n.310 del 23.10.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE – Oggetto n. 3974 - Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi, Sconciaforni, Meo, Monari, Barbati, Grillini e Riva per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Governo orienti sempre più la legislazione verso il recepimento del principio dello jus soli rispetto a quello dello jus sanguinis, facilitando l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte delle persone nate in Italia

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Tenuto conto che

nel 2011, i figli di genitori migranti in Italia erano 867.890. Solo nel 2011 sono nati in Italia 79.587 bambini da genitori migranti che vivono in Italia. Nell'anno scolastico 2011/2012, i bambini senza cittadinanza italiana iscritti alle scuole italiane erano 755.939, e di questi il 44,2% nati in Italia. (Rapporto Migrantes 2012);

per la nostra legislazione, i figli di migranti, seppur nati in Italia, devono attendere di aver compiuto 18 anni prima di poter chiedere, in una finestra di appena 12 mesi, la cittadinanza italiana.

Ritenendo che

in una società sempre più mobile e aperta all'Europa e al mondo è stigmatizzante che centinaia di migliaia di adolescenti nati in Italia non possano, per i primi 18 anni di vita, muoversi dall'Italia, per tornare al proprio paese d'origine o visitare altri paesi, pena l'impossibilità di fare richiesta della cittadinanza italiana;

sono da condannare le prese di posizione, chiaramente razziste e contrarie allo spirito della Costituzione italiana, che accusano o minacciano la Ministra Cecile Kyenge sia per gli intenti di cui è promotrice, quanto per la sua origine e il colore della sua pelle.

Considerato che

il Presidente della Repubblica Napolitano da anni sostiene che sia necessario intervenire perché chi nasce in Italia sia italiano;

da anni ormai organizzazioni sociali e per i diritti civili chiedono che sia rivista la legge sulla cittadinanza;

la Campagna L'Italia sono anch'io, promossa da 22 organizzazioni della società civile, ha raccolto più di 230 mila firme a sostegno di due leggi di iniziativa popolare, di cui una prevede la riforma della legge sulla cittadinanza con la sostituzione dello ius sanguinis con lo ius soli.

Ritenendo che

un cambiamento della legislazione attuale, oltre ad essere un passo necessario per il riconoscimento dei diritti di una fetta della popolazione italiana in costante aumento, sarebbe utile anche a un cambiamento culturale, verso una maggiore integrazione e la diminuzione di episodi razzisti.

Impegna la Giunta regionale

a muoversi in tutte le sedi, perché il Governo nazionale vada sempre più nella direzione di spostare la nostra legislazione da un principio di ius sanguinis a un principio di ius soli che permetta con maggior facilità l'acquisizione della cittadinanza italiana alle persone che nascono in Italia.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana dell’8 ottobre 2013

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