n.182 del 28.06.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 1637 - Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare nei prossimi atti di programmazione socio-sanitaria obiettivi ed azioni riguardanti, in materia di assistenza alle persone disabili prive del sostegno familiare, il "durante e dopo di noi", favorire la sinergia tra famiglie, associazioni ed Enti locali, applicando inoltre tempestivamente la relativa normativa nazionale. A firma dei Consiglieri: Soncini, Bagnari, Ravaioli, Caliandro, Rontini, Montalti, Zoffoli, Paruolo, Pruccoli, Mumolo, Marchetti Francesca, Cardinali, Serri, Poli, Calvano, Molinari, Iotti, Prodi, Zappaterra
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
premesso che
il 16 giugno 2016 è stata approvata in via definitiva alla Camera la legge recante “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave nonché delle persone disabili prive del sostegno familiare” (legge 22 giugno 2016, n. 112);
si tratta di una legge molto innovativa tesa a dare una risposta al bisogno delle persone che hanno fatto la scelta di accudire il familiare con disabilità tra le mura domestiche quando queste non ci saranno più;
tutte le Regioni hanno presentato entro il mese di febbraio 2017 i rispettivi piani di attuazione della legge; il Ministero li ha esaminati e versato i fondi alle Regioni stesse;
l’articolo 3 della legge n. 112 del 2016 ha istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il “Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”, destinato alle seguenti finalità:
a) attivare e potenziare programmi di intervento volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengano conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie;
b) realizzare, ove necessario e, comunque, in via residuale, nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza, nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi;
c) realizzare interventi innovativi di residenzialità per le persone con disabilità grave, volti alla creazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing;
d) sviluppare, ai fini di cui alle lettere a) e c), programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile delle persone con disabilità grave.
Il 10 novembre 2016 Stato e Regioni hanno approvato il riparto delle risorse (90 milioni per il 2016). Il decreto attuativo è stato firmato il 23 novembre 2016 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 febbraio 2017.
Valutato che
la Regione, a partire dal Primo piano sociale e sanitario, promuove politiche sul tema del “dopo di noi” attraverso due tipologie di interventi: sulle strutture e su iniziative che valorizzano le reti di solidarietà e l’autonomia delle persone con disabilità;
attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA) la Regione sostiene Centri socio–riabilitativi diurni, Centri socio–riabilitativi residenziali, Centri diurni socio–occupazionali, Gruppi appartamento e Residenze protette, complessivamente oltre 300 in tutto il territorio regionale, dedicati alle persone con disabilità grave e gravissima, che vengono gestiti in ogni distretto socio-sanitario della regione dai Comuni e dalle Aziende USL, anche attraverso soggetti del Terzo settore (associazioni, cooperative sociali, fondazioni, enti religiosi, etc.);
ogni anno sono oltre 18.000 gli interventi a favore di persone con disabilità grave o gravissima garantiti nell’ambito della rete dei servizi socio-sanitari per disabili adulti, con una spesa a carico del FRNA e FNA che supera i 150 milioni di euro;
già da alcuni anni è emersa la necessità di dover garantire una condizione di vita integrata alle persone con disabilità anche gravi che restano prive del sostegno del nucleo familiare;
l’Emilia-Romagna è una delle poche Regioni in Italia che ha approvato la specifica legge regionale n. 11 del 2009 in materia di amministrazione di sostegno e conseguentemente la deliberazione della Giunta regionale n. 962 del 2014 recante le linee guida per la sua attuazione, allo scopo di promuovere una maggiore uniformità e diffusione delle buone pratiche sul territorio regionale, oltre che il ricorso a forme di aiuto e di tutela che consentano di conservare il più possibile l’autonomia e la libertà di scelta delle persone assistite;
la nuova frontiera per il “dopo di noi” è lavorare per una vita il più possibile autonoma ed indipendente per la persona con disabilità assicurando ad essa le condizioni che garantiscono diritti e dignità;
nel primo Piano sociale e sanitario al capitolo 5 della parte terza sono state indicate per la programmazione distrettuale in merito al “dopo di noi” le seguenti azioni:
- sperimentare soluzioni abitative autonome e progetti di vita indipendente in particolare per le persone con le disabilità più lievi e sufficienti livelli di autonomia;
- sostenere il lavoro di cura delle famiglie con servizi di emergenza e sostegno, nonché con programmi di auto-mutuo-aiuto, sostegno psicologico e promozione delle competenze dei famigliari;
- promuovere la conoscenza e l'utilizzo da parte delle famiglie di tutte le misure di tutela giuridica oggi disponibili (amministratore di sostegno, fondazione di partecipazione, associazionismo…);
- garantire ai famigliari serenità e fiducia nei servizi. Per arrivare a ciò occorre favorire la loro partecipazione e quella delle loro associazioni alla realizzazione e progettazione dei servizi e delle strutture residenziali, nonché promuovere la diffusione di forme partecipate di valutazione e controllo della qualità dei servizi;
- garantire una programmazione unitaria della rete dei servizi per le situazioni di maggiore gravità, di ambito almeno zonale, assicurando un rapporto equilibrato tra servizi diurni e residenziali, nonché tra servizi residenziali ad alta e bassa intensità assistenziale.
Sottolineato che
non sono ancora sufficientemente diffuse in regione una cultura ed un'organizzazione sociale capaci di garantire al disabile in età adulta un'uscita programmata e "naturale" dal proprio nucleo famigliare di origine;
sono nate in questi anni in vari ambiti distrettuali fondazioni formate da famiglie, associazioni ed altri soggetti del Terzo settore, sostenute dagli Enti locali, che si occupano del “dopo di noi”, organizzando soggiorni per l’autonomia e percorsi di vita indipendente ed utilizzando i vari strumenti di tutela giuridica oggi disponibili.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta a
confermare anche nei prossimi atti di programmazione socio-sanitaria obiettivi ed azioni in merito al “durante e dopo di noi” da perseguire nell’ambito della programmazione distrettuale su tutto il territorio regionale, sostenendo in particolare le iniziative delle famiglie e delle associazioni il più possibile in sinergia e raccordo con gli Enti locali;
garantire il supporto alle persone con disabilità rimaste prive di sostegno, e dunque l’applicazione del progetto regionale del “dopo di noi”, nell'ambito della programmazione regionale del sistema integrato degli interventi sociosanitari;
promuovere una comunicazione istituzionale e una campagna informativa al fine di fare conoscere la legge n. 112 del 2016 e il relativo piano regionale di attuazione.
Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 23 maggio 2017