n.279 del 21.08.2019 periodico (Parte Seconda)

Dichiarazione di emergenza climatica e ambientale quale assunzione di consapevolezza e responsabilità politica, per il coordinamento e rafforzamento delle politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

 Considerato che: 

- la concentrazione di CO2 in atmosfera, causa prima dei cambiamenti climatici, ha raggiunto 415 parti per milione, il più elevato livello mai registrato; 

- occorre ridurre drasticamente i gas serra prodotti dall’attività umana superando l’uso delle energie fossili a favore di quelle rinnovabili e incrementando l’efficienza energetica; 

- i profondi mutamenti climatici e la crisi ambientale rappresentano un’emergenza primaria e vitale per la possibilità stessa di esistenza degli esseri umani sul pianeta e stanno mettendo a rischio l’ecosistema terrestre; 

- al ritmo attuale di emissioni climalteranti in atmosfera entro il 2050 la temperatura media globale rischia con alta probabilità di superare la soglia massima 1,5 – 2 gradi centigradi fissata negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015, con la conseguenza di provocare lo scioglimento del permafrost, l’innalzamento di mari e oceani, la scomparsa di vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l’insorgere di nuove patologie, nonché danni eco-sistemici a foreste e zone umide, l’aumento della desertificazione e la riduzione dell’acqua potabile a disposizione; 

- anche in Emilia-Romagna come conseguenza dei cambiamenti climatici assistiamo ad eventi meteo sempre più estremi e frequenti, che vanno dai nubifragi alle violente grandinate, alle ondate di calore torrido, solo per stare alle ultime settimane, con l’ozono che registra concentrazioni pericolose per la salute; 

- questi eventi meteo estremi causano danni alla salute, al sistema idrogeologico, all’agricoltura e in generale all’economia, alle abitazioni, ai beni di proprietà delle persone; 

Dato atto che: 

- l’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change, la task force di scienziati di 196 Paesi che studia i cambiamenti climatici per conto dell’ONU – in un rapporto uscito ad ottobre 2018 ha ammonito i governi che abbiamo solo undici anni di tempo per invertire la rotta con azioni concrete ed immediate dopo di che si arriverebbe ad un punto di non ritorno; 

- la conferenza sul clima di Katowice (COP24) del dicembre 2018 ha segnato risultati non del tutto positivi e in questo quadro la prossima conferenza sul clima convocata dall’Onu che si svolgerà a New York il prossimo settembre 2019 rappresenta un’occasione decisiva per un’assunzione di responsabilità da parte della comunità internazionale; 

- il Piano Nazionale Integrato per il Clima e l’Energia (PNIEC) presentato dal Governo Italiano non contiene misure adeguate a combattere in modo efficacie le emissioni climateranti generate dall’ Italia; 

- l’obiettivo delle varie iniziative in campo a livello mondiale puntano a dimezzare le emissioni globali di anidride carbonica (CO2eq) entro il 2030 per azzerarle al 2050; 

Considerato altresì che la Regione Emilia-Romagna:

 - ha recentemente approvato la “Strategia unitaria di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici” e si è già attivata con una serie di piani di settore, quali il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR), il Piano energetico regionale (PER), il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) passibili di ulteriori modifiche per migliorarne l’efficacia, anche alla luce della suddetta Strategia; 

- con propria deliberazione n. 1629 del 29 ottobre 2015 di “Approvazione e sottoscrizione del Subnational Global Climate leadership Memorandum of Understanding -UNDER2 MoU e del documento Il ruolo delle città e dei territori d’Italia nella strategia nazionale contro i cambiamenti climatici" ha dato mandato al Presidente della Giunta di sottoscrivere Under2MoU e di aderire alla Under2 Coalition; 

- con la sottoscrizione dell’Under2MoU la Regione si è impegnata a ridurre le proprie emissioni del 80% entro il 2050, rispetto alle emissioni del 2005, nonché a porre in essere misure di adattamento ai cambiamenti climatici sempre più efficaci; 

- si sottolinea inoltre che il ruolo svolto dai Governi sub-nazionali per contribuire a raggiungere gli obiettivi di protezione dell’ambiente e del clima è cruciale, attraverso lo sviluppo sul territorio di investimenti nei settori della low-carbon economy e l’implementazione di modelli di sviluppo e stili di vita sostenibili; 

Dato atto, in particolare che: 

