n.48 del 07.03.2018 periodico (Parte Seconda)
Recepimento Intesa, ai sensi dell'art. 8, comma 6, della L. 131/2003, tra Governo, Regioni e Province Autonome sul documento recante "Progetto Trapianti di organi solidi in pazienti HIV+" Rep n. 79/CSR del 20 aprile 2011 - Autorizzazione a centri regionali al trapianto in pazienti HIV+
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti e richiamati:
- il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, il quale prevede che le azioni del Servizio Sanitario Nazionale vengano indirizzate verso il rispetto del principio di appropriatezza e l’individuazione di percorsi diagnostici terapeutici e di linee guida, e che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;
- la L.R. 23 dicembre 2004, n. 29 “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, e successive modifiche, che prevede che questa Regione, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;
- l'art. 8, comma 6, della legge 131/2003, che prevede la possibilità per il Governo di promuovere, in sede di Conferenza Stato-Regioni o di Conferenza Unificata, la stipula di intese dirette a favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni;
Vista la legge 1 Aprile 1999 n. 91 recante "Disposizioni in materia di prelievi e trapianti di organi e tessuti";
Vista e richiamata la Legge regionale 4 settembre 1995, n. 53, recante “Norme per il potenziamento, la razionalizzazione ed il coordinamento dell’attività di prelievo e di trapianto d’organi e tessuti”, e s.m.i., la quale stabilisce che la Regione Emilia-Romagna:
- nell'ambito della propria programmazione sanitaria, al fine di tutelare lo stato di salute dei cittadini nel rispetto della dignità della persona, promuove e sostiene ogni attività diretta ad assicurare ai pazienti, con grave compromissione delle funzioni primarie, prospettive di vita e di recupero della salute tramite procedure terapeutiche di trapianto;
- assume come proprio obiettivo la formazione di una più ampia coscienza civile per la donazione di organi e tessuti come elemento di responsabilità e di solidarietà umana e sociale essenziale per la collettività
- disciplina i criteri e le procedure per lo sviluppo e l'ottimizzazione delle attività di prelievo e trapianto nel territorio regionale e per un loro più efficace coordinamento operativo
- fissa tra i propri obiettivi:
l'adozione in tutti gli ospedali sede di prelievo di organi e tessuti di codici comportamentali diretti a sostenere la famiglia del donatore nelle sue esigenze di informazione e di assistenza e, più in generale, ad assicurare la trasparenza sulle procedure dell'accertamento della morte e del prelievo;
il potenziamento dei reparti di rianimazione e terapia intensiva impegnati nell'assistenza dei pazienti affetti da lesioni encefaliche, ed in particolare dei reparti di ospedali con unità operative di neurochirurgia;
l'adeguamento dei reparti, servizi e settori sanitari direttamente impegnati nelle attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti o che concorrono a tali attività, compresi quelli medico-legali;
l'organizzazione della attività trapiantologica in forma dipartimentale, anche interaziendale, al fine di ottenere un miglior coordinamento tra le diverse unità specialistiche e una elevata qualità delle prestazioni sul piano assistenziale e scientifico;
- disciplina le funzioni del Centro regionale di riferimento per i trapianti;
Richiamate nel loro testo integrale:
- la propria deliberazione n.2284/1999 relativa alla nomina dei coordinatori locali alla donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti;
- la propria deliberazione n. 2286/1999 istitutiva del Centro Riferimento Trapianti e della Banca delle Cornee;
- la propria deliberazione n.1267 del 22 luglio 2002 "Piano Sanitario Regionale 1999/2001 - Approvazione di linee guida per l'organizzazione delle aree di attività di livello regionale secondo il modello Hub & Spoke” la quale definisce l’assetto della rete trapiantologica regionale, e ne stabilisce le seguenti priorità:
. la utilizzazione ottimale degli organi disponibili;
.
