n.222 del 24.10.2012 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2829 - Risoluzione proposta dai consiglieri Defranceschi e Favia per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sostenere la petizione promossa dalla FIAB per riconoscere la tutela assicurativa per chi sceglie la bicicletta per recarsi al lavoro prevedendo la relativa copertura assicurativa per infortuni in itinere anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico, favorendo inoltre l'interesse per tale modalità di trasporto alternativo all'automobile anche nei confronti dei privati
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
con l'articolo 12 del decreto legislativo 38/2000 viene introdotta la copertura assicurativa per gli infortuni subiti dai lavoratori assicurati:
- durante il normale percorso di andata e ritorno dall'abitazione al posto di lavoro (sono esclusi dalla tutela gli infortuni occorsi entro l'abitazione, comprensiva delle pertinenze e delle parti condominiali);
- durante il normale percorso che il lavoratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro ad un altro, nel caso di rapporti di lavoro plurimi;
- durante l'abituale percorso per la consumazione dei pasti qualora non esista una mensa aziendale;
l’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo di un mezzo di trasporto privato, a condizione che sia necessitato l'uso (es.: inesistenza di mezzi pubblici che colleghino l'abitazione del lavoratore al luogo di lavoro; incongruenza degli orari dei servizi pubblici con quelli lavorativi; distanza minima del percorso tale da poter essere percorsa a piedi);
la normativa, dunque, prevede che sia tutelato l'infortunio, subito dal lavoratore assicurato, nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, sia che avvenga a piedi che con mezzi pubblici, mentre per i mezzi privati perché intervenga la copertura assicurativa occorre che l'uso sia "necessitato" (ovvero non esistano mezzi pubblici, oppure non coprano l'intero tragitto, o gli orari non siano compatibili con l'attività lavorativa, ecc.);
la bicicletta è considerata un mezzo privato al pari di tutti gli altri (automobile, motociclo) e quindi la copertura assicurativa è prevista solo se si dimostra che l'utilizzo è "necessitato" da inesistenza di mezzi pubblici o incongruenza degli orari;
la bicicletta fornita dal servizio di bike-sharing è uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono aumentare l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici;
l’Inail con riferimento all'indennizzabilità di infortuni in itinere occorsi utilizzando la bicicletta ritiene che la valutazione sul carattere "necessitato" dell'uso di tale mezzo di locomozione, per assenza o insufficienza dei mezzi pubblici di trasporto e per la non percorribilità a piedi del tragitto, considerata la distanza tra l'abitazione ed il luogo di lavoro, costituisca discrimine ai fini dell'indennizzabilità soltanto quando l'evento lesivo si verifichi nel percorrere una strada aperta al traffico di veicoli a motore e non invece quando tale evento si verifichi su pista ciclabile o zona interdetta al traffico;
la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha recentemente promosso una petizione sul sito www.fiab-onlus.it per riconoscere la tutela assicurativa a chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro, attraverso una proposta di legge per "il riconoscimento dell'infortunio in itinere";
lo sviluppo della rete regionale per la mobilità ciclopedonale, insieme alla promozione della cultura ciclabile, si considerano come elementi chiave nelle politiche della mobilità sostenibile della Regione Emilia-Romagna;
alcune amministrazioni locali da tempo hanno istituito un'apposita struttura interna all'amministrazione locale che si prefigge lo scopo di aumentare l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto privato realmente alternativo all'uso dell'auto. Per raggiungere l'obiettivo mette in campo azioni di promozione e comunicazione, nonché collabora con uffici tecnici fornendo contributi specialistici per una corretta definizione delle infrastrutture e delle "facilities" per ciclisti;
a differenza del Mobility Manager non esiste in Italia una normativa che determini la costituzione di un Ufficio Biciclette presso le Amministrazioni Locali. Esiste, tuttavia, una raccomandazione della Commissione Europea - DG Ambiente contenuta nel "libro arancio" Cycling: the way ahead for towns and cities, pubblicato anche in Italiano dal Ministero dell'Ambiente con il titolo Città della bicicletta, città dell'avvenire.
Considerato che
l'incentivazione dell'uso della bicicletta risponde pienamente all'attuazione di politiche a favore della mobilità sostenibile, obiettivo da perseguire per migliorare la qualità della vita;
l'incentivazione dell'uso di un mezzo alternativo, come la bicicletta, all'uso dell'automobile per gli spostamenti, passa anche attraverso il riconoscimento di pari dignità di diritti, capaci di assicurare all'utente la massima sicurezza, sia in termini di spostamenti che rispetto alla possibilità di vedersi riconosciuta la piena risarcibilità in casi di eventi sfavorevoli quali gli incidenti stradali;
l'uso della bicicletta rappresenta un tipo di spostamento direttamente correlato con l'abbattimento dell'inquinamento ambientale, la sicurezza dei trasporti, il miglioramento della qualità della vita e la percezione del paesaggio e del territorio;
l'uso della bicicletta è oggi "necessitato" da motivi personali ed economici importanti tesi a risparmiare sul costo dell'abbonamento al mezzo pubblico;
la Regione ha sottoscritto un "Patto" allo scopo di implementare l'utilizzo delle biciclette attraverso azioni di promozione della cultura ciclabile, firmato nel giugno 2009, insieme alle realtà associative più impegnate sui temi della sostenibilità ambientale, FIAB, Legambiente, UISP e WWF, incentrato sui seguenti punti:
- favorire le politiche di mobility management,
- promuovere la mobilità ciclistica nei percorsi casa-scuola e casa-lavoro,
- realizzare percorsi ciclabili sui tracciati ferroviari dismessi,
- potenziare la rete regionale del servizio di noleggio biciclette;
ritenuto pertanto opportuno aderire ufficialmente alla petizione promossa dall'Associazione FIAB, che propone di integrare l'articolo 12 del D.Lgs. n. 38 del 23 Febbraio 2000, aggiungendo dopo la frase "L'assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato" le seguenti parole: "L'uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico";
alcune amministrazioni locali della Regione ed altre Regioni hanno aderito alla petizione, condividendone spirito, obiettivi e modalità di coinvolgimento delle Istituzioni locali.
Impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente
1) a sostenere la petizione, condividendone spirito, obiettivi e modalità;
2) ad attivarsi per favorire l'espressione di interesse da parte di tutti gli enti territoriali e dei cittadini dell'Emilia-Romagna;
3) a sollecitare il Parlamento ad approvare al più presto la modifica di legge proposta introducendo la disposizione per cui l'uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico.
Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 2 ottobre 2012