n.197 del 17.07.2013 periodico (Parte Seconda)

Risoluzione - Oggetto n. 4110 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Corradi, Bernardini e Cavalli per impegnare la Giunta a dichiarare lo stato di crisi per l'agricoltura emiliano-romagnola a causa delle piogge intense e persistenti nel periodo invernale e primaverile del 2013, chiedendo inoltre al Ministero competente il riconoscimento dello stato di calamità naturale, anche in relazione alla regolamentazione europea

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l’art. 31 del regolamento CE 73/2009 definisce come causa di forza maggiore o come circostanza eccezionale la calamità naturale grave, che colpisce in misura rilevante la superficie agricola dell’azienda;

l’art. 75 del regolamento CE 1122/09 garantisce la possibilità per l’agricoltore di godere del diritto all’aiuto per la superficie o gli animali che risultavano ammissibili nel momento in cui è sopravvenuta la causa di forza maggiore o la circostanza eccezionale;

l’intero territorio emiliano e romagnolo è stato interessato da piogge intense/persistenti e da temperature al di sotto della media stagionale;

i dati pluviometrici confermano l’andamento anomalo rispetto alla media stagionale;

il forte ritardo della stagione agraria è dovuto principalmente alle basse temperature che hanno rallentato i cicli biologici delle colture, unitamente all’impossibilità e alle difficoltà ad entrare nei campi per effettuare le varie pratiche agricole a causa delle persistenti piogge;

le relazioni pervenute dalle Amministrazioni provinciali della nostra regione, a seguito delle piogge intense e persistenti del periodo inverno-primaverile 2013, denunciano gravi danni al comparto agricolo che possono essere riassunti in:

a) danni alle coltivazioni in atto e prossime alla raccolta,

b) danni alle colture già seminate ma con danno meglio valutabile al raccolto a fine estate,

c) prevedibile minor reddito aziendale in conseguenza di mancate semine programmate,

d) prevedibile minor reddito aziendale per incremento dei costi previsti a fronte di minor produzione foraggera,

e) prevedibile minor reddito aziendale per deprezzamento dei prodotti ad es. per raccolta ritardata, pezzatura scarsa e qualità scadente.

Considerato che

i danni stimati per le varie coltivazioni oscillano tra il 30 e il 50% della produzione lordo vendibile (PLV) rispetto alla media ordinaria;

l’eccezionalità della situazione impone di intervenire con urgenza con un sistema di compensazioni e provvidenze che consentano al settore agricolo di gestire l’emergenza in atto e le future conseguenze senza compromettere la sopravvivenza delle imprese attive sul territorio emiliano e romagnolo 

Impegna la Giunta regionale

a dichiarare lo stato di crisi per l’agricoltura emiliano e romagnola a causa delle piogge intense e persistenti del periodo inverno-primaverile 2013;

ad inoltrare formale richiesta al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per il riconoscimento dello stato di calamità naturale che ha determinato la grave crisi del comparto regionale emiliano e romagnolo;

ad inoltrare al Ministero competente la presente proposta di dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa delle piogge intense e persistenti del periodo inverno-primaverile 2013;

a considerare come realizzate le circostanze di cui agli artt. 31 del Regolamento CE 73/2009 e 75 del Regolamento CE 1122/09. 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 19 giugno 2013

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