel recuperare motivazione e interesse negli studenti. Un modello educativo in grado di operare nell’ambito di un curricolo concretamente sostenibile può al contrario innescare nuove consapevolezze e agire da stimolo. 

Il supporto alla rete avverrà quindi, in continuità con quanto realizzato, in un contesto nel quale la scuola è chiamata ad agire secondo un paradigma culturale di tipo olistico ecologico. Negli anni, in questo senso, la stretta collaborazione tra CEA e Scuole laboratorio ha permesso la realizzazione e sperimentazione di percorsi volti sempre più all’assunzione di un curricolo visto in chiave ecologica. Tale collaborazione ha portato, per il 2010, alla predisposizione di un unico bando INFEAS nel quale è riservata una Linea di progettazione specifica per questa collaborazione. 

Parallelamente negli ultimi due anni (2009-2011), in continuità con precedenti esperienze, è stata sviluppata, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per l’Autonomia Scolastica (ex IRRE-ER), un’azione di ricerca sulla costruzione del curricolo assunto secondo una prospettiva ecologica e nell’ottica di una cittadinanza attiva

Tra le azioni per i prossimi tre anni si prevede di:

  • consolidare e implementare quanto realizzato al fine di garantire una ricaduta ampia del modello formativo improntato al curricolo sostenibile con interventi di disseminazione a scala locale/regionale. Questo con l’obiettivo di produrre un graduale miglioramento qualitativo nella vita scolastica, nelle sue potenzialità formative e nelle modalità di progettazione curricolare, didattica e organizzativa, potenziando al contempo il raccordo con le altre strutture della rete INFEAS e con il territorio;
  • riconoscere, come specificato al precedente punto 1, gli istituti scolastici / scuole che hanno assunto o stanno assumendo la prospettiva della sostenibilità come asse portante del loro curricolo;
  • attuare una collaborazione istituzionale con l’Ufficio scolastico regionale e l’Ansas 

Si prevede inoltre di attivare una collaborazione con la Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro (Servizio Istruzione e Integrazione fra i sistemi formativi) per attuare iniziative specifiche, tenendo anche conto dell’entrata in vigore della L.R. 5/11 “Disciplina del sistema regionale di istruzione e formazione professionale” in base alla quale si avvia in Emilia-Romagna, dall’A.S. 2011-2012, una nuova offerta formativa per gli studenti in possesso del titolo di scuola secondaria di primo grado.

6. Sviluppo di strumenti informativi e didattici, e campagne di comunicazione a finalità educativa

Nella progettazione e gestione di strumenti comunicativi il Programma INFEAS ha come riferimento tecnico le “Linee guida per la comunicazione integrata delle iniziative di educazione alla sostenibilità” (settembre 2010), frutto di un project work tra i referenti delle attività di educazione delle Direzioni generali della Regione. In tale documento sono richiamati le specificità e la trasversalità della educazione alla sostenibilità come oggetto di comunicazione, i principi e gli obiettivi, la metodologia appropriata a una gestione integrata dei processi comunicativi, la necessità di un’integrazione a livello organizzativo, di messaggio, delle reti, degli strumenti di comunicazione. 

Le attività si avvarranno del Centro stampa della Giunta regionale per i prodotti e servizi offerti a catalogo dalla struttura e per i materiali informativi di valenza regionale prodotti dal sistema INFEAS.

In particolare si prevede di: 

  • Regolamentare e promuovere l’utilizzo del nuovo logo INFEAS in una logica di immagine coordinata funzionale a connotare e rendere maggiormente riconoscibile il sistema INFEA e i suoi programmi e attività.
  • Utilizzare le piattaforme e gli applicativi sviluppati dai progetti regionali di e-democracy e uso di social media (ad esempio, la promozione di progetti INFEAS su facebook).
  • Continuare a sviluppare la sinergia con le campagne di comunicazione con finalità educative già avviate (ConsumAbile, Liberiamo l’aria, Acqua risparmio vitale, ecc.) con particolare attenzione alle loro caratteristiche low cost e partecipative (suscitano il protagonismo e la responsabilizzazione dei singoli).
  • Selezionare materiali didattici di qualità prodotti dai CEA e dalla Scuole per metterli a disposizione degli attori dei sistema curandone la progettazione editoriale coordinata.
  • Produrre specifici materiali informativi per presentare in modo coordinato l’insieme dell’offerta di opportunità educative programmate dal sistema INFEA e gestite sui territori (una brochure, altre forme di informazione e promozione delle attività, ecc.), divulgare le buone pratiche realizzate e incentivarne la replicabilità e il riuso.
  • Selezionare i migliori materiali didattici realizzati da CEA, Scuole o altri soggetti privati e associativi nell’ambito dell’autonoma programmazione delle proprie attività da mettere a disposizione dell’intero sistema.
  • Organizzare per il sistema INFEAS un servizio integrato per la produzione, riproduzione e diffusione di materiali didattici e divulgativi prodotti da strutture e progetti a livello territoriale (eventuale specializzazione di un CEAS o struttura dedicata), al fine di elevare la qualità dei prodotti e di realizzare economie di scala e di diffondere in modo adeguato gli stessi prodotti.
  • Valutare anche la possibilità, sempre nell’ottica di superare i limiti e le sovrapposizioni che a volte caratterizzano i materiali abitualmente realizzati dai CEA, di individuare questioni strategiche (metodologiche, tematiche, ecc.) sulle quali può essere utile produrre materiali didattici da diffondere a livello regionale e coinvolgere per la loro realizzazione diversi CEAS (“Call for papers”) che in forma di team lavorino cooperativamente e sinergicamente.
  • Proseguire la pubblicazione, nelle tre direttrici editoriali avviate, dei Quaderni INFEA Emilia-Romagna che raccolgono e diffondono le migliori elaborazioni del sistema.
  • Attuare una gestione evolutiva del nuovo canale Ambiente di ER (il portale istituzionale RER) e della sua rete di sottositi e sistemi informativi dedicati all’education: INFEAS, Ambiente si Laurea, banche dati CEA e Scuole, ecc.
  • Progettare la comunicazione di eventi e iniziative ad alto valore di esempio e di coerenza sostenibile (ecofeste, scelte stile di vita, ecc.).
  • Progettare la nuova rivista Centocieli per il sistema INFEAS. 

