n.181 del 05.07.2023 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6612 - Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei Fondi FSC. A firma dei Consiglieri: Zappa-
terra, Costi, Rontini, Rossi, Costa, Sabattini, Daffadà, Caliandro, Pillati, Soncini, Bulbi, Mori, Gerace, Bondavalli, Amico

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), insieme ai Fondi strutturali, rappresenta lo strumento finanziario principale attraverso il quale vengono attuate le politiche per lo sviluppo, la coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali (come previsto dall’articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dall’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea);

l'FSC ha una durata di 7 anni, in coerenza con la programmazione dei Fondi dell’Ue, integra gli interventi a finanziamento nazionale ed europeo, nonché gli interventi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), in una logica di complementarità e addizionalità;

la dotazione del Fondo per il periodo 2021-2027 è pari a 73,5 miliardi, (con un primo stanziamento di 50 miliardi di euro disposto dalla Legge di bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020, art. 1, comma 177), mentre ulteriori 23,5 miliardi sono stati stanziati con la Legge di bilancio per il 2022 (legge n.234/2021), come previsto dal DEF) destinati per l’80% alle aree del Mezzogiorno e per il restante 20% alle regioni del Centro-Nord;

l'FSC dà priorità ad azioni e interventi previsti nel Piano Sud 2030, in coerenza sia con obiettivi e strategie della Politica di coesione europea 2021-2027, sia con le politiche settoriali previste nel PNRR. La ripartizione tra le diverse aree tematiche sarà stabilita dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE);

gli interventi dell'FSC 2021-2027 seguiranno l’articolazione dei cinque obiettivi di policy dell’Accordo di partenariato e, per ciascuna area tematica e missione, prevederanno l’indicazione di risultati attesi, le azioni e gli interventi necessari per il loro conseguimento, la stima finanziaria, i soggetti attuatori a livello nazionale, regionale e locale, i tempi di attuazione e le modalità di monitoraggio;

la programmazione FSC 2014-20 della Regione Emilia-Romagna e quelle precedenti 2000-06 e 2007-13 sono raccolte nel Piano di sviluppo e coesione (PSC), approvato con delibera Cipess n.22 del 29 aprile 2021 “Fondo sviluppo e coesione - Approvazione del piano sviluppo e coesione della Regione Emilia-Romagna”;

il PSC riclassifica in un unico strumento tutta la programmazione FSC seguendo la disciplina contenuta nella delibera n. 2 del 2021 del Cipess “Disposizioni quadro per il Piano Sviluppo e Coesione – PSC” (ai sensi dell'art. 44, comma 14, del decreto-legge n. 34 del 2019).

Rilevato che

è forte la preoccupazione per i ritardi che gravano sulla ripartizione di tale fondo, ritardo che impedisce alle Regioni di realizzare investimenti urgenti e strategici, oltre a ostacolare, come previsto dal c.1-ter, art.23, del DL 152/2021, l’utilizzo del FSC per il cofinanziamento regionale dei programmi FESR e FSE plus 2021-2027;

ad oggi, fatta eccezione per alcune misure coperte nel biennio 2021-2022 a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027, la maggior parte delle risorse (circa 56,5 miliardi di euro) è ancora nella disponibilità del Governo;

a causa della pandemia, la programmazione della Politica di coesione per il periodo 2021-2027 ha certamente subito un ritardo rispetto alla consueta tempistica, ma rimane uno degli strumenti più importanti per assicurare al Paese di essere ricucito, riconnesso dopo la pandemia;

nonostante tali risorse siano state oggetto di un ampio negoziato tra il Governo e le Regioni, si registra, in questi ultimi mesi un ingiustificato ritardo del riparto e del trasferimento, che suscita molte preoccupazioni circa la volontà effettiva del Governo di attuare una politica di decentramento.

Considerato che

il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR ha inviato a novembre 2022 una nota ai Ministeri responsabili delle risorse e ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, al fine di acquisire le informazioni necessarie per ricostruire con precisione lo stato dell'impiego delle risorse destinate alle politiche di coesione;

dopo aver completato tale attività, necessaria per la redazione della Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea, per il periodo di programmazione 2014-2020, il Governo avrebbe dovuto procedere rapidamente con la ripartizione dei fondi;

per rendere disponibili le risorse, è sufficiente emettere una delibera del CIPESS che le eroghi alle Regioni, senza ulteriori ricognizioni da effettuare, in modo da renderle immediatamente disponibili.

Preso atto che

dagli incontri tra il suddetto Ministero e le Regioni sembra emergere la volontà del Governo a privilegiare una modalità accentrata di programmazione delle risorse FSC, tale da mettere in difficoltà l’avvio di una programmazione a titolarità regionale capace di rispondere alle esigenze specifiche dei loro singoli territori e dei loro cittadini;

l’assenza del riparto delle risorse FSC 2021-2027, oltre a ritardare l’avvio della programmazione, comporta per le Regioni e le Province autonome, intenzionate a utilizzare il FSC a cofinanziamento dei fondi europei 2021-2027, a stanziare risorse proprie con un grave impatto sugli equilibri dei bilanci regionali già messi alla prova, come sappiamo, dall’aumento dei costi dei prodotti energetici e dai costi sostenuti per l’emergenza Covid;

i dati sull’attuazione dei programmi 2014-2020 a titolarità regionale, per quel che riguarda l’Emilia-Romagna, finanziati sia con risorse FSC che con fondi strutturali europei, presentano uno stato di avanzamento unitamente al dato sulla capacità di spesa nettamente superiore rispetto a quelli a titolarità delle amministrazioni centrali;

se questa fosse la volontà del Governo, ci troveremmo davanti ad un atto gravemente lesivo dell'autonomia attualmente garantita alle Regioni dalla Costituzione e in forte contraddizione con il disegno di legge sull'autonomia differenziata, facendo emergere una enorme distanza tra i fatti (con misure che riducono l’attuale autonomia delle Regioni come nel caso della scuola) e gli annunci, o quantomeno, un’incoerenza incomprensibile nella strategia del Governo;

questa prospettiva non può che generare resistenza e opposizione da parte delle Regioni, che vedono ridotta la loro capacità di rispondere alle esigenze specifiche dei loro territori e dei loro cittadini;

in un sistema democratico come quello italiano, la collaborazione tra il governo centrale e le Regioni è fondamentale per garantire il benessere dei cittadini e la realizzazione degli obiettivi comuni;

nel caso di specie è auspicabile un confronto tra la programmazione regionale e nazionale, ma nel rispetto dell’attuale autonomia di cui godono le Regioni.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a continuare il confronto in sede di Conferenza delle Regioni e direttamente con il Governo affinché siano completati gli atti al fine della ripartizione e dello stanziamento immediato dei Fondi FSC per non interrompere il processo virtuoso, innescato da tempo dalla nostra Regione, nell’utilizzo integrato dei fondi nazionali ed europei - FESR e FSE+ e il Fondo di Sviluppo e di Coesione - e non disperdere i risultati raggiunti con la programmazione regionale di tali fondi;

a chiedere con forza al Governo coerenza tra gli annunci sulla autonomia differenziata e gli atti di centralizzazione che sono lesivi degli spazi di autonomia già oggi in disponibilità delle Regioni.

a trasmettere la risoluzione ai Ministeri e alle Commissioni di Camera e Senato competenti in materia e alla Conferenza Stato-Regioni.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 7 giugno 2023

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