n.197 del 17.07.2013 periodico (Parte Seconda)
Risoluzione - Oggetto n. 3972 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Paruolo, Marani, Montanari, Ferrari, Alessandrini, Luciano Vecchi, Mumolo, Pariani, Pagani, Zoffoli, Mori, Mazzotti, Sconciaforni, Naldi, Meo, Barbati, Moriconi, Serri e Riva per esprimere solidarietà e sostegno ai lavoratori de l'Unità, invitare la Giunta a porre in essere iniziative di monitoraggio della relativa vertenza anche rivedendo il Piano Industriale e promuovendo un tavolo di confronto tra le parti, al fine di assicurare al quotidiano una strategia di sviluppo fondata sul riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità presenti
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
poche settimane fa l’attuale proprietà de l’Unità ha avviato con la redazione e la sua rappresentanza sindacale un primo confronto sul nuovo Piano Industriale;
pur senza divulgare elementi precisi, tutt’ora oggetto di trattativa, i giornalisti ed i collaboratori del quotidiano hanno pubblicamente palesato in conferenza stampa la preoccupazione per un Piano che si concentra esclusivamente sui tagli tesi al risanamento dei conti, senza contestualmente definire strategie di rilancio e sviluppo di cui il giornale ha un’immediata necessità.
Sottolineato che
dopo anni di un ridimensionamento che ha impedito l’ingresso a nuovi collaboratori ed allontanato i giornalisti più esperti, ora la proposta per i dipendenti a tempo indeterminato è la chiusura delle sedi storiche di Bologna e Firenze ed il trasferimento a Roma con un contratto di solidarietà al 50%, mentre per i collaboratori precari non è data alcuna prospettiva occupazionale;
tali chiusure, che per quanto riguarda Bologna interessano quattro collaboratori a tempo indeterminato, uno a tempo determinato ed alcuni con contratto di collaborazione, investono le due regioni in cui l’Unità ha il massimo radicamento territoriale e, sommate al taglio della distribuzione in Sicilia, Sardegna e Calabria ed alla riduzione di 20 pagine del quotidiano, segnerebbero un punto di non ritorno nella parabola discendente che il giornale vive ormai da tempo.
Evidenziato che
pur condividendo la necessità di un Piano Industriale che tenga conto delle difficoltà che vive l’editoria, del calo delle vendite e della raccolta pubblicitaria, nonché delle nuove modalità di acquisizione delle informazioni via web, non è tuttavia condivisibile la totale mancanza di prospettiva sul futuro, lo svilimento delle professionalità locali e lo sradicamento territoriale insito nella scelta di chiudere Bologna e Firenze lasciando attiva solo la sede centrale di Milano;
il rilancio del giornale su base nazionale non può infatti prescindere dal rafforzamento delle sue realtà più importanti, né può esimersi dal farsi carico della missione democratica di partecipazione e di confronto attivo che l’ha contraddistinto fin dalla fondazione nel 1924, e ciò soprattutto a partire dai territori dove più urgente è il sostegno al confronto democratico.
Esprime
solidarietà e sostegno ai lavoratori de l’Unità impegnati nella trattativa sindacale.
Invita la Giunta
a mettere in campo iniziative di monitoraggio della vertenza sindacale, auspicando che venga rivisto il Piano Industriale, in accordo con le rappresentanze sindacali, riservandosi eventualmente di promuovere anche un tavolo di confronto tra le parti, al fine di assicurare al quotidiano una strategia di sviluppo che sappia partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle professionalità presenti, dal consolidamento delle realtà maggiormente significative su base territoriale e dal presidio sempre più forte e consapevole di quelle zone d’Italia in cui l’esacerbarsi delle dinamiche sociali, culturali ed economiche richiedono oggi più che mai la presenza di una voce capace di sostenere ed incrementare la partecipazione ed il confronto democratico, quale l’Unità è sempre stata.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 19 giugno 2013