n.87 del 26.03.2014 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 5280 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attuare gli indirizzi adottati per l'accoglienza delle vittime di violenza e a sviluppare il "Codice Rosa" per l'accesso al Pronto Soccorso a favore di donne e minori vittime di violenza. A firma dei Consiglieri: Bartolini, Pariani, Marani, Leoni, Mori, Aimi, Bazzoni, Noè, Casadei, Piva, Filippi, Serri, Vecchi Luciano, Bignami, Monari, Carini, Pollastri
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
analogamente che in altre Regioni, come ad esempio la Toscana, in Emilia-Romagna i servizi di Pronto Soccorso ospedalieri nei capoluoghi di provincia hanno sviluppato da anni procedure e protocolli specifici per la gestione dei casi di violenza di genere, in particolare quella sessuale, prevedendo percorsi sanitari intra-ospedalieri e particolari misure di accoglienza della donna o del minore con approccio multidisciplinare;
tali procedure, note come "Codici Rosa", sono uscite dalla fase sperimentale nel momento in cui sono state inserite nelle "Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza di donne vittime di violenza di genere e linee di indirizzo regionali per l’accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso", adottate con delibera di Giunta 1677/2013 e con riferimento al quadro normativo delineato dalle Leggi regionali 2/2003, 21/2012 e 12/2013;
quali porte d’accesso per l’accoglienza sono individuati i soggetti dal cui contatto conseguono azioni pertinenti alla presa in carico del problema, cioè Pronto soccorso, Forze dell’ordine, Servizio Sociale, Consultori (anche declinati come spazi giovani, spazi donne immigrate), altri servizi sociali e sanitari con accesso diretto, Case e Centri antiviolenza, servizi di cure primarie;
per un efficace funzionamento della rete di protezione contro la violenza alle donne, viene ritenuto necessario operare in stretta sinergia con le Forze dell’ordine e la Magistratura e, a tal fine, strumenti importanti sono i protocolli condivisi e concordati a livello provinciale e/o l’allargamento dei propri Accordi e piani a Prefettura, Magistratura e Forze dell’ordine;
la concreta attuazione delle Linee di indirizzo, compresa la definizione e responsabilità specifica dei soggetti preposti all’accoglienza e alla presa in carico, è demandata ai Piani operativi distrettuali e d’ambito, integrati fra territorio e ospedale.
Sottolineato che
il "Codice Rosa" e il complessivo funzionamento della rete assistenziale e di protezione richiede prima di tutto personale formato in modo da riconoscere i segnali della violenza subita anche ove non dichiarata;
la Regione promuove, con appositi finanziamenti alle Aziende USL, programmi di prevenzione consistenti nella realizzazione di corsi di formazione riservati a figure professionali che possano trovarsi in contatto con donne che subiscono violenza (medici di pronto soccorso, ginecologi, infermieri, ostetriche, assistenti sociali, educatori, operatori del terzo settore e forze dell’ordine).
Evidenziato che
in coerenza con i propri principi statutari e con le linee di indirizzo adottate in materia socio-sanitaria, la Regione deve assicurare parità di trattamento e di accesso alle cure con particolare riguardo alle differenze di genere e relative specificità, promuovendo un approccio multidisciplinare in particolare nelle situazioni di violenza;
la Commissione assembleare per la Parità è in procinto di depositare il progetto di legge quadro per la parità e contro le discriminazione di genere che, mettendo a sistema in un’unica normativa gli interventi a favore del riequilibrio di genere, prevede anche specifiche misure per la tutela della salute femminile e di prevenzione/contrasto della violenza di genere, nonché lo sviluppo di esperienze quali i "Codici Rosa".
L’Assemblea legislativa si impegna
ad assumere, coerentemente con i propri passati pronunciamenti in materia di salute femminile, prevenzione e contrasto alla violenza di genere, le proposte normative in tema di servizi multidisciplinari e integrati quali sono i "Codici Rosa";
a farsi promotrice in sede di Conferenza dei Consigli e Assemblee regionali di protocolli omogenei di collaborazione tra Ospedali, soggetti preposti all’ordine pubblico e altri soggetti impegnati nella prevenzione e contrasto alla violenza di genere, da mettere a disposizione delle Regioni.
Impegna la Giunta regionale
a favorire, sostenere e sviluppare le esperienze territoriali anche sperimentali di organizzazioni integrate e multidisciplinari dirette a potenziare prevenzione, diagnosi e cura delle patologie femminili e di genere correlate, nonché a portare a completa attuazione gli indirizzi già adottati per l’accoglienza delle vittime di violenza;
a sviluppare il "Codice Rosa" per l’accesso a tutti i Pronto soccorso del territorio regionale a favore delle donne e minori che hanno subito violenza;
a farsi promotrice in sede di Conferenza delle Regioni e Stato-Regioni di protocolli omogenei di collaborazione tra Ospedali, soggetti preposti all’ordine pubblico e altri soggetti impegnati nella prevenzione e contrasto alla violenza di genere, al fine di sviluppare e implementare le reti antiviolenza su tutto il territorio nazionale.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana dell'11 marzo 2014