n.23 del 27.01.2014 (Parte Seconda)
Misure organizzative finalizzate all'analisi delle cause della rottura arginale del fiume Secchia e all'analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e canale Naviglio
IL PRESIDENTE
Viste:
- la legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale di protezione civile” e successive modifiche ed integrazioni;
- la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile";
Richiamati:
- la propria richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri PG 2014.0014102 del 20 gennaio 2014 per la dichiarazione, ai sensi dell’art. 5 della legge n. 225 del 1992, dello stato di emergenza nel territorio della provincia di Modena in relazione agli eccezionali eventi meteorologici verificatesi dal 17 al 19 gennaio 2014;
- il proprio decreto n. 8 del 24 gennaio 2014 di dichiarazione dello stato di crisi regionale, ai sensi dell’art. 8 della L.r. 1/2005, assunto nelle more della deliberazione dello stato di emergenza da parte dl Consiglio dei Ministri;
Dato atto che con il proprio richiamato decreto n. 8 del 24 gennaio 2014 è stato costituito un Comitato istituzionale presieduto dallo scrivente e composto dall’Assessore regionale alla Protezione civile, dal Prefetto di Modena, dal Presidente della Provincia di Modena e dai Sindaci dei Comuni del modenese maggiormente colpiti dagli eventi in parola con il compito di concordare e valutare le misure, iniziative e interventi necessari a fronteggiare l’emergenza in atto;
Visto il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, ”Norme in materia ambientale” ed, in particolare, la Parte III avente ad oggetto “Norme in materia di difesa del suolo, lotta alla desertificazione, di tutela della acque dall’inquinamento e della gestione delle risorse idriche”;
Ritenuto - sulla base delle proposte e valutazioni condivise nell’ambito delle prime sedute del Comitato istituzionale - di dover attivare con la massima tempestività gruppi e organismi tecnico-scientifici per analizzare le cause della rottura arginale del fiume Secchia e per l’analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio;
Ritenuto a tal fine:
- di dover, innanzitutto, attivare le professionalità presenti nella tecnostruttura della Regione e negli enti interregionali quali l’AIPO e l’Autorità di Bacino Po competenti in materia di rischio idraulico, prevedendo pertanto la costituzione, come da dispositivo del presente atto, di un apposito gruppo di lavoro con il compito di effettuare l’analisi strutturale di cui sopra;
- di demandare, per ragioni di competenza, alla Direzione Generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna, al fine di acquisire valutazioni tecniche indipendenti, il compito di richiedere ai Dipartimenti delle Università italiane particolarmente qualificati in materia idraulica e geostrutturale, la disponibilità di professionalità di elevato profilo tecnico-scientifico per la partecipazione a una Commissione scientifica, avente il compito di analizzare e valutare le cause della predetta rottura arginale e che potrà essere coadiuvata da un’apposita segreteria con funzioni di supporto tecnico, composta da tecnici della Regione e degli enti interregionali sopra indicati;
Dato atto del parere allegato;
decreta
Per le ragioni espresse in parte narrativa che qui si intendono integralmente richiamate:
1. di costituire un gruppo di lavoro con il compito di effettuare un’analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio, composto da:
- ing. Alessandro Rosso (AIPO)
- ing. Patrizia Ercoli (Servizio Difesa Suolo, della Costa e Bonifica)
- ing. Elena Medda (Servizio Difesa Suolo, della Costa e Bonifica)
- ing. Ubaldo Rubbianesi (Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po)
- ing. Gianfranco Larini (Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po)
- ing. Cinzia Merli (Autorità di Bacino Fiume Po)
- dott. Luca Martelli (Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli), con funzioni di coordinamento operativo;
L’attività del gruppo è avviata dal coordinatore all’atto dell’emanazione del presente decreto, che propone altresì il piano delle attività e programma le iniziative prioritarie;
Il gruppo di lavoro si avvarrà del supporto professionale dei componenti della Commissione scientifica di cui al successivo punto 2 e predisporrà relazioni sullo stato di avanzamento delle attività al Presidente della Giunta regionale ed al Comitato istituzionale citato in premessa. Ultimate le verifiche, verrà redatta una relazione tecnica finale, nei tempi imposti dallo stato di crisi in atto e dalla tipologia degli interventi, anche manutentivi, proposti;
2. di demandare, per ragioni di competenza, alla Direzione Generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna, al fine di acquisire valutazioni tecniche indipendenti, il compito di richiedere ai Dipartimenti delle Università italiane particolarmente qualificati in materia idraulica e geostrutturale, la disponibilità di professionalità di elevato profilo tecnico-scientifico per la partecipazione a una Commissione scientifica, avente il compito di analizzare e valutare le cause della rottura arginale del fiume Secchia e che potrà essere coadiuvata da un’apposita segreteria con funzioni di supporto tecnico, composta da tecnici della Regione e dell’Agenzia Interregionale Po (AIPO) e dell’Autorità di Bacino Po;
La Commissione scientifica si insedia tempestivamente e dura in carica per il tempo strettamente necessario, determinando le modalità per procedere alle valutazioni tecniche richieste;
Alla conclusione dell’attività, la Commissione rassegna una relazione tecnico-scientifica al Presidente della Giunta regionale ed al Comitato istituzionale citato in premessa cui riferisce altresì periodicamente circa gli esiti delle verifiche via via effettuate;
3. di pubblicare il presente decreto nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna.