n. 63 del 28.04.2010 - periodico (Parte Seconda)
Titolo II - Decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il piano di coltivazione e sistemazione PCS della cava di ghiaia e sabbia denominata "Trinelli-CMA" in località Villalunga
L’Autorità competente: Comune di Casalgrande (Reggio Emilia) comunica la decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il progetto: piano di coltivazione e sistemazione PCS (redatto ai sensi dell’art. 6 delle nta di PAE vigente e in attuazione ai contenuti di PCA Polo n. 20 di PIAE approvato con DGC n. 49 del 12/04/2007) della cava di ghiaia e sabbia denominata “Trinelli-CMA” (in località Villalunga) e relativa procedura di verifica di screening ai sensi della Legge regionale n. 9/1999 e s.m.i.
Il progetto è presentato da: Società CMA Cooperativa Modenese Autotrasportatori Soc. Coop. con sede in Via Tipografi n. 17 a Modena (MO) e C.F. /P.I.: 00173310368 redatto dal Dott. Geol. Alessandro Maccaferri di Modena.
Il progetto è localizzato: l’area, in località Villalunga di Casalgrande, è identificata al catasto terreni del Comune di Casalgrande al foglio n. 21, mappali n. 139.
Il progetto interessa il territorio (in relazione sia alla localizzazione degli impianti, opere o interventi principali ed agli eventuali cantieri o interventi correlati sia ai connessi impatti ambientali attesi) dei seguenti comuni: comune di Casalgrande (Reggio Emilia) e della provincia di Reggio Emilia.
Premessa: i piani sovraordinati informazione e partecipazione quadro di riferimento programmatico con atto presentazione della domanda per la procedura di verifica e degli elaborati.
Ai sensi del titolo ii della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9, come modificata dalla Legge regionale 16 novembre 2000, n. 35, l’Autorità competente Comune di Casalgrande (Reggio Emilia) - deliberazione di Giunta comunale n. 40 del 22/03/2010 - ha assunto la seguente decisione:
di escludere, ai sensi dell’art. 10 comma 1 della Legge regionale n. 9/99 s.m.i., ed in conformità alle conclusioni contenute nella relazione “Rapporto di Screening”, dalla ulteriore procedura di VIA di cui al Titolo III della suddetta Legge regionale, il progetto di coltivazione e sistemazione PCS della cava di ghiaia e sabbia denominata “Trinelli CMA” (interna al Polo n.20 di PIAE - zona n. 3 di PAE vigente, sita in località Villalunga di Casalgrande), quale parte integrante e sostanziale del presente atto, presentato dalla Società CMA Cooperativa Modenese Autotrasportatori Soc. Coop. con sede in Via Tipografi n. 17 a Modena (MO) e C.F. /P.I.: 00173310368.
Rapporto di screening
Il presente rapporto è stato redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune sulla base di quanto riportato nello “Studio di verifica degli impatti ambientali” presentato dal proponente assieme al progetto di coltivazione e al progetto di ripristino ambientale. Tale rapporto è impostato secondo i tre classici quadri di riferimento di uno studio di impatto ambientale (DPCM del 27/12/88).
Viene di seguito riportata una sintetica descrizione dei contenuti dei piani sovraordinati che si ritiene necessario siano tenuti in considerazione nella valutazione della presente “Verifica di Screening”:
Vincoli derivanti dal Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico PAI
La Regione Emilia-Romagna con propria deliberazione n. 126 del 4/02/2002, pubblicata sul BUR della Regione al n.37 del 6/03/2002, ha approvato le “Disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del fiume Po (PAI), ai sensi dell’art. 17 comma 16 della Legge n. 183/89”. Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo, tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso riguardanti l’assetto idraulico e idrogeologico del bacino idrografico. Alcune aree del territorio comunale sono vincolate al rispetto delle norme tecniche d’attuazione del PAI vigente, in particolare le zone classificate:
fasce fluviali (ambito Fiume Secchia - sponda sinistra).
