n.263 del 08.08.2018 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6067 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per impedire l'ulteriore diffusione dell'etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, non consentirla dove è già utilizzata nell'Unione Europea e nei Paesi che con essa hanno e avranno intensi rapporti commerciali regolamentati, promuovendo invece l'utilizzo obbligatorio di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l'origine dei principali ingredienti utilizzati. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi, Tagliaferri

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il sistema delle etichettature a semaforo per gli alimenti si basa sul concetto dei profili nutrizionali e prevede soglie tecniche relative alle quantità contenute di determinati nutrienti considerati critici.

Nelle Raccomandazioni 1, 4 e 5 dell’importante documento dell’OMS “Time to Deliver”, redatto dalla Commissione indipendente ad alto livello sulle malattie non trasmissibili (quali diabete, cancro e malattie cardiovascolari), si accenna all’opportunità di utilizzare etichette che contengano segnali di allarme sulle confezioni di prodotti alimentari “non salutari”, per scoraggiare il loro consumo.

Considerato che

tale sistema di etichettatura

- a parere della gran parte degli operatori del settore agroalimentare e delle associazioni di consumatori è ritenuto assolutamente fuorviante per i consumatori in quanto evidenzia la semplice e generica presenza nei prodotti di calorie, grassi, zuccheri e sale senza tenere conto delle quantità di consumo e ingannando di fatto i consumatori riguardo al reale valore nutrizionale dell’alimento;

- penalizza in particolare i prodotti di qualità certificata ad origine controllata come DOP e IGP, tra i quali il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, già tutelati a livello europeo per la loro genuinità, qualificandoli come alimenti insalubri perché non valuta il loro reale valore nutrizionale dato dalla tracciabilità della loro filiera, dalla salubrità delle materie prime e dal contenere sostanze indiscutibilmente riconosciute come salutari;

- favorisce prodotti artificiosi, molto spesso realizzati da multinazionali, che, a fronte di bassi contenuti calorici, di grassi, di sali e di zuccheri, contengono anche altre sostanze poco salutari come edulcoranti o coloranti;

- non informa correttamente sul giusto apporto di nutrienti da inserire in una dieta equilibrata e sana, quale quella mediterranea.

Rilevato che

l’etichettatura a semaforo è già diffusa nel Regno Unito e in Irlanda dove ha prodotto cali sensibili di vendite e consumi di eccellenze italiane, spesso emiliane e romagnole, ed è stata da poco adottata in Francia, con alcune varianti che però non mutano sensibilmente la criticità di tale sistema.

Valutato che

la diffusione di questo tipo di etichettatura ingannevole può notevolmente penalizzare l’economia dell’Emilia-Romagna proprio perché un’importante quota del settore produttivo agroalimentare regionale è costituita da produzioni di qualità certificata ad origine controllata.

Ricordato che

l’Unione Europea ha fino ad ora tenuto nei confronti di tale tipo di etichettatura un atteggiamento contradittorio in quanto la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione contro il Regno Unito nel 2014, il Parlamento europeo con un voto nel 2016 ha confermato il parere negativo ma nel novembre 2017 la Commissione non si è opposta all’adozione in Francia di un sistema pressoché analogo a quello britannico.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione per impedire l’ulteriore diffusione dell’etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, non consentirla dove è già utilizzata nell’Unione Europea e nei Paesi che con essa hanno e avranno intensi rapporti commerciali regolamentati ed invece promuovere l’utilizzo obbligatorio di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l’origine dei principali ingredienti utilizzati;

a presidiare la dichiarazione politica dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul tema delle malattie non trasmissibili attesa per il 27 settembre prossimo e ad attivarsi in tutte le sedi (nazionali ed europee), affinché siano evitate generalizzazioni e stigmatizzazioni di determinati prodotti alimentari, a prescindere dal riferimento alle quantità, frequenza e modalità del loro utilizzo e a promuovere definizioni puntuali di ciò che è individuato come contenuto “eccessivo” di grassi, sale o zuccheri, con la specificazione che l’uso saltuario e uno stile di vita equilibrato consente il consumo di alimenti, quali quelli caratterizzanti l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, ottenuti all’esito di processi produttivi basati su qualità e controlli.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 26 luglio 2018

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