n.362 del 13.11.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8824 - Risoluzione per impegnare la Giunta a favore della diversificazione delle attività agricole e, in particolare, della diffusione delle colture delle erbe aromatiche e della commercializzazione degli olii essenziali. A firma dei Consiglieri: Molinari, Tarasconi, Cardinali, Rontini, Iotti, Serri, Ravaioli, Poli, Campedelli, Montalti, Soncini, Caliandro, Calvano, Pruccoli, Zoffoli
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
Premesso che
Le colture di erbe aromatiche, ai fini dell’estrazione di olii essenziali, rappresenta una preziosa risorsa per l’agricoltura, in particolare montana, e per il paesaggio;
dette colture infatti consentono di recuperare terreni incolti e sassosi; contrastano l’avanzata della boscaglia; resistono a temperature sia torride che rigide; non necessitano di irrigazione né di trattamenti chimici-fitosanitari; rallegrano il paesaggio con i fiori e costituiscono un pascolo apistico; rappresentano infine un richiamo turistico;
premesso inoltre che
per lunghi anni il settore della produzione e della trasformazione degli olii essenziali in azienda agricola è stato sostanzialmente trascurato dalla legislazione italiana e solamente nel 2018, con decreto legislativo 21 maggio 2018 numero 75 (Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali, ai sensi dell'articolo 5, della legge 28 luglio 2016, n. 154), è stata disciplinata e riconosciuta come attività agricola la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione di tali olii;
osservato che
nonostante questo passo in avanti, il decreto 75 non affronta in modo chiaro il nodo della commercializzazione degli olii essenziali, rimandando alle normative di settore le attività successive, compresa la vendita dei derivati della prima trasformazione;
in conseguenza di ciò attualmente le aziende agricole possono vendere gli olii essenziali solo per uso alimentare (per essere impiegati in salse, marmellate etc), come aromi o come integratori alimentari sulla base di una procedura comunque da verificare/integrare con le norme specifiche; mentre per la vendita degli olii per uso non alimentare è necessario avvalersi di un laboratorio autorizzato per fare il confezionamento per conto terzi;
considerato che
la coltivazione e la produzione di olii essenziali rappresenta per le aziende agricole una utile fonte di entrate da affiancare a quella delle colture tradizionali, e rientra tra le strategie di diversificazione delle attività agricole che aumentano il grado di indipendenza delle aziende, permettendo di sopravvivere alle attività soprattutto in contesti difficili come la montagna.
Impegna la Giunta regionale
a perseguire nelle politiche a favore della diversificazione delle attività agricole, comprendendo la diffusione delle culture delle erbe aromatiche nelle zone di montagna;
ad intervenire nelle sedi opportune a livello nazionale affinché sia fatta chiarezza sul nodo della commercializzazione degli olii essenziali, consentendo alle aziende agricole le possibilità di commercializzazione anche ai prodotti non alimentari.
Approvata a maggioranza dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 16 ottobre 2019.