n.361 del 14.11.2018 (Parte Seconda)
Oggetto n. 7443 - Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 6932 Proposta recante: “Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023”. A firma dei Consiglieri: Lori, Bagnari, Serri, Molinari, Bessi, Sabattini, Montalti, Zoffoli, Tarasconi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
in Italia l'attività di contrasto degli illeciti contro la fauna selvatica viene svolta sostanzialmente dal Corpo Forestale dello Stato, dai corpi di polizia provinciali e dalle guardie venatorie volontarie;
la polizia provinciale è un corpo di polizia ad ordinamento civile ed esercita funzioni istituzionali di polizia nell'ambito del territorio provinciale o metropolitano di pertinenza;
ai sensi della legge 11 febbraio 1992, n. 157 e delle varie leggi regionali, la polizia provinciale riveste un ruolo di primo piano in merito all'attività di vigilanza sull'esercizio della caccia, per la prevenzione e repressione dei vari fenomeni di bracconaggio e sulla tutela della fauna selvatica, anche di quella minore; sovrintende alle attività di recupero, ripopolamento, censimento, piani di controllo, protezione e rilievo danni per quanto concerne la fauna selvatica e coordina la vigilanza ittico-venatoria volontaria in ambito provinciale;
il personale della polizia provinciale è individuato dalla normativa italiana come titolare principale delle attività di controllo delle popolazioni di fauna selvatica motivate dalla necessità di eliminare o ridurre l'impatto negativo che le stesse possono a volte esercitare su interessi economici primari sulla biodiversità e sulle condizioni sanitarie delle popolazioni umane ed animali;
gli addetti della polizia provinciale sono spesso impiegati anche in operazioni di cattura o abbattimento, per ordine o su richiesta delle autorità, di animali problematici o pericolosi, nella maggior parte dei casi sfuggiti alla cattività, e per il recupero in condizioni malagevoli di animali in difficoltà.
Rilevato che
nell'ambito dei processi di riforma e di riordino delle funzioni provinciali di cui alla legge nazionale del 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) e alle rispettive leggi regionali, le regioni hanno stipulato accordi e convenzioni o hanno adottato provvedimenti tesi ad utilizzare il personale delle polizie provinciali al fine di continuare ad espletare servizi di polizia ittico-venatoria e afferenti al controllo faunistico e al recupero della fauna selvatica in difficoltà;
la Regione Emilia-Romagna, con la legge regionale 13 del 30 luglio 2015 e coi provvedimenti ad essa collegati e successivi, ha riformato il proprio sistema di governo territoriale in coerenza con le previsioni della legge nazionale 56/2014 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) e ha disciplinato la materia nel Titolo II Capo III Agricoltura, protezione della fauna selvatica, esercizio dell'attività venatoria, tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, pesca marittima e maricoltura;
la legge 13/2015 e s.m.i. prevede all’art. 40 che la Regione eserciti le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria e in materia di tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica che restano confermati alle Province ed alla Città metropolitana di Bologna.
Considerato che
negli ultimi anni, anche a causa del turn over imposto dal 2010, il personale incaricato per reprimere gli illeciti contro la fauna selvatica è diminuito e attualmente i corpi delle polizie provinciali risultano avere organici ridotti, mentre si riscontra un aumento progressivo della fauna selvatica sul territorio nazionale e regionale e di fenomeni di bracconaggio.
Tutto ciò premesso
impegna il Presidente e la Giunta regionale
a sollecitare il Governo, anche attraverso la Conferenza Stato-Regioni, perché preveda corrispondenti risorse alle province al fine di adeguare i livelli di vigilanza nella materia faunistica venatoria attraverso il potenziamento della polizia provinciale.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 6 novembre 2018