- l’Assemblea legislativa ha adottato il nuovo piano Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) che costituisce il principale strumento di pianificazione dei trasporti della Regione; 

- il Piano energetico regionale (PER) – approvato con Delibera dell’Assemblea legislativa n. 111 del 1 marzo 2017 – fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima e energia fino al 2030 in materia di rafforzamento dell’economia verde, di risparmio ed efficienza energetica, di sviluppo di energie rinnovabili, di interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione facendo propri gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come driver di sviluppo dell’economia regionale; 

- diventano pertanto strategici per la Regione: la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili; l’incremento dell’efficienza energetica del 20% al 2020 e del 27% al 2030, obiettivi che possono essere ulteriormente incrementati come contributo della Regione a migliorare l’efficacia dei provvedimenti presi; 

- con deliberazione n. 115 dell’11 aprile 2017, l’Assemblea Legislativa ha approvato il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020) che ha quale orizzonte temporale strategico di riferimento il 2020 e prevede 94 misure per il risanamento della qualità dell’aria, all’insegna dell’integrazione dell’azione fra più settori che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e alla concertazione con vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e di bacino padano, agendo su sei ambiti di intervento (la gestione sostenibile delle città, la mobilità di persone e merci, il risparmio energetico e la riqualificazione energetica, le attività produttive, l’agricoltura, gli acquisti verdi della pubblica amministrazione) il piano ha l’obiettivo di ridurre le emissioni, rispetto al 2010, del 47% per le polveri sottili (PM10), del 36% per gli ossidi di azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per il biossido di zolfo e di conseguenza portare la popolazione esposta al rischio di superamento del valore limite giornaliero di PM10 dal 64% del 2010 all’1% nel 2020; 

- con deliberazione n. 187 del 20 dicembre 2018 l’Assemblea Legislativa ha approvato la Strategia di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici della Regione Emilia-Romagna che individua una serie di indirizzi ed azioni per la mitigazione delle emissioni di gas climalteranti e l’adattamento al cambiamento climatico, con cui integrare la pianificazione e programmazione regionale, al fine di rendere i territori regionali meno vulnerabili e più resilienti; 

Dato atto, inoltre che:

 - il 5 ottobre 2015 l’Assemblea Legislativa ha approvato la legge regionale n. 16 sull’Economia Circolare che pone le basi per transitare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza alcuna prospettiva legata al riuso o a ripristino delle stesse, a una “economia circolare” basata sul riciclo, il riuso, la riduzione dello spreco e dei prodotti di scarto a favore dello sviluppo economico e della sostenibilità locale; 

- il 27 dicembre 2017 l’Assemblea Legislativa ha approvato la nuova legge urbanistica regionale n. 24 che cambia in modo radicale il modo di guardare al futuro del territorio e alla crescita dei centri urbani ponendo al primo posto la riduzione delle attuali previsioni urbanistiche e l’introduzione del principio del consumo di suolo a saldo zero nonché la rigenerazione urbana, più in generale la legge n. 24/2017 intende accompagnare e governare il passaggio culturale verso un modo innovativo e più resiliente di concepire l’ambito urbano e il territorio, salvaguardando i cittadini e l’ambiente, il tessuto produttivo, l’agricoltura, mantenendo intatta ed anzi rafforzando per questa strada la competitività e l’attrattività regionale; 

- con propria deliberazione n. 117 del 31 gennaio 2018 si è approvato l’Accordo di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e la Fondazione Sviluppo Sostenibile per l’avvio di un Green City Network Italia nell’ambito del quale sviluppare le “Linee Guida delle Green City” anche in considerazione che fatto che le città hanno un ruolo determinante nel rispondere alla sfida del cambiamento climatico ed al raggiungimento degli obiettivi fissati dell’agenda ONU 2030; 

- con propria deliberazione n. 1523 del 17 settembre 2018 si è approvato il protocollo d’intesa fra Regione Emilia-Romagna e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), per l’approfondimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 che rappresenta la cornice di riferimento sia per la nuova programmazione strategica dell’Unione Europea, che per le politiche settoriali e territoriali del nostro Paese, dove anche le Regioni e i sistemi locali sono chiamati a concorrere per il raggiungimento dei target assegnati al nostro Paese, avviando così l’analisi ed il monitoraggio degli SDGs per la Regione Emilia-Romagna; 

Considerato peraltro che le misure per affrontare la crisi climatica, benché drastiche e impegnative, sono tecnicamente fattibili ed economicamente gestibili e convenienti, in quanto aprono la strada a nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali; 

Valutato inoltre che:

- alcuni Stati hanno recentemente approvato mozioni per dichiarare l’emergenza climatica; 

- durante la seduta del 5 giugno u.s. il Senato ha approvato una mozione per contrastare il cambiamento climatico, ma ha respinto la richiesta di dichiarare lo stato di emergenza climatica 

Ritenuto che: 

- serva una svolta radicale per affrontare la più grave minaccia per il nostro pianeta e che occorra una drastica riduzione delle emissioni di gas serra; 

- sia urgente una strategia nazionale e un piano di azione che, anche attraverso adeguate politiche industriali e fiscali, acceleri la transizione verso un modello di economia circolare basato sul risparmio, sulla progressiva riconversione energetica, su una corretta gestione della filiera alimentare e delle varie filiere produttive, oltre che del ciclo dei rifiuti; 

- sia necessaria la presa d’atto della situazione attraverso il riconoscimento dello stato di emergenza climatica che attraversa il pianeta; 

Ritenuto altresì necessario: 

- aderire all’ allarme lanciato da giovani e giovanissimi di tutto il mondo con il movimento “FRIDAYS FOR FUTURE” sulla situazione grave in cui si trova il pianeta; un allarme che riprende quanto la comunità scientifica internazionale sostiene da tempo sulla pericolosità a cui sono esposte le prossime generazioni in conseguenza dei cambiamenti climatici e sulla necessità di intervenire rapidamente e con azioni efficaci per modificare le attuali emissioni di CO2; 

- dare seguito a quanto richiesto anche dall’ OdG n. 8696 approvato dall’ Assemblea Legislativa in data 23 luglio 2019;

 - accogliere l'invito a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale intesa non come attribuzione di poteri giuridici eccezionali, ma come assunzione di piena consapevolezza e responsabilità politica, coordinando e rafforzando ulteriormente le politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico, da considerare una priorità trasversale ai propri piani e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire; 

- accogliere l'invito ad attivarsi, affinché il governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese, riconoscendo così l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni.

 Viste le proprie deliberazioni: 

- n. 2416 del 29 dicembre 2008, recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e successive modifiche, per quanto applicabile; 

- n. 468 del 10/4/2017, recante: “Il Sistema dei Controlli Interni nella Regione Emilia-Romagna; 

- n. 56 del 25 gennaio 2016 recante "Affidamento degli incarichi di Direttore generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 43 della L.R. n. 43/2001";

- n. 270 del 29 febbraio 2016 recante "Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";

- n. 622 del 28 aprile 2016 recante "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";

- n. 1107 dell'11 luglio 2016 recante "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015"; 

Richiamati, altresì:

- il D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni d parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

- la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 di “Approvazione Piano Triennale di prevenzione della corruzione. Aggiornamento 2019-2021” ed in particolare l’Allegato D “Direttiva di indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021”. 

Dato atto che il Responsabile del Procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale, e di interessi; 

Dato atto dei pareri allegati; 

su proposta dell'Assessore alla difesa del suolo e dalla costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna Paola Gazzolo

A voti unanimi e palesi 

delibera:

- di aderire all’ allarme lanciato da giovani e giovanissimi di tutto il mondo con il movimento “FRIDAYS FOR FUTURE” che chiedono di raggiungere l’ obiettivo di zero emissioni al 2030 per fronteggiare la situazione grave in cui si trova il pianeta; un allarme che riprende quanto la comunità scientifica internazionale sostiene da tempo sulla pericolosità a cui sono esposte le prossime generazioni in conseguenza dei cambiamenti climatici e sulla necessità di intervenire rapidamente e con azioni efficaci per modificare le attuali emissioni di CO2; 

- di dare seguito a quanto richiesto anche dall’ OdG n° 8696 approvato dall’ Assemblea Legislativa in data 23 luglio 2019 e dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale intesa non come attribuzione di poteri giuridici eccezionali, ma come assunzione di piena consapevolezza e responsabilità politica, coordinando e rafforzando ulteriormente le politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico, da considerare una priorità trasversale ai propri piani e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire con l’ obiettivo di anticipare l’ azzeramento delle emissioni climateranti rispetto alle attuali previsioni; 

- di attivarsi in tutte le sedi opportune, affinché il governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese, riconoscendo così l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni; 

- di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa; 

- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.

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