n.170 del 08.06.2022 periodico (Parte Seconda)

L.R. 4/2018, art. 11: Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) relativo al progetto "Realizzazione di un centro recupero rifiuti non pericolosi" localizzato nel comune di Savignano sul Panaro (MO), proposto da Cave Piumazzo S.r.l.

IL DIRIGENTE FIRMATARIO

Sostituito in applicazione dell'art. 46 comma 3 della L.R. 43/01 e della Delibera 324/2022 art. 29 comma 2 che stabilisce che le funzioni relative ad una struttura temporaneamente priva di titolare competono al dirigente sovraordinato Responsabile di SETTORE TUTELA DELL'AMBIENTE ED ECONOMIA CIRCOLARE, CRISTINA GOVONI

(omissis)

determina

a) di escludere dalla ulteriore procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 11, comma 1, della legge regionale 20 aprile 2018, n. 4, il progetto denominato "Realizzazione di un centro recupero rifiuti non pericolosi” localizzato nel Comune di Savignano sul Panaro (MO), proposto da Cave Piumazzo S.r.l., per le valutazioni espresse in narrativa, a condizione che vengano rispettate le condizioni ambientali di seguito indicate:

1. al fine di consentire l’effettiva riduzione dell’impatto prodotto dal traffico indotto, a seguito della modifica di destinazione d’uso, si dovrà effettuare una programmazione dei flussi il più possibile distribuita sui 200 giorni lavorativi e non deve essere superato il limite dei 36 viaggi/giorno, come indicato nelle prescrizioni del PAE;

2. si rende necessaria la realizzazione di una rete di monitoraggio delle acque sotterranee progettata sulla base di specifico studio idrologico ed idrogeologico, corredato da un programma di monitoraggio, con almeno due punti di controllo, da sottoporre al parere di Arpae, così come dovrà essere mantenuto od attuato un sistema di controllo dello scarico delle acque meteoriche ricadenti all’interno dell’area, che verranno veicolate in corpo idrico superficiale. Le modalità del monitoraggio (periodicità e parametri da ricercare) dovranno essere definite in fase di rilascio di AUA;

3. le acque meteoriche di dilavamento che ricadono su rifiuti/materiali stoccati all’aperto, prima di essere convogliate a scarico nel corpo recettore, dovranno essere sottoposte a trattamento con sistemi dimensionati nel rispetto dei criteri indicati per le acque reflue di dilavamento. La ditta in fase di AUA dovrà pertanto adeguarsi a quanto indicato nelle Linee Guida della Direzione Tecnica di Arpae che definiscono i criteri di applicazione della DGR 286/05 e 1860/06;

4. dovrà essere trasmessa ad ARPAE ed alla Regione Emilia-Romagna - Area Valutazione Impatto Ambientale e Autorizzazioni, entro 30 giorni dalla data di fine lavori, la certificazione di regolare esecuzione delle opere e, ai sensi dell’art. 25 della l.r. 4/2018 e dell’art. 28, comma 7 bis del d. lgs. 152/06, la relazione di verifica di ottemperanza delle prescrizioni fino a quel momento esigibili;

b) di disporre che la verifica dell’ottemperanza delle condizioni ambientali di cui alla lettera a), punti 1, 2, 3 e 4, dovrà essere effettuata da ARPAE;

c) di disporre che il progetto dovrà essere realizzato coerentemente a quanto dichiarato nello studio ambientale preliminare;

d) di dare atto che la non ottemperanza alle prescrizioni sarà soggetta a sanzione come definito dall’art. 29 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.;

e) di stabilire l’efficacia temporale per la realizzazione del progetto in 5 anni; decorso tale periodo senza che il progetto sia stato realizzato, il provvedimento di screening deve essere reiterato, fatta salva la concessione, su istanza del proponente, di specifica proroga da parte dell’autorità competente;

f) di trasmettere copia della presente determina al Proponente Cave Piumazzo S.r.l., al Comune di Savignano sul Panaro, alla Provincia di Modena, all'AUSL di Modena, all'ARPAE di Modena;

g) di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale nel BURERT e, integralmente, sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna;

h) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione nel BURERT;

i) di dare atto, infine, che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del d.lgs. 33/2013.

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