la definizione per ciascun Presidio Ospedaliero con Servizio di Rianimazione della figura del coordinatore locale;
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il riconoscimento dell’unicità dei processi di trapianto (procurement di organi e tessuti, banking, trapianto di organi da donatore cadavere, trapianto di midollo osseo) e la loro identificazione come programmi aziendali;
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l’individuazione per ciascun programma di un responsabile/coordinatore, inserito nella articolazione organizzativa aziendale;
.
la definizione per ciascun processo di professionalità, attività, spazi e collaborazioni necessari; la definizione di strategie ed obiettivi per ciascun tipo di trapianto di organi e tessuti;
. la definizione di un piano di attività per ciascun programma nel quale, in base ai volumi di attività concordati, vengano indicate specifiche azioni di sviluppo;
. una funzione di commissioning, attuata per ciascuna attività da uno specifico board, comprendente l’identificazione e la collaborazione alla soluzione dei problemi, la verifica del raggiungimento degli obiettivi e la contrattazione annuale con le Aziende interessate delle risorse necessarie per ciascun processo;
. la definizione e la concreta applicazione per ciascun trapianto di organo dei criteri e dei requisiti per l’accreditamento delle strutture e delle attività;
. la necessità di organizzare il trapianto di tessuti attraverso la realizzazione di Banche regionali che garantiscano sicurezza e disponibilità di tessuti ai pazienti in lista di attesa;
- la propria deliberazione n. 214/2005 relativa all’armonizzazione organizzativa del sistema donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule della R.E.R.;
- la propria deliberazione n. 665 del 22/5/2017 recante “Indicazioni alle Azienda Sanitarie Regionali in ordine al potenziamento della Rete Donativo-Trapiantologica dell’Emilia-Romagna”;
Vista e richiamata l’Intesa, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Progetto Trapianti di organi solidi in pazienti HIV+”, Rep. n. 79/CSR del 20 aprile 2011, la quale:
- richiama la legge 135/1990 avente ad oggetto “Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l’AIDS”, che assegna alla Commissione Nazionale per la lotta contro l’AIDS compiti di studio, consulenza e proposta nell’ambito del piano di interventi diretto a contrastare la diffusione delle infezioni da HIV;
- da atto che il trapianto di organi in soggetti con infezione da HIV presenta una complessità tale che rende indispensabile il mantenimento di una stretta collaborazione tra il Centro Trapianti e le strutture esterne che seguono il paziente nella fase pre- e post- trapianto, al fine di garantire la massima sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori sanitari;
- da atto inoltre che il progetto di cui si tratta, avviato nel 2002, ha concluso la fase sperimentale nel 2009, assumendo carattere di procedura assistenziale, il cui coordinamento è stato affidato al Centro Nazionale Trapianti e che sono stati, pertanto, redatti protocolli nazionali aggiornati;
- da atto altresì che la Commissione Nazionale AIDS (CNA) e il Centro Nazionale Trapianti (CNT) hanno approvato il documento “Progetto Trapianti di organi solidi in pazienti HIV+”;
- da atto dell’intesa raggiunta sul documento recante “Progetto Trapianti di organi solidi in pazienti HIV+” che la medesima Intesa reca in allegato;
Considerato che l’Intesa di cui si tratta fissa i requisiti dei Centri interessati allo svolgimento della procedura di cui si tratta ed i percorsi idonei, prevedendo altresì che tutti i Centri di Trapianto che presentano i requisiti previsti e che desiderano intraprendere l’attività di cui si tratta debbano ottenere l’autorizzazione dal proprio assessorato, previo parere dei Direttori Generali delle Aziende coinvolte e del Centro Nazionale Trapianti che svolge funzione di coordinatore del programma e si occupa della sorveglianza, della registrazione e dell’analisi centralizzata delle informazioni generate dal programma nelle sue varie fasi;
Verificato che:
- con nota del 15 febbraio 2012 prot. 418 il Centro Nazionale Trapianti scrive ai Centri Trapianto aderenti al programma HIV, alle rispettive Direzioni Generali e agli Assessorati regionali dicendo di attenersi alla procedura e di portare a termine l’iter autorizzatorio;
