n. 61 del 11.04.2012 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2346 - Risoluzione proposta dai consiglieri Meo e Naldi per impegnare la Giunta a predisporre un piano per la messa a disposizione delle aree agricole demaniali regionali in forme diverse dalla vendita al fine di favorire l'accesso dei giovani al settore agricolo, sospendendo inoltre le procedure di alienazione dei relativi terreni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
il Decreto Legge n. 1 del 24 gennaio 2012 recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, all’articolo 66, autorizza le Regioni e gli Enti locali alla dismissione dei terreni agricoli o a vocazione agricola di proprietà pubblica, finalizzando la vendita alla riduzione del debito pubblico;
l’articolo 42 della Costituzione italiana recita: “La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti…”, consentendo quindi una limitazione della proprietà privata finalizzata ad assicurare la funzione sociale della stessa;
l’articolo 44 della Costituzione italiana recita: “Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà …”.
Considerato che
negli ultimi 10 anni, nel nostro Paese, c’è stata una perdita della superficie agricola utilizzata pari a 300 mila ettari, accompagnata da una riduzione del numero di aziende di circa un terzo (-32,2%) e da un processo di concentrazione dei terreni in un numero minore di aziende, al quale hanno fatto da contraltare la drastica riduzione delle aziende di piccola agricoltura contadina e un vero e proprio abbandono delle zone rurali;
garantire l’accesso alla terra ai giovani o a chiunque voglia lavorarla non vuol dire garantirne la proprietà e la compravendita - meccanismo questo che per un giovane agricoltore comporta l’indebitamento con le banche - bensì elaborare una serie di normative che favoriscano e sostengano chi vuole iniziare un’attività agricola mettendogli a disposizione l’uso agricolo della terra garantito contro ogni possibile speculazione.
Valutato che
i dati dell’ultimo censimento dell’agricoltura vedono, anche nella nostra regione, una riduzione drammatica e preoccupante delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni, a favore della concentrazione della proprietà terriera nelle mani di poche aziende di grandi estensioni e un’età media degli imprenditori agricoli pericolosamente elevata.
Impegna la Giunta regionale
a predisporre un piano per la messa a disposizione delle aree agricole demaniali regionali in forme diverse dalla vendita (affitto, comodato, ecc...) e che effettivamente favorisca il nuovo insediamento dei giovani in agricoltura;
ad indirizzare Province, Comunità montane ed Enti Parco verso analoghe soluzioni di messa a disposizione delle aree agricole agli stessi trasferite;
a sospendere ogni ulteriore operazione di vendita dei terreni demaniali regionali fino alla predisposizione del piano di cui al punto precedente.
Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 marzo 2012