n.100 del 12.04.2023 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6460 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sollecitare Governo e Parlamento affinché vengano adottate soluzioni normative di carattere strutturale per superare il fenomeno del precariato del personale degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e degli Istituti zooprofilattici sperimentali (IZS). A firma dei Consiglieri: Costa, Soncini, Zappa-
terra, Gerace, Mumolo, Daffadà, Pillati, Bulbi, Mori, Caliandro, Rontini, Sabattini, Fabbri, Rossi

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

- gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) rivestono grande importanza per lo sviluppo della programmazione sanitaria regionale, dato che coniugano attività di ricerca, clinica e sperimentale, favorendo l'erogazione di prestazioni assistenziali di qualità e innovazione;

- con la legge 3 agosto 2022, n. 129 è stata approvata la “Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288” volta a rafforzare e migliorare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie;

- il decreto legislativo n. 200 del 23 dicembre 2022 ha dato attuazione alla delega sul riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e si inserisce nell’ambito della “Missione 6 – Salute” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): la riforma degli IRCCS era infatti una delle milestone previste dal PNRR, da raggiungere entro fine dicembre 2022.

Rilevato che

- il riordino della disciplina introduce criteri e standard internazionali per il riconoscimento e la conferma del carattere scientifico di IRCCS, con la valutazione dell’impact factor, della complessità assistenziale e l’indice di citazione, per garantire la presenza di sole strutture di eccellenza: a livello nazionale si contano attualmente 53 istituti (rispetto ai 35 del 2003) e la riorganizzazione intende mantenere standard elevati per avere centri in grado di competere a livello nazionale e internazionale;

- l’Emilia-Romagna è ai primi posti in Italia per la ricerca sanitaria; la rete IRCSS è costituita da cinque istituti con forte presenza pubblica: quello di Reggio Emilia, il Rizzoli, il Sant’Orsola e l’Istituto Scienze Neurologiche a Bologna e quello di Meldola. Dal 2009 la Regione finanzia ciascun Istituto con 1 milione 250mila euro l’anno, ritenendo che la ricerca sanitaria sia fondamentale per la sanità regionale e che ogni euro investito in ricerca, cura e riabilitazione sia un investimento per la salute di tutti e per la costruzione di una sanità pubblica di eccellenza;

- per la sanità dell’Emilia-Romagna gli elevati standard degli IRCSS sia pubblici che privati confermano la capacità di integrare assistenza e ricerca e permettere, da un lato, ai pazienti con patologie molto complesse, che già oggi da tutta Italia vengono curati in questi ospedali, di poter contare su protocolli sperimentali e ricevere i trattamenti più innovativi, dall’altro, ai professionisti di poter sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca anche entrando a far parte di reti internazionali;

- tale primato si basa soprattutto sul lavoro dei ricercatori, ma la riforma da poco approvata non contiene le attese norme per risolvere l’antico problema dei precari della ricerca, con riferimento, in particolare, a 3 aspetti:

a) applicazione della stabilizzazione Madia per il personale della Piramide, in deroga ai limiti di spesa per il personale;

b) obbligo di definizione di dotazioni organiche della ricerca per riaccreditamento degli I.R.C.C.S.;

c) creazione della figura del dirigente della ricerca sanitaria (a fianco delle attuali figure della Piramide) con valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca;

- le proposte emendative sul tema della stabilizzazione dei precari della ricerca in sanità, presentate durante l’iter parlamentare del testo, sono state, infatti, ritirate (per consentire l’adozione della riforma nel rispetto dei tempi stabiliti dal PNRR), con l’accordo di valutarle in sede di approvazione della legge di bilancio per individuare le risorse necessarie alla valorizzazione del personale della ricerca sanitaria; tuttavia, i tempi stretti di approvazione anche della legge di bilancio non hanno portato all’accoglimento delle modifiche legislative necessarie a porre rimedio alla situazione di precarietà in cui lavorano da anni molti dei ricercatori degli IRCSS pubblici (non solo medici, ma anche biologi, biotecnologi, etc.).

Evidenziato che

- il personale degli IRCCS, attualmente, è assunto con contratti a tempo determinato di 5 anni, nell’ambito del Contratto collettivo nazionale di lavoro Sanità nel ruolo della ricerca, nel percorso noto come "Piramide della Ricerca", una situazione di precarietà che permane nonostante la stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato nelle attività di contrasto del Covid-19 e che interessa circa cinquantamila professionisti sanitari, tra medici ed infermieri;

- durante l’iter di approvazione della disciplina nazionale di riordino, la Commissione assembleare IV ha approvato - il 16 giugno 2022 - la risoluzione 5256 per impegnare la Giunta ad adoperarsi nella definizione degli organici e delle dotazioni necessarie per valorizzare la ricerca e dare certezza e stabilità ai ricercatori, nonché ad impegnare l'Assemblea Legislativa ad invitare in audizione le rappresentanze dei ricercatori interessati, i Direttori generali degli IRCCS e degli IZS, al fine di acquisire le loro posizioni sul tema;

- l’audizione è stata svolta lo scorso 15 dicembre, e nel corso della medesima è emerso, ad esempio, come la “Piramide della Ricerca” debba rimanere un percorso per i nuovi ricercatori, non una reiterazione di contratti a termine per il personale storicamente impegnato in questa attività e che la valorizzazione dei curricula del personale già esperto non possa prescindere dalla valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca, al pari dei titoli di specializzazione necessari per l’attività assistenziale.

Rilevato che

- attualmente solo il costo del personale della “Piramide della Ricerca” viene finanziato nell’ambito delle risorse di cui all’articolo 1, comma 424, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205, mentre, anche alla luce della riforma recentemente approvata, è necessario che il personale della ricerca che viene inquadrato a tempo indeterminato, anche nei ruoli del Servizio sanitario nazionale compresi quelli della dirigenza, trovi copertura nell’ambito dei fondi dedicati alla ricerca e sia escluso dalla verifica del rispetto del limite di spesa del personale previsto dall’art. 11 del Decreto Legge n. 35/2019 ivi incluso l’art. 23, comma 2, D.lgs. n. 75/2017, limiti che, peraltro non appaiono più coerenti rispetto alla situazione di fabbisogno di personale e di carenza, oramai cronica, di alcune figure professionali.

Tutto ciò premesso e considerato,

Impegna la Giunta regionale

- a sollecitare Governo e Parlamento, in tutte le sedi istituzionali opportune, ed anche per il tramite dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni emiliano-romagnole, affinché vengano adottate soluzioni normative di carattere strutturale per superare definitivamente l’annoso fenomeno del precariato del personale degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e degli Istituti zooprofilattico sperimentali (IZS), nonché implementate urgentemente strategie di stabilizzazione del personale storico della ricerca sanitaria, attraverso la valorizzazione della professionalità acquisita e consentendo agli Istituti di assumere a tempo indeterminato il personale della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali, nonché creando la figura del dirigente della ricerca sanitaria (a fianco delle attuali figure della Piramide) con valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca;

- ad adoperarsi nella definizione degli organici necessari all’ottimale funzionamento degli IRCCS regionali e a verificare la possibilità di costruire reti cliniche tra gli IRCCS regionali, anche promuovendo percorsi di integrazione tra i medesimi;

- a promuovere le opportune iniziative affinché il personale della ricerca sia escluso dalla verifica del rispetto del limite di spesa del personale previsto dall’art. 11 del Decreto Legge n. 35/2019 ivi incluso l’art. 23, comma 2, D.lgs. n. 75/2017;

- ad aggiornare la Commissione assembleare competente circa gli sviluppi della situazione regionale dei ricercatori degli IRCCS e sulle loro prospettive.

Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 7 marzo 2023.

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