n.151 del 31.05.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2595 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad incrementare i momenti e gli strumenti di coordinamento e sinergia a favore dell'età anziana al fine della loro completa integrazione, valorizzando inoltre la cultura dell'invecchiamento attivo e del diritto-dovere di concorrere allo sviluppo della società e di decidere autonomamente la propria vita. A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Caliandro, Sabattini, Rontini, Campedelli, Soncini, Mumolo, Poli, Bagnari, Zoffoli, Pruccoli, Tarasconi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’invecchiamento della popolazione è, anche in regione, un fenomeno ormai consolidato e, al di là dei numeri, ciò che preoccupa sono le implicazioni sociali, economiche, culturali e sanitarie del trend: crescita significativa della popolazione anziana, cambiamenti delle relazioni nelle famiglie e fra generazioni, nuove forme e stili di vita e nuovi bisogni, specialmente legati alla perdita dell’autonomia.
Diventa dunque fondamentale promuovere ad ogni livello un invecchiamento attivo, che significa invecchiare in buona salute e con maggiore indipendenza, sentirsi realizzati nel lavoro, partecipare alla vita della collettività fruendo ancora pienamente delle occasioni sociali a culturali e, nel contempo, offrendo ancora il proprio contributo alla vita della comunità.
Rilevato che
quanto scritto implica, sul versante istituzionale, progettare politiche attive che superino la visione assistenziale, rafforzando invece l’autonomia e l’indipendenza personale attraverso nuova istruzione e formazione, ampliando le conoscenze sui percorsi di vita nell’età anziana e sui diritti di consapevolezza e di libera scelta, trovando innovative risposte ai bisogni, sempre più centrate sui luoghi abituali di vita.
Già molti Paesi europei stanno improntando a questa nuova ottica le proprie politiche sull’invecchiamento, nell’ottica strategica di approcciarsi alla vecchiaia non solo come età della vita caratterizzata da bisogni, ma ancora come stagione in cui si ha il diritto ed il dovere di contribuire e codecidere la vita sociale.
Evidenziato che
come già più volte affermato anche in passato, è necessario che la programmazione regionale superi completamente la settorializzazione programmatica per approcciare al tema dell’invecchiamento attivo nella sua globalità, con azioni innovative e sinergiche che sappiano declinare amministrativamente la nuova visione strategica. Questa è la direzione che la Regione sta seguendo attraverso l’elaborazione del PAR, il Piano d'azione regionale per la popolazione anziana, giunto quest’anno alla quinta edizione, che propone un approccio intersettoriale coinvolgendo tutti gli attori (Istituzioni, OO.SS. e Terzo Settore), per migliorare le politiche pubbliche e del privato sociale verso la popolazione anziana e garantire a tutti la fruizione dei diritti in tutte le fasi della vita, realizzando l’obiettivo di “Una Società per tutte le età”.
Il percorso innovativo può dare vigore alle iniziative esistenti, promuoverne di nuove e servirsi utilmente di tavoli di confronto permanente, cogliendo bisogni e protagonismi di una società in continuo cambiamento. Alle politiche non dovranno mancare richiami a questioni etiche importanti e spesso dimenticate, come la libera scelta e l’autodeterminazione della persona anziana, nuove sperimentazioni come la coresidenza di anziani o soluzioni abitative intergenerazionali, pratiche da valorizzare come quelle legate alla prevenzione e al benessere, nuove tecnologie da introdurre a sostegno di forme nuove di impegno civile e sociale.
Impegna la Giunta
ad incrementare i momenti e gli strumenti di coordinamento e sinergia fra i diversi strumenti programmatici attualmente attivi a favore dell’età anziana, nell’ottica di una loro completa integrazione.
A valorizzare in ogni contesto la cultura dell’invecchiamento attivo come nuova modalità di approccio ad un’età caratterizzata non solo da bisogni, ma anche e ancora di più dal diritto e dal dovere di concorrere allo sviluppo della società e di potere decidere autonomamente la propria vita.
Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 9 maggio 2017