n.130 del 24.05.2023 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5781 - Risoluzione per impegnare la Giunta a incentivare l'incremento della resilienza delle aziende ai cambiamenti climatici e quindi alle ondate di siccità, che hanno messo a dura prova il comparto agricolo. A firma dei Consiglieri: Mastacchi, Rainieri, Occhi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

- il settore agricolo sta affrontando diverse sfide, legate sia alla situazione internazionale che agli effetti della pandemia, che richiedono una forte e unitaria politica agricola europea;

- sostenibilità e innovazione sono i fattori chiave per l’agricoltura del futuro e con la nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 vengono ridefinite le azioni e le strategie di sviluppo e i sostegni alle attività e alle imprese agricole.

Evidenziato che

- negli ultimi anni si sono verificati eventi climatici estremi sempre più frequenti e dannosi per l’agricoltura italiana, causati principalmente dal riscaldamento globale che altera gli equilibri del pianeta;

- le temperature elevate, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e le scarse precipitazioni hanno provocato una delle più gravi situazioni di siccità in Italia degli ultimi anni, passando da improvvise “bombe d’acqua” che hanno provocato l'allagamento dei campi, a periodi di prolungata siccità che ha distrutto interi raccolti danneggiando in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili.

Atteso che

- l’Italia è un paese ricco di corsi d’acqua e la gestione delle risorse idriche in ambito agricolo e industriale deve essere più razionale ed efficiente, anche con la realizzazione di grandi invasi, come ad esempio il vecchio progetto della diga di Vetto, che prevedeva un invaso da 100 milioni di metri cubi;

- è necessario impegnarsi in una strategia di adattamento che preveda una riqualificazione e una rinaturalizzazione degli ecosistemi, che sono i nostri ambienti di vita, accompagnata da un cambiamento progressivo delle nostre pratiche di utilizzo del territorio.

Preso atto che

- gli invasi artificiali sono bacini idrici creati da opere di sbarramento che hanno lo scopo di regolare il flusso delle acque, produrre energia elettrica, irrigare i terreni o fornire acqua potabile;

- sono presenti sul territorio regionale dell’Emilia-Romagna invasi artificiali di dimensioni minori che non sono oggetto di monitoraggio da parte di Arpae Emilia-Romagna;

- la Regione Emilia-Romagna da tempo incentiva la realizzazione di piccoli invasi artificiali per aumentare la disponibilità di acqua per l’irrigazione agricola e per la sicurezza idrica in generale;

- per il potenziamento degli invasi e delle infrastrutture irrigue, grazie anche al lavoro di progettazione dei consorzi di bonifica e regione è stato messo in campo un piano di investimenti che non ha precedenti per importo dei finanziamenti, numero e diffusione territoriale degli interventi;

- attraverso il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, i fondi FSC 2014-2020 - POA - Sottopiano 2, il Piano straordinario per la realizzazione di interventi urgenti nel settore idrico, altri fondi ministeriali a cui si aggiungono i fondi regionali del PSR e della L.R. 42/84 sono stati finanziati una cinquantina di progetti, per un contributo pubblico complessivo di più di 250 milioni;

- la Regione ha inoltre previsto nel PNRR e nel Fondo investimenti per infrastrutture irrigue della Legge di bilancio 30 dicembre 2020, n. 178 ulteriori opere che prevedono anche la realizzazione di piccoli invasi;

- il complesso delle opere accrescerà di più di 75 milioni di metri cubi la disponibilità d’acqua, quasi 14 milioni di mc di capacità d’invaso con un significativo risparmio in termini di consumo di energia elettrica, e riduzione di emissioni di CO2. Il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico interesserà in maniera diffusa i distretti irrigui regionali;

- I piccoli invasi artificiali hanno alcune importanti peculiarità:

- occupano una modesta superficie e alterano poco il paesaggio e gli ecosistemi naturali. Inoltre, possono essere integrati con pannelli solari per la produzione di energia rinnovabile;

- i piccoli invasi hanno una buona flessibilità, possono essere realizzati in pianura, in zone collinari o montane anche dove altre strutture sarebbero difficili o impossibili da realizzare. Inoltre, possono essere collegati tra loro o con altri invasi più grandi per creare una rete idrica capillare e resiliente.

Preso atto inoltre che

- esistono piccoli invasi aziendali impropriamente definiti maceri, bacini idrici di dimensioni ridotte (inferiori a 100 mila metri cubi) realizzati da singole aziende agricole o da consorzi di imprese per garantire l’approvvigionamento idrico per l’irrigazione dei terreni e per la sicurezza idrica in generale, che necessitano di lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza, ampliamento per meglio corrispondere agli usi irrigui;

- le opere di efficientemento di tali piccoli invasi rappresenta una pratica innovativa e sostenibile che non costituisce un consumo di suolo e non costituisce alterazione delle portate dei corpi idrici.

Valutato positivamente che

- tramite lo Sviluppo Rurale la Regione Emilia-Romagna ha messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali, e ci saranno altri 16 + 4 milioni di euro con il nuovo Sviluppo Rurale 2023- 2027;

- la Regione Emilia-Romagna ha previsto attraverso la L.R. denominata “Interventi urgenti a sostegno del settore agricolo, agroalimentare, ittico e delle bonifiche” anche un fondo per le progettazioni in capo ai Consorzi di Bonifica per 800.000 euro complessivi, perché possano in questo modo farsi trovare pronti per eventuali nuovi bandi nazionali;

- con la risoluzione approvata dall’Assemblea legislativa (oggetto n. 5372) si è impegnata la Giunta regionale, che puntualmente sta adempiendo, a prevedere, nell’ambito degli strumenti di programmazione e gestione delle risorse idriche regionali, la realizzazione degli studi di fattibilità e di ogni altro approfondimento tecnico finalizzato a valutare la realizzazione di una rete di nuovi invasi sul territorio regionale, nei limiti e coerentemente con la direttiva acque, nonché sostenere, anche finanziariamente la creazione di una rete fitta e capillare di piccoli invasi aziendali di singole aziende.

Tutto ciò premesso

Impegna il Presidente e la Giunta regionale

- a continuare ad incentivare l’aumento della resilienza delle aziende ai cambiamenti climatici e quindi alle ondate di siccità, che hanno messo a dura prova il settore agricolo, promuovendo la trasformazione dei piccoli invasi già esistenti in bacini di contenimento dell’acqua, ampliandone la profondità, per garantire la disponibilità idrica e adeguati stoccaggi per le produzioni agricole, nel rispetto delle normative di pianificazione territoriale, ambientale e della Politica Agricola Comunitaria, tese al loro mantenimento e alla loro salvaguardia;

- a continuare a sostenere le imprese agricole nella transizione verso modelli produttivi più sostenibili e innovativi, in linea con gli obiettivi della PAC 2023-2027;

- a continuare a favorire la diffusione di buone pratiche agricole per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, come ad esempio il risparmio idrico, la rotazione delle colture, la gestione del suolo e della biodiversità;

- a continuare a promuovere la collaborazione tra gli enti locali, le organizzazioni agricole, le università e i centri di ricerca per lo sviluppo di soluzioni innovative per l’agricoltura del futuro.

Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 2 maggio 2023.

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