- con nota del 27 giugno 2012 prot. 1945 il Centro Nazionale Trapianti rilascia all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena parere positivo per trapianto di fegato in soggetti con infezione da hiv presso la Chirurgia dei Trapianti, Dipartimento ad Attività Integrata di Chirurgia Generale e Specialità Chirurgiche dell’Azienda medesima;
- con nota del 27 giugno 2012 prot. 1946 il Centro Nazionale Trapianti rilascia all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena parere positivo per trapianto di rene in soggetti con infezione da hiv presso la Divisione Nefrologia Dialisi e Trapianto Renale dell’Azienda medesima;
- con nota del 1 agosto 2012 prot. 2385 il Centro Nazionale Trapianti rilascia all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna parere positivo per trapianto di fegato in soggetti con infezione da hiv presso la UO Chirurgia dei Trapianti della Azienda medesima;
- con nota dell’8 agosto 2012 prot. 2460 il Centro Nazionale Trapianti rilascia all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma parere positivo per trapianto di rene, rene-pancreas e pancreas isolato in soggetti con infezione da hiv presso il Centro Trapianti di rene e rene pancreas dell’Azienda medesima;
- con nota del 15 giugno 2015 prot. 2135 il Centro Nazionale Trapianti rilascia all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna parere positivo per trapianto di rene in soggetti con infezione da hiv presso la UO Nefrologia e Dialisi e Trapianto dell’Azienda medesima;
Ravvisata la necessità di procedere al recepimento dell’Intesa Stato Regioni di cui si tratta, e di portare a termine il procedimento autorizzatorio nella stessa previsto, come più sopra descritto;
Richiamati:
- la L.R. n. 19/1994 “Norme per il riordino del ser-vizio sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517“ e successive modifiche;
- la L.R. n. 43/2001 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche;
- il D.Lgs. n. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” così come modificato dal D.Lgs. n. 97/2016;
Vista la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007”, e successive modifiche;
Richiamate altresì le proprie deliberazioni:
- n. 89 del 30 gennaio 2017 "Approvazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019”;
- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- n. 486 del 10 aprile 2017 “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2017- 2019”;
Richiamate infine le proprie deliberazioni n. 193/2015, n. 628/2015, n. 270/2016, n. 622/2016, n. 702/2016, n. 1107/2016, n. 1681/2016, n. 2344/2016 e n. 161/2017 relative all’organizzazione dell’Ente Regione e alle competenze delle Direzioni generali e dei dirigenti;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell’Assessore Politiche per la Salute;
A voti unanimi e palesi
delibera
1) di recepire l’Intesa, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Progetto Trapianti di organi solidi in pazienti HIV+”, Rep. n. 79/CSR del 20 aprile 2011, allegata al presente atto quale sua parte integrante e sostanziale;
2) di autorizzare, per le ragioni espresse nelle premesse e qui integralmente richiamate, i Centri sotto indicati:
. la Chirurgia dei Trapianti, Dipartimento ad Attività Integrata di Chirurgia Generale e Specialità Chirurgiche dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, per il trapianto di fegato in soggetti con infezione da hiv;
. la Nefrologia Dialisi e Trapianto Renale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena per il trapianto di rene in soggetti con infezione da hiv;
. la Chirurgia dei Trapianti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna per il trapianto di fegato in soggetti con infezione da hiv;
. il Centro Trapianti di rene e rene pancreas dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per il trapianto di rene, rene-pancreas e pancreas isolato in soggetti con infezione da hiv;
. la Nefrologia e Dialisi e Trapianto dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna per il trapianto di rene in soggetti con infezione da hiv;
3) di dare atto che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;
4) di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (B.U.R.E.R.T.).