Vincoli derivanti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP della Provincia di Reggio Emilia
La Regione Emilia- Romagna con propria deliberazione n. 769 del 25/05/1999 ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP della Provincia di Reggio Emilia. Il PTCP vigente attraverso le previsioni del Piano territoriale Regionale PTR e Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR, definisce il quadro delle risorse e dei sistemi ambientali, nonché il grado di riproducibilità e vulnerabilità. Nel quadro della programmazione provinciale e della pianificazione territoriale ed urbanistica, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, uniformandosi alle disposizioni dell’art. 2 della Legge regionale n.6 del 30/01/1995, ai fini della tutela del territorio e del paesaggio, determina specifiche condizioni ai processi di trasformazione ed utilizzazione del territorio, perseguendo i seguenti obiettivi:
- conservare i connotati riconoscibili della vicenda storica del territorio nei suoi rapporti complessi con le popolazioni insediate e con le attività umane;
- garantire la qualità dell’ambiente in quanto tale, sia esso naturale, sia esso antropizzato, e la sua fruizione collettiva;
- assicurare la salvaguardia del territorio e delle sue risorse primarie, fisiche, morfologiche, paesaggistiche e culturali;
- individuare le azioni necessarie per il mantenimento, il ripristino e l’integrazione dei valori paesaggistici ed ambientali, anche con l’elaborazione e la messa in atto di specifici piani e progetti.
In funzione delle predette finalità il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Reggio Emilia provvede, con riferimento all’intero territorio provinciale, a specificare, approfondire ed attuare i contenuti e le disposizioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale, rivolgendo la loro applicazione alle specifiche situazioni locali, in modo da tutelare:
- l’identità culturale del territorio provinciale, vale a dire le caratteristiche essenziali ed intrinseche di sistemi, di zone e di elementi di cui è riconoscibile l’interesse, per ragioni ambientali, paesaggistiche, naturalistiche, geomorfologiche, paleontologiche, storico-archeologiche, storico-artistiche, storico-testimoniali;
- l’integrità fisica del territorio provinciale.
Vincoli derivanti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP della Provincia di Reggio Emilia vigente adottato
Il Piano territoriale di coordinamento provinciale, adottato con delibera del Consiglio provinciale n. 92 del 06/11/2008 redatto ai sensi della L.R. n. 20/2000 smi, assume i seguenti obiettivi strategici:
a) garantire la sicurezza e la conservazione attiva delle risorse ambientali;
b) tutelare e valorizzare i paesaggi, la storia e l’identità delle comunità locali;
c) sviluppare il sistema insediativo della residenza e della produzione secondo un modello maggiormente sostenibile, che freni la dispersione insediativa, gerarchizzato ed equo;
d) organizzare e sviluppare le funzioni di eccellenza, secondo i profili di accessibilità e vocazione territoriale;
e) connettere il territorio reggiano all’Europa, rafforzando il sistema delle relazioni dalla scala regionale a quella internazionale, l’accessibilità interna ed esterna del territorio provinciale, favorendo il trasporto collettivo e la mobilità non motorizzata.
Al fine di perseguire tali obiettivi strategici il Piano definisce l’assetto del territorio con riferimento agli interessi sovracomunali, articolando sul territorio provinciale le linee di azione della pianificazione e programmazione regionale, nazionale e di bacino; costituisce sede di raccordo e verifica delle politiche settoriali della Provincia e strumento di coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale.
Nella cartografia “Sistemi, zone ed elementi soggetti a tutela territoriale e paesaggistica – sezione 219NO”.
Le aree oggetto della valutazione ricadono nell’ambito dei Sistemi, zone ed elementi soggetti a tutela territoriale e paesaggistica (zone laghi, corsi d’acqua ed acque sotterranee, in particolare nelle zone di tutela ordinaria di cui all’articolo 40 lett. b delle nta adottate).
Vincoli derivanti dal Piano Infraregionale dell’Attività Estrattive PIAE della Provincia di Reggio Emilia e Piano dell’Attività Estrattive Comunale PAE
Il Piano Infraregionale dell’Attività Estrattive PIAE della Provincia di Reggio Emilia (approvato il 26/04/2004 con atto della Giunta provinciale n. 53) definisce gli obiettivi di ordinato sviluppo delle attività estrattive, secondo indirizzi e criteri di massima compatibilità fra le esigenze economiche e quelle di tutela ambientale. Mentre, a livello Comunale con il Piano dell’Attività Estrattive PAE, che ricomprende l’area, da nord a sud, della sponda sinistra del Fiume Secchia, si disciplina l’esercizio delle attività estrattive presenti nel territorio comunale (in ottemperanza ai contenuti della Legge regionale 18 luglio 1991, n.17, modificata e integrata dalle Leggi regionali n. 42/1992, n. 23/1993, n. 45/1993, n. 6/1995, n. 9/1999, n. 20/2000 e n. 35/2000).
