n.352 del 14.10.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 517 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nel dialogo con il Governo per attivare quanto prima la ripartenza dei cantieri pubblici e privati, delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni e a proseguire nel percorso di revisione degli strumenti normativi, affinché si arrivi ad un concreto snellimento delle procedure e al superamento delle problematiche del lavoro nero e non regolare, garantendo una sostanziale lotta alle infiltrazioni criminali. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Costi, Pigoni, Bondavalli, Fabbri, Costa, Bulbi, Caliandro, Daffadà, Rontini, Rossi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Con l’entrata in vigore delle “Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 imposte dal Decreto Legge del 23 febbraio 2020”, in data 25 marzo u.s. è stata imposto lo stop anche al settore dell’edilizia e delle costruzioni, comprese le ristrutturazioni, tranne per la parte legata alle infrastrutture.

La paralisi del sistema economico legato all’edilizia e costruzioni rischia di cancellare qualsiasi tipo di ripresa del settore già penalizzato dalla persistente crisi che si è aperta nel 2007 e che oggi possiamo definire sistemica; un settore fondamentale per la ripresa più generale della economia, visto l’effetto moltiplicativo in grado di generare l’intera filiera progettuale e produttiva.

Considerato che

per cercare di combattere questa situazione, e far ripartire uno dei motori più importanti dell’economia non solo regionale, sono necessarie misure urgenti ed efficaci che tengano conto di tutta la filiera del settore edile: imprese, professionisti, rivendite dei materiali, artigiani e agenti immobiliari.

Mai, come in questo periodo di segregazione forzata, ci siamo resi conto di come la qualità dell’ambiente costruito in cui abitiamo sia una parte fondamentale della qualità della nostra vita e uno dei fattori determinanti la soluzione ai problemi ambientali.

Una ripartenza è urgente, necessaria e non più prorogabile ma volta alla sostenibilità ed alla qualità del progettare e costruire. Una ripartenza che, forte di questa esperienza, possa rappresentare una vera “nuova stagione” per il comparto dell’edilizia e delle costruzioni capace di mettere l’individuo e l’ambiente al centro.

Considerato altresì che

la Regione Emilia-Romagna, negli anni, ha cercato di supportare il comparto dell’edilizia e costruzioni, considerandolo uno dei settori cardine della propria economia, mettendo in atto politiche volte al sostegno alla ricerca ed innovazione, alla semplificazione delle procedure, alla rigenerazione urbana, alla messa in sicurezza degli edifici (adeguamento sismico), all’efficientamento energetico degli edifici e all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, all’utilizzo di nuove tecnologie innovative (domotica), all’eliminazione delle barriere architettoniche, alle azioni coordinate per arginare i fenomeni di dissesto idrogeologico, unite a misure di sostegno all’occupazione ed all’imprenditoria.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a proseguire nel dialogo con il Governo per attivare quanto prima la ripartenza dei cantieri pubblici e privati, delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni - nel rispetto del Protocollo di sicurezza definito dalle rappresentanze degli imprenditori e le OO.SS. - prevedendo un piano straordinario di investimenti pubblici e di incentivi/agevolazioni ai privati e dotandosi di un piano nazionale che - sulla base della collaborazione con le Regioni - sia volto alla riqualificazione e alla rigenerazione urbana, sulla scia delle migliori esperienze europee e con forte attenzione al recupero del patrimonio vincolato.

A proseguire nel percorso, intrapreso in questi anni, di revisione degli strumenti normativi affinché si arrivi ad un concreto snellimento delle procedure, ad una maggiore velocità nei procedimenti di verifica e a maggiori facilitazioni nella regolarizzazione di eventuali difformità, superando problemi annosi quali il lavoro nero e non regolare e soprattutto con una sostanziale lotta alle infiltrazioni criminali, possibile vista l’esperienza della ricostruzione post sisma in Emilia-Romagna.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 settembre 2020

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