n.406 del 25.11.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1774 Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad operare per il rilancio della competitività e sostenibilità del distretto ceramico. A firma dei Consiglieri: Costi, Pigoni, Mori, Caliandro, Fabbri, Pillati, Montalti, Rossi, Zappa-
terra, Daffadà, Rontini, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il settore ceramico, che si concentra per oltre il 90% nella Regione Emilia-Romagna, impiega nella sola regione quasi 18mila addetti diretti, ma altrettanti nell’indotto, e compete in mercati internazionali. Genera ogni anno a livello nazionale oltre 5,3 miliardi di euro di fatturato, ed a livello regionale 4,9 miliardi. Il valore dell’export delle aziende del settore presenti in regione è di 4,2 miliardi, pari ad oltre il 7% dell’export regionale dei manufatti non alimentari in valore;

il modello di “report” annuale specificamente introdotto dalla delibera di Giunta n. 1159/2014 per le imprese ceramiche ha consentito di creare un quadro di valutazione omogeneo e dettagliato delle prestazioni ambientali e di sostenibilità del comparto, che trova evidenza nei rapporti annuali pubblicati. Come affermato dalla medesima delibera, esso consolida i precedenti studi e approfondimenti condotti sul settore ceramico «che evidenziano una posizione di eccellenza, con valori generalmente pienamente conformi con le BAT e in un numero significativo di aziende conformi a criteri anche ben più severi».

Evidenziato che

l’industria ceramica risulta essere profondamente radicata nel tessuto sociale ed economico della nostra regione, ed ha dimostrato fattivamente la propria attenzione al territorio; l’analisi condotta da Arpae sulla qualità dell’aria ha recentemente certificato che le concentrazioni medie annuali di inquinanti rilevate dalle centraline del Distretto sono simili e in molti casi inferiori a quanto misurato nelle zone urbane di Modena e Reggio Emilia;

già a metà degli anni '90 con un Documento d'intesa tra le Amministrazioni del Distretto ceramico si è applicato un principio di non incremento del carico inquinante e il successivo Protocollo siglato nel 2009 con la rappresentanza delle imprese ceramiche ha dato luogo a riduzioni significative delle emissioni del comparto e all’abbassamento della concentrazione degli inquinanti emessi, oggi mediamente inferiori del 35% rispetto ai valori limite di legge e ormai prossimi ai limiti tecnologici degli impianti di abbattimento;

in attuazione della previsione dell'articolo 19, comma 5, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR) è stato siglato tra Regione, Province di Modena e Reggio Emilia, 10 Comuni del Distretto e l’Associazione di rappresentanza del settore, con validità 2020-2024, un “Accordo territoriale volontario per il contenimento delle emissioni nel distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia” che intende perseguire l’obiettivo di uniformare e semplificare le procedure autorizzative ambientali e contiene impegni per le imprese che vanno oltre le previsioni normative nazionali e le BAT (migliori tecniche disponibili) identificate dalla UE;

il grado di “circolarità” del processo di fabbricazione ceramico è particolarmente elevato nella nostra Regione, anche grazie alla struttura distrettuale: si riutilizzano il 100% delle acque reflue e il 99,5% degli scarti di produzione (crudi e cotti); ciò permette di coprire con materiale di recupero l'8,5% del fabbisogno di materie prime minerali. Il settore ceramico ha attivato il meccanismo regionale dei sottoprodotti introdotto con DGR n. 2260/2016.

Tenuto conto che

le imprese del settore hanno fatto, negli ultimi cinque anni, notevoli investimenti, arrivati a sfiorare il 10% del giro d'affari annuo, in tecnologie 4.0 e processi green, rendendo l’industria ceramica italiana più efficiente e “circolare”. Questi investimenti dovranno essere ammortizzati nei prossimi anni;

il settore, dopo un 2019 che aveva già registrato alcune difficoltà nell’ambito dei mercati internazionali, è stato colpito dal lockdown con la prolungata e forzata chiusura degli impianti (-0,7% di fatturato rispetto l’anno precedente, -3,6% di produzione);

le attuali prospettive della domanda internazionale sono deboli e quest’anno non si è potuto svolgere il Cersaie, fiera internazionale che richiama a Bologna ogni anno oltre 110mila visitatori da tutto il mondo, leva strategica per sostenere i 4,5 miliardi di euro di esportazioni annue. Il suo annullamento rappresenta quest’anno un grave danno per gli organizzatori, per l’industria ceramica, i 277 espositori della Regione Emilia-Romagna, e per l’indotto (quartiere fieristico, filiera degli allestitori, ospitalità sul territorio regionale);

in relazione al sistema europeo sulle emissioni di CO2 (ETS)la Commissione Europea ha recentemente stabilito che le imprese produttrici di piastrelle di ceramica non potranno ricevere nel periodo 2021-2030 le parziali compensazioni del maggior costo dell’energia elettrica previste dalla Direttiva ETS. Viene così aggiunta una ulteriore penalizzazione a carico di imprese fortemente esposte al commercio internazionale con impossibilità di trasferire a valle costi aggiuntivi.