In particolare il PAE comunale vigente prevede:
- le zone destinate all’insediamento delle nuove attività estrattive, sulla base delle previsioni contenute nel PIAE;
- le aree da assoggettare a disciplina di Piano di Coordinamento attuativo (PCA);
- le modalità e le prescrizioni relative alla conduzione gestionale delle attività estrattive;
- le destinazioni finali delle aree oggetto di attività estrattive, nonché le modalità di sistemazione e recupero ambientale, in coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni degli strumenti sovraordinati di programmazione e pianificazione territoriale;
- le azioni finalizzate alla eliminazione, minimizzazione e/o compensazione dei fattori di impatto ambientale connessi all’attività di estrazione.
Attualmente l’Amm.ne comunale, ai sensi dell’art. 9 della Legge regionale n. 17/1991 smi, con i propri incaricati, sta predisponendo la variante generale al PAE vigente sulle previsioni di settore definite nel Piano Infraregionale dell’Attività Estrattive PIAE vigente della Provincia di Reggio Emilia.
Oggetto della procedura di verifica (screening) è il nuovo Piano di Coltivazione, della cava denominata “Trinelli-CMA”, ricompresa nella zona denominata “Zone di completamento di attività estrattive esistenti (ZC3)” ed identificata dal n. 3 del PAE del Comune di Casalgrande, adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 33 in data 28/03/2002 ed approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 119 in data 30/09/2002. Il progetto si compone dei seguenti elaborati presentati in data 05/05/2004 prot. n. 6270 (ai sensi dell’art. 9 della L.R. n. 9/99 s.m.i.):
Tav. 1 modificata - Stato di fatto
Tav. 2 modificata – Catastale – Lotti opere preliminari
Tav. 3 modificata – Scavo (1° e 2° opzione)
Tav. 4 modificata - Ripristino morfologico e vegetazionale
Tav. 5 modificata - Sezioni stato di fatto, scavo e ripristino
fascicolo 1 Relazione tecnica
fascicolo 2 Relazione geologica-mineraria
fascicolo 3 Relazione agro-vegetazionale
fascicolo 4 modificata Bozza di convenzione
fascicolo 5 Studio di impatto ambientale
fascicolo 6 Studio di impatto ambientale componenti aria e rumore
fascicolo 7 Cartografia di analisi tecnica e ambientale
fascicolo 8 Documentazione fotografica
fascicolo 9 Relazione tecnica integrativa
Piano di gestione dei rifiuti di estrazione
L’area è identificata al catasto terreni del Comune di Casalgrande al foglio n. 21 mappali n. 139 confina:
- a nord con la strada comunale;
- a est con terreni di proprietà demaniale;
- a sud ed a ovest con l’area di ex cava Nosari di proprietà della ditta Labor srl sulla quale si sta effettuando un ritombamento mediante discarica autorizzata.
L’area interessata dall’intervento ha una superficie pari a mq 5492, di cui mq 3468 oggetto di escavazione in assenza di deroga, mentre le superfici complessive (con deroghe) risultano di mq 5492, per un volume massimo di materiale estraibile di mc 18.124 nell’ipotesi di 1^ Opzione - a 50 mt dal muraglione o pari a mc. 28.351 nell’ipotesi di 2^ Opzione - avvicinamento al muraglione e con ipotesi di ottenimento di autorizzazione regionale all’escavazione nella zona demaniale e all’ abbattimento del muraglione, in conformità a quanto previsto dal PAE vigente, per una profondità massima di 15 metri dal p.c.
La richiesta di autorizzazione in itinere, ha una durata massima di 3 anni (più eventuale anno di proroga), ricomprende, nel medesimo periodo, la fase di attività estrattiva e la fase di sistemazione finale.
Gli elaborati prescritti per l’effettuazione della procedura di verifica screening sono stati continuativamente depositati presso l’Ufficio Tecnico del 2° Settore “Urbanistica ed Edilizia Privata” del Comune, per 30 giorni dalla data di pubblicazione sul BUR-E.R. avvenuta il 09/12/2004 n. 166, al fine della libera consultazione da parte dei soggetti interessati. La stessa pubblicazione è stata eseguita anche all’Albo Pretorio comunale per trenta giorni consecutivi.
Entro il termine della pubblicazione sul BUR non risulta pervenuta alcuna osservazione all’autorità competente.
Per quanto riguarda il Quadro di Riferimento Programmatico, nello studio si fa riferimento agli strumenti di pianificazione vigenti ai diversi livelli, infraregionale, regionale, provinciale e comunale.
