n.216 del 26.07.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4951 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare ogni sforzo, presso il Governo, il Ministero degli esteri e il Parlamento nazionale ed europeo, affinché vengano adottate iniziative dirette ad ottenere l’immediata scarcerazione degli oppositori politici e dei cittadini stranieri e turchi detenuti solo per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Taruffi, Torri, Bertani, Sensoli, Caliandro, Marchetti Francesca, Prodi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Parlamento europeo ha approvato il 6 luglio in seduta plenaria e con una larghissima maggioranza una risoluzione che esprime giudizi finalmente chiari rispetto alla deriva autoritaria e totalitaria del Presidente Erdogan e delle forze politiche che lo sostengono e che "invita la Commissione e gli Stati membri, conformemente al quadro di negoziazione, a sospendere senza indugio i negoziati di adesione con la Turchia se il pacchetto di riforme costituzionali verrà attuato senza modifiche";

la Turchia è da sempre un paese chiave nello scenario mediterraneo, del vicino e del Medioriente, interlocutore importantissimo dell'Unione europea, profondamente connesso alla nostra storia, all'economia ed agli scenari geopolitici più rilevanti per l'Italia e per l'Europa;

la Turchia svolge un ruolo fondamentale nella gestione dei flussi migratori verso l'Europa ed ha operato in questa direzione con un approccio estremamente ambiguo;

l'attuale Governo turco manifesta quotidianamente comportamenti ed atteggiamenti inconciliabili con il concetto di democrazia e nega le più elementari libertà civili, come testimoniano gli arresti e le carcerazioni immotivate ed ingiustificabili di parlamentari, giornalisti, semplici cittadini turchi o stranieri, spesso europei;

il Governo turco ha assunto un atteggiamento gravemente ambiguo nei confronti del contrasto dell'ISlS e del terrorismo di stampo religioso islamista;

il Governo turco persegue tuttora, in ciò seguendo purtroppo una precedente lunga tradizione, politiche persecutorie nei confronti della popolazione curda e che continua a sostenere con forza l'inaccettabile ipotesi negazionista dello sterminio degli Armeni;

l'area del Mediterraneo e in generale le aree di "Vicinato" dell'Europa sono fortemente influenzate dalle crisi diplomatiche e militari che su vari fronti, quale quello mediorientale, hanno comportato la paralisi dei negoziati di pace e l'avanzata jihadista in diversi paesi; le debolezze delle primavere arabe, le tensioni delle potenze regionali e il supporto, anche finanziario, con forti finalità di influenza, di vari paesi, fra i quali anche la Turchia, rappresentano altre minacce alla stabilità;

la crisi democratica investe profondamente le relazioni con il continente europeo ed impone un complessivo ripensamento delle strategie di confronto non solo con quel paese, ma complessivamente nella regione del mediterraneo orientale e del Medioriente e caucasica;

è, al contrario, in corso una campagna di informazione e propaganda diretta ad influenzare l'opinione pubblica europea e settori dell'economia al fine di acquisire investimenti e di mantenere o rafforzare gli scambi commerciali;

considerato che la legge regionale n. 12 del 2002 riconosce la cooperazione allo sviluppo quale strumento essenziale di solidarietà tra i popoli ai fini della pace e della piena realizzazione dei diritti umani;

la Turchia non rientra fra i paesi destinatari diretti di interventi previsti dal programma per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace;

tuttavia la pericolosissima deriva autoritaria turca, connotata dalla rinuncia al carattere laico dello Stato e della società, modifica ulteriormente lo scenario entro il quale si dispone l'azione di cooperazione internazionale della Regione.

Impegna la Giunta

ad assicurare ogni sforzo presso il Governo, il Ministero degli esteri in particolare, ed il Parlamento nazionale ed europeo, la Commissione europea affinché vengano adottate iniziative dirette ad ottenere l'immediata scarcerazione degli oppositori politici e dei cittadini stranieri e turchi detenuti solo per avere esercitato il proprio intangibile diritto alla libertà d'espressione;

a garantire che il programma triennale per la cooperazione internazionale tenga conto dello scenario turco e del suo impatto nelle aree del Mediterraneo orientale, del Medio Oriente e del Caucaso.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 12 luglio 2017

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