7. Gestione evolutiva di sistemi informativi e di monitoraggio permanente delle strutture e delle azioni promosse dal sistema e dal programma INFEAS 

Le funzioni di documentazione e monitoraggio delle attività sviluppate dal sistema, hanno la necessità di essere aggiornate con continuità e sviluppate in funzione dell’evoluzione del Sistema regionale INFEAS, della sua riorganizzazione e del percorso di accreditamento.

Si svolgeranno quindi azioni di monitoraggio permanente dei soggetti della Rete INFEAS e delle attività di educazione alla sostenibilità da essi realizzate, nonché della spesa sostenuta a livello regionale e a livello degli Enti locali. 

Si prevede pertanto:

  • aggiornamento, sviluppo e gestione del Sistema Informativo INFEA alla luce del nuovo riassetto del Sistema regionale della rete, in modo da renderlo uno strumento che, attraverso una documentazione condivisa nei linguaggi e coordinata a livello locale, possa seguire il lavoro di tutta la rete INFEA, fungendo anche da base per il continuo percorso di revisione e accreditamento delle diverse strutture;
  • aggiornamento e sviluppo delle banche dati costruite con i progetti Scuole sostenibili, L’ambiente si laurea, Vetrina della sostenibilità, ecc. per arrivare a una effettiva integrazione degli strumenti di monitoraggio di tutto il Sistema;
  • analisi dei sistemi informativi di altre proposte educative coerenti con i principi del DESS UNESCO, progettazione e realizzazione di sinergie e integrazioni;
  • utilizzo di piattaforme tecnologiche per la manutenzione e la cura della comunità di pratica che si verranno a creare. 

8. Aggiornamento e formazione permanente degli operatori del sistema INFEAS 

La formazione permanente e l’aggiornamento professionale degli operatori del sistema INFEAS sono uno strumento indispensabile per la qualificazione delle attività e dei servizi offerti e per il riconoscimento delle competenze.

Sia per la formazione degli operatori, sia per il sostegno alla programmazione ed alle attività, il sistema INFEAS svilupperà un rapporto di collaborazione stretta con le agenzie scientifiche e in particolar modo quelle che operano sul territorio regionale: ARPA, Università, ASL, ecc.

Nel prossimo triennio saranno attuate e favorite specifiche attività formative rivolte agli operatori dei CEA e agli insegnanti del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale.

In particolare: 