Dall’esame degli elaborati la cava risulta pianificata sia nel Piano Infraregionale delle Attività Estrattive, sia nello strumento comunale costituito dal PAE vigente.
Dall’esame del PAI vigente e del PTCP di Reggio Emilia non si riscontra vincolistica ostativa alla realizzazione della cava in oggetto. Il PRG del Comune (approvato con DGR n. 2191 del 5/12/2000) individua l’area come “Sottozona D.7 – Attività Estrattive, Ambiti di completamento e riqualificazione ambientale” rimandando perciò al PAE la disciplina delle Attività Estrattive.
Da quanto esposto si evince che il progetto è coerente con tutti gli strumenti di pianificazione comunali, sovracomunali e settoriali.
Si precisa che relativamente alla sistemazione ambientale finale Società CMA Cooperativa Modenese Autotrasportatori Soc. Coop. dovrà presentare variante specifica al progetto di coltivazione e sistemazione ambientale PCS della cava di ghiaia e sabbia denominata “Trinelli- CMA” (interna al Polo n. 20 di PIAE - zona n. 3 di PAE vigente, sita in località Villalunga di Casalgrande) per l’adeguamento alle previsioni di sistemazione ambientale della Variante Generale al PAE vigente (adottata nel Luglio 2008 e attualmente in procedura di VAS – ai sensi della L.R. n.9/2008 e DLgs n. 152/2006 smi) che saranno recepite nei vari Piani di Coordinamento Attuativo PCA dei Poli estrattivi n. 18-19 e 20, entro e non oltre 90 gg. dall’approvazione del PCA polo n. 20 di PAE.
In seguito agli elementi sopracitati ed in seguito all’esame della documentazione presentata in data 05/05/2004 prot. n.6270 e alle successive integrazione del 15/03/2005 Prot. n.4877 e del 30/12/2009 prot.n. 19045, l’Ufficio Tecnico del Comune – 2° Settore 2 Urbanistica ed Edilizia Privata” ha valutato di non richiedere ai sensi dell’art.10, comma 1 della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche e integrazioni, la procedura di V.I.A. di cui al Titolo III della suddetta L.R., per il progetto di Coltivazione e Sistemazione Ambientale della cava di sabbia e ghiaia denominata “Trinelli CMA” in località Villalunga
La documentazione del presente progetto, integrata dalla Ditta CMA Cooperativa Modenese Autotrasportatori Soc. Coop. con sede in Via Tipografi n. 17 a Modena (MO) il 15/03/2005 prot.n.4877 (con particolare riferimento ai contenuti del parere n.166 del 14/01/2005 espresso dalla Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive CTIAE della Provincia di Reggio Emilia), risultata completa.
Pertanto, si esprime parere favorevole a condizione che:
- durante le fasi di coltivazione e ripristino ambientale della cava in oggetto siano verificati gli spessori del cappellaccio, il tipo e la provenienza dei terreni utilizzati per il ritombamento (ai sensi del DLgs n. 152/2006 s.m.i.);
- siano recepite le condizioni espresse dall’AUSL e ARPA (Distretto di Scandiano) nel proprio parere espresso in data 27/01/2005 e 28/01/2005 sulla procedura di valutazione Screening (L.R. n. 9/99 e L.R. n. 35/00);
- siano rispettate tutte le valutazioni e prescrizioni progettuali definite nel Piano di Gestione dei Rifiuti di estrazione e sistemazione;
- siano recepite le condizioni espresse dall’ARPA (Distretto di Scandiano) nel proprio parere espresso in data 08/02/2010 Prot. n. PGRE/10/1131 in merito alla previsione di impatto acustico del piano di sistemazione e coltivazione della cava in oggetto;
- tutti gli automezzi in uscita dalla cava dovranno essere dotati di apposita copertura del carico;
- sia effettuata la bagnatura delle piste con cadenza oraria per il periodo più secco;
- il progetto del Piano di Coltivazione e sistemazione ambientale della cava denominata “Trinelli CMA” dovrà essere realizzato conformemente agli elaborati presentati e nei tempi previsti;
- i risultati dei controlli analitici sulle acque dei pozzi/piezometri dovranno essere trasmessi all’Amministrazione Comunale e all’ AUSL-ARPA (Distretto di Scandiano) per i conseguenti adempimenti;
- l’attività dovrà essere condotta conformemente alle indicazioni progettuali per quanto riguarda le cautele da adottarsi e le manutenzioni da assicurarsi (in riferimento al progetto approvato).