Ritenuto che

nell’attuale fase economica appare indispensabile affiancare le imprese ceramiche emiliano romagnole nello sforzo di accrescere la propria competitività internazionale al fine di confermare le posizioni acquisite sui mercati mondiali, mantenendo il proprio radicamento territoriale, e continuando a contribuire al benessere e alla coesione sociale della nostra Regione garantendo ed aumentando le opportunità di lavoro;

il contributo della Regione a questo processo si può esplicare nella riduzione degli oneri ammnistrativi a carico delle imprese, nel sostegno all’accesso alle tecnologie abilitanti necessarie alla transizione low carbon dei processi, nell’assicurare una idonea dotazione infrastrutturale, nella promozione e qualificazione delle esportazioni.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta

ad operare affinché gli adempimenti ambientali vengano calibrati alle effettive performance registrate dalle imprese, premiando comportamenti virtuosi e investimenti messi in atto. A tale fine, è opportuno procedere alla omogeneizzazione e semplificazione delle AIA attuali e adottare indirizzi applicativi tesi a favorire una ancora più diffusa applicazione del regime dei sottoprodotti nel comparto ceramico;

a valutare ogni possibile azione nei confronti del Governo nazionale e della Unione Europea affinché sia avviata una valutazione dell’efficacia del sistema ETS per il settore ceramico, verificando l’esclusione del settore dalle compensazioni dei costi indiretti ETS;

ad adoperarsi nei confronti dei diversi interlocutori coinvolti per il completamento di una rete infrastrutturale adeguata ed interconnessa a vantaggio del territorio e della sua capacità di attrazione di nuove iniziative economiche;

ad attivarsi, sia direttamente che stimolando il Governo, per rilanciare il settore edile e delle costruzioni con incentivi economici e misure di snellimento degli adempimenti burocratici.

A tal fine si dovrà operare per

realizzare il collegamento ferroviario tra lo scalo di Dinazzano e quello di Marzaglia, creando una linea merci di interconnessione tra le due piattaforme in grado di offrire soluzioni logistiche ancora più efficienti ed ambientalmente sostenibili;

sostenere le attività di qualificazione e certificazione dell’export regionale, quali il programma “Good Phitosanitary Practices” adottato dalle imprese ceramiche per gestire le tematiche fitosanitarie di importazioni di merci negli USA, operando per il suo pieno riconoscimento da parte delle Autorità americane e contribuendo ai costi sostenuti dalle imprese emiliano-romagnole;

richiedere al settore ceramico di investire in ricerca e innovazione per mantenere ed ampliare l’occupazione; a mantenere l’impegno in materia ambientale, gestione sostenibile soprattutto in relazione ai territori e alle loro comunità, anche promuovendo percorsi di formazione continua dei propri operatori in campo ambientale ed energia; a proporre a tal fine all’interno del Recovery and Resilience Plan nazionale azioni per la ricerca e l’applicazione nel settore ceramico di nuove tecnologie abilitanti al fine di rendere traguardabili gli obiettivi di decarbonizzazione salvaguardando il tessuto manifatturiero regionale;

valutare l’utilità di misure di incentivo alle imprese utilizzatrici di trasporti di materie prime e materiali tra i poli ceramici regionali e il porto di Ravenna che vengano effettuati con utilizzo del mezzo ferroviario;

valutare ogni possibile azione in sostegno del sistema fieristico regionale, ed in particolare del Cersaie, la fiera annuale internazionale per i settori della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, che è stata rimandata al 2021 (27 settembre – 1° ottobre), con la piena collaborazione di BolognaFiere. È ora necessario mantenere alta l’attenzione sulla manifestazione, specialmente nell’anno della sua assenza, attraverso una politica a sostegno delle fiere di riferimento per i settori industriali coinvolti, e prevedere risorse per il rilancio di Cersaie 2021. Fra queste di prioritaria importanza le attività di promozione della fiera, l’incoming dall’estero e le iniziative per progettisti ed operatori del contract internazionale;

garantire, come avvenuto fino ad ora, trasparenza e condivisione dei dati e delle informazioni in materia ambientale, con comunicazione continua ai cittadini, in accordo con le istituzioni deputate.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 10 novembre 2020

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