  • saranno organizzati brevi percorsi formativi mirati di manutenzione e crescita delle competenze degli operatori dei CEAS, che mettano a disposizione conoscenze, strumenti di lavoro e buone prassi applicabili sia alle attività ordinarie dei CEAS, sia allo sviluppo di iniziative innovative. Tra le possibili tematiche da affrontare, oltre a quelle proponibili dagli stessi operatori dei CEAS, ne ricordiamo alcune già emerse: valorizzazione della comunicazione integrata orizzontale e verticale; metodi e strumenti per una raccolta efficace dei dati e una valutazione dei progetti (anche in un’ottica di genere); educazione alla sostenibilità e linguaggio teatrale; strumenti e tecniche di benchmarking delle esperienze realizzate finalizzate a enfatizzare disseminazione, replicabilità e trasferibilità; educazione alla sostenibilità in una prospettiva di genere ed eventuali approfondimenti su linguaggio, monitoraggio e ideazione; laboratorio per sviluppare e migliorare il lavorare (buone prassi, strumenti, metodologia); formazione specifica sul marketing di rete. Uno degli obiettivi è quello di valorizzare la struttura della rete INFEAS e i momenti formativi si sono dimostrati occasioni di incontro e conoscenza molto utili a questo fine, si ritiene pertanto molto utile porre attenzione e dare particolare rilievo, nell’ambito della formazione, alla figura del coach / facilitatore delle relazioni che presidia l’impatto e la ricaduta sul gruppo dei contenuti sviluppati;
  • sarà valorizzato l’utilizzo dei moduli di formazione e-learning, già realizzati in collaborazione con l’Università di Bologna anche studiando le opportunità di sviluppare moduli di formazione e-learning incentrate sull’acquisizione di competenze integrate, sul modello dei crediti riconosciuti a livello Europeo, che vedranno la collaborazione anche di CEA, Università e Strutture di altre regioni, nell’ottica di creare uno strumento permanente e dinamico al tempo stesso che garantisca qualità formativa per gli operatori dei CEA e delle Risorse;
  • sarà approfondita la possibilità di realizzare percorsi formativi indirizzati agli amministratori e ai tecnici degli Enti Locali, al fine di riconoscere maggiormente il valore aggiunto che gli strumenti educativi possono apportare, se integrati alle politiche e agli strumenti di programmazione, e di creare la consapevolezza delle potenzialità costituite dall’esistenza e dal possibile ruolo dei CEA in questa Direzione. 

9. Partnership per progetti e partecipazione a reti interregionali, nazionali ed Europee   

Nel corso del triennio 2011-2013 saranno sviluppate partnership interregionali, nazionali ed Europee sulla base di Bandi per progetti e iniziative.

Il Servizio regionale Comunicazione ed Educazione alla sostenibilità, Università Agenzie scientifiche, CEAS, fornitori di servizi, coopereranno nella assistenza progettuale e gestionale per facilitare l’accesso alle opportunità alle strutture del sistema INFEA. 

Tra le collaborazioni e progetti già attivati in attesa di conferma approvazione/finanziamento si segnalano: 

  • Bando LIFE comunicazione, collaborazione con partner UE, Legacoop, A21L;
  • partecipazione a Bando Ministero Ambiente con Coordinamento Agende 21 locali e 8 Regioni per progetto pilota ‘Patto Sindaci” (2010);
  • Progetto educazione alla sostenibilità in una prospettiva di genere (2010). 

10. Promozione della cultura della sostenibilità 

Tutte le iniziative che il presente Programma intende proporre e realizzare sono tese alla costruzione e diffusione di una cultura della sostenibilità. 

Tra le proposte specifiche: 

  • Rio 1992-2012: bilancio - culturale, scientifico, etico, ambientale - dei venti anni dell’Agenda 21. Progettare una serie di iniziative che coinvolgano le Università della Regione e di altri paesi (economisti, scienze sociali, scienze ambientali, ecc.), politici e amministratori di questo periodo di livello Europeo/nazionale/regionale, manager pubblici e privati.
  • Dare continuità e apporto al Forum internazionale Ambiente ed Energia all’interno di Ecomondo (con enti e associazioni nazionali, CONAI, Legambiente, Fiera Rimini, Legacoop, Studio Ambrosetti). La prima edizione è stata realizzata nel 2010, l’iniziativa intende consolidarsi come uno dei più importanti appuntamenti nazionali in materia, luogo di elaborazione culturale e tecnico che prepara discussioni che fissano l’agenda e le priorità tra i decisori e il management.
  • Collaborazione con i festival della filosofia, del diritto, della green economy ed altri eventi culturali in cui si discutono ed elaborano i temi della sostenibilità.
  • Progettare una nuova edizione del Premio Emilia-Romagna sostenibile da realizzarsi nel triennio (possibili collegamenti con Ambiente si Laurea, imprese sostenibili, ecomanagement, ecc.).
  • Progettare e realizzare azioni concrete mirate a sviluppare una cultura della differenza di genere,
  • Valorizzare le esperienze che hanno per obiettivo la diffusione della cultura della sostenibilità condotte anche localmente da soggetti diversi, organizzandole e dando loro una cornice di riferimento comune: la costruzione di una rete catalogo on-line. Questo “cartellone” potrebbe raccogliere le iniziative (progetti, convegni, altre iniziative pubbliche, visite guidate, ecc.) con caratteristiche riconosciute come utili ai fini della diffusione di una cultura della sostenibilità (definite e categorizzate da un gruppo di esperti costituito dalla Commissione regionale di coordinamento L.R. 27/09) proposte e realizzate da Regione, Enti locali, CEAS, Associazioni, Fondazioni, Imprese, ecc. e realizzate nel territorio emiliano romagnolo. L’iniziativa darebbe anche visibilità al contributo di tante espressioni della collettività al necessario cambiamento culturale spesso sconosciuto nella sua dimensione e complessità.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina