n.229 del 31.10.2012 (Parte Prima)
Decisione sulla regolarità della proposta di legge di iniziativa di alcuni Consigli comunali (Comune capofila, Monteveglio, primo presentatore del progetto di legge) “Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell’impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all’impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio”
LA CONSULTA DI GARANZIA STATUTARIA
RITENUTO IN FATTO
In data 18 luglio 2012, si insediava la Consulta di Garanzia statutaria e riceveva la nota prot. n. 27743 dal Responsabile del procedimento, dott. Luigi Benedetti con la quale si comunicava che erano pervenute all’Assemblea tre progetti di legge di iniziativa popolare e la relativa documentazione depositata presso l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale.
La Consulta di garanzia statutaria, nella seduta del 31 luglio 2012, presenti i componenti prof. Avv. F. Peccenini, prof. L. Scaffardi, prof. Avv. C. Fioravanti, avv. E. Gianola Bazzini, avv. M. Selleri, si riuniva per procedere, ai sensi dell’art. 10 comma 4 del Regolamento provvisorio della Consulta di garanzia statutaria (delibera n. 3 del 9 aprile 2009), alla designazione tra i consultori di un relatore in merito alla proposta in narrativa, individuando come relatore la prof. Cristiana Fioravanti.
Successivamente, in data 11 settembre 2012, la Consulta iniziava l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare. Dall’analisi delle delibere dei nove comuni promotori e della relativa documentazione la Consulta rilevava peraltro l’esistenza di tre diverse tipologie di progetti di legge presentati dai Consigli comunali: un progetto di legge di 16 articoli proposto dal solo Comune di Bazzano; sette progetti di legge di 6 articoli proposti dai comuni di 1) Monteveglio, 2) Sasso Marconi, 3) Crespellano, 4) Castello d’Argile, 5) Forlì, 6) Tredozio, 7) Montechiarugolo; nove progetti di legge di 18 articoli proposti dai comuni di 1) Bazzano, 2) Monteveglio, 3) Sasso Marconi, 4) Crespellano, 5) Castello d’Argile, 6) Forlì, 7) Predappio, 8) Tredozio, 9) Montechiarugolo.
Al fine di stabilire preliminarmente quale, fra i diversi progetti trasmessi, si dovesse pertanto assoggettare all’esame di ammissibilità, la Consulta riteneva necessario investire della questione il Servizio Legislativo dell’Assemblea che, ad esito del quesito sottopostole in data 14 settembre 2012 (prot. n. 34498), così si pronunciava:
“Si ritiene che l’esame di ammissibilità della Consulta di Garanzia Statutaria, ai sensi dell’articolo 11 comma 6 della I.r. 34/99, debba avere a riferimento il pdl di 6 articoli recante in oggetto: “Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell’impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all’impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio” proposto dal Comune di Monteveglio (capofila in quanto il progetto di legge è pervenuto per primo)”.
Occorre precisare che, nel medesimo parere, il Servizio legislativo dava altresì conto di avere proceduto, con esito positivo, alla verifica dell’esistenza del requisito di cui alla lett. c), comma 2, articolo 18 dello Statuto e alla lett. c) del comma 1 dell’art. 1 della l.r. n. 34 del 1999.
Nella stessa sede, in data 11 settembre 2012, la Consulta procedeva, ai sensi dell’art. 6 comma 2 della l.r. 34/99, all’audizione degli incaricati che, consapevoli dell’esistenza di tre diverse tipologie di progetti di legge, esprimevano la volontà di presentare, ai fini dell’esercizio dell’iniziativa legislativa popolare, il progetto di legge composto da 6 articoli (Comune capofila Monteveglio).
Nella riunione del 26 ottobre 2012 la Consulta svolgeva l’esame di ammissibilità a norma dell’articolo 11, comma 6 della l.r. n. 34/1999 e conseguentemente adottava la delibera n. 6 del 26 ottobre 2012 recante in oggetto: “Decisione sulla regolarità della proposta di legge di iniziativa di alcuni Consigli comunali (Comune capofila, Monteveglio, primo presentatore del progetto di legge) “Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell’impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all’impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio”;
adotta, altresì, nella seduta odierna, la seguente deliberazione in forza e per gli effetti del comma 8 dell’articolo 11 della citata l.r. n. 34/1999;
RITENUTO IN DIRITTO
la legge regionale n. 34 del 1999disciplina l’iniziativa legislativa popolare in attuazione dell’articolo 18 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna;
riprendendo il combinato disposto degli articoli 18 e 50 dello Statuto, la l.r. n. 34/1999 riconduce all’istituto dell’iniziativa popolare anche le proposte legislative presentate da Consigli comunali, purché singolarmente o complessivamente rappresentino una popolazione di almeno cinquantamila abitanti;
sempre la medesima fonte legislativa regionale scompone in fasi il procedimento di ammissibilità e regolarità che si svolge dinanzi alla Consulta di garanzia statutaria successivamente alla presentazione del progetto di legge di iniziativa di Consigli comunali;
la prima fase è comune a tutte le ipotesi di iniziativa legislativa popolare avanti alla Consulta e consiste nell’esame di ammissibilità della proposta svolto dalla Consulta stessa, alla luce dei parametri indicati dall’articolo 6 della l.r. n. 34/1999 (art. 11, comma 6);
la seconda fase, invece, consiste, una volta ammessa la proposta presentata dai Consigli comunali, nel deliberare sulla regolarità della proposta a norma del comma 8, dell’articolo 11, della l.r. n. 34/1999;
il giudizio conclusivo di regolarità effettuato dalla Consulta è prescritto dal comma 8 dell’articolo 11 della l.r. n. 34/1999;
P.Q.M.
LA CONSULTA DI GARANZIA STATUTARIA
dichiara la regolarità della proposta di legge di iniziativa di Consigli comunali 1) Monteveglio, 2) Sasso Marconi, 3) Crespellano, 4) Castello d’Argile, 5) Forlì, 6) Tredozio, 7) Montechiarugolo) che complessivamente raggiungono una popolazione di 166.366 abitanti, recante in oggetto: ”Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell’impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